• Non ci sono risultati.

168

169

❖ Attori (chi), chi consegna e i destinatari: ad esempio, attori diversi possono richiedere lo stesso livello di fabbisogno a scadenze diverse, o viceversa il fabbisogno può essere diverso alla stessa scadenza. Nelle fasi iniziali, un attore potrebbe non essere specificato e in tal caso la catena di fornitura può assegnare la responsabilità come preferisce;

❖ Organizzazione in una o più strutture di scomposizione (cosa): ogni oggetto deve essere chiaramente identificato all’interno di una struttura di scomposizione semantica, spaziale o funzionale.

Prima di procedere oltre e mettere in evidenza la differenza tra i due approcci sia sotto l’aspetto metodologico che in termini di risultato, si vuole fare notare che nelle nuove normative che sono la ISO 19650 (che introduce il concetto di fabbisogno informativo) e la UNI EN 17412-1 (che approfondisce il concetto) fanno riferimento alla così detta granularità del dato.

La granularità del dato è un concetto di fondamentale importanza derivante dalla gestione dei database e dei BIG Data, in generale si definisce come “Una determinata specifica del Data Warehouse: la possibilità di settare differenti livelli di dettaglio (o di sintesi) dei dati raccolti. Livelli che spaziano dai singoli record alle sintesi”. Dietro al discorso della granularità sta un’esigenza pratica:

l’economicità delle elaborazioni legate alle analisi. La pratica, infatti, suggerisce che più i dati sono sintetizzati, minore sarà la necessità di elaborazione e ancora, minore sarà lo spazio occupato dagli elementi digitali. Da subito si comprende quindi che i LOIN sono uno strumento più flessibile dei LODs che risultano nel campo applicativo molto rigidi. Nell’approccio legato ai LODs inizialmente non vi era alcuna distinzione tra livello di contenuto informativo e livello di contenuto geometrico, questi viaggiavano di pari passo, solo dopo si è giunti alla differenziazione tra i due. L’evoluzione successiva introdotta dai LOIN effettua uno spacchettamento ulteriore che permette semplificazione, suddividendo il contenuto in tre sezioni:

❖ Informazioni di tipo geometrico;

❖ Informazioni di tipo alfanumerico;

❖ Informazioni di tipo documentale.

170 Si vuole mettere ora in luce le differenze tra i due approcci, questo verrà affrontato tramite una ripetizione sostanziale, ma necessaria di quanto già riportato nel capitolo in cui si descriveva LODs e LOIN, diversamente all’introduzione teorica che si è fatta nel primo capitolo ora verranno trattate mettendo in mostra le differenze e i punti di forza e di debolezza che hanno l’una nei confronti dell’altro.

Il confronto appare più semplice e le differenziazioni avvengono in maniera più netto se si guarda ai due approcci messi a confronto in modo tabellare:

Figura 83: Matrice di confronto LODs & LOIN. Fonte: personale

Appare chiaro dalla matrice di confronto sopra riportata come il secondo metodo, con degli step di disarticolazione maggiore, risulti essere più comprensibile sia ad un eventuale utilizzatore, sia in caso di strutturazione di capitolato informativo dal punto di vista della stazione appaltante nella strutturazione delle richieste.

171 Una volta definiti gli approcci rimane infine da identificare quali sono, infine, i LOD e i LOIN, secondo gli obiettivi riportati all’inizio del capitolo che permettono agli oggetti di determinare la “prontezza” di un modello digitale in ambito 5D.

La ricerca è avvenuta seguendo due parametri principali, la logica e l’esperienza personale. Due parametri fondamentalmente non quantificabili, per cui sarà necessario che questo approccio venga in futuro verificato da ulteriori approfondimenti e test a riguardo. Si è pensato che un metodo efficace per la rappresentazione dei risultati potesse essere quello tabellare, verrà quindi di seguito riportato il report:

Figura 84: Scheda LOD con correlazione 5D. Fonte: Personale

172 Dell’approccio LOD come poi risulterà dal prossimo confronto, non si rilevano carenze in termini di contenuto, la problematica, al contrario, rilevata è la sovrabbondanza di contenuto geometrico che viene assegnato agli elementi.

Figura 85: Confronto contenuto LOD e necessità 5D. Fonte: personale.

Si ha che è stato strutturato per fornire una chiara visualizzazione della sovrabbondanza di contenuto nel metodo di applicazione LOD nei confronti dell’ambito 5D. Il valore target per model use è rappresentato dall’unità, tutto ciò che risulta superiore è sovrabbondante; infatti, nei riguardi delle stime di costi necessarie per la redazione del PFTE si ha che:

Figura 86: Confronto LOD model use Stime per PFTE. Fonte: personale.

STIME PFTE 0

1 2 3 4

LOD A LOD B LOD C LOD D LOD E LOD F LOD G

Confronto contenuto LOD alle necessità 5D

STIME PFTE

173 Osservando invece l’opposto cioè quello rappresentato dalla gestione e manutenzione degli elementi:

Figura 87: Confronto LOD model use Gestione e manutenzione 5D. Fonte: personale.

Si ha in questo caso che il livello di dettaglio sia informativo che geometrico necessita di essere elevato, altrimenti mancherebbero (in termini geometrici) gli elementi da tenere in conto nel tracciamento dei costi o ancora (in termini parametrici) i contenuti da mantenere vivi e aggiornati.

Interessante è altresì il grafico relativo al contenuto LOD necessario per il progetto costruttivo dell’opera:

Figura 88: Confronto LOD model use CME costruttivi. Fonte: personale.

GEST MAN 0

0,2 0,4 0,6 0,8 1

LOD A LOD B LOD C LOD D LOD E LOD F LOD G

Confronto contenuto LOD alle necessità 5D

GEST MAN

CME COSTR 0

0,5 1 1,5 2

LOD A LOD B LOD C LOD D LOD E LOD F LOD G

Confronto contenuto LOD alle necessità 5D

CME COSTR

174 Contrariamente a quanto sopra riportato l’approccio LOIN promette più personalizzazione del contenuto, questo si traduce nella riduzione del contenuto informativo e geometrico sovrabbondante che di fatto costituisce nella redazione di un progetto un dispendio, probabilmente, superfluo di risorse. Idealmente, quindi, i grafici prima presentati con l’approccio LOIN assumono una forma piana con le barre fissate per model use pari ad 1. In materia di LOIN allora non si effettua più il ragionamento “qual è il LOD più funzionale al mio scopo?” se ne effettua, invece, uno più pragmatico “quali sono i contenuti che devono possedere gli oggetti affinché possa raggiungere il mio scopo?”. Sembrerà banale ma la differenza tra i due approcci è sostanziale, se prima si avevano step fissati e a volte nella loro definizione restrittivi, in questo caso si ha la grande opportunità di personalizzazione del contenuto, evitando quanto di poco interesse e permettendo di concentrare lo sguardo su quello che realmente risulta essere necessario.

“Non sono più i model use che si piegheranno alla definizione di LOD, ma saranno i LOIN che si adatteranno al model use fissato”

Di seguito saranno riportate quelle che potrebbero essere esempi, in questo caso ritagliati sull’ambito 5D di contenuti LOIN relazionati al model use:

Figura 89: Model use e LOIN. Fonte: personale.

Obiettivo Obiettivo

Dettaglio semplificato Dettaglio generico

Dimensionalità 3D Dimensionalità 3D

Posizione relativa Posizione relativa

Aspetto simbolico Aspetto simbolico

Comportamento parametrico dimensionale Comportamento parametrico dimensionale

Identificazione necessaria Identificazione necessaria

Contenuto informativo dimensionale Contenuto informativo dimensionale

Set di documenti non necessari Set di documenti schede tecniche

Informazioni geometriche

Informazioni alfanumeriche

Documentazione Stime in PFTE

Contenuto degli oggetti Contenuto degli oggetti

CME Progetto definitivo

Informazioni geometriche

Informazioni alfanumeriche

Documentazione

175 Figura 90: Model use e LOIN. Fonte: personale.

Come è possibile notare la differenza è netta e molto chiara, per come sono strutturate le richieste del LOIN portano a una reale semplificazione della comprensione di quanto viene richiesto per ottenere un model use specifico, questo si è ritagliato in questo caso sull’ambito del 5D ma appare scontato come possa ampliarsi a tutte le restanti potenzialità del BIM.

In conclusione, negli allegati verrà riportato un esempio di scheda LOD e scheda LOIN con un occhio particolare al focus della tesi cioè il 5D, che riassumono nella maggior parte quanto precedentemente descritto nel dettaglio e possano servire come spunto riflessivo per le successive considerazioni finali.

Obiettivo Obiettivo

Dettaglio definito Dettaglio dettagliato

Dimensionalità 3D Dimensionalità 3D

Posizione relativa Posizione relativa

Aspetto simbolico Aspetto simbolico

Comportamento parametrico dimensionale Comportamento parametrico dimensionale

Identificazione necessaria Identificazione necessaria

Contenuto informativo dimensionale Contenuto informativo dimensionale

Set di documenti schede tecniche Set di documenti

schede tecniche e schede di montaggio

Dettaglio dettagliato

Dimensionalità 3D

Posizione relativa

Aspetto realistico

Comportamento parametrico dimensionale

Identificazione necessaria Contenuto informativo dimensionale

Set di documenti

schede tecniche, schede di montaggio, schede di manutenzione CME Progetto

costruttivo

Informazioni geometriche

Informazioni alfanumeriche

Documentazione CME Progetto

esecutivo

Informazioni geometriche

Informazioni alfanumeriche

Documentazione

Contenuto degli oggetti

CME Progetto costruttivo

Informazioni geometriche

Informazioni alfanumeriche

Documentazione Contenuto degli oggetti

176