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Date le premesse gettate dai precedenti capi è possibile analizzare nel dettaglio la dimensione 5D e definire i model use che la riguardano. L’obiettivo è poi analizzare i contenuti dei modelli informativi ed infine identificare sul principio di granularità dell’informazione la necessità di LOIN degli oggetti coinvolti nei modelli informativi digitali.

Si ricorda che la dimensione del BIM 5D è quella relativa ai costi, questa non è rilegata alla determinazione dei costi di costruzione dell’edifico ma rappresenta una porzione più ampia della valutazione economica. Infatti, questa a partire dai costi di costruzione si estende fino alla determinazione dei costi di gestione e manutenzione e poi eventualmente al rinnovamento o la demolizione del cespito edilizio.

Analizzando i vari model use che sono stati definiti secondo i criteri riportati nel capo precedente si è riuscito, grazie alla lista aggiornata e messa a disposizione da BIMe, ad individuare unicamente due Model Use che avessero a che fare con l’ambito economico, questi sono stati raggruppati nel dominio di simulazione e quantificazione e sono stati identificati dal codice “4070 e 4130”

che corrispondono rispettivamente a “Cost Estimation” e “Quantity take off”.

Non si è constatato nessun altro model use che potesse risultare appropriato allo scopo di correlazione con l’ambito 5D del BIM.

Per quanto utile la definizione dei model use data da BIMe, questa non permette la definizione di quanto è necessario venga riportato nei modelli informativi, indica piuttosto un ambito, scelto con i criteri che sono stati prima identificati in cui il modello ha influenza e validità.

È sempre possibile passare dalla definizione di model use di dominio a quelli personalizzati. Nel panorama AEC italiano è conveniente che questo avvenga, i discorsi legati alla quantificazione economica, infatti, sono dipendenti dalle fasi del processo edilizio. Come si è brevemente anticipato, è necessario che nei tre livelli di approfondimento successivo, i contenuti siano sempre maggiori e più precisi.

166 Per cui, prima di poter proseguire sarà necessario trattare nuovamente quali sono i contenuti di tipo 5D necessari nei livelli di progettazione.

Si ricorda che i livelli di progettazione sono tre:

❖ Progetto di fattibilità tecnica economica;

❖ Progetto definitivo;

❖ Progetto esecutivo;

È possibile poi definire un’ulteriore fase del processo, quella rappresentata dall’operatività.

Si è più volte ribadito che il model use è una delle linee guida necessarie perché il modello informativo digitale sia correttamente strutturato nei confronti delle necessità e delle aspettative degli stakeholder per il quale è stato strutturato.

Per dare validità a questa affermazione è necessario che considerare che il model use è reso possibile dagli oggetti del modello informativo digitale così come dagli eventuali sistemi. La modellazione digitale si ricorda essere infatti object-based come legge costitutiva della metodologia BIM. Per cui si più affermare ancora, che i model use sono abilitati dagli oggetti dei modelli digitali.

In ognuno dei model use corrispondenti ai livelli di progettazione è possibile definire in via indicativa un contenuto minimo di oggetti nel modello, perché possa essere abilitata la dimensione 5D. Questo, non può essere espresso in modo preciso, deve essere piuttosto indicato come linea guida, che permetta, secondo i principi di flessibilità di poter considerare le differenze tra le discipline e le necessità specifiche di commessa.

Siccome lo studio si è concentrato sulla parte impiantistica del progetto, le ipotesi che verranno riportate riguardano principalmente questo ambito disciplinare, per cui, nel considerare le fasi del processo si ha:

❖ Progetto di fattibilità tecnica economica: il model use richiesto sarebbe quello della stima grossolana dei costi di costruzione. Perché questo sia possibile in ambito impiantistico, sarà necessario che i modelli informativi contengano gli elementi principali dell’impianto, cioè che

167 vengano riportate le macchine che costituiscono elementi di costo particolarmente influenti nel totale insieme alle distribuzioni principali ed eventualmente i terminali e gli elementi presenti in maggior quantità di modo tale da permettere, una stima che, seppur grossolana, sia prossima a quella corretta.

❖ Progetto definitivo: in questo caso le richieste della normativa riportano la redazione di un CME, questo rappresenterà il model use. Perché questo sia possibile in ambito economico sarà necessario che vengano riportati tutti gli elementi di impianto che non sono di dettaglio di modo tale che si abbia una stima corretta dei costi di costruzione, dovranno essere riportati oltre che quello sopra riportato anche tutti gli accessori che riguardano le distribuzioni principali e le parti terminali di distribuzione che vanno dalle dorsali e attraverso stacchi arrivino fino ai terminali di destinazione.

❖ Progetto esecutivo: in questo caso le richieste di normativa riportano nuovamente la redazione di un CME a livello esecutivo, verrà quindi posto come model use. Questo deve rappresentare i costi di costruzione corretti, per cui, nei modelli informativi è necessario che siano contenuti tutti gli elementi che possono essere computati.

❖ Gestione e manutenzione: in questo caso il model use è il tracciamento dei costi di manutenzione così come volendo quelli di gestione, in questo caso si dovrà necessariamente sviluppare un modello così detto “as built” e che funga da “digital twin” dell’edificio, questo permetterà sui singoli oggetti di tracciare gli eventuali costi relativi ad interventi che siano di manutenzione o sostituzione.

È importante notare che tutti i model use che sono stati riportati al di sopra sono in realtà delle sotto-model use dei due di dominio che vengono definiti da BIMe, quello della “Cost Estimation” e quello della “Quantity take off”, sì è precisato nella trattazione che i model use perché siano funzionali non debbano essere così specifici, in questo caso si è deciso di fare deroga a questa regola generale perché, i contenuti di questi sono nell’effettivo differenti, sia in quantità che in qualità.

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