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I marchi dei parchi: uno strumento di

Nel documento SOCIETÀ E COMUNICAZIONE NEI PARCHI NATURALI (pagine 162-173)

APPENDICE II – NOTE METODOLOGICHE

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

2. LE AREE PROTETTE: NATURA, SOCIETÀ E SVILUPPO LOCALE

2.3.1 I marchi dei parchi: uno strumento di

valorizzazione e comunicazione35

La legge quadro sulle aree protette, la 394/91, nell’art. 14, intitolato «Iniziative per la promozione economica e sociale», permette alle aree protette, e in particolare all’Ente parco, la

34

Affermazione presente nel sito Internet dell’atlante. [Cfr. nota precedente].

35

La stesura di questo paragrafo si è basata sulla consultazione di una ricerca effettuata dall’Unità Aree Protette del Wwf i cui risultati mi sono stati gentilmente forniti. La ricerca dal titolo I marchi per i parchi:

certificazione di prodotti, di servizi e di organizzazioni per promuovere lo sviluppo locale nelle aree protette è stata realizzata dal Wwf Italia

nell’ambito del programma PASS (Pubbliche Amministrazioni per lo Sviluppo del Sud) del Dipartimento della Funzione Pubblica del Consiglio dei Ministri. Sempre alla stessa ricerca si riferiscono i casi del Parco Lombardo del Ticino e del progetto “Città, castelli, ciliegi” di seguito riportati.

possibilità di concedere «a mezzo di specifiche convenzioni l’uso del nome e dell’emblema dell’area protetta a servizi e prodotti locali che abbiano la finalità dell’agevolazione o promozione di attività tradizionali artigianali, agro-silvo-pastorali, culturali, servizi sociali e ogni altra iniziativa atta a favorire nel rispetto delle esigenze di conservazione del parco, lo sviluppo del turismo e delle attività locali connesse».

Possono essere distinte due differenti interpretazioni e utilizzi che i parchi italiani hanno compiuto sulla base di questo articolo. Vi sono infatti enti che utilizzano lo strumento della concessione del nome e del proprio emblema finalizzando questa azione alla promozione e allo sviluppo delle attività ricadenti nel parco, tramite l’individuazione di una serie di regole che identificano le attività rientranti nelle possibili partecipanti. Altri enti, invece, utilizzano l’emblema come un vero e proprio marchio pretendendo una rispondenza sul piano della qualità e organizzando un controllo specifico dei requisiti e dell’accordo

con le finalità del parco. In questo secondo caso l’ente parco ha il ruolo di ente certificatore36.

In entrambi i casi i marchi o emblemi dei parchi si configurano come un mezzo di comunicazione e di valorizzazione di un territorio e quindi delle comunità locali e del loro ambiente, mentre se inseriti in un processo di accurata e seria certificazione essi si pongono anche come garanzia di qualità per il consumatore. E ancora, in entrambi i casi, il marchio può essere creato ex novo richiamando motivi ricorrenti nell’emblema del parco o può essere direttamente utilizzato come marchio lo stesso emblema del parco senza apportare nessuna modifica, come ad esempio è stato fatto nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Come quelli aziendali i marchi o emblemi dei parchi naturali sono in grado di assolvere a determinate funzioni comunicative [Appiano 1998]:

36

Questa due interpretazioni sono citate nella ricerca su cui si basa la stesura di questo paragrafo. [Cfr nota precedente].

i. se facilmente riconoscibile, percepibile e memorizzabile il marchio o emblema è in grado di identificare ed evocare il parco e le sue peculiarità naturali;

ii. in quanto segno di tipo culturale il marchio o emblema si costituisce come elemento comunicativo;

iii. il marchio ha la capacità di tutelare l’esclusività della produzione locale del parco, alla pari o in associazione ai marchi di garanzia di tutela dei prodotti tipici riconosciuti a livello europeo, quali il marchio DOC (Denominazione di Origine Controllata), il DOP (Denominazione di Origine Protetta), l’IGP (Indicazione Geografica Protetta), l’IGT (Indicazione Geografica Tipica) e l’Attestazione di Tipicità37.

Come si evince dall’articolo di legge sopra citato, i marchi o emblemi sono usati anche nel caso dei servizi offerti nell’area protetta. Tali servizi sono principalmente quelli legati alla fruizione turistica e quelli legati all’informazione sulle attività

37

Per approfondimenti sui marchi di tutela e di garanzia cfr. il sito della

produttive eco-compatibili che possono essere condotte nel parco. A titolo esemplificativo verranno illustrati di seguito due esempi di utilizzo del marchio riferiti a due diversi contesti territoriali italiani.

2.3.1.1 Il Parco Lombardo della Valle del Ticino38

Il parco in questione, un parco regionale, è stato istituito nel 1980 e comprende 45 comuni di tre province lombarde: Milano, Pavia e Varese. Il parco presenta una forte antropizzazione e ricade in uno dei territori più industrializzati d’Italia. Altrettanto forte è la presenza di attività legate al settore primario quali l’agricoltura e l’allevamento. Il marchio, registrato presso il Ministero dell’Industria, ha come obiettivo primario la promozione delle attività agricole presenti nel parco e si inserisce in un più ampio progetto di sviluppo locale dell’intera area.

38

Inoltre, il marchio è destinato esclusivamente ai prodotti agricoli. Lo slogan che ha accompagnato il progetto del marchio è stato “Il marchio un opportunità per il territorio, il reddito e il consumatore”.

Infatti, tale marchio, oltre alla promozione delle attività agricole, vuole certificare il processo di produzione dei prodotti agricoli che si servono di esso. La certificazione è gestita direttamente dall’ente di gestione del parco che controlla le tecniche di produzione e i modi di utilizzo del suolo verificando che queste assicurino il minor impatto al fine di assicurare la tutela paesaggistica e ambientale dell’area di provenienza del singolo prodotto.

Il marchio richiama completamente quello proprio del parco ed è disponibile in due differenti versioni: uno di colore verde per produzioni derivate da agricoltura biologica, l’altro di colore blu per produzioni da agricoltura integrata. In pratica i produttori contraddistinti dal logo “Parco del Ticino-produzione controllata” si impegnano nel mantenimento del territorio e del

paesaggio attraverso l’impiego di tecniche agricole a minor impatto, con notevole riduzione di apporti chimici alle colture (marchio blu: agricoltura integrata) oppure esclusivamente con apporti organici (marchio verde: agricoltura biologica).

Per quanto riguarda gli aspetti legati all’informazione e alla promozione dell’iniziativa, l’ente di gestione del parco ha prodotto una serie di materiali informativi a riguardo. Il materiale informativo ha riguardato sia gli agricoltori interessati all’adesione al progetto del marchio sia i consumatori dei prodotti dell’area ticinese. Inoltre, l’ente di gestione ha partecipato, con questa iniziativa, a numerose fiere e manifestazioni di vario tipo. Tali partecipazioni hanno interessato sia aspetti legati alla diretta promozione dell’iniziativa, sia aspetti legati alla vendita dei prodotti direttamente negli stand di esposizione. Queste iniziative sono state concepite per raggiungere mercati di maggiore ampiezza.

Infine sono stati organizzati una serie di convegni e di serate informative dirette a informare e coinvolgere gli operatori

agricoli locali. Quest’ultime iniziative hanno registrato un notevole successo fra gli operatori agricoli della zona. È stato ospitato, sempre nell’ambito delle iniziative legate al marchio, presso la sede dell’ente di gestione, uno sportello informazioni dell’Unione Europea, il Carrefour (Centro Europeo di informazione e animazione rurale) rivolto agli agricoltori.

L’iniziativa del marchio del Parco Lombardo, ha riscosso un buon risultato fra gli operatori agricoli locali. I prodotti commercializzati con il marchio sono molteplici (riso, salumi, latticini, ecc) e molti di essi hanno registrato un incremento delle vendite.

2.3.1.2 Il progetto “Città Castelli Ciliegi”39

L’iniziativa in questione ha interessato un’area di 14 comuni dell’Emilia-Romagna ricadenti nelle province di Bologna e di

Modena. In questo territorio ricadono due parchi regionali: il Parco dell’Abbazia di Monteveglio e il Parco dei Sassi di Malatina. A differenza del caso precedente l’ente promotore dell’iniziativa non è stato l’ente gestore del parco (in questo caso dei due parchi) ma la Regione Emilia-Romagna che si è avvalsa della collaborazione di società esterne40. Lo slogan dell’iniziativa è stato «Un territorio, un progetto» e ha avuto come obiettivo primario la valorizzazione delle risorse del territorio predisponendo una serie di azioni e utilizzando alcune risorse economiche messe a disposizioni dall’Unione Europea nell’ambito del progetto LIFE (L’Instrument Financier pour l’Environnement).

Il paesaggio collinare, le coltivazioni di ciliegi, la tradizione viticola risalente all’epoca romana, quella dell’aceto balsamico e del parmigiano reggiano sono i tratti distintivi della zona. Il territorio si caratterizza anche per la presenza del fiume Panaro che nei secoli, prima dell’avvento dell’energia elettrica, ha

40

Si tratta della società Eco&Eco, del Centro Divulgazione Agricola della Provincia di Bologna, e della società di promozione turistica Promappennino.

determinato lo sviluppo delle attività produttive della zona. Il progetto ha visto la partecipazione degli enti locali e di diverse associazioni.

Tale progetto di valorizzazione ha utilizzato in maniera significativa il marchio che riassume i tratti distintivi del territorio riproducendo i punti cardine del progetto cioè la valorizzazione e la promozione delle città (le comunità locali), dei castelli (la storia e la tradizione) e dei ciliegi (i prodotti del territorio).

L’utilizzo di questo marchio ha interessato molteplici ambiti d’intervento in cui si è articolato il progetto; oltre alle produzioni tipiche locali sono stati promosse diverse iniziative legate al promozione turistica, culturale e ambientale; di seguito sono riportate le maggiori iniziative:

Paesaggi agrari, itinerari alla scoperta dei beni culturali e

ambientali del territorio, valorizzando l’ambiente rurale e i prodotti rurali più significativi, nello stesso ambito sono stati organizzati degli incontri musicali;

Campane, campanili, campanari, riscoperta della tradizione

locale della costruzione delle campane, nell’occasione sono state organizzate visite guidate ad un’antica fonderia, sono state pubblicate monografie e cd musicali e sono stati realizzati dei concerti;

Tutta la valle cura il torrente, iniziativa di coinvolgimento

nella manutenzione e pulizia del torrente Samoggia;

Sorsi e percorsi, convegno internazionale sulle strade del

vino;

 Sono state realizzate numerose guide e mappe dei sentieri, del paesaggio e dei prodotti tipici

 Nell’ambito delle attività di comunicazione è stato istituito un ufficio stampa, sono stati organizzati convegni, è stato creato il sito Internet (http://www.cittacastelliciliegi.it/) ed è stato realizzato diverso materiale comunicativo (newsletter, adesivi, distintivi, gazebo informativo, bandiere, ecc);

 Attività sono state indirizzate anche alle scuole (Scuola-fattoria, Concorso scuola).

3. LA COMUNICAZIONE PUBBLICA

Nel documento SOCIETÀ E COMUNICAZIONE NEI PARCHI NATURALI (pagine 162-173)