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2 LA STAKEHOLDER ANALYSIS

2.2 Definizioni, identificazione e caratterizzazione degli stakeholder

2.2.2 Identificazione degli stakeholder

Definiti i confini del fenomeno da analizzare, è necessario identificare chi abbia degli interessi a riguardo. Secondo il caso che si sta studiando, è possibile scegliere il metodo più adatto o una combinazione di più metodi.

Se il contesto, o il fenomeno, è stato definito in maniera chiara, l‟identificazione degli stakeholder può risultare abbastanza semplice.

Nella Tabella 2 sono descritti le risorse necessarie, i pro e i contro dei vari metodi.

15 Coase (1960) lavorando nell‟ambito dell‟inquinamento ambientale definisce stakeholder sia chi ha inquinato sia la vittima dell‟inquinamento, il

primo crea un cambiamento, in questo caso l‟inquinamento e il secondo ne subisce le conseguenze.

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Schlossberger (1994) suggerisce che tutte le imprese hanno obblighi fiduciari verso gli stakeholder, non a causa di contratti sociali impliciti ma perché gli stakeholder sono un tipo di azionista che ha investito dei capitali nel business.

17 Esternalità s. f. [dall‟ingl. externality, der. di external «esterno»]. – Nel linguaggio economico, gli effetti esterni, positivi o negativi, connessi ad

attività produttive, in genere private, o anche all‟azione pubblica (per es., le modificazioni e i vantaggi, anche indiretti, che comporta la costruzione di un‟autostrada; oppure, i vantaggi che dall‟insediamento di uno stabilimento industriale in una certa zona possono derivare ai proprietarî delle aree fabbricabili vicine, e, all‟opposto, i danni che ne provengono ai proprietarî dei fondi agricoli per l‟inquinamento ambientale causato dagli scarichi dello stabilimento) (Vocabolario Treccani).

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Donaldson e Preston (1995) considerano tutti gli stakeholder investitori di rischio ed è a loro che si deve la distinzione tra i vari approcci alla teoria degli stakeholder (normativa, strumentale e descrittiva).

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Tabella 2 Metodi di identificazione degli stakeholder (traduzione propria, fonte: Reed et al., 2009).

Metodo Descrizione Caratteristiche Punti di forza Punti di debolezza

Focus group Scambio di idee,

attraverso un piccolo gruppo di stakeholder, su i loro interessi, la loro influenza e altre caratteristiche.

Necessita di facilitazione di alta qualità: affittare una sala, cibo e bibite, procurare grandi fogli di carta e post-it. Rapido e quindi economicamente vantaggioso; adattabile; rende possibile ottenere il consenso del gruppo sulla categorizzazione degli stakeholder; particolarmente utile per recepire informazioni su questioni complesse che richiederebbero lunghe discussioni per essere raccolte.

Poiché meno strutturato rispetto ad altre possibilità, richiede una buona facilitazione per ottenere buoni risultati. Interviste semi- strutturate Interviste a uno spaccato degli stakeholder con le quali si possono completare le informazioni raccolte durante i focus group.

Tempo da dedicare alle interviste, spostamenti per raggiungere gli intervistati,

registratore vocale.

Utile per comprendere a fondo i rapporti tra gli stakeholder e per completare i risultati dei focus group.

Richiede molto tempo, quindi risulta dispendioso; difficile riscuotere successo tra le categorie di stakeholder. Snow-ball Sampling A seguito di interviste ad individui facenti parte di una categoria iniziale di stakeholder, sono individuate nuove categorie di stakeholder e nuovi contatti.

Come sopra: gli intervistati, appartenenti a diverse categorie di stakeholder, sono individuati durante le interviste precedenti.

È facile assicurarsi delle interviste senza questioni sulla protezione dei dati. Poche interviste sono rifiutate.

Il campione può essere influenzato dai social network del primo individuo coinvolto nello Snow-ball Sampling. Matrici interesse- influenza Gli stakeholder vengono inseriti all’interno di una matrice e posizionati a seconda del loro grado di interesse e d’influenza.

Può essere eseguito durante i focus group oppure singolarmente dagli stakeholder durante le interviste, oppure ancora da parte dei ricercatori.

È possibile dare priorità agli stakeholder per l’inclusione: rende esplicite i giochi di potere.

Dare priorità ad alcuni può escludere altri gruppi. Individua come rilevanti solo i gruppi di stakeholder individuati con l’utilizzo delle matrici. Categorizzazione degli stakeholder condotta dagli stakeholder stessi

Gli stakeholder stessi individuano e dividono in categorie da loro scelte gli stakeholder da individuare.

Come per le interviste semi-strutturate.

Le categorie di stakeholder sono basate sulla percezione degli stakeholder stessi.

Stakeholder diversi possono essere inseriti all’interno della medesima categoria da diversi intervistati, facendo perdere così il senso di tali categorie. Metodologia Q Gli stakeholder

classificano le affermazioni emerse da un confronto in base a quanto essi si ritrovano d’accordo con queste.

Materiale necessario per la classificazione, tempo per le interviste, spostamenti per raggiungere i diversi intervistati.

Possono essere identificate diverse questioni sociali e gli individui possono essere categorizzati secondo la loro correlazione rispetto questi discorsi.

Non identifica tutte le questioni ma solamente quelle proposte dagli stakeholder intervistati. Matrici attori- connessioni

Gli stakeholder sono inseriti all’interno di una matrice a due dimensioni e le loro relazioni sono descritte utilizzando dei codici.

Può essere eseguito utilizzando le modalità dei focus group, oppure singolarmente dagli stakeholder durante le interviste, oppure ancora da parte

Relativamente

semplice, richiede poco materiale.

Può diventare poco chiaro e difficile da usare se sono descritte numerose relazioni.

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dei ricercatori.

Social Network Analysis

Usato per identificare la rete di stakeholder, le loro relazioni, tramite l’utilizzo di questionari e/o interviste. Interviste, questionari, training per comprendere l’approccio e l’analisi, tempo, software. Aumenta la conoscenza all’interno del network, fa comprendere la struttura del network, identifica gli stakeholder influenti e quelli periferici.

Richiede molto tempo, i questionari possono risultare noiosi per gli intervistati ed è necessaria la collaborazione di un esperto del metodo. Mappa

concettuale

Usata in concomitanza con la SNA, utilizza le interviste semi- strutturate per indentificare le relazioni e le informazioni.

Come per le interviste semi-strutturate. Identifica gli stakeholder disposti a lavorare insieme. Le informazioni ricercate dipendono dalle conoscenze e dai bisogni degli stakeholder. Radical transactiveness Utilizza lo Snow-ball Sampling per individuare gli stakeholder periferici. Sviluppa strategie per considerare i loro interessi. Training per comprendere l’approccio, tempo. Identifica gli stakeholder e le questioni che potrebbero non essere considerate senza la loro collaborazione e quindi diminuisce il rischio che il processo di cambiamento non venga accettato dagli stakeholder stessi.

Richiede molto tempo, quindi risulta dispendioso.

È necessario seguire dei criteri chiari per scegliere chi inserire nell‟analisi poiché non è possibile coinvolgere un numero troppo elevato di elementi ed è inevitabile che qualcuno venga omesso. Chevalier e Buckles (2008) propongono le seguenti metodologie per individuare gli stakeholder: la consultazione di esperti o altri stakeholder; l‟auto selezione tramite annunci; l‟analisi di censimenti da cui ricavare informazioni interessanti (età, genere, religione, residenza) usando liste di categorie. Una volta divisi per gruppi, gli individui selezionati possono essere inseriti all‟interno di un diagramma arcobaleno (Figura 4) che permette di distinguere tra chi influenza e chi è influenzato dal fenomeno e di classificarli in base al grado di coinvolgimento (alto, moderato, basso).

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Successivamente viene deciso chi inserire e chi omettere nell‟analisi a seconda delle caratteristiche e degli obiettivi specifici del progetto e l‟analisi prosegue con la differenziazione e la categorizzazione di questi.