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I numeri sulla contraffazione in Italia: IPERICO.

第二百一十五条 [非法制造、销售非法制造的注册商标标识罪]

2.2 Il fenomeno della contraffazione nel complesso.

2.2.5 I numeri sulla contraffazione in Italia: IPERICO.

Sulla scorta della raccolta dati delle Dogane dell’Unione Europea, in Italia è stata creata da un pool di esperti delle varie forze dell’ordine una banca dati, chiamata IPERICO (Intellectual Property Elaborated Report of the Investigation on COunterfeiting).54 Dai dati inseriti si è poi stilato il “Rapporto IPERICO relativo al periodo 2008-2010”. Nella presentazione di IPERICO leggiamo che

Il contributo specifico del database risiede nell’integrazione e nell’armonizzazione di dati provenienti da diverse fonti, che consentono di ottenere una visione di insieme, innovativa, omogenea e integrata dell’attività sul territorio nazionale, congiuntamente alla possibilità di realizzare focus

specifici su particolari dimensioni territoriali, temporali e settoriali. […] Volendo misurare la contraffazione anche in termini “oggettivi” di impatto sull’economia, può essere interessante capovolgere l’ottica dell’analisi studiando i benefici derivanti dal “mancato danno”, ovvero dagli effetti di

54Cfr.Banca dati – IPERICO, al sito del Ministero dello Sviluppo Economico, UIBM,

http://www.uibm.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2004110&idarea1=&tip oVisualizzazione=&mostracorrelati=&partebassaType=1&showCat=&idmenu=&ordinamento=&i

II. La contraffazione

mitigazione derivanti dall’attività di contrasto. […]

Con l’ausilio di IPERICO, il Ministero dello Sviluppo Economico si pone quindi l’obiettivo di costruire una metodologia di analisi del fenomeno della contraffazione proprio in tale ottica, attraverso uno dei suoi indicatori più oggettivi, in altre parole il numero di pezzi sequestrati sul territorio dalle diverse forze preposte al controllo e alla repressione del fenomeno (Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizie locali). I principali obiettivi sono i seguenti:

a) monitorare l’azione di contrasto sul territorio, condotta in modo integrato tra i diversi attori che la mettono in pratica;

b) orientare in modo sempre più informato e consapevole l’attività di contrasto a livello politico e normativo;

c) fornire una base di dati solida per la valutazione dei benefici sull’economia nazionale e territoriale italiana.55

IPERICO dunque raccoglie i dati sulle diverse tipologie di illeciti riscontrati che provengono dai vari organismi istituzionali, per poter fornire un quadro d’insieme sui risultati dell’attività di contrasto. Tuttavia, proprio per la sua natura onnicomprensiva e per la dovizia di aspetti considerati, la lettura dei dati non è del tutto immediata.

Il Rapporto è diviso in due parti: la prima parte (I numeri della lotta alla contraffazione 2008-2010) considera solo i dati aggregati di Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza, relativi prima alla contraffazione, poi alla violazione del Made in Italy e alla sicurezza prodotti; la seconda parte (L’attività di contrasto della contraffazione) analizza i dati provenienti distintamente dalle diverse forze dell’ordine.56

Innanzi tutto, è necessario specificare che, al momento del sequestro, l’attribuzione dei reati non è omogenea “sia per la metodologia di attribuzione, sia per le specificità delle azioni di contrasto dei diversi Corpi: ad esempio, la Guardia di Finanza rileva diversi sequestri per violazioni dei diritti d’autore, che invece non compaiono tra i sequestri effettuati dalla Agenzia delle Dogane”.57

Per capire quali tipologie di violazione indica ogni Corpo, si veda la tabella sottostante:

55 Cfr.Banca dati – IPERICO, Introduzione ai contenuti.

56Cfr.Banca dati – IPERICO, Introduzione ai contenuti, cit., p. 23

Tabella 2.3IPERICO, Appendice: destinazione dei beni contraffatti e note metodologiche.

È chiaro quindi che nella prima parte del rapporto, per avere dei dati univoci, si è scelto di prendere in considerazione quanto comunicato dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane, dal momento che la voce “contraffazione” corrisponde per entrambe ad uguale reato. Si sono invece esclusi i dati forniti da “Polizie e Carabinieri”, poiché “i sequestri di Polizie e Carabinieri relativi alle violazioni delle norme in materia di diritti d’autore e di contraffazione sono aggregati, alla fonte, nella singola categoria contraffazione, e non possono essere pertanto distinti nelle analisi successive, né aggregati a quelli degli altri corpi, per i quali, invece, è disponibile una classificazione più fine, anche se non omogenea”.58

In secondo luogo, in tutto il rapporto “alimentari, bevande, tabacchi e medicinali” sono esclusi dal conteggio, in quanto queste tipologie di beni possono costituire una difficoltà di quantificazione, perché si pone il dubbio “a che cosa corrisponde un pezzo”: per le sigarette, ad esempio, se ad un pacchetto o a una singola sigaretta; per alimentari e bevande a quanti chili o litri; per i medicinali a maggior ragione, perché possono essere in pastiglia, in bustina, in sciroppo e via dicendo.59

Infine, contrariamente al “Report on EU customs”, nell’analisi IPERICO non sono stati considerati i paesi di provenienza delle merci in violazione.

Queste sono le peculiarità di cui tener conto nella lettura del rapporto. Allo stesso tempo, si trovano quadri molto dettagliati circa il contesto territoriale, con il numero dei sequestri e il numero degli articoli sequestrati, regione per regione, nel triennio 2008-2010, e di ogni regione la capacità di attrazione piuttosto che di smistamento della merce contraffatta. I sequestri sono così riassunti:

58 Cfr.Banca dati – IPERICO, Appendice: destinazione dei beni contraffatti e note metodologiche. 59 In Banca dati – IPERICO, Appendice, si veda il paragrafo “Note metodologiche” per

II. La contraffazione

Tabella 2.4IPERICO, I numeri della lotta alla contraffazione 2008-2010.

Dalla tabella risulta che il numero di sequestri è rimasto pressoché stabile nel tempo, mentre invece è evidente la maggiore incisività dei provvedimenti, dato il considerevole aumento dei pezzi sequestrati e di conseguenza della dimensione media dei sequestri.

Per quanto riguarda il numero di pezzi sequestrati regione per regione, è possibile notare che le regioni che “portano a casa” un maggior bottino sono rispettivamente Lazio, Campania e Lombardia. Il fatto che ci siano regioni i cui risultati non sono così ragguardevoli tuttavia non è da imputare ad inefficacia dell’attività di contrasto; è logico supporre anche che le ragioni con i “risultati migliori” abbiano luoghi importanti di transito e/o consumo.

Similarmente a quanto traspare dal “Report on EU customs” sulle top categories by cases, dall’analisi IPERICO risulta che, secondo il numero di sequestri, le tipologie di merci maggiormente contraffatte sono abbigliamento, accessori di abbigliamento, apparecchiature elettriche e “altre merci” (per esempio, prodotti di utensileria e ferramenta).60 Si riporta di seguito anche la tabella del valore di questi sequestri.

Figura 2.7IPERICO, I numeri della lotta alla contraffazione 2008-2010.

Tabella 2.6IPERICO, I numeri della lotta alla contraffazione 2008-2010.

II. La contraffazione Considerando infine il valore delle merci sequestrate, IPERICO fornisce una stima di quasi 1 miliardo e 800 milioni di euro. Questa cifra è ottenuta dal valore medio (stimato) per unità di prodotto, moltiplicato naturalmente per il numero dei pezzi sequestrati. Il valore medio per prodotto è stato ricavato in base ad alcuni calcoli dell’Agenzia delle Dogane. Nel rapporto ad ogni modo si specifica che è una sottostima, in quanto ancora una volta mancano i dati sui sequestri di Polizie e Carabinieri.

Concludendo, si può affermare che dare una misura certa del fenomeno contraffazione è impossibile, ma un buono strumento per fare previsioni (approssimativamente attendibili) è dato dall’attività di contrasto, ossia dai sequestri. Maggiori saranno i sequestri messi in atto, maggiori saranno i benefici e il “mancato danno” all’economia.