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Le relazioni sociali in un parco naturale

Nel documento SOCIETÀ E COMUNICAZIONE NEI PARCHI NATURALI (pagine 145-151)

APPENDICE II – NOTE METODOLOGICHE

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

2. LE AREE PROTETTE: NATURA, SOCIETÀ E SVILUPPO LOCALE

2.2.2 Le relazioni sociali in un parco naturale

Un ultimo approfondimento va fatto in merito a quello che è stato detto quando, nel primo capitolo, la protezione dell’ambiente è stata specificata come relazione sociale [cfr. sopra § 1.3]. Questo approfondimento mira a sottolineare maggiormente come un parco naturale chiami in causa tutte le componenti societarie: come la protezione dell’ambiente, che di un’area protetta rappresenta la mission principale, anche l’istituzione di un parco naturale richiede un orientamento valoriale, delle norme in cui si concretizza, un organizzazione che la realizzi e una conseguente allocazione delle risorse [Donati 1998]. Infatti, il parco naturale è una realtà sociale e, come tutte le realtà sociali, esso può essere studiato attraverso le

relazioni sociali che lo costituiscono [ivi]. Anche in questo caso l’individuazione delle relazioni sociali avverrà utilizzando lo schema Agil precedentemente spiegato [cfr. sopra § 1.3].

Le considerazioni emerse nel corso di questo capitolo ci aiutano ad individuare in quale dimensione di Agil il concetto di parco naturale emerge. I primi parchi naturali nascono nel corso del XIX secolo e si è visto come l’interesse principale era focalizzato sulla protezione di pittoreschi ed esclusivi paesaggi. Erano principalmente ragioni di godimento estetico del paesaggio naturale a determinare la nascita delle aree protette. Ragioni che ovviamente appartengo all’universo dei valori cioè a un determinato orientamento culturale, quello dei primi movimenti ecologisti. Tuttavia, tale orientamento culturale si è arricchito nel corso del Novecento di nuovi significati: dapprima un parco naturale doveva proteggere non solo un bel paesaggio, ma anche un delicato e minacciato ecosistema; successivamente un parco naturale doveva assicurare, nel rispetto dell’ambiente, il benessere delle popolazioni locali. Questi nuovi significati hanno

determinato il coinvolgimento di altri sotto-sistemi societari, ovvero un autonomo orientamento culturale positivo verso la protezione dell’ambiente (che ha favorito la creazione dei parchi) ha generato un parco naturale sia come standard di integrazione (le norme sul rispetto della natura) sia come meccanismo di adattamento (uso sostenibile delle risorse naturali). Quindi il sistema politico diviene promotore di politiche ambientali quali l’istituzione di aree protette, il sistema economico concepisce nuovi modelli di sviluppo basati sulla sostenibilità, il sistema societario pone delle norme su un uso responsabile delle risorse naturali, il sistema culturale infine, oltre a determinare il suddetto quadro simbolico di riferimento (la nascita delle aree protette), investe i parchi di una molteplicità di valori.

Riprendendo lo schema Agil presentato nella tabella 1.2 del paragrafo 1.3, sinteticamente, le relazioni sociali che

costituiscono un parco naturale si potrebbero strutturare nel seguente modo24 [vedi tabella 2.1]:

Quadrante A (Adaptation); il parco naturale stabilisce i modi di allocazione delle risorse naturali e l’uso che di queste risorse è possibile; il parco può divenire un

laboratorio privilegiato per sperimentare e attuare i principi

dello sviluppo sostenibile, in quanto il compito principale di un’area protetta è quello di «conservare campioni vitali e rappresentativi di tutti i tipi di ecosistemi e contribuire a mantenere popolazioni vitali di tutte le specie» [Wwf 1998: 3], che tradotto in altre parole vuol dire conservare un ambiente integro e pieno di opportunità alle generazioni future;

Quadrante G (Goal-attainment); costituire un parco naturale è uno degli strumenti maggiori delle politiche ambientali; lo scopo di queste politiche è quello di coniugare gli obiettivi

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Anche in questo contesto è importante considerare lo schema Agil in funzione della sua logica relazionale e soprattutto considerare gli assi di

di tutela agli obiettivi di sviluppo sociale ed economico; il parco naturale può essere visto come un volano di sviluppo per la società locale. Creare un parco naturale in una zona estranea ai processi di industrializzazione può costituire un modo per incentivare lo sviluppo economico e sociale. Nei paesi in via di sviluppo, con il coinvolgimento attivo e partecipativo delle comunità locali, la creazione di un parco può rappresentare una concreta opportunità di lavoro per la popolazione25.

Quadrante I (Integration); il parco naturale pone una serie di norme in riferimento alla protezione e all’uso delle risorse naturali, al fine di integrare l’individuo nella comunità ambientale. Vengono posti dei vincoli che limitano ad

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Alcune esperienze di conservazione condotte nei paesi in via di sviluppo dall’Iucn (World Conservation Union) e dall’Unesco sono descritte in Sinibaldi I. (2001), La Conservazione su Base Partecipativa nei Paesi in

Via di Sviluppo, documento disponibile on line sul sito

http://www.italianostra.org/esplorambiente2/pubblicazioni.htm; sito consultato nel marzo 2003. Sugli impatti che l’area protetta produce sulle popolazioni dei paesi in via di sviluppo cfr. Mwamfupe D. (1998),

Demographic impacts on protected areas in Tanzania and options for action, in “Parks – The International Journal for Protected Area Managers”

esempio le attività economiche o i processi di urbanizzazione del territorio; ma vengono anche stabiliti degli incentivi per chi promuove attività eco-compatibili all’interno dell’area;

Tabella 2.1 – Aspetti relazionali di un parco naturale

G= goal-attainment

Il parco naturale come progetto politico, sociale e ambientale del territorio

A= adaptation

Il parco naturale come laboratorio per lo sviluppo sostenibile

I= integration

Il parco naturale come fonte di norme sull’uso delle risorse natura

L= latency

Il parco naturale come espressione e veicolo dei valori ecologici

Fonte: mio adattamento da Donati [1998: 265]

Quadrante L (Latency); il parco naturale è espressione di un variegato universo valoriale: ad esempio, i parchi statunitensi sono considerati dei veri e propri simboli della nazione americana [Cfr. sopra § 1.2]; anche in Italia alcuni parchi svolgono questa funzione: il Parco Nazionale

d’Abruzzo è il simbolo della sua regione solitamente denominata il cuore verde d’Italia. I parchi, oltre ad essere espressione di determinati valori, riescono a comunicarli. Essi hanno la capacità di comunicare una cultura e un nuovo modo di governare il territorio [Moschini 2002]; hanno anche la capacità di comunicare i valori locali di un territorio e di immetterli in una dimensione nazionale e internazionale [cfr. ivi]. Tali valori locali sono costituiti dalle tradizioni, dai cibi, dai modi di lavorare la terra, dall’artigianato e da tutte quelle altre peculiarità che rendono ogni lembo d’Italia unico.

2.3 I parchi e lo sviluppo locale: ecoturismo,

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