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Il caso Spatial

Nel documento Leadership e ambienti virtuali (pagine 109-113)

3 LEADERSHIP DEL TEAM VIRTUALE

3.3 Il caso Spatial

Il punto nevralgico delle precedenti discussioni, è stato dunque il rapporto circolare che si crea tra fiducia, collaborazione, comunicazione e condivisione di conoscenza. Il problema principale è l’integrazione di tali fattori all’interno del team virtuale, dato che in ambiente di questo tipo, gli incontri faccia a faccia sono assenti.

La startup Spatial propone una soluzione per tali problematiche, sperimentando l’utilizzo della realtà aumentata (AR) per lo svolgimento di compiti all’interno del team.

L’idea di fondo è che il futuro del lavoro in team sarà sempre più geograficamente distribuito; grazie all’utilizzo della tecnologia proposta da Spatial, tutti i membri del team possono idealmente sedersi al medesimo tavolo di lavoro; tutti si sentono dunque trasportati nello stesso spazio.

La realtà aumentata, infatti, è considerata come l'arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi.102

La realtà aumentata non va però confusa con la realtà virtuale; Nella realtà virtuale, le informazioni aggiunte o sottratte elettronicamente sono preponderanti, al punto che le persone si trovano immerse in una situazione nella quale le percezioni naturali di molti dei cinque sensi non sembrano neppure essere più presenti e sono sostituite da altre. Nella realtà aumentata (AR), invece, la persona continua a vivere la comune realtà fisica, ma usufruisce di informazioni aggiuntive o manipolate della realtà stessa.103

102 Di Bari, V., Magrassi, P., (2015), Weekend nel futuro, Edizioni Il Sole 24 Ore, 2005. 103https://fifthingenium.com/it/hololens/

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Realtà virtuale e realtà aumentata non sono due concetti completamente opposti ma, al contrario, si collocano come adiacenti104 nel nuovo ambiente virtuale creatosi intorno alle organizzazioni.

Dal punto di vista tecnico, la realtà aumentata aggiunge informazioni alla scena reale. Ciò è realizzato attraverso piccoli visori sostenuti, come i caschi immersivi, da supporti montati sulla testa, che permettono di vedere la scena reale attraverso lo schermo semitrasparente del visore, utilizzato anche per mostrare grafica e testi generati dal computer.

La tecnologia, acquisisce continuamente la scena oggetto di osservazione attraverso una telecamera solidale con il visore e ne analizza il contenuto con algoritmi di visione artificiale. Questo serve a determinare il punto di vista dell’osservatore rispetto alla scena stessa. Questo dato permette di proiettare, attraverso il visore, la grafica di arricchimento della realtà ( ad esempio frecce, indicazioni e testi) in modo da collimare perfettamente il sistema occhio-scena e fornire così le indicazioni agganciate alla posizione cui si riferiscono indipendentemente, entro certi limiti, dal punto di osservazione. I sistemi ricorrono a una premarcatura della scena in esame con figure che, riconosciute, ne costituiscono precisi riferimenti spaziali (fiducials), oppure si servono di immagini di riferimento preacquisite limitando così la sovrapposizione a superfici piane (matching planare), comunque orientate nello spazio.105

Il progetto di Spatial, data la complessità delle tecnologie necessarie, ha richiesto 8 milioni di dollari per poter essere portato a termine; tra i suoi finanziatori possiamo citare Garret Camp, il co-fondatore di Uber e Andy Hertzfeld, uno dei designers ufficiali del Mac per conto di Apple. L’idea sei suoi co-fondatori, Anand Agarawala e Jinha Lee, è quella di spostare l’attenzione della realtà aumentata dal gioco e dall’intrattenimento, al modo in cui questa può assicurare una maggiore collaborazione e flessibilità al lavoro in team. Questo poiché la loro visione futura del lavoro è che questo sarà sempre di più gestito da remoto e basato sulla condivisione di conoscenza.

In sostanza, “la missione di Spatial è quella di consentire alle persone di essere più connesse, creative e produttive. Tale prodotto trasforma il modo in cui le persone

104Milgram, P., Takemura, A., Utsumi A., and Kishino, F. (1994), Augmented Reality: A Class of Displays on the Reality-Virtuality Continuum, SPIE Vol. 2351, Telemanipulator and

Telepresence Technologies.

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lavorano. Le organizzazioni sono sempre più distribuite e le informazioni non fluiscono più così facilmente. Il successo dipende da come le persone lavorano insieme. Spatial è una piattaforma informatica collettiva per le organizzazioni, che permette di liberare il loro potenziale produttivo e creativo”.106

Spatial dà vita così ad una piattaforma collaborativa, simile ad un ufficio; a differenza di quello che accade con le tecnologie precedenti (ad esempio Skype), oltre che a parlare con i propri colleghi, si possono manipolare oggetti in uno spazio tridimensionale.107 L’app Spatial permette dunque ai team di svolgere i propri compiti da remoto ma, comunque, in tempo reale. Dopo aver effettuato l’accesso e la registrazione, il primo passo è creare un proprio avatar. A differenza di ciò che accade in precedenti applicazioni di realtà virtuale, non è possibile scegliere autonomamente le caratteristiche estetiche dell’avatar; al contrario, sarà necessaria una foto in due dimensioni dell’individuo che, tramite meccanismi di intelligenza artificiale e di scansione del volto, verrà trasformata in un avatar tridimensionale. I membri del team, dovunque si trovano, possono partecipare alle riunioni vedendosi reciprocamente con il proprio avatar dal busto in su. In realtà, l’altezza degli avatar è realistica: questa aumenta o diminuisce a seconda che l’individuo sia seduto o in piedi. Documenti, foto e testi possono poi essere posizionati su dei muri virtuali e mostrati agli altri membri del team; questi possono poi essere inoltre rimpiccioliti o ingranditi, a seconda delle necessità, e posizionati su tavoli di lavoro virtuali. L’esperienza Spatial è inoltre molto completa. Sono stati infatti inseriti nella tecnologia tutti gli elementi che, in genere, definiscono un’interfaccia utente; è così possibile evidenziare contenuti rilevanti, lanciare oggetti sul tavolo o, ancora, raggruppare contenuti. Tutti i media di ciascun membro del team confluiscono direttamente all’interno della piattaforma Spatial; se si scatta una foto o si abbozza un disegno sul proprio smartphone, questo può essere visibile altri membri del team in pochi secondi.

Spatial si compone dunque di tre elementi fondamentali:

• Presenza remota: i membri del team lavorano da remoto ma, grazie alla realtà aumentata, sono compresenti con i loro rispettivi avatar;

106https://spatial.is/about/

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• Spazio di lavoro infinito: lo spazio di lavoro va oltre il semplice schermo e collega tutti i contenuti dei dispositivi digitali in uno spazio infinito;

• Accessibilità distribuita: la tecnologia è accessibile sia da web che da browser remoti, anche se garantisce performance migliori se associata a visori per la realtà aumentata (ad esempio Microft Hololens).

Il progetto di Spatial è utilizzato da organizzazioni in tutto il mondo, in questa sede si dà evidenza dell’esperienza di Mattel e Ford X.

La partnership con Spatial, è utilzzata da Mattel per completare la sua trasformazione digitale che tocca tutti gli aspetti delle sue attività e funzionalità. Lavorando con brand quali Barbie, Hot Weels e Fisher Price, la tecnologia di Spatial permette a ingegneri, designer e produttori di tutto il mondo di lavorare e svolgere compiti nella medesima stanza. L’obiettivo è quello di ottimizzare il modo in cui i progettisti di tutto il mondo interagiscono e garantiscono all’organizzazione il primato rispetto allo sviluppo e alla progettazione digitale.108 Spatial permette infatti di scambiarsi rapidamente delle idee e creare un senso di condivisione e comprensione comune, evitando le problematiche legate alla distanza geografica (ad esempio gli spostamenti arei). La conseguenza è una maggiore efficienza e una maggiore velocità nel realizzare prodotti destinati al mercato. Spatial permette dunque di superare una delle maggiori problematiche della Mattel, ovvero l’innata propensione degli individui gli incontri faccia a faccia.

Allo stesso modo, Ford X, utilizza la tecnologia di Spatial per migliorare il coordinamento dei membri di team globalmente distribuiti. Ford X è, infatti, un incubatore progettato da Ford, volto all’unificazione di team che lavorano da remoto su progetti legati alla mobilità. La costruzione di una nuova auto, infatti, richiede nel contesto dinamico e complesso in cui si trovano le organizzazioni, input provenienti da team di progettazione globali.

Inoltre, in soli quattro mesi dal lancio, Spatial è stato oggetto di interesse da parte di oltre 100 aziende di Fortune 1000 (classifica delle più grandi imprese statunitensi in base al fatturato). La necessità di una maggiore collaborazione si estende dunque a tutti i settori: farmaceutico, telecomunicazioni o beni di largo consumo.

108https://medium.com/@spatialxr/spatial-and-mattel-showcase-partnership-on-stage-with- microsoft-at-mwc-9620d06341cc

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Interessanti, sono anche i dati rispetti al mercato della realtà aumentata in generale, che negli ultimi anni ha registrato una notevole crescita, con una aspettativa di investimenti. Nel 2018 la spesa è stata 17,8 miliardi di dollari, mentre nel 2022 si prevede arriverà a 209,2 miliardi di dollari.109

Sono dunque molte le organizzazioni che si approcciano ad oggi all’utilizzo della realtà aumentata come soluzione per favorire una maggiore condivisione di conoscenza, oltre che per migliorare la collaborazione la fiducia tra i membri del team. Questa soluzione, dunque, può essere considerata come una possibilità per risolvere le complessità che l’ambiente virtuale.

Nel documento Leadership e ambienti virtuali (pagine 109-113)

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