• Non ci sono risultati.

2 IL SETTORE DEL CALCIO: PECULIARITÀ, CONTESTO

2.4 Analisi del contesto competitivo

2.4.2 I principali competitor a livello internazionale

Per avere un quadro sui principali competitor operanti nel mercato del calcio professio- nistico, cioè essenzialmente i top club europei, si ritiene utile prendere in considerazione la Football Money League (FML), cioè una pubblicazione redatta annualmente dalla so- cietà di consulenza e revisione Deloitte & Touche. In particolare nella tabella 2.1 viene presentata la classifica del 2017, quindi relativa ai bilanci d’esercizio chiusi al 30 giugno 2016,77 dei 20 top club a livello mondiale per quanto riguarda i ricavi, a loro volta suddi-

visi in tre aree di business: matchday, broadcasting, commercial.78

Tabella 2.1 – Deloitte FML 2017 e composizione dei ricavi dei 20 top club. Dati in milioni di euro

77 La stagione sportiva ha inizio il 1° luglio di ogni anno e termina il 30 giugno dell’anno seguente. Per

questo motivo la data di chiusura del bilancio d’esercizio delle società sportive è solitamente il 30 giugno.

78 Sono molteplici i parametri attraverso i quali poter misurare la dimensione di un club calcistico, tra cui:

numero di spettatori, numero di tifosi, share televisivo delle partite, trofei conquistati. Lo studio della De- loitte ha deciso di stilare la graduatoria in base ai ricavi annuali dei club, escludendo da essi i proventi derivanti dalle plusvalenze ottenute tramite la cessione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori, in quanto ritenuti estranei al core business aziendale. Per ulteriori approfondimenti sul metodo utilizzato si rimanda a: Football Money League. Planet Football, Deloitte Sports Business Group, Manchester, 2017.

Rank Club Ricavi Matchday Broadcasting Commercial

1 Manchester United 689,0 137,5 187,7 363,8 2 FC Barcelona 620,2 121,4 202,7 296,1 3 Real Madrid 620,1 129,0 227,7 263,4 4 Bayern Munich 592,0 101,8 147,6 342,6 5 Manchester City 524,9 70,2 215,8 238,9 6 Paris Saint-Germain 520,9 92,5 123,1 305,3 7 Arsenal 468,5 133,6 192,0 142,9 8 Chelsea 447,4 93,2 191,1 163,1 9 Liverpool 403,8 75,9 168,1 159,8 10 Juventus 341,1 43,7 195,7 101,7 11 Borussia Dortmund 283,9 61,1 82,6 140,2 12 Tottenham Hotspur 279,7 54,6 147,6 77,5 13 Atletico de Madrid 228,6 36,0 139,4 53,2 14 Schalke 04 224,5 51,2 75,0 98,3 15 AS Roma 218,2 28,4 154,0 35,8 16 AC Milan 214,7 25,9 88,0 100,8

17 FC Zenit Saint Petersburg 196,5 10,3 40,4 145,8

18 West Ham United 192,3 36,0 115,9 40,4

19 Internazionale 179,2 25,7 98,6 54,9

20 Leicester City 172,1 15,4 126,6 30,1

Totale 7.417,6 1.343,4 2.919,6 3.154,6 % Totale 100% 18% 39% 43%

Come si può osservare i club presenti nella top 20 sono tutti europei, appartenenti alle cinque maggiori leghe calcistiche (con la sola eccezione del club russo dello Zenit San Pietroburgo). Nel dettaglio, 8 club provengono dall’Inghilterra, 4 dall’Italia, 3 dalla Spa- gna, 3 dalla Germania, 1 dalla Francia e 1 dalla Russia.

Il club con i maggiori ricavi per l’edizione 2017 della FML è il Manchester United con 689 milioni di euro, ma altri due club (Barcellona e Real Madrid) hanno superato la soglia dei 600 milioni di euro. Il totale aggregato dei ricavi dei 20 club raggiunge la cifra record di 7,4 miliardi di euro, cioè una media di 370 milioni per società, in netto aumento rispetto ai 6,6 miliardi di euro dell’anno precedente;79 la stessa Deloitte stima che per il prossimo

anno è possibile che venga superata la soglia degli 8 miliardi di euro.

Osservando la composizione dei ricavi emerge una notevole disparità economica tra i diversi club, in quanto il rapporto first to last è di 4:1 e le prime sei della graduatoria fatturano quasi il 50% dei ricavi totali. Vi sono anche delle notevoli differenze nel modo in cui i club sono in grado di generare ricavi; tuttavia la maggior parte di essi è in grado di non dipendere da un’unica fonte di entrate, con l’eccezione dello Zenit, il cui fatturato è in larga parte derivante dai ricavi commerciali (74% del totale), e con la particolarità delle quattro squadre italiane, per le quali invece la somma aggregata dei proventi deri- vanti dai diritti televisivi rappresenta il 56% circa dell’ammontare complessivo dei ricavi e nel caso della Roma superano addirittura la soglia del 70%. Questi dati mettono in ri- salto l’eccessiva dipendenza dai diritti televisivi dei club italiani, i quali evidentemente non hanno ancora sviluppato appieno le proprie capacità commerciali nel mercato nazio- nale e in quello internazionale. La poco sviluppata diversificazione delle fonti di ricavo del calcio italiano è imputabile anche ad una carenza infrastrutturale e ad un mancato ammodernamento e ristrutturazione degli impianti sportivi esistenti; tra i grandi club, in- fatti, solo la Juventus al momento ha uno stadio di proprietà, costruito nel 2011, che sta garantendo ai bianconeri una continuità di risultati sportivi ed anche economici (l’am- montare complessivo dei ricavi da stadio delle due squadre milanesi supera di soli 7,9 milioni di euro i ricavi da stadio della Juventus).

I club inglesi stanno invece beneficiando del nuovo contratto di commercializzazione dei diritti tv, sia nazionali che internazionali, che garantisce una ripartizione sostanzialmente equa di un totale di 3 miliardi di euro annui per le 20 squadre partecipanti alla Premier League. Tuttavia la forza economica delle società inglesi risiede anche nella capacità dei

79 Per un’analisi dettagliata della classifica 2016, si rimanda a: Football Money League. Top of the table,

club di ottenere ricchi contratti di sponsorizzazione sia per quanto riguarda lo sponsor ufficiale che quello di fornitura tecnica, come nel caso dei contratti stipulati nel 2014 dal Manchester United con gli sponsor Chevrolet (60 milioni di euro all’anno, fino al 2023) e Adidas (94 milioni annui per dieci anni). Oltre a questo aspetto, i team inglesi fanno registrare degli ottimi risultati anche per quanto concerne i ricavi da matchday, grazie ad impianti nuovi e all’avanguardia, gestiti direttamente dai club. Significativo è il caso dell’Arsenal, che incassa 133,6 milioni di euro dalle gare casalinghe, una cifra addirittura superiore a quella dei due colossi spagnoli Real Madrid (129 milioni) e Barcellona (121,4 milioni).

Le squadre spagnole invece stanno beneficiando del nuovo contratto di commercializza- zione collettiva dei diritti tv, entrato in vigore proprio nella stagione 2015/2016. In ma- niera particolare ne sta traendo grande vantaggio l’Atletico Madrid, che nel giro di un solo anno ha incrementato di oltre il 60% i proventi tv (da 86,6 milioni a 139,4); oltre a questo, l’Atletico ha saputo anche sfruttare le ottime prestazioni delle ultime stagioni nella Liga e soprattutto in UEFA Champions League, facendo così crescere i propri ricavi da broadcasting distribuiti dalla UEFA e quelli da matchday.

Per quanto riguarda le squadre appartenenti alla Ligue 1 francese, si può constatare la sola presenza del Paris Saint-Germain (sesto posto); anch’esso sta beneficiando di alcuni buoni risultati sportivi e soprattutto delle ricche sponsorizzazioni commerciali, infatti il PSG occupa la terza posizione nella speciale classifica dei ricavi derivanti dall’area com- merciale (305,3 milioni di euro).

È altresì importante sottolineare la presenza di tre club provenienti dalla Bundesliga te- desca, in particolare il Bayern Monaco che occupa la terza posizione; il club bavarese sta sfruttando al meglio la propria forza commerciale in termini di sponsorizzazioni e mer- chandising dei prodotti,80 oltre ai cospicui ricavi derivanti dall’Allianz Arena (101,8 mi- lioni di euro). In generale quasi tutti i club appartenenti alla Bundesliga hanno sviluppato delle ottime capacità commerciali, compresi Borussia Dortmund e Schalke 04, i quali occupano nella classifica Deloitte rispettivamente l’11° e il 14° posto.

Infine è da notare la presenza nelle prime 20 posizioni di due club inglesi “medio-piccoli”, come West Ham United, ma soprattutto Leicester City, il quale ha ottenuto tale risultato economico grazie agli strepitosi risultati sportivi della stagione 2015/2016, coronati dalla conquista del titolo in Premier League.

80 Il Bayern Monaco con 342,6 milioni di euro occupa la seconda posizione nei ricavi commerciali, dietro

Nella tabella 2.2 è rappresentato il trend delle posizioni occupate negli ultimi cinque anni dagli attuali 20 top club all’interno della Deloitte Football Money League.

Tabella 2.2 – Trend della posizione nella FML degli attuali 20 top club; periodo di riferimento: 2013-2017

Club FML 2013 FML 2014 FML 2015 FML 2016 FML 2017 Manchester United 3 4 2 3 1 FC Barcelona 2 2 4 2 2 Real Madrid 1 1 1 1 3 Bayern Munich 4 3 3 5 4 Manchester City 7 6 6 6 5

Paris Saint-Germain n/a 5 5 4 6

Arsenal 6 8 8 7 7 Chelsea 5 7 7 8 8 Liverpool 9 12 9 9 9 Juventus 10 9 10 10 10 Borussia Dortmund 11 11 11 11 11 Tottenham Hotspur 13 14 13 12 12

Atletico de Madrid n/a 20 15 15 13

Schalke 04 14 13 14 13 14

AS Roma n/a 19 n/a 16 15

AC Milan 8 10 12 14 16

FC Zenit Saint Petersburg n/a n/a n/a n/a 17

West Ham United n/a n/a n/a 20 18

Internazionale 12 15 17 19 19

Leicester City n/a n/a n/a n/a 20

Fonte: elaborazione su dati Deloitte

Dalla tabella sopra esposta notiamo che il Real Madrid ha perso la sua prima posizione, a favore del Manchester United; i blancos chiudono così al terzo posto, dietro anche ai rivali storici del Barcellona, seppur di poche migliaia di euro. In ogni caso queste tre squadre sono quelle che solitamente riescono a monopolizzare il “podio” di questa parti- colare classifica, con la sola presenza del Bayern Monaco in terza posizione negli anni 2014 e 2015.

Rimanendo sempre nella parte alta della classifica, nel periodo in esame, si può notare che nelle posizioni direttamente seguenti a quelle di vertice si è sempre alternata una rosa ristretta di club (Manchester City, PSG, Arsenal, Chelsea). Negli anni passati ha destato particolare interesse la “scalata” del PSG, il quale nel 2014 è entrato in classifica diretta- mente al quinto posto, anche per effetto dei motivi accennati in precedenza.

La parte centrale della classifica è caratterizzata dalla presenza di club che riescono a mantenere più o meno inalterate le proprie posizioni nel corso del tempo. Un esempio

evidente è quello del Borussia Dortmund, costantemente all’11° posto in tutto il periodo, oppure quello del Liverpool, sempre al 9° posto (unica eccezione il 12° posto del 2014). La Juventus riesce invece a mantenersi costantemente nella top 10 europea, tenendo a debita distanza le altre squadre dietro di sé.81 Secondo lo studio effettuato dalla Deloitte è possibile che i bianconeri riescano ancora a mantenere questa posizione, almeno nell’immediato futuro, grazie anche agli eccellenti risultati sportivi e al ritorno economico che questi riescono a fruttare.

Nella parte bassa della classifica interessante è l’ascesa dell’Atletico Madrid, che dalla mancata presenza del 2013 e dalla ventesima posizione del 2014 è passato all’attuale 13° posto, in gran parte riconducibile ai motivi esposti in precedenza. La Roma ha vissuto fasi altalenanti, ma sembra essere riuscita a trovare più stabilità rispetto al passato, chiu- dendo in quindicesima posizione nell’ultimo anno. La posizione della Roma nei prossimi anni sarà probabilmente influenzata dalla realizzazione o meno del progetto relativo al nuovo stadio di proprietà.

Una particolare attenzione meritano infine i due club milanesi di Milan e Inter. Per quanto riguarda i nerazzurri c’è stato un netto peggioramento (dalla dodicesima posizione alla diciannovesima) e il suo mantenimento nella top 20 è ogni anno a forte rischio. La situa- zione del Milan, in termini relativi, appare ancora peggiore rispetto a quella dell’Inter; infatti il club rossonero per ogni anno del periodo in esame ha sempre perso due posizioni all’interno della classifica Deloitte; se tale trend non dovesse essere invertito, nel giro di pochi anni è a serio rischio la permanenza nella top 20 di uno dei club più titolati e pre- stigiosi al mondo. Tuttavia, la situazione futura delle due società milanesi è legata alle decisioni e alle operazioni che metteranno in atto le nuove proprietà cinesi e alla parteci- pazione alle competizioni europee, in particolare la UEFA Champions League.

Documenti correlati