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Identità totale: a) la riduzione della religione a filosofia nello gnosticismo.

SECONDA PARTE

3 L'esperienza della Grande Guerra: ricostruzione culturale dell'Europa.

5.2 Identità totale: a) la riduzione della religione a filosofia nello gnosticismo.

I due sistemi dell’identità totale che, in modo opposto, identificano pienamente religione e filosofia, sono il sistema gnostico e quello tradizionalista.

« L’essenza del sistema gnostico di identità consiste nel fatto che la religione, sia positiva che naturale, viene considerata solo come uno stadio inferiore della conoscenza metafisica. La religione sarebbe quindi fondamentalmente essa stessa una metafisica, ma una metafisica di secondo rango, una metafisica in “immagini e simboli”, una metafisica fatta dal “popolo” e per il popolo »158. Religione e metafisica avrebbero quindi il medesimo oggetto, risponderebbero alle stesse domande, verrebbero incontro alle stesse esigenze dell’uomo, attingendo alle stesse fonti e procedendo con i medesimi tipi di esperienze spirituali. L’unica differenza consisterebbe nel fatto che la religione procede più imperfettamente, con meno metodo, accondiscendendo di più alle varie forme storiche con cui si presentano le esigenze del cuore umano, mentre la metafisica procede in modo sistematico rigoroso, non per immagini ma con concetti ben precisi ed in stretta connessione con la scienza. « La metafisica - si dice – è la religione del saggio, mentre la religione è la metafisica delle masse »159Da questo sistema viene quindi negata l’esistenza di oggetti e valori specificatamente religiosi, raggiungibili solo con una speciale classe di atti, gli atti religiosi, come pure che si dia un bene e un fine dell’uomo, la salvezza, raggiungibile solo tramite la religione e non tramite la metafisica. Tesi connesse sono anzitutto la negazione della rivelazione, quale forma specifica di auto-comunicazione positiva di Dio all’uomo tramite persone. Della rivelazione si può parlare solo come della conoscenza naturale spontanea dell’uomo vista nelle sue forme più alte, quali l’ispirazione filosofica e artistica. La norma della religione non è quindi vista nella persona del ‘santo’ (der Heilige), in cui Dio si mette in relazione con noi, ma in un sistema impersonale di idee, caso mai insegnate da un maestro. Sociologicamente non si avrà quindi una chiesa, che presenta un credo cui si deve prestare una doverosa fede, ma una scuola in cui si insegna una data teoria metafisica. Poiché l’esistenza e la natura di una persona non possono essere conosciute se essa liberamente non si manifesta, il sistema gnostico dovrà anche negare, già in base al suo stesso metodo, la forma d'essere personale del divino. Il divino sarà una sostanza, una cosa, un ordine, un soggetto logico, ma in nessun caso una persona concreta160. La difficoltà di accordare le teorie metafisiche con i dati più popolari delle religioni è superata dal sistema gnostico con la messa in atto di una interpretazione allegorico-simbolica degli scritti sacri delle religioni, che permette di

158 Cfr. Ibi, p. 243. 159 Cfr. Ibi, p. 244.

160 Cfr. Ibi, pp. 244-245. Si noti come la caratterizzazione della natura della religione, negata dallo

gnosticismo, corrisponda perfettamente a quella concezione tipicamente personalistica della religione che Scheler ha esposto e difeso in modo più diffuso in Absolutsphäre und Realsetzung der Gottesidee.

ritrovare in essi il risultato delle speculazioni filosofiche e di superare così le contrapposizioni, considerate solo apparenti, fra i due tipi di conoscenza. I sostenitori di questo sistema, ricordati da Scheler, vanno dal buddismo al neoplatonismo, alle sette gnostiche, a certi aspetti della mistica tedesca medioevale, e, per il periodo moderno, da Spinoza ai classici della filosofia idealistica tedesca: Fichte, Schelling, Hegel, nonché a Schopenhauer e a E. v. Hartmann. II giudizio negativo che Scheler dà di questo sistema è quanto mai forte; in esso egli vede infatti uno dei poli opposti di quanto egli pensa di poter sostenere sulla base della concezione tipicamente personalistica della religione, da lui esposta in Absolutsphäre und Realsetzung der Gottesidee, come pure della convinzione, ampiamente difesa in Ueber einige neuere Versuche einer natürlichen Religionsbegründung, dell’autonomo fondarsi della religione sull’atto religioso stesso.

« Nessuna delle possibili visioni dei rapporti fra religione e filosofia è così errata e poco pertinente come questa. Nessuna inoltre contrasta più direttamente e irreparabilmente con tutto ciò che noi oggi sappiamo circa l’essenza e la storia della religione ed anche circa la psicologia della vita religiosa ».161

Tutti coloro che si sono seriamente interessati dello studio delle religioni sono infatti oggi concordemente sicuri su questo punto: « La religione ha, nello spirito umano, un'origine fondamentalmente ed essenzialmente diversa dalla filosofia e dalla metafisica. I fondatori della religione - i grandi homines religiosi - furono dei tipi di uomini spirituali completamente diversi dai metafisici e dai filosofi. Le grandi trasformazioni storiche da essi operate non furono mai in nessun luogo raggiunte in virtù di una nuova metafisica, bensì in modo essenzialmente diverso »162.

Pur ammettendo che sia possibile una metafisica quale conoscenza razionale del fondamento ultimo dell’essere e dell’essenza ultima del mondo, Scheler ritiene quindi necessario « che l’impulso che ad essa porta, il metodo del suo procedimento, il suo fine e il suo oggetto siano fondamentalmente ed essenzialmente distinti dall’impulso, dal metodo, dal fine e dall’oggetto propri della religione »163.

L’errore fondamentale del sistema gnostico di identità è quindi quello di negare completamente l’essenziale originalità della religione di fronte alla metafisica. Quell’essenziale originalità che Scheler aveva particolarmente messo in luce con le sue analisi fenomenologiche di tipo personalistico sulla religione, e con la sua critica ai vari tipi di fondazione eteronoma della religione naturale.

161 Ibi, p. 246.

162 Ibidem. 163 Ibidem.

5.3 Identità totale: b) la riduzione della filosofia a religione nel