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1.4.1) Lo scenario geopolitico in ambito sottomarino

A detta di diversi storici e studiosi dell’epoca e odierna, la Guerra Fredda poteva definirsi tale solo per i diplomatici ma per gli equipaggi dei sommergibili di allora era bollente.

Questi correvano rischi terribili, i sommergibili nucleari rendevano i marinai radioattivi e tutta l’unità al rientro andava bonificata.

Maggio 1945, la guerra è finita, la divisione sommergibilistica tedesca capitola e i vincitori festeggiano, ignari però che la fine della guerra non avrebbe portato una pace duratura, ben presto la Guerra Fredda avrebbe contrapposto Est e Ovest.

I vincitori fanno razzia delle macchine da guerra tedesca, come il nuovissimo sommergibile U-Boot Type XXI, che grazie allo Snorkel può restare sempre sott’acqua ed era più veloce in immersione che in emersione. I vincitori proprio per questi pregi cercano di riprodurlo. Tutte le super potenze ben presto si dotarono di sommergibili, gli americani vararono la classe Guppy, i sovietici svilupparono, partendo dai Type XXI tedeschi, la classe 613, conosciuta dalla NATO come la classe Whiskey.

Nel 1949 i Russi lanciarono la loro prima bomba atomica, segno della formazione ormai di due sole super potenze, USA e Sovietici, e la corsa agli armamenti era ormai iniziata. Negli Stati Uniti venne costruito il primo reattore nucleare adatto ad essere utilizzato come motore per i sommergibili, l’energia sarebbe servita solo per potenziare gli armamenti. Nel 1954 gli americani vararono il Nautilus 571, il primo sommergibile nucleare del mondo, sommergibile identico al Type XXI dei tedeschi ma con motore a reazione nucleare, poteva rimanere per mesi in immersione senza dover essere rilevato. Il reattore richiedeva combustibile nuovo solo ogni 20 anni e produceva ossigeno e energia in abbondanza, divenne ben presto l’incubo dei russi.

Iniziò così la guerra anche di propaganda, specialisti russi ritenevano impossibile l’aver montato a bordo di un sommergibile un reattore nucleare in quanto questo era grosso quanto un palazzo, pensavano quindi fosse un bluff degli americani.

Nel 1959 un sommergibile di classe Nautilus raggiunse il polo nord, i ghiacci sommersi sono ancora oggi per i sommergibili un nascondiglio perfetto, sotto i ghiacci risultano invisibili, neanche il SONAR riesce ad individuarli, le onde acustiche si frangono sui cristalli di ghiaccio. Quindi senza poter essere visti o sentiti gli americani arrivarono sotto le coste dell’Unione Sovietica.

All’inizio della Guerra Fredda, entrambi le super potenze schierarono i missili a lunga gittata, i sommergibili americani potevano portare i propri missili a testata nucleare a pochi passi dalle coste sovietiche, armi come il Regulus46, diretto discendente dell’AV1

tedesco, hanno un notevole svantaggio, per essere lanciati i sommergibili devono portarsi molto vicino al nemico rendendosi così vulnerabili.

Gli scienziati così creano nuove armi nucleari, si testarono lanci di missili atomici dal ponte delle navi, ma anche essendo grandi queste non erano una piattaforma ottimale in termini di stabilità per il lancio di missili a propellente liquidi (missili balistici nucleari). Fu così che John Craven, direttore dello studio dei missili Polaris47, installò i missili

nucleari sui sommergibili.

I russi allora iniziarono la contromossa, tagliarono a metà 4 vecchi sommergibili da guerra e inserirono in mezzo la centrale di lancio per missili nucleari. Sotto la torretta fu inserita una sezione contente 16 missili nucleari e iniziò così la produzione in serie. Nell’arco di 10 anni avevano costruito 41 sommergibili, ordinarono persino la costruzione di un sommergibile dotato di 16 testate nucleari, al mese per 18 mesi. Potenzialmente una flotta subacquea di dimensioni mai viste prima e pericolosa come non mai.

L’epoca dell’armamento preventivo raggiunse il suo apogeo e Craven ne fu un suo fedelissimo sostenitore, grazie ai suoi sommergibili lancia missili. La politica della dissuasione implicava anche la vulnerabilità di entrambe le potenze come garanzia contro piani di attacco. I sommergibili lancia missili statunitensi erano formidabili e la dissuasione infatti funzionò.

Esistevano però imminenze che puntavano ad un dominio assoluto, come Edward Teller, il padre delle bombe ad idrogeno. Era convinto che sarebbe scoppiata ben presto la guerra atomica contro i Russi, ne era così convinto che iniziò a desiderarla a causa di un odio verso i Sovietici.

46 Il missile Regulus era un'arma subsonica impiegabile da sottomarini. Tuttavia, esso necessitava di essere

lanciato in superficie.

Nonostante le prestazioni supersoniche e lo sviluppo del successivo Regulus II, il programma per avere sottomarini di questo genere in servizio su grande scala venne abbandonato: era entrato in conflitto con il programma Polaris, per i missili balistici sublanciati, e perse nettamente il confronto.

I sottomarini realizzati per il suo impiego finirono i loro giorni come vettori di SEAL, armi superficie- superficie alquanto particolari, e gli hangar impiegati per i missili vennero impiegati per ospitare i mezzi speciali subacquei usabili solo in immersione.

47 Il missile balistico Polaris fu il primo vero SLBM a livello mondiale, pensato per essere un'arma potente e

Nel 1958, nel frattempo, 4 anni dopo il Nautilus, i Russi per pareggiare i conti con gli avversari, vararono il primo sommergibile nucleare, il K3 e il suo gemello, che però a causa della fretta vennero varati senza missili e senza sufficienti test sulla sicurezza. I sommergibili non erano pronti affatto per il varo, ma la sicurezza dell’equipaggio non era la priorità in quel momento per la Marina Sovietica, l’incarico contava molto più della vita dei soldati. Sui sommergibili nucleari di prima generazione infatti i russi fecero imbarcare e lavorare solo contadini e gente povera, il cambiamento arrivò con i sommergibili di seconda e terza generazione che, grazie a migliorie tecniche, superarono tutti i test di sicurezza e di tenuta e si avvicinavano molto al livello dei sommergibili americani, il rumore e le condizioni di vita a bordo iniziavano ad essere accettabili e infatti iniziarono a prestarvi servizio anche i figli dei pezzi grossi del paese.

Il K19 deve recuperare lo svantaggio nei confronti degli americani, mentre si trova in prossimità dell’Islanda, però, una fatale serie di eventi sconvolse la vita di bordo. Un marinaio di quel battello, oggi racconta che alzando la testa vide l’indicatore di pressione del circuito di raffreddamento primario segnare zero bar di pressione eppure c’erano ancora 200 bar. Il ciclo di raffreddamento del reattore era difettoso, rischiava di fondere. Otto volontari entrarono nella camera del reattore per effettuare una riparazione provvisoria. A bordo gli ufficiali continuavano a ripetere che era tutto apposto non curanti del fatto che le radiazioni a cui erano sottoposti i marinai che erano intervenuti sul reattore sarebbero state letali e non sarebbero sopravvissuti. Lo stesso marinaio racconta di aver visto il collo dei suoi compagni crescere talmente tanto che sembravano un tutt’uno con le spalle e le corde vocali erano talmente rovinate che la voce era irriconoscibile.

La riparazione di fortuna non fu comunque sufficiente, occorse un nuovo volontario che entrasse nella camera del reattore. Nessuno sapeva quanto fossero intense le radiazioni di bordo, perché chi ne teneva e controllava i valori aveva ricevuto l’ordine di tenerli nascosti al resto dell’equipaggio. Tutti gli esposti vennero portati in infermeria e i più gravi sopravvissero solo pochi giorni, gli altri seguirono il loro stesso destino uno dopo l’altro nei giorni seguenti.

I Sovietici erano quindi in netto svantaggio, avevano missili e sommergibili ma non al livello degli americani.

I grandi capi di allora però volevano una dimostrazione, il primo missile per sommergibili sovietico fu così lanciato da un sommergibile di tipo diesel che viaggiava

affiancato ad uno nucleare, così Nikita Sergeevič Chruščëv48 venne convinto. I primi

sommergibili lancia missili sovietici quindi ebbero come propulsione motori di tipo diesel od elettrici ma gli americani rappresentavano comunque una minaccia.

Gli americani volevano essere certi in ogni momento di dove si trovassero i sommergibili russi armati di missili, disseminarono così i fondali marini di microfoni per localizzare i sommergibili. Il sistema di rilevazione fu chiamato SOSUS. La rete di rilevamento SOSUS fu costantemente ampliata e migliorata così da rilevare i movimenti di ogni nave e sommergibile sovietico. Gli americani conoscono il luogo di stazionamento di ogni sommergibile sovietico, i Russi non dispongono ancora di un sistema simile. Ma quando Craven parla di sistemi di intelligence non si riferisce solo a SOSUS, gli americani conoscevano la struttura politica e militare dell’Unione Sovietica a volte meglio del regime stesso. Tenevano infatti il Cremlino costantemente informato sulla possibilità di colpi di stato, le loro comunicazioni erano tali da poterli stroncare in ogni momento. Fu questo un elemento fondamentale, le comunicazioni, per l’esito futuro della Guerra Fredda.

Nel marzo del 1968 il sommergibile nucleare sovietico K129 partì per una missione di pattugliamento, ben presto però gli americani si resero conto che il K129 non indicava la loro posizione, aveva interrotto le comunicazioni con il quartier generale sovietico e la Marina Militare Russa ne aveva avviato le ricerche. Tuttavia procedeva spedito verso gli Stati Uniti, il Cremlino non sapeva affatto che il sottomarino non era più sotto controllo.

“Diserzione o problemi di comunicazione radio?”

Domanda questa alla quale non avremo mai risposta, poiché il K129 affondò l’8 marzo 1968 portando con se la verità. Secondo gli Stati Uniti, l’esplosione causata dalle batterie all’idrogeno fu rilevata in posizione 180°W - 40°N, a poche miglia dalle coste occidentali americane. Tecnicamente il sommergibile avrebbe potuto lanciare un missile verso le Hawaii. Craven ritiene che il K129 volesse lanciare una testata atomica mentre era in immersione ma il missile esplose durante il lancio prima di uscire dal battello e causò l’affondamento dello stesso. Esistono molto dubbi però su questa versione, il Capitano Igor Kurdin, comandante del K219 sostiene che i sommergibili di quel tipo, dotati del sistema missilistico D4, che consentiva di lanciare missili solo sotto la

48 Nikita Sergeevič Chruščëv è stato un politico e militare sovietico, segretario generale del Partito

Comunista dell'Unione Sovietica dal 1953 al 1964. Dopo le lunghe lotte per il potere seguite alla morte di Iosif Stalin e il breve periodo alla guida di Georgij Malenkov, Chruščëv divenne il capo dell'Unione Sovietica.

superficie dell’acqua a una profondità di 45m, e quindi essendo affondato il K129 mentre era a quota periscopica il lancio del missile è da escludere. Kurdin ritiene di aver visto le foto scattate dagli americani al K129 che lo ritraevano con il periscopio completamente alzato. Ancora oggi i russi sono convinti infatti che il K129 sia stato intercettato da un sommergibile americano e poi speronato e affondato. Sempre Kurdin sostiene che un americano gli confermò che il sommergibile era stato urtato da un mezzo statunitense anche se però non intenzionalmente, si trattò quindi di una collisione accidentale. La CIA cercò di recuperare il relitto del K129 che giaceva a 500m di profondità, furono spesi 500 milioni di dollari per costruire la Glomar Explorer49

ufficialmente per raccogliere manganese dalle profondità oceaniche. La stiva della nave però poteva ospitare anche un sommergibile. Nessuno sa però cosa effettivamente accadde durante il recupero, le immagini del relitto infatti non furono mai divulgate. Ufficialmente la CIA sostiene di aver trovato il relitto e di averlo sollevato dal fondale. Durante il sollevamento una delle tenaglie ha ceduto e ha spezzato il sommergibile in due tronconi, la prua è stata recuperata mentre i missili sono andati perduti. Alcuni Ufficiali sovietici ritengono che gli americani fossero consapevoli del fatto che non sarebbero mai riusciti a tirar su l’intero sottomarino ma che l’operazione fu condotta appositamente per insabbiare ancor di più i resti e le prove.

Gli americani non abbandono più l’idea di recuperare oggetti dal fondo del mare. John Craven si occupò di un progetto della difesa, reso noto soltanto qualche anno fa, la costruzione dell’NR1 il più piccolo sommergibile nucleare statunitense. Poteva spingersi fino a 1000m di profondità e possedeva un braccio snodato e ruote estraibili per poter procede sui fondali marini come una jeep. Una delle prime missioni in cui fu impegnato fu quello di identificare tutte le armi nucleari che giacevano sul fondo marino sia perchè perse da velivoli abbattuti che da sommergibili affondati.

49 GSF Explorer, ex USNS Hughes Glomar Explorer, era una piattaforma di perforazione per acque profonde

costruita per il progetto Azorian, lo sforzo segreto del 1974 della divisione delle attività speciali della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti per recuperare il sottomarino sovietico K-129

In foto vediamo una bomba ad idrogeno recuperata dai sommozzatori ma l’NR1 era già impiegato per posizionare i trasmettitori SOSUS.

Il battello procedeva quindi lungo un declivio sottomarino e gli americani avevano appesantito la zavorra per rendere l’unità più salda al fondo e allo stesso tempo rese l’unità molto più veloce. Aveva raggiunto anche un canale del Canion, l’equipaggio sprofondò e non riuscì a tenere su la prora appesantita dalla zavorra. Riuscirono soltanto a posizionarsi nel modo più corretto e a liberare successivamente il mezzo dal fango. Questo a testimoniare le numerose trappole presenti sul fondo, uno dei battelli NR1 fu perso intrappolato su dei cavi sottomarini e l’equipaggio morì perché aveva finito le riserve di aria.

Il sommergibile NR1 fu costruito appositamente per missioni di spionaggio, lo stesso utilizzo venne fatto anche dei sommergibili da guerra dotati di missili. Per esempio vennero utilizzati per sevizi fotografici e ricognizioni, inoltre ogni sommergibile trasportava dei palombari per eseguire missioni speciali. I palombari disponevano di strumenti molto speciali, una delle missioni più spettacolari si svolse nei pressi di

Petropavlovsk50, gli americani avevano scoperto un cavo telefonico sovietico che collegava la penisola con la terra ferma. Il cavo correva a 200m di profondità e i sovietici erano convinti che fosse al sicuro. Craig Reed, palombaro della marina militare americana, prese parte a quella missione e racconta che si inserirono sulla linea attraverso un dispositivo di ascolto e potevano così captare il segnale e registrare le conversazioni. Gli americani ascoltavano così tutte le comunicazioni tra la flotta del Pacifico e Mosca i palombari respiravano una miscela di elio ed ossigeno fornita loro dai sommergibili. I sovietici furono nel frattempo informati da un doppiogiochista dei servizi segreti americani. Racconta sempre Reed che mentre stavano recuperando delle informazioni su fondo, arrivarono i russi e sganciarono diverse bombe di profondità e i palombari e gli equipaggi dei sommergibili presenti in zona si salvarono per un soffio. Anche Vladivostok51 era un importante obiettivo spionistico, un sommergibile speciale

entrò nel porto di nascosto e si portò a quita periscopica a meno di un miglio dalla riva per cerca di scattare delle fotografie. Il comandante chiese sempre a Creed di uscire dal boccaporto di emergenza e di avvicinarsi il più possibile ad un sommergibile, avrebbe dovuto scattare delle fotografie per capire di che tipo fosse. Le foto furono scattate a pochi metri dal marinaio di guardia sulla torretta e poi tornò verso il proprio sommergibile senza notare che il sommergibile sovietico si era messo in moto. Quando entrò nella camera stagna sentì un colpo, il sommergibile sovietico collise con quello americano. Fu un grave incidente e venne considerata la più grande collisione sottomarina della Guerra Fredda. La prua del sommergibile americano inizio a puntare il basso e ad affondare. I suoi compagni lo riuscirono a tirare fuori dalla camera stagna sano e salvo. Molti furono i sommergibili caduti in situazioni del genere durante la Guerra Fredda ma pochi lo sanno. Questo ad evidenziare il fatto di inizio capitolo, che la guerra era fredda soltanto per pochi e sicuramente non per i sommergibili e sommergibilisti di allora.

I sommergibili lancia missili strategici americani pattugliano i mari, l’equilibrio del terrore è diventato routine. John Craven era il padre della teoria della dissuasione ma

50 Petropavlovsk-Kamčatskij è una città russa dell'Estremo Oriente russo, situata nella penisola della

Kamčatka e capoluogo dell'omonima unità amministrativa nell'ambito della Federazione Russa. Sorge ai piedi del vulcano Avača, a 6 766 km da Mosca e a 2 220 km da Vladivostok.

51 Vladivostok è un'importante città portuale russa situata sul Pacifico, nella baia di Zolotoj Rog vicino al

confine con la Cina e la Corea del Nord. È conosciuta come il capolinea della ferrovia transiberiana, che collega la città a Mosca con un viaggio di sette giorni. Nel mezzo della città si trova la Piazza Centrale, nella quale un imponente monumento rende onore ai soldati russi che combatterono l'esercito giapponese all'inizio del XX secolo

con il vacillare dell’Unione Sovietica tutte le sue idee erano state messe in discussione, compreso il rifiuto di creare un sistema anti missilistico. Entrambe le potenze per il momento avevano rifiutato di costruire uno schermo anti missile e questo li esponeva a qualsiasi testata l’avversario avesse lanciato contro di loro.

Mentre l’Unione Sovietica si indebolisce, la nuova ideologia si espande, nel frattempo Ronald Reagan52 viene eletto presidente e la strategia statunitense fu stravolta. Reagan non credeva nell’equilibrio del terrore e investì in scudi antimissile, armi nucleari in scala ridotta. Gli americani non si limitavano più a sopravvivere ma volevano vincere la Guerra Fredda. Con l’arrivo di Reagan infatti chiunque si fosse schierato contro i missili tattici sarebbe stato espulso dal consiglio.

Il giornalista Richard Sale53 conobbe personalmente molti protagonisti dell’era Reagan

e racconta che la teoria che si potessero influenzare solo coloro con cui si erano instaurati forti legami diplomatici fu lasciata cadere. Gli americani decisero che non volevano andare più d’accordo con i russi, ritenevano che avessero un potere economico e militare sufficiente per mostrare ai russi chi fosse il più forte.

Nel frattempo il social democratico svedese Olof Palme54 intratteneva negoziati con i russi per liberare l’Europa settentrionale dalle armi atomiche. Olaf Palme agiva per instaurare un nuovo ordine mondiale in cui il dialogo tra Occidente e Unione Sovietica avrebbe posto fine alla Guerra Fredda. Voleva cambiare l’Unione Sovietica con il dialogo ma gli americani non credevano in questa opzione e ansi la ritenevano inaccettabile. Gli USA seguivano il principio del colpire per primi, erano molto bellicosi e volevano colpire l’Unione Sovietica ad ogni costo. Ma non ci fu bisogno di fare grandi sforzi.

Il 27 ottobre 1981 il sommergibile russo U137 si arenò a 30 Km da Karlskrona quartier

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