• Non ci sono risultati.

Il business plan : nozioni introduttive

Nel documento Il Business Plan (pagine 65-69)

INDUSTRY ATTRACTIVENESS

CAPITOLO 2. IL BUSINESS PLAN: NOZION

2.1 Il business plan : nozioni introduttive

Quali sono i motivi che portano a redigere un b-plan?

Ci sono varie ragioni per voler intraprendere un nuovo business o un nuovo progetto (ad esempio realizzare un sogno, conseguire un maggior guadagno, cogliere un’opportunità) e vari modi di farlo, tuttavia il motivo principale può essere riscontrato nel desiderio che l’attività che ci si accinge ad intraprendere possa durare nel tempo, nonché raggiungere gli obiettivi prefissati: nessun imprenditore infatti, nemmeno il più propenso al rischio, intraprenderebbe un progetto con l’aspettativa di fallire ma, al contrario, cercherà di massimizzare le opportunità di successo, investendo in tale business tempo e risorse.85

In questo contesto si inserisce lo strumento del business-plan: esso può essere definito come “uno strumento operativo che, in maniera organica e sistematica, esplicita tutti gli elementi che compongono un qualunque progetto imprenditoriale, al fine di pianificarli, analizzarli ed individuarne eventuali punti critici per valutarne le possibili ricadute, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo”.

Il Business Plan rappresenta lo strumento cardine del management accounting, dato dall’insieme di principi, tecniche e strumenti impiegati dalle organizzazioni aziendali per:

• pianificare strategie, tattiche ed operazioni future; • ottimizzare l’uso delle risorse;

• misurare e valutare le prestazioni;

• ridurre, per quanto possibile, la soggettività del processo decisionale;

85

“BRILLANT BUSINESS PLAN. What to know and do to make the perfect plan”, Kevan Williams. - Harlow : Pearson, 2011. Pag. 3

2 • migliorare la comunicazione esterna ed interna.86

Il business plan è solitamente concepito come lo studio alla base della decisione di avvio di una nuova impresa.

Ma limitare la sua funzione a questo obiettivo, pur se di grande importanza ed interesse, sarebbe estremamente riduttivo: esso ha infatti molteplici finalità, corrispondenti alle diverse funzioni che esso assolve.

“Il Business Plan nasce come strumento estremamente flessibile, dato che è utilizzabile sia per la valutazione di attività economiche ancora da avviare, sia in organizzazioni aziendali già esistenti; sia nelle operazioni straordinarie (acquisizioni, fusioni, scissioni, quotazione sui mercati finanziari regolamentati, riconversione ecc.), sia ancora nei processi di sviluppo (lancio di nuovi prodotti o servizi, diversificazione produttiva), nonché nelle situazioni di crisi d’impresa. “87

“In questa concezione estesa infatti, se inizialmente esso verifica la bontà economica di un’idea imprenditoriale, successivamente esso si estende alla valutazione più completa del progetto, includendo anche l’analisi della sostenibilità finanziaria, per passare infine alla definizione del piano operativo di guida e alle decisioni dell’imprenditore”88, permettendo così di tradurre la visione imprenditoriale di lungo periodo in una guida per la gestione corrente del business.

Non è solo pertanto uno strumento di mera pianificazione ma svolge anche funzione di comprensione, controllo e comunicazione, nonché importante mezzo per consentire di valutare tutte le fasi della vita di un’azienda, dalla sua nascita fino al successivo sviluppo, valutando tutte le implicazioni derivanti dalle diverse strategie (produttive, organizzative, commerciali e finanziarie).89

L’importanza del business plan è inoltre riconosciuta nel codice civile, secondo la previsione delineata nell’articolo 2381, il quale stabilisce come il piano d’impresa, quando elaborato, sia soggetto all’analisi del Consiglio di Amministrazione (in particolare, l’articolo prevede come il

86

“LINEE GUIDA ALLA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN” a cura del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili. 2004. Pag. 12

3“LINEE GUIDA ALLA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN” a cura del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed

esperti contabili, www.cndcec.it -2004. Pag. 14

88

“IL BUSINESS PLAN” di Borello A. – McGraw Hill Milano 2009. Pag. XVI

89

“BUSINESS PLAN. IL MANUALE PER COSTRUIRE UN EFFICACE PIANO D’IMPRESA”- di Bronconi G. e Cavaciocchi S.- Milano: Il sole-24 ore, 2001 Pag. IX

3 Consiglio di Amministrazione “esamina i piani strategici, industriali e finanziari della società;

valuta, sulla base della relazione degli organi delegati, il generale andamento della gestione”).

Inoltre, nell’ambito della finanza agevolata, il legislatore nazionale ne ha reso spesso obbligatorio l’utilizzo e, pertanto, ne ha diffuso l’utilizzazione.90

Il business plan è inoltre uno strumento che risponde al fabbisogno di informazioni degli operatori economici sulle iniziative strategiche che un’azienda intende attuare nel medio periodo; da una prospettiva esterna infatti, è il più diffuso strumento per negoziare il coinvolgimento di partener finanziari e/o industriali nelle nuove iniziative imprenditoriali, o nella costituzione di nuove imprese o per progettare il rilancio di imprese in crisi.

In generale, si possono identificare molteplici destinatari del Business Plan che potranno essere ricollegati alle seguenti macro-categorie:

 l´imprenditore stesso,  il management,  i potenziali futuri soci,

 i soggetti chiamati a sottoscrivere una quota o un aumento del capitale sociale e/o a soste nerne lo sviluppo;

 i soggetti finanziatori privati come banche, società di private equity e/o venture capital;  le istituzioni pubbliche per l´erogazione di contributi a fondo perduto o a tasso agevolato.91

Condizione essenziale per l’esplicazione delle sue funzione è la coerenza tra le sue componenti quantitative e qualitative.

Il Business Plan può infatti essere distinto in due parti, una qualitativa e una quantitativa: nella prima generalmente si descrivono gli aspetti fondamentali che riguardano il progetto imprenditoriale, gli ideali sottostanti nonché la mission e la vision (le quali verranno approfondite in seguito); nella seconda invece si procede ad un’analisi analitico-numerica dove, attraverso le proiezioni economico-finanziarie, si potranno individuare i risultati generati dall’iniziativa ed,

90 LINEE GUIDA ALLA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN“LINEE GUIDA ALLA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN -a cura dell’

Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - www.cndcec.it 2004.Pag. 12

91

LINEE GUIDA ALLA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN -a cura dell’ Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - www.cndcec.it 2004. Pag. 14

4 eventualmente, il suo impatto sulla struttura aziendale (se il progetto riguarda un’azienda già esistente).92

Pur essendovi dei principi generali di redazione per la stesura del business plan definiti dal Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (si veda il paragrafo relativo), non esiste un modello prestabilito da seguire, potendosi inserire tutti gli elementi ritenuti utili alla valutazione del progetto.

Si ritiene comunque che vi siano dei punti basilari che dovrebbero trovare spazio, come requisiti minimi, e questi sono individuati da:

 “Una sintesi del progetto imprenditoriale,

 Un’analisi delle motivazioni di base che ne rendono interessante (se non addirittura necessaria) l’attuazione;

 Un’analisi del mercato di riferimento;

 Le strategie produttive e commerciali che l’impresa pone e porrà in essere per mantenere e accrescere la propria competitività su tale mercato;

 I risultati attesi in termini di proiezioni economico-finanziarie, dalla realizzazione del progetto alle sue ricadute sull’eventuale struttura aziendale esistente.”93

Il Business Plan non garantisce pertanto il successo di un progetto, ma può costituire una valida guida per la riduzione dei margini di aleatorietà, oltre che guida per la sua implementazione: le informazioni prospettiche in esso contenute contribuiscono alla riduzione dei rischi, attraverso l’analisi delle condizioni competitive nonché dei rischi connessi alle diverse alternative strategiche e degli effetti economico-finanziari a queste conseguenti. 94

Il Business Plan non può essere considerato come uno strumento che fornisce garanzie assolute. Tuttavia, esso consente la consapevole valutazione e misura delle reali aree di rischio e criticità del progetto sottoposto a valutazione preventiva.

92

“BUSINESS PLAN. IL MANUALE PER COSTRUIRE UN EFFICACE PIANO D’IMPRESA”- di Bronconi G. e Cavaciocchi S. Milano: Il Sole-24 ore, 2001. Pag. IX

93

BUSINESS PLAN. IL MANUALE PER COSTRUIRE UN EFFICACE PIANO D’IMPRESA- di Bronconi G. e Cavaciocchi S. Milano: Il Sole-24 ore, 2001. Pag. XX

5 Infine, come si avrà modo di approfondire, tale strumento costituisce un mezzo di simulazione della dinamica aziendale, proiettata nel medio‐lungo termine.

“Il business plan, in quanto documento che analizza trasversalmente tutte le aree interne ed esterne dell’azienda, ha il grande vantaggio di fornire all’imprenditore tutti gli elementi necessari per una valutazione approfondita del percorso imprenditoriale da seguire per il raggiungimento del successo aziendale: diviene così il documento di guida imprenditoriale e strumento di pianificazione strategica.”95

La pianificazione strategica aziendale che, come si è avuto modo di dire nel primo capitolo, presiede alla gestione di qualsiasi iniziativa economica, indipendentemente dalla dimensione e dal settore di appartenenza, trova così la più efficace rappresentazione proprio nel Business Plan.96

Nel documento Il Business Plan (pagine 65-69)