SECONDA PARTE
3 L'esperienza della Grande Guerra: ricostruzione culturale dell'Europa.
5.6 Il sistema scheleriano di conformità: a) analisi fenomenologica della originalità e della indipendenza reciproca di religione e metafisica.
Il sistema che Scheler propone per definire i rapporti fra religione e filosofia è volto, da un lato, a mostrare l’originalità e l’indipendenza sia della religione (specialmente contro il sistema dell’identità parziale e quello gnostico dell’identità totale), sia della filosofia (specialmente contro il tradizionalismo), e, dall’altro, a mettere in luce le connessioni strutturali che fra le due sussistono (e ciò specialmente contro i sistemi dualistici della diversità essenziale). L’autore è convinto che il sistema offra notevoli vantaggi per la comprensione e lo sviluppo sia della metafisica che della religione, nonché per la loro reciproca collaborazione, e renda quindi possibile l’instaurazione di una filosofia della religione che dia quei chiarimenti propedeutici necessari per il rinnovamento religioso esigito dal tempo.
L’originalità della metafisica e della religione, e la loro reciproca indipendenza, viene messa in luce raccogliendo in una sintesi particolarmente felice quanto era stato sostenuto nei saggi precedenti circa la natura dei due fenomeni. Metafisica e religione si caratterizzano e definiscono in se stesse e reciprocamente in base alla diversità del movente, del fine, dell’oggetto intenzionale, della fonte di verità, del grado di certezza, del soggetto e del modo sociologico che esso ha di presentarsi, del mezzo espressivo, ecc. Il movente (o origine) della metafisica « è la meraviglia che qualche cosa in generale sia e non invece il nulla ». La religione invece nasce « dall’amore di Dio e dal desiderio di una definitiva salvezza dell’uomo stesso e di tutte le cose »176. Il fine della metafisica sarà quindi la conoscenza razionale « dell’essenza del mondo esistente e del fondamento ultimo che ne condiziona l’esistenza ». La religione invece si presenterà anzitutto come “via di salvezza”, ottenibile tramite la comunità di vita
174 Cfr. Ibi, pp. 255-256. 175 Ibi, p. 257.
con Dio, la divinizzazione177. L’oggetto intenzionale della conoscenza metafisica è quindi l’essere assoluto nella sua realtà e nella sua essenza, quale spiegazione ultima di ogni realtà ed essenza del mondo. L’oggetto intenzionale dell’atto religioso è invece anzitutto il “Summum Bonum”, il divino e il santo assoluti quale fondamento ultimo della propria salvezza178.
La fonte della verità - con il corrispettivo metodo - della metafisica consiste in quel procedimento spontaneamente attivo della ragione che indaga e collega i dati fenomenologici essenziali e la conoscenza della realtà offerta dalle scienze. La fonte delle verità religiose sta invece in quel procedimento passivo di recezione della rivelazione che si ha nella fede 179. Il grado di certezza della metafisica, per quanto riguarda le determinazioni positive materiali del fondamento ultimo del mondo, non supera mai la ipoteticità e la verosimiglianza, dovendo dipendere dai risultati puramente verosimili e ipotetici delle scienze. La religione implica invece sempre la “stabile certezza” circa il bene che la rivelazione offre e per il quale nella fede ci si impegna totalmente180. Ne segue una diversità della religione e della metafisica anche di fronte alla storia. La verità e i beni metafisici rientrano necessariamente nel processo storico. Le verità e i beni della religione sono verità e beni eterni181.
Il soggetto tipico della metafisica è il pensatore, che diviene maestro con la forza convincente dei suoi ragionamenti. Il soggetto tipico della religione è invece l’homo religiosus, e specialmente il santo, che si presenta come modello personale di quel rapporto con Dio che gli permette di insegnare con autorità carismatica182.
Anche la forma sociologica con cui si presentano metafisica e religione è diversa. Nell’una si ha la scuola, nell’altra la chiesa. In questa, diversamente dalla prima, si insegna un credo obbligatorio, e il fine a cui si tende, la salvezza, si raggiunge solo in unione di solidarietà con tutto il gruppo e, in ultima analisi, con tutta l’umanità183. Fra le varie altre differenze, talora accennate senza troppo ordine e su cui si ritorna più volte in modo sparso, ricordiamo ancora la diversità del modo di esprimersi, che per la metafisica è il concetto e per la religione è il simbolo184.
L’originalità e l’indipendenza reciproca del fenomeno religioso del fenomeno metafisico, che Scheler sostiene, non vanno però confuse col problema del rapporto di dipendenza della metafisica dalla religione quanto alla sua origine nello spirito umano, che egli parimenti sostiene in analogia con la propria tesi gnoseologica generale della precedenza, in ogni sfera, della conoscenza del valore sulla conoscenza dell’essere. « Nel primo caso si tratta della indipendenza dell’intenzionalità del 177 Cfr., Ibi, pp. 246, 250. 178 Cfr., Ibi, p. 250. 179 Ibi, pp. 260-261. 180 Cfr. Ibi, pp. 266-268. 181 Cfr. Ibi, p. 268. 182 Cfr. Ibi, pp. 245-246 183 Cfr. Ibi, p. 246. 184 Cfr. Ibidem.
filosofo, cioè della libertà da presupposti nella sua ricerca. Nel secondo caso si tratta invece dell’origine della conoscenza metafisica, inclusa la stessa intenzionalità che le è propria. Se ci si chiede: fra conoscenza religiosa e conoscenza metafisica, entrambe appartenenti costitutivamente allo spirito umano, quale è la più originaria nella sua attualizzazione? Mi pare che nella risposta non ci siano dubbi: la conoscenza religiosa è più originaria, non solo in senso psicogenetico-empirico, ma anche nello stesso ordine essenziale d'origine dei due tipi di conoscenza nello spirito umano. L’uomo “ha sempre” già una sua concezione di fede circa la via di salvezza propria e del mondo prima di assumere l’atteggiamento di spirito metafisico, ce l’ha “necessariamente”, sia che lo voglia o no, sia che porti tale concezione a livello di sapere riflesso o no ».185
Oltre a questa prima ed estrinseca connessione strutturale fra metafisica e religione, che non tocca l’intrinseca originarietà ed indipendenza dei due fenomeni, con il suo sistema di conformità Scheler vuole però rilevare tutta una serie di connessioni strutturali più intrinseche, che escludano una visione dualistica dei due tipi di conoscenza e ne mettano invece in luce quella “organica unità”, che essi hanno nello spirito umano.
5.7 Il sistema scheleriano di conformità: b) connessioni strutturali fra