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I canali di commercializzazione dei prodotti aziendali

5. Caratteristiche del conduttore, rapporti col mercato e performance aziendale

5.2 I canali di commercializzazione dei prodotti aziendali

Fonte: Elaborazioni su dati Istat (6° Censimento generale dell’agricoltura al 24 ottobre 2010)

Gli OTE non specializzati conservano invece un peso oscillante complessivamente tra il 10 e il 13 per cen-to, col poliallevamento che va scomparendo tra le aziende con conduttori più anziani.

5.2 I canali di commercializzazione dei prodotti aziendali

L’analisi degli sbocchi di commercializzazione è limitata alle produzioni aziendali più significative per la Re-gione e per le quali si è registrato un tasso di risposta elevato da parte delle aziende: si tratta di prodotti vege-tali e animali ovvero cereali, animali da carne, latte, uva da vino, e di prodotti trasformati, vino e mosti.

Il quesito del questionario richiedeva di indicare non tanto il valore dei beni commercializzati, bensì la quota percentuale avviata tramite i diversi canali, operazione più semplice per i rispondenti. Le informazioni riportate sono utili per iniziare ad indagare i rapporti delle aziende col mercato e le opportunità presenti nel territorio, nonché per misurare la quota complessiva della produzione agricola regionale commercializzata attraverso i diversi canali. L’interesse per questi risultati trova conferma nella centralità delle questioni legate alla comcializzazione nelle politiche comunitarie: una componente del primo pilastro della PAC sono le misure di mer-cato che offrono agli agricoltori “un sostegno in caso di particolari turbative del mermer-cato” e uno dei temi in di-scussione in ambito Ue è la proposta di Organizzazione Comune dei Mercati (OCM).3

       

3 Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agri-coli (regolamento OCM unica). Il documento è disponibile al seguente URL: http://goo.gl/zZz8jx

Totale 65 anni e più 50 - 64 anni 40 - 49 anni Fino a 39 anni

Seminativi Orto-floricoltura Colture permanenti Erbivori

Granivori Policoltura Poli-allevamento Coltivazioni-allevamento

Non tutte le aziende hanno risposto al quesito, come già richiamato nell’introduzione, per cui si è ritenuto corretto riportare le informazioni relative al numero dei rispondenti per i singoli prodotti considerati.

Il primo risultato rilevante, riguardante cereali, animali vivi e latte, è la prevalenza di un unico canale di commercializzazione cui viene venduto o conferito il 100 per cento della produzione; a ragion veduta nel se-guito delle elaborazioni si è pertanto concentrata l’attenzione su queste situazioni (Prospetto 5.3).

Prospetto 5.3

Aziende che vendono il 100 per cento della produzione ad un unico canale di commercializzazione, per prodotto e tipo di canale (valori assoluti e percentuali)

PRODOTTO Vendita diretta al consumatore Vendita ad altre aziende agricole Vendita ad imprese industriali Vendita ad imprese commerciali Vendita ad organismi

associativi Totale aziende

Totale risposte al quesito In azienda Fuori azienda

Numero aziende   

Cereali 35 46 526 267 5.119 6.968 12.961 13.354

Animali vivi 203 53 108 142 760 75 1.341 1.543

Latte 10 1 7 54 68 780 920 941

Totale 248 100 641 463 5.947 7.823 15.222 15.838

% sul totale delle risposte   

Cereali 0,3 0,3 3,9 2,0 38,3 52,2 97,1 100,0

Animali vivi 13,2 3,4 7,0 9,2 49,3 4,9 86,9 100,0

Latte 1,1 0,1 0,7 5,7 7,2 82,9 97,8 100,0

Totale 1,6 0,6 4,0 2,9 37,5 49,4 96,1 100,0

Fonte: Elaborazioni su dati Istat (6° Censimento generale dell’agricoltura al 24 ottobre 2010)

Per i cereali e il latte questa è la condizione indicata da oltre il 97 per cento delle aziende, dato davvero rile-vante, che scende all’86,9 per gli animali vivi.

Il secondo risultato è il peso di alcuni canali, che assorbono quantitativi ingenti di produzione: è il caso degli

organismi associativi per il latte, cui 82,9 per cento delle aziende vende la totalità della produzione, o ancora

per i cereali, ma qui si scende al 52,2 per cento delle aziende. Per la vendita di animali vivi si attivano in misu-ra più sistematica tutti i canali, con una netta prevalenza per le imprese commerciali, che assorbono la totalità della produzione del 49,3 per cento delle aziende; vi è inoltre un significativo concorso dei consumatori finali, altrimenti marginali quale canale di commercializzazione per le altre produzioni qui esaminate, cui complessi-vamente il 16,6 per cento delle aziende vende tutta la produzione.

Per i prodotti della viticultura i percorsi della commercializzazione in partenza dalle aziende sono più com-plessi e in qualche misura diversificati secondo l’OTE di appartenenza. Va distinta la vendita di uva da quella di prodotti trasformati o semi trasformati, vino e mosto. Per la prima (Prospetto 5.4) si sono avute risposte da 2.587 aziende, di cui solo 53 hanno dichiarato di non vendere ad un unico canale:4 tra il 97 e il 98 per cento delle aziende che vendono uva da vino ha dichiarato un solo canale, quale che sia l’OTE di appartenenza. Tra queste la vendita ad organismi associativi è il canale privilegiato, 66 per cento per il complesso delle aziende rispondenti, che sale al 69,5 per cento delle aziende non appartenenti ad OTE della viticoltura. La vendita ad

altre aziende agricole, che effettuano evidentemente la trasformazione del prodotto, assume qui un certo

rilie-vo: è indicata dal 18,7 per cento dei rispondenti come unico canale di commercializzazione, mentre la vendita

       

4 Unico canale non significa ovviamente unico acquirente; si tratta effettivamente di un solo acquirente nel caso di conferimento a cooperativa o consorzio, cui l’azienda è legata da vincoli contrattuali, mentre si tratta molto probabilmente di più acquirenti nel caso di vendita diretta.

per cento delle aziende rispondenti; per le aziende viticole non specializzate si sale al 5,4 per cento.

Prospetto 5.4

Aziende che vendono il 100 per cento della produzione di uva da vino ad un unico canale di commercializzazio-ne, per OTE e tipo di canale (valori assoluti)

OTE DI APPARTE-NENZA

Vendita diretta al

consumatore altre aziende Vendita ad agricole Vendita ad imprese industriali Vendita ad imprese commerciali Vendita ad organismi associativi Totale aziende Totale risposte al quesito In azienda Fuori azienda

Numero aziende

Vini qualità 9 11 255 58 98 899 1.330 1.368

Viticoltura altro 13 4 74 11 24 182 308 318

Altri OTE 25 13 155 22 45 626 886 901

Totale 47 28 484 91 167 1.707 2.524 2.587

% sul totale delle risposte

Vini qualità 0,7 0,8 18,6 4,2 7,2 65,7 97,2 100,0

Viticoltura altro 4,1 1,3 23,3 3,5 7,5 57,2 96,9 100,0

Altri OTE 2,8 1,4 17,2 2,4 5,0 69,5 98,3 100,0

Totale 1,8 1,1 18,7 3,5 6,5 66,0 97,6 100,0

Fonte: Elaborazioni su dati Istat (6° Censimento generale dell’agricoltura al 24 ottobre 2010)

Le informazioni sulla vendita di prodotti della viticoltura trasformati o semitrasformati presentano un quadro significativamente diverso (Prospetto 5.5). Le aziende rispondenti sono state 1.416.

In primo luogo il canale unico di commercializzazione è indicato solo dal 59,9 per cento dei rispondenti ma rimane elevata, pari al 94,2 per cento, la quota di aziende che vende almeno la metà di questi prodotti attra-verso un unico canale. In secondo luogo, ma potrebbe essere considerata l’informazione più importante, il 69,4 per cento delle aziende vende almeno la metà della produzione direttamente ai consumatori, e oltre il 51 per cento vende tutto ai consumatori finali, quasi esclusivamente in azienda.

Prospetto 5.5

Aziende che vendono vino e mosto, secondo la percentuale di vendita ad un unico canale di commercializzazio-ne (valori assoluti e relativi)

% DI VENDITA Vendita diretta al consumatore Vendita ad altre aziende agricole Vendita ad imprese indu-striali Vendita ad imprese com-merciali Vendita ad organismi

as-sociativi Totale aziende In azienda Fuori azienda

Numero aziende

Dal 51 per cento al 100 per cento 893 89 24 8 297 23 1.334

di cui 100 per cento 705 19 23 6 73 22 848

% sul totale delle risposte al quesito (1.416)

Dal 51 per cento al 100 per cento 63,1 6,3 1,7 0,6 21,0 1,6 94,2

di cui 100 per cento 49,8 1,3 1,6 0,4 5,2 1,6 59,9

Fonte: Elaborazioni su dati Istat (6° Censimento generale dell’agricoltura al 24 ottobre 2010)

In sintesi, è evidente la forza del settore cooperativo nel comparto del latte, del vitivinicolo e in minor misura in quello dei cereali, mentre l’allevamento è in prevalenza nelle mani delle imprese commerciali, presenti

mas-sicciamente anche sul mercato dei cereali (Figura 5.7). Le imprese di trasformazione (industria) attingono la quota massima nel comparto degli animali vivi, dove si attesta al 9,2 per cento la percentuale di aziende che le indicano come unico destinatario diretto della loro produzione.

Figura 5.7

Aziende che vendono il 100 per cento del prodotto ad un unico canale commerciale, per prodotto e canale (valori

percentuali)

  Fonte: Elaborazioni su dati Istat (6° Censimento generale dell’agricoltura al 24 ottobre 2010)

Infine uno sguardo alla quota di prodotto commercializzato che dalle aziende prende la via dei diversi canali (prospetto 5.6), dove vedremo confermata la forza del settore cooperativo.

Per quanto riguarda la vendita diretta, si è assitito in questi anni a spinte contraddittorie: da un lato normative sempre più restrittive sulle condizioni igieniche dei locali di vendita che hanno ridimensionato o eliminato la vendita presso le aziende per prodotti della zootecnia, vedi il latte e i formaggi, dall’altro gli incentivi, le politiche di sostegno e il favore crescente nella pubblica opinione verso forme di commercializzazione che, riducendo la movimentazione su strada delle merci, accorciano la filiera e favoriscono il rapporto diretto tra produttore e consumatore. Si è ad esempio assistito alla diffusione dei GAS, gruppi di acquisto solidale, e dei mercati gestiti direttamente dagli agricoltori. È così che risulta venduto direttamente ai consumatori quasi il 20 per cento degli animali vivi e si sfiora il 73 per cento del vino e del mosto.

Il latte confluisce per l’84 per cento a organismi associativi, lasciando a imprese di trasformazione e di commercializzazione tra il 6 e il 7 percento del prodotto. Sempre gli organismi associativi svolgono il ruolo principale per l’uva da vino col 66,5 per cento e per i cereali col 53,4 per cento. Le imprese commerciali col 53,6 per cento sono i leader per il mercato degli animali vivi, dove anche le imprese di trasformazione raggiungono una quota relativamente importante, pari all’11,9 per cento; fra i prodotti considerati questi sono quello in cui si verifica la maggior distribuzione tra i diversi canali di commercializzazione.

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Latte Animali vivi Cereali Vino e mosto Uva da vino

Distribuzione del prodotto venduto per tipologia di prodotto e canale commerciale (valori percentuali)

PRODOTTO

Vendita diretta al

consumatore altre aziende Vendita ad agricole Vendita ad imprese indu-striali Vendita ad imprese com-merciali Vendita ad organismi as-sociativi Totale Totale risposte al quesito In azienda Fuori azienda

Cereali 0,4 0,4 4,2 2,1 39,4 53,4 100,0 13354

Animali vivi 14,9 4,3 9,6 11,9 53,6 5,6 100,0 1543

Latte 1,5 0,3 0,8 6,1 7,2 84,1 100,0 941

Uva da vino 2,2 1,2 19,5 3,8 6,8 66,5 100,0 2587

Vino e mosto 66,2 6,8 2,2 1,0 22,1 1,7 100,0 1416

Fonte: Elaborazioni su dati Istat (6° Censimento generale dell’agricoltura al 24 ottobre 2010)

Gli sbocchi commerciali delle aziende del Friuli Venezia Giulia per alcune tipologie di prodotti differiscono sostanzialmente dal quadro nazionale, dove si evidenzia un peso più contenuto per gli organismi associativi. È il caso soprattutto del latte e dei cereali (Figura 5.8), mentre per l’uva da vino, e ancor più per vino e mosto e per gli animali vivi, le quote di mercato dei diversi canali di commercializzazione sono sostanzialmente analo-ghe. La quota raccolta dagli organismi associativi si ferma al 45,5 per cento per il latte, al 27,8 per cento per i cereali, la metà della quota di mercato in Friuli Venezia Giulia; per l’uva da vino arriva al 67,8 per cento, di po-co superiore al Friuli Venezia Giulia.

Le imprese commerciali per i cereali, 49,2 per cento, e quelle industriali per il latte, 33,7 per cento, sono at-tori molto più presenti sulla scena nazionale.

Figura 5.8

Distribuzione dei prodotti per tipologia di prodotto e canale commerciale in Friuli Venezia Giulia e in Italia (valori

percentuali)

  Fonte: Elaborazioni su dati Istat (6° Censimento generale dell’agricoltura al 24 ottobre 2010)

Uva da vino Italia Uva da vino FVG Latte Italia Latte FVG Cereali Italia Cereali FVG

Diretta al cons. in azienda Diretta al cons. fuori azienda Altre aziende agricole Imprese industriali Imprese commerciali Organismi associativi