Il saldo migratorio dei paesi europei è tendenzialmente po- sitivo, in particolare in Germania supera il milione e nella mag- gior parte dei casi si tratta di migranti provenienti da «paesi terzi». Va sottolineato che in Germania le richieste d’asilo nel 2015 sono state oltre mezzo milione e, nel 2016, hanno supe- rato il milione – nella maggior parte dei casi si tratta di richieste
Tab. 3.6. Confronto europeo sulla spesa famiglie e pensioni. Spesa rapportata al Pil del
paese, 2014
Primi 5 paesi per spesa
famiglie e bambini Primi 5 paesi per spesa pensioni di vecchiaia e reversibilità
1 Danimarca (3,5%) 1 Italia (16,9%) 2 Lussemburgo (3,5%) 2 Grecia (16,6%) 3 Finlandia (3,2%) 3 Austria (14,8%) 4 Germania (3,1%) 4 Portogallo (14,7%) 5 Svezia (3,1%) 5 Francia (14,6%) Ue28 (2,4%) Ue28 (12,7%) Posizione Italia 17 Italia (1,6%) 1 Italia (16,9%)
avanzate da cittadini siriani. La Germania si conferma una na- zione molto attrattiva non solo per i richiedenti asilo, ma anche per i cittadini europei: nel 2015, gli immigrati sul suolo tedesco provenivano nel 30% dei casi da un paese dell’Unione europea.
Presenta un saldo positivo anche il Regno Unito che risente solo in minima parte dei flussi di profughi: nel 2015, ha rice- vuto il 6,5% delle richieste d’asilo europee e nel 2016 il 2,8%. In tal senso, va sottolineato che, nel 2016, in Germania, hanno fatto richiesta il 57% dei richiedenti europei. Nel 43% dei casi gli immigrati entrati nel Regno Unito erano europei4, in partico-
lare la quinta nazionalità è quella italiana (con 29 mila ingressi) preceduta da quella rumena (63 mila), cinese (48 mila), polacca (44 mila) e indiana (40 mila).
Nel 2016, l’Italia rappresenta il secondo paese come richie- ste d’asilo (oltre 89 mila l’8% delle totali). Questa situazione emerge anche dai dati riguardanti i migranti del 2015 che solo nel 23% dei casi erano cittadini europei.
Prevedibilmente, la Romania, la Grecia, la Polonia, il Por- togallo – ma anche la Spagna – presentano un saldo negativo risultando, oggi, poco attrattivi per europei e non.
La mobilità riguarda tutti i cittadini, un’analisi sul saldo de- gli autoctoni nei principali paesi europei dimostra che non è diffusa solo in Italia, ma anche negli altri paesi europei. Il tasso migratorio (che rapporta il saldo con la popolazione) mostra
4 Vengono esclusi da questa percentuale i cittadini del Regno Unito rien- trati.
Tab. 3.7. Peso della popolazione «immigrata» con meno di 1 anno sul totale nella stessa
fascia d’età. Primi 5 paesi per fecondità, 2016
Paese Peso della popolazione «immigrata»
con meno di 1 anno (%)
Francia 7,3 Irlanda 23,1 Svezia 8,3 Regno Unito 7,4 Danimarca 9,4 Ue28 8,0 Italia 14,6
che il fenomeno è maggiormente diffuso in Romania, Porto- gallo, Grecia e Polonia. Mentre è meno diffuso in Svezia, Ger- mania e Regno Unito. Anche l’analisi per età, disponibile solo per alcuni paesi, mostra un fenomeno diffuso anche in Germa- nia e in Svezia, anche se i valori maggiori si riscontrano in Po- lonia, Italia e Olanda. In maniera inaspettatamente singolare, il fenomeno è positivo in Portogallo.
La serie storica del saldo migratorio dei cittadini italiani il- lustra chiaramente la tendenza degli ultimi anni, coincisa con l’inizio della crisi: fino al 2007 il saldo migratorio era positivo, ovvero erano più gli italiani che rientravano in patria rispetto a quelli che partivano; dal 2008, invece, il saldo migratorio è co- stantemente peggiorato, segno che le partenze sono quantitati- vamente maggiori dei rientri [Gjergji 2015]. La tendenza appare quasi lineare fino al 2015, salvo un lieve rallentamento nel 2012.
Questa tendenza è compensata dall’immigrazione, che man- tiene positivo il saldo tra arrivi e partenze. Negli ultimi anni gli ingressi di immigrati sono prevalentemente per ricongiungi- menti familiari e motivi umanitari [Ambrosini 2014b; Castles e Miller 2009; Della Puppa 2015b], mentre sono calati drastica- mente i nuovi permessi per lavoro.
Tab. 3.8. Saldo migratorio nei principali paesi europei, 2015 Immigrati (iscrizioni anagrafe) Emigrati (cancellazioni anagrafe) Saldo migratorio totale Saldo migratorio immigrati Saldo migratorio paesi terzi Germania 1.543.848 347.162 1.196.686 1.193.300 866.399 Regno Unito 631.452 299.183 332.269 372.391 188.773 Italia 280.078 146.955 133.123 205.330 162.708 Austria 166.323 56.689 109.634 115.065 72.273 Svezia 134.240 55.830 78.410 82.148 59.273 Francia 363.869 297.969 65.900 185.034 121.667 Belgio 146.626 89.794 56.832 67.958 41.681 Olanda 166.872 112.330 54.542 76.127 42.899 Ungheria 58.344 43.225 15.119 15.405 11.952 Repubblica Ceca 29.602 25.684 3.918 6.243 –4.432 Spagna 342.114 343.875 –1.761 40.775 58.931 Portogallo 29.896 40.377 –10.481 14.417 8.392 Polonia 218.147 258.837 –40.690 44.022 48.922 Grecia 64.446 109.351 –44.905 –19.388 –24.310 Romania 132.795 194.718 –61.923 11.209 6.837
Tab. 3.9. Saldo migratorio degli autoctoni nei principali paesi europei, 2015 Saldo migratorio
totale Tasso migratorio
a
totale Saldo migratorio 20-39 anni Tasso migratorio
b 20-39 anni Ungheria –295 0,0 –4.987 –1,9 Repubblica Ceca –2.325 –0,2 –1.958 –0,7 Svezia –4.125 –0,5 –3.649 –1,6 Austria –5.707 –0,8 n.d. n.d. Belgio –12.085 –1,2 –6.793 –2,8 Olanda –19.166 –1,2 –12.298 –3,3 Germania –19.310 –0,3 –20.543 –1,2 Portogallo –24.898 –2,5 7.157 3,1 Grecia –25.517 –2,6 n.d. n.d. Regno Unito –40.122 –0,7 n.d. n.d. Spagna –42.536 –1,0 –25.737 –2,6 Romania –70.644 –3,6 n.d. n.d. Italia –72.207 –1,3 –38.967 –3,3 Polonia –84.591 –2,2 –45.467 –4,0 Francia –119.134 –1,9 n.d. n.d.
a Il tasso migratorio totale è il rapporto tra il saldo migratorio e l’ammontare me-
dio annuo della popolazione residente, per mille.
b Il tasso migratorio totale è il rapporto tra il saldo migratorio e l’ammontare me-
dio annuo della popolazione residente, per mille.
Fonte: Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Eurostat.
Fig. 3.1. Saldo migratorio in Italia, 2002-2016 (stima Istat).
Fonte: Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Eurostat.
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 57.928 31.658 34.051 13.929 3.003 20.552 –8.428 –20.351 –23.979 –40.686 –38.531 –53.662 –59.588 –72.207 –80.000
Osservando i primi dieci paesi di destinazione degli emigrati italiani, la meta principale è il Regno Unito, scelto dal 17,1% degli italiani in partenza [Gjergji 2015]. I primi quattro in gra- duatoria sono paesi dell’Europa occidentale: oltre al Regno Unito, anche Germania, Svizzera e Francia. Questi quattro paesi da soli ricevono il 55% degli emigranti italiani [ibidem].
Tra gli stranieri, invece, la meta principale è la Romania, obiet- tivo di un emigrato straniero su quattro (25,8%). In questo caso, come in quelli di Marocco, Cina e Albania, si può ipotizzare che si tratti di migrazioni di ritorno, ovvero attuate da cittadini origi- nari di quel paese. Tale ipotesi è avvalorata dal fatto che il dato per nazionalità e per paese di destinazione siano molto simili.
Nel caso di Germania, Francia e Regno Unito, invece, è fa- cile immaginare che si tratti di cittadini di altri paesi – general- mente paesi terzi – che proseguono il proprio percorso migrato- rio fuori dall’Italia.
3.5. L’occupazione