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Housing sociale

Nel documento ALMA MATER STUDIORUM (pagine 41-46)

PARTE I – Inquadramento della questione

I.2 IMMIGRAZIONE E DISAGIO ABITATIVO

I.2.6 Housing sociale

Come sostiene Golinelli, il bisogno abitazionale della popolazione immigrata è molto articolato e profondamente influenzato da fattori condizionati dall'individuo straniero e dal contesto in cui è inserito. La casa, ovvero il bisogno in questione, non sempre corrisponde alle esigenze di partenza dell'individuo e/o del nucleo familiare, sia a causa dell'indisponibilità quantitativa o qualitativa, sia a causa delle difficoltà di accesso all'alloggio stesso. Queste ultime possono essere legate a questioni che

riguardano la difficoltà ad ottenere una posizione nelle graduatorie per alloggi pubblici, oppure derivare dalle discriminazioni subite nel mercato degli alloggi, piuttosto che in quello del credito. La fascia di popolazione che si trova a dover affrontare queste difficoltà, la cosiddetta “fascia grigia” («coloro che non hanno i requisiti per accedere alle soluzioni alloggiative pubbliche ma che contemporaneamente non hanno le risorse economiche per guardare al libero mercato delle locazioni o dell'acquisto» Golinelli, 2008:91), è quella che vive la situazione più critica, senza certezze né prospettive positive.

Proprio a questa fascia di popolazione in disagio abitativo più o meno grave si rivolgono le iniziative di housing sociale, volte a contribuire a risolvere il problema dell'alloggio. Per definire chiaramente il concetto di housing sociale, ritengo ideale rifarsi alla definizione proposta dal Cecodhas (Comitato europeo per la promozione del diritto alla casa), definizione estensiva e largamente accettata, dato che questo termine assume diversi significati nei paesi europei. Secondo il Cecodhas, l'housing sociale è «l'insieme delle attività atte a fornire alloggi adeguati, attraverso regole certe di assegnazione, a famiglie che hanno difficoltà nel trovare alloggio alle condizioni di mercato perché incapaci di ottenere credito o perché colpite da problematiche

particolari» (in Cittalia, 2008:45). Per quanto riguarda l'Italia, il termine social housing è stato tradotto non senza problemi e ambiguità, con un'iniziale identificazione con l'edilizia pubblica. Attualmente, in Italia al concetto di housing sociale «si attribuisce un

significato più circoscritto, dal momento che viene utilizzato per indicare quegli

interventi di politica abitativa di interesse pubblico che vanno oltre i confini tradizionali della edilizia residenziale pubblica e che vedono il concorso di soggetti privati e non

profit» (Cittalia, 2008:45). Nonostante ciò, ci sono diversi modi di intendere l'housing

sociale in Italia:

-la definizione riconosciuta a livello europeo dal Cecodhas, che include tutte gli interventi di sostegno all'abitare;

-una definizione che inquadra il concetto come un'area di intervento che si distingue dalla tradizionale Erp per le modalità, il target e i soggetti coinvolti;

-una definizione secondo cui il termine identifica «una precisa modalità di partenariato tra soggetti pubblici e privati per l'investimento di risorse a favore della riqualificazione urbana e della realizzazione di nuovi interventi edilizi» (Cittalia, 2008:51).

Compito delle iniziative di housing sociale è, stando alle riflessioni che il Cecodhas ha elaborato, a grandi linee quello di «assicurare la produzione di una certa quantità di abitazioni, che vanno a sommarsi a quelle libere sul mercato, ed in cui una parte del prezzo è sostenuta dallo Stato, per determinare da un lato un sostanziale equilibrio del mercato dell'affitto e dall'altro consentire alle classi di reddito più svantaggiate di disporre di un'abitazione» (Cecodhas, 1996 in Golinelli, 2008:92).

Sia in Europa che in Italia il panorama complessivo delle esperienze di housing sociale è quanto mai variegato, a partire dagli enti promotori, passando dalle modalità e alle varietà di intervento, fino ad arrivare ai soggetti beneficiari e ai criteri di selezione. Veneto ed Emilia-Romagna sono le regioni con il maggior numeri di esperienze

osservate sul territorio italiano, principalmente per le seguenti ragioni:

-è molto più probabile che gli stranieri seguano un percorso che li porta dal Sud al Nord Italia, dove tendenzialmente effettuano il ricongiungimento familiare;

-sono entrambe aree geografiche caratterizzate da una intensa “tensione abitativa”, per questioni di immigrazione, di lavoro, di disponibilità di alloggi;

-entrambe le regioni possiedono un capitale sociale che favorisce la nascita e lo sviluppo di attori del privato sociale, oppure sono caratterizzate dalla presenza di enti locali particolarmente sensibili alla problematica (Golinelli, 2008:92-96).

questo insieme di attività, con particolare riferimento al mondo cooperativo, che in queste esperienze è il vero soggetto motore. Quelle che possono essere identificate come le best practices dell'housing sociale, però, non possono essere ricondotte alle sole iniziative di cooperative sociali o di abitazione, ma piuttosto a networks che

coinvolgono una pluralità di attori differenti (associazioni di volontariato, associazioni di categoria, istituzioni, ecc.). Una pluralità di attori significa differenti prospettive circa l'approccio alla questione e l'intervento; sebbene al concetto di social housing vengano attribuiti una pluralità di significati, associati ad una molteplicità di definizioni, è comunque possibile individuare quelli che appaiono essere gli elementi-chiave, che caratterizzano l'azione innovativa dell'intervento:

-rappresenta un'opportunità di portata collettiva poiché diretta a «promuovere la coesione sociale sul territorio»;

-rappresenta un intervento diretto ad un'area colpita da disagio sociale ed abitativo, esclusa da benefici e senza risorse fondamentali;

-è organizzato sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale, creando una rete di partecipazione pubblica, privata e no-profit;

-connette politiche rivolte a tematiche sociali con altre legate a questioni abitative, affiancando alla ricerca di un alloggio un percorso di accompagnamento sociale (Cittalia, 2008:52).

Sulla base dei concetti sopra elencati, e prendendo come riferimento ancora una volta il lavoro di Golinelli, a sua volta ispirata da Tosi, è possibile definire le azioni precise e innovative su cui si concentrano le attività di housing sociale:

.Studi sul disagio abitativo o sull'housing sociale: con l'obiettivo di realizzare dei lavori

che possano essere dei riferimenti per chi si occupa di questa tematica;

.Azioni immobiliari sociali: costruzione o gestione di alloggi, da affittare e prezzo

calmierato a particolari soggetti in disagio abitativo, utilizzando risorse pubbliche o private;

.Recupero, risanamento, ristrutturazione: interventi strutturali per il recupero e il

riutilizzo del patrimonio immobiliare già esistente, ma marginale o in degrado;

eliminando le discriminazioni e rivolgendosi in particolare agli immigrati;

.Riqualificazione di “quartieri problema”: grazie ad interventi che combinino «azione

immobiliare e sviluppo sociale locale», dando vita «a progetti locali integrati che migliorino la qualità della vita»;

.Networks locali, regionali e nazionali: hanno come obiettivo il confronto e lo scambio

di esperienze per migliorare le singole iniziative e per avere maggiore incidenza verso le istituzioni e l'opinione pubblica;

.Sistemazioni collettive: soluzioni provvisorie inserite in progetti più articolati di

reinserimento sociale e di trattamento di situazioni a rischio;

.Accompagnamento sociale all'abitare: si tratta di instaurare una relazione con gli

abitanti di alloggi sociali per monitorare e favorire la ricerca di alloggi non sociali, attraverso un affiancamento durante la permanenza;

.Fondi di garanzia e rotazione: azioni finanziarie volte a favorire l'accesso alla casa per

chi ha difficoltà ad accumulare le risorse necessarie per il pagamento delle mensilità, garantendo così ai proprietari il regolare pagamento;

.Sostegno all'acquisto: attraverso incontri di in-formazione con le comunità straniere,

sportelli informativi appositi, accompagnamento nello svolgimento delle pratiche burocratiche (Golinelli, 2008:96-99).

Come vale per tutte le tipologie di intervento rivolte a risolvere una

problematica, specialmente se si tratta di un intervento non ancora ben affermato sul territorio – sia a livello nazionale che locale, le azioni devono affrontare una serie di limiti, che Golinelli distingue tra endogeni ed esogeni. I primi comprendono:

-l'approccio volontaristico;

-la frammentarietà e la scarsa possibilità di coordinare gli interventi; -la scarsa disponibilità di risorse;

-la specificità territoriale e locale, che spesso provoca una condizione di non replicabilità degli interventi.

Per quanto riguarda i limiti esogeni, sono stati identificati:

-l'attendibile mancato riconoscimento da parte delle istituzioni del ruolo del privato sociale;

-la tendenza a non organizzare dei percorsi di formazione professionale per i soggetti aventi ruolo di accompagnamento;

-il mancato accreditamento degli enti che si occupano di accompagnamento e di servizi abitativi;

-la mancanza di una normativa aggiornata alla realtà operativa e innovativa delle azioni di housing sociale (Golinelli, 2008:99).

In conclusione, appare chiaro dai testi degli autori consultati che le iniziative di

housing sociale possono rivelarsi un'ottima opportunità per affrontare positivamente la

tematica del disagio abitativo, in quanto offrono diverse soluzioni ai potenziali beneficiari – con la possibilità quindi di rivolgersi ad un target più vario ed ampio; inoltre, danno la possibilità agli attori coinvolti di dedicarsi alla tematica sfruttando potenziali maggiori rispetto a quelli che avevano a disposizione in precedenza, come un

network allargato, diverse soluzioni di intervento sulle strutture abitative, le azioni

dirette a creare garanzie per il credito. Nonostante le difficoltà proprie della tipologia di azione, e i limiti insiti attribuibili al concetto stesso di housing sociale, è auspicabile che in futuro la pratica si sviluppi ulteriormente dove già è presente, migliorando gli aspetti ancora poco convincenti, e si espanda nelle aree e regioni dove ancora gli attori

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