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Principi di redazione

Nel documento Il Business Plan (pagine 69-75)

INDUSTRY ATTRACTIVENESS

CAPITOLO 2. IL BUSINESS PLAN: NOZION

2.2 Principi di redazione

“A causa della mancanza di norme specifiche e principi generalmente riconosciuti, la redazione del Business Plan è stata nel passato spesso guidata da considerazioni di carattere intuitivo e soggettivo, basate sull’esperienza dell’imprenditore e del redattore del piano aziendale.

Da questa considerazione è discesa l’esigenza di identificare dei principi redazionali a cui attenersi per la formulazione di un Business Plan, in modo che questo possa ritenersi corretto ed idoneo e si rilevi pertanto credibile ed il più possibile obiettivo.

Il Business Plan non costituisce uno strumento statico di previsione, ma rappresenta un elaborato dinamico che deve evolversi unitamente al progetto sottostante, con l’obbiettivo di fornire ai singoli utilizzatori le direttive strategiche, economiche, finanziarie e patrimoniali”.97

I principi generali di redazione del Business Plan si possono essere così individuati: • chiarezza;

• completezza;

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“IL BUSINESS PLAN” di Borello Antonio – McGraw Hill. Milano 2009. Pag XX

96 “LINEE GUIDA ALLA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN - a cura dell’ Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e

degli Esperti Contabili - www.cndcec.it 2004. Pag. 13

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“LINEE GUIDA ALLA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN - a cura dell’ Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - www.cndcec.it 2004. Pag.14

6 • affidabilità; • attendibilità; • neutralità; • trasparenza; • prudenza. IL PRINCIPIO DI CHIAREZZA

Nella redazione del business plan, quando si fa riferimento al principio di chiarezza, si intende la semplicità nella sua lettura e la sua comprensibilità.

Il rispetto di tale principio infatti, consente al destinatario del Business Plan di comprendere immediatamente sia l’idea imprenditoriale che gli obiettivi sottostanti nonché quali strumenti e risorse siano necessarie a tal fine.98

Deve presentare una sintetica, ma rappresentativa, descrizione delle origini e della successiva evoluzione dell’azienda, se già esistente, ovvero dell’idea progettuale se si tratta di una nuova iniziativa imprenditoriale.

Il principio di chiarezza comporta, quale condizione necessaria (ma non sufficiente), la presenza del requisito dell’univocità terminologica: si ha univocità terminologica quando ciascun termine o vocabolo impiegato nel documento del Business Plan verrà pertanto usato con un unico significato.

IL PRINCIPIO DI COMPLETEZZA

“La “completezza“ quale principio generale per la corretta redazione di un Business Plan implica l’inclusione di ogni informazione ritenuta rilevante per l’effettiva e consapevole comprensione del progetto cui il documento previsionale si riferisce.

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“LINEE GUIDA ALLA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN-consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili”- www.cndcec.it 2004. Pag. 15

7 Tale principio deve essere, in ogni caso, coordinato con quello della chiarezza, per cui la ricerca della completezza non può comportare una ridondanza informativa, contraria alle esigenze di ordine, sintesi e determinatezza soddisfatte dal principio della chiarezza.“

Il principio della completezza dovrà trovare applicazione secondo due significati, distinti e complementari:

• completezza sostanziale; • completezza formale;

La completezza sostanziale implica che l’analisi del progetto ipotizzato non potrà limitarsi agli elementi propri dell’iniziativa stessa, ma dovrà anche identificare e, dove possibile, studiare le interferenze di queste con l’organizzazione aziendale in cui s’inserisce, nel suo complesso.

In modo più specifico, a tal fine, è necessario che il Business Plan:

 analizzi l’idea progettuale con riferimento a tutte le aree aziendali;

 identifichi puntualmente le interferenze del progetto che si sta analizzando con il resto dell’organizzazione aziendale in cui esso si inserisce;99

 analizzi, ove possibile, tali interferenze in termini di causa ed effetto con l’organizzazione aziendale, nel suo complesso, valutandone la compatibilità.

In caso contrario, la rappresentazione parziale di aree aziendali o di singole iniziative, senza l’identificazione delle interazioni tra queste con le altre aree aziendali residue, potrà non identificare un Business Plan completo.

Il secondo concetto attiene alla ”completezza dei contenuti documentali”, significa che il Business Plan, per essere completo, deve essere costituito almeno dai seguenti documenti:

• la descrizione del progetto imprenditoriale, nei suoi contenuti e nelle sue modalità di sviluppo temporale;

• la descrizione del prodotto/servizio; • la storia dell’azienda;

• l’analisi della storia dei soci, degli amministratori e del top management;

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8 • i punti di forza e di debolezza del progetto;

• l’analisi della struttura organizzativa dell’azienda; • l’analisi delle risorse umane;

• l’analisi di mercato e le scelte di marketing; • il piano delle vendite del prodotto/servizio; • il piano degli investimenti e le relative risorse; • l’analisi del know how e delle licenze d’uso;

• la descrizione del ciclo produttivo (comprensiva della fase di smaltimento e/o riutilizzo di rifiuti e scarti);

• l’analisi della struttura finanziaria;

• le previsioni patrimoniali, economiche e finanziarie;100

IL PRINCIPIO DI AFFIDABILITA’

Parlando di affidabilità del Business Plan, lo si riterrà corretto ed adeguato quando vi sarà affidabilità nelle assunzioni e nei procedimenti attraverso i quali avviene la formulazione delle proiezioni e la derivazione delle conclusioni: l’affidabilità pertanto attiene alla metodologia utilizzata sia per la raccolta dei dati, sia per la loro successiva elaborazione.

Affinché la procedura complessiva rispetti tale principio, è necessario che: • la raccolta dei dati sia documentata;

• l’elaborazione dei dati sia coerente; • l’analisi dei dati sia controllabile.

“Il Business plan soddisfa il requisito dell’affidabilità in presenza delle seguenti condizioni: • è presente l’indicazione di tutte le variabili di input e di output alla base del suo sviluppo; • è presente l’esplicitazione delle modalità di costruzione dei modelli per la formulazione delle

proiezioni;

 vi è la dichiarazione delle assunzioni e delle ipotesi sottostanti allo sviluppo delle proiezioni;  è presente la rappresentazione delle fonti dei dati alla base delle proiezioni.

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9 IL PRINCIPIO DI ATTENDIBILITA’

Il Business Plan si definisce attendibile quando risulta esserci ordine, coerenza e ragionevolezza tra il suo contenuto, inteso nel suo complesso, e i suoi elementi costitutivi.

L’attendibilità del Business Plan si risolve nel giudizio derivante dal confronto e dalla verifica tra: • le simulazioni dinamiche proposte dal piano;

• i risultati logico-quantitativi derivabili dal piano o da rappresentazioni globali dello stesso; Il giudizio di attendibilità fa pertanto riferimento alla presumibile realizzazione del progetto sottostante al Business Plan,101

va quindi valutata preliminarmente, nell’individuazione della tipologia delle risorse e nel loro impiego, la cui combinazione definisce il processo produttivo di attività.

Due sono, quindi, i momenti che caratterizzano la verifica di attendibilità nella scelta e allocazione delle risorse:

 la verifica della loro disponibilità;

 la verifica della fattibilità della loro combinazione produttiva.

In particolare, con riferimento alla disponibilità delle risorse, essa rappresenta un requisito meramente oggettivo che va verificata in termini di quantità, qualità e tempo.

La quantità di risorse disponibili è rilevante per due motivi, in primis perché la corretta quantificazione del loro ammontare consente di verificarne la disponibilità sulla base delle condizioni del mercato in cui l’impresa opera o intende operare ed inoltre perché, in relazione al processo produttivo che si vorrà porre in atto, si andrà ad individuerà il livello qualitativo del fabbisogno di risorse (in termini ad esempio di personale, macchinari e attrezzature, materiali, semilavorati e componenti, ecc.), “la cui disponibilità ed il cui grado di rispondenza alle esigenze specifiche debbono essere verificati nel mercato in cui l’azienda opera o intende operare.” Infine, il fattore tempo, è rilevante per quanto riguarda lo sviluppo temporale del fabbisogno: riuscire a

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10 pianificare la dinamica temporale del fabbisogno necessario, con la contestuale verifica della disponibilità delle risorse, attribuisce al piano d’impresa maggiore attendibilità”.102

La differenza che intercorre tra i principi di affidabilità ed attendibilità non è meramente formale e logica, ma anche sostanziale e tecnica: infatti, mentre l’affidabilità del Business Plan va perseguita e riscontrata in relazione al processo di formazione dello stesso; l’attendibilità dello stesso fa riferimento ai suoi risultati, ottenuti nel suo processo di simulazione.

IL PRINCIPIO DI NEUTRALITA’

La redazione di tale documento, a contenuto previsionale, non deve essere influenzata da fini non dichiarati che si intendono perseguire.

“Il principio che deve guidare colui che elabora e redige il Business Plan è quello di raggiungere un risultato che consenta di informare sull’evoluzione della situazione aziendale nel suo complesso e nelle varie aree che la compongono, al fine di condurre l’azienda da un determinato punto di partenza ad un nuovo prestabilito punto di equilibrio.”

IL PRINCIPIO DI TRASPARENZA

Il Business Plan deve rispondere al principio di trasparenza, il quale si lega strettamente a quelli precedentemente delineati di chiarezza e di affidabilità.

“La trasparenza nel Business Plan significa che esso può essere ripercorso a ritroso in ogni sua elaborazione, dal risultato di sintesi al singolo elemento di analisi; inoltre implica che di ciascun dato elementare deve essere identificabile la fonte.

Le informazioni fornite al lettore del Business Plan dovranno avere un equilibrato livello di dettaglio, al fine di offrire tutti i dati necessari per la sua comprensione, senza inutili prolissità.”

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11 IL PRINCIPIO DI PRUDENZA

Da ultimo, il principio di prudenza, che richiede che “le ipotesi sottostanti alla redazione del Business Plan devono rappresentare gli scenari più probabili alla data di redazione del piano pluriennale.

Se si presentasse l’eventualità di due o più scenari alternativi, di pari probabilità di realizzazione, è necessario adottare quello che fornisce – in termini economici – minori ricavi e/o maggiori costi ovvero – in termini finanziari – una maggiore esposizione debitoria. Il principio di prudenza implica valutazioni ragionevoli e spiegazioni adeguate sui criteri di adottati.”103

Nel documento Il Business Plan (pagine 69-75)