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IL FENOMENO AGRITURISTICO IN PROVINCIA DI PAVIA

Una delle specifiche esigenze conoscitive che la Camera di Commercio di Pavia ha evidenziato fosse presente in questo rapporto sull’economia pavese era quello di un’analisi del turismo in qualche modo riconducibile al concetto di enogastronomia. SI tratta di un concetto nel suo com-plesso non facile da definire in quanto non esistono allo stato attuale delle cose delle fonti sta-tistiche che soprattutto sul territorio consentano di dare una misurazione di questo fenomeno.

Pertanto in queste pagine presenteremo quella che può essere un’approssimazione della valu-tazione del turismo agroalimentare, vale a dire il turismo agrituristico. Sulla carta questa non era l’unica pista di lavoro possibile per quantificare questo fenomeno. Infatti un’altra possibilità prevedeva di partire dal lavoro realizzato all’inizio del 2018 da Fondazione Symbola e Coldiretti dal titolo “Piccoli comuni e tipicità” che si è realizzato a partire da una puntuale ricostruzione av-venuta attraverso la consultazione dei singoli disciplinari dei comuni in cui si realizzano prodotti a marchio D.O.P. e I.G.P. Al termine di questa ricostruzione è emerso che nella provincia di Pavia risultano essere oggetto di produzione i seguenti beni 13 beni:

Prodotti a base di carne I.G.P. (6)

• Coppa di Parma;

• Cotechino Modena;

• Mortadella Bologna;

• Salame Cremona;

• Salame d’oca di Mortara;

• Zampone Modena

Prodotti a base di carne D.O.P. (3)

• Salame Brianza;

• Salame di Varzi;

• Salamini italiani alla cacciatora Formaggi D.O.P. (4)

• Gorgonzola;

• Grana Padano;

• Quartirolo Lombardo;

• Taleggio

Tale approccio non si è potuto però seguire per la provincia di Pavia in quanto tutti i comuni della provincia sono coinvolti dalla produzione da almeno 10 di questi beni e pertanto non è possibile discriminare in modo significativo circoscrizioni comunali a forte presenza di specialità eno-gastronomiche rispetto ad altre in cui tali caratterizzazioni fossero assenti o presenti in modo marginale. Pertanto l’analisi verterà esclusivamente sul turismo in agriturismo a cui seguirà nel prossimo paragrafo una valutazione dei dati sulle presenze turistiche di tutte le strutture ricetti-ve che l’Istat ha cominciato a rilasciare nel corso degli ultimi mesi e che consentono quanto meno di distinguere il turismo in sotto aree della provincia di Pavia vocate al turismo agroalimentare.

In questo caso la suddivisione che verrà adottata prevede essenzialmente una suddivisione fra

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i comuni dell’Oltrepò Pavese (che come vedremo di fatto sono gli unici toccati dal fenomeno agrituristico) e quelli del resto della provincia prescindendo quindi dalla suddivisione fra aree interne e centri che in questo caso appare poco idonea a dare una fotografia del turismo dentro la provincia di Pavia. Una fotografia che peraltro viene scattata al 2016, ovvero con un anno di ritardo in meno rispetto alle analisi sul fenomeno agrituristico. Partiamo preliminarmente da quella che è l’offerta di agriturismi nella provincia di Pavia che può essere misurata in due modi:

da una parte il numero di esercizi e dall’altra i posti letto ivi disponibili per l’alloggio. Per quanto riguarda la prima variabile, gli ultimi dati relativi al 2017 ci mettono in evidenza come in provin-cia di Pavia siano presenti 225 aziende agrituristiche delle quali 129 sono autorizzate all’allog-gio, 126 alla ristorazione, 24 alla degustazione e 88 ad altre attività. Rapportando questo numero alla superficie territoriale si evidenzia come vi siano 7,55 aziende agrituristiche ogni 100 Kmq, un dato che fa del pavese la 38 esima provincia italiana per densità di agriturismi con un livello totalmente in linea con quello medio nazionale e distinguendosi rispetto a Lodi come presenza nell’ambito della fascia padana. L’offerta di alloggio misurata in termini di letti disponibili è però tendenzialmente al ribasso. Dopo il picco di 1.649 posti letto osservato nel 2013 è cominciata una progressiva ed ininterrotta discesa che ha fatto perdere alla provincia oltre 200 posti in questa specializzazione turistica in un contesto come quello lombardo e quello nazionale dove la crescita è stata particolarmente sostenuta e dove tutte le altre aree padane hanno incrementato la loro offerta. Ciò nonostante l’offerta rispetto alla dimensione territoriale appare ancora oggi piuttosto favorevole almeno in confronto alla regione Lombardia pur rimanendo decisamente deficitaria rispetto alla media nazionale. Come si può vedere dalla Fig.6.4 il concetto di agritu-rismo nella provincia di Pavia è praticamente sinonimo di Oltrepò Pavese. Infatti oltre il 73% dei posti letto degli agriturismi pavesi si colloca all’interno di quest’area con una densità rispetto alla superficie di 0,97 posti letto per Kmq (quindi superiore alla media nazionale) a fronte di una dota-zione di 0,21 per quanto concerne il resto della provincia. In termini di copertura comunale sono ben 39 su 76 (il 51,3%) le circoscrizioni amministrative di livello inferiore dell’Oltrepò pavese ad ospitare almeno un posto letto a fronte dei soli 21 su 112 (pari al 18,8%) che si osserva nel resto della provincia. Ma qualcosa di nuovo sembra profilarsi all’orizzonte. E questo lo possiamo dire grazie a due elementi. Il primo di questi deriva dal fatto che la perdita di posti letto che abbiamo tracciato in precedenza è tutta attribuibile all’Oltrepò pavese che dal 2013 è passato da 1.338 posti ad appena 1.051. Di converso il resto della provincia sta crescendo in termini di offerta con un passaggio da 311 a 391 letti. E questa crescita di offerta ha un comune se vogliamo “simbo-lo”: quello di Semiana (in Lomellina) che da tre anni grazie ai suoi 63 posti letto si pone in testa alla classifica della densità dei posti letto dei comuni pavesi con un valore di 6,48 letti ogni Kmq strappandola a Ruino a cui oggi rimane la “consolazione” di essere il territorio dell’Oltrepò pave-se con la maggiore disponibilità di letti con un livello che si colloca per la prima volta negli ultimi 5 anni sotto la soglia dei 5 letti per Kmq (per la precisione 4,99) continuando quindi quel processo di ridimensionamento che sta andando avanti da almeno un quinquennio e che sta riguardando tutti i principali comuni dell’area. Un’area in cui solo Santa Maria della Versa sta accrescendo nel tempo la loro offerta almeno nel novero dei comuni con la maggiore offerta in termini assoluti.

Se l’offerta di posti letto in agriturismo sta segnando il passo in provincia di Pavia, indicazioni decisamente meno nette provengono dalle presenze (ovvero dalle notti trascorse di questa strut-tura). Se a livello lombardo e nazionale il trend è quello di una robusta e continua crescita anche se il fenomeno in regione sembra avere anche decisi margini di crescita, nella provincia di Pavia gli andamenti sono decisamente contrastanti nel tempo anche se appare evidente una tendenza ad una crescita verso questa tipologia turistica.

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Tab. 6.6 - Numero di posti letto in agriturismo nelle province lombarde, nelle province più simili a Pavia dal punto di vista produttivo, in Lombardia,

Nord-Ovest e Italia. Serie storica 2012-2017

107 contrastanti nel tempo anche se appare evidente una tendenza ad una crescita verso questa tipologia turistica.

Tab.6.6 - Numero di posti letto in agriturismo nelle province lombarde, nelle province più simili a Pavia dal punto di vista produttivo, in Lombardia, Nord-Ovest e Italia. Serie storica 2012-2017

Province e regioni 2012 2013 2014 2015 2016 2017

ITALIA 226.538 235.559 244.352 251.179 254.959 256.533

Verona 4.444 4.641 5.000 5.135 5.291 5.496

Fig.6.3 - Numero di posti letto in agriturismo per Kmq nelle province lombarde, nelle province più simili a Pavia dal punto di vista produttivo, in Lombardia, Nord-Ovest e Italia. Anno 2017

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

1,60

0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50

Ascoli Piceno

Fig. 6.3 - Numero di posti letto in agriturismo per Kmq nelle province lombarde, nelle province più simili a Pavia dal punto di vista produttivo, in Lombardia,

Nord-Ovest e Italia. Anno 2017

0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50

Ascoli Piceno

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

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Infatti gli ultimi tre anni sono gli anni in cui si è registrato il maggior numero di notti trascorse in agritu-rismo in provincia con un superamento di quota 30.000 (che nel 2015 furono quasi 40.000) ma gli anni precedenti sono stati contraddistinti da andamenti decisamente altalenanti con il 2014 che ha segnato il minimo da quando queste statistiche sono disponibili con meno di 10.000 presenze. Rispetto al poten-ziale di offerta il margine di crescita appare decisamente enorme. Per dare sostanza a questo assunto prendiamo in considerazione uno specifico indicatore dato dal rapporto fra presenze in agriturismo e numero di posti letto potenziali in un anno solare (ovvero il numero di posti letto moltiplicati per 365).

Fig. 6.4 - Numero di posti letto in agriturismo per Kmq nei comuni della provincia di Pavia. Anno 2017

108 Infatti gli ultimi tre anni sono gli anni in cui si è registrato il maggior numero di notti trascorse in agriturismo in provincia con un superamento di quota 30.000 (che nel 2015 furono quasi 40.000) ma gli anni precedenti sono stati contraddistinti da andamenti decisamente altalenanti con il 2014 che ha segnato il minimo da quando queste statistiche sono disponibili con meno di 10.000 presenze. Rispetto al potenziale di offerta il margine di crescita appare decisamente enorme. Per dare sostanza a questo assunto prendiamo in considerazione uno specifico indicatore dato dal rapporto fra presenze in agriturismo e numero di posti letto potenziali in un anno solare (ovvero il numero di posti letto moltiplicati per 365).

Fig.6.4 - Numero di posti letto in agriturismo per Kmq nei comuni della provincia di Pavia. Anno 2017

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

Questo indicatore (che è bene utilizzare solamente per confronti all’interno di una specifica tipologia turistica e non da usare per fare paragoni fra diverse location turistiche a causa dei diversi calendari di apertura delle varie strutture) consente di capire quello che può essere il grado di riempimento di una determinata struttura ricettiva. Il valore di questo indicatore (che non può essere traslato a livello comunale per l’assenza delle informazioni

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

Questo indicatore (che è bene utilizzare solamente per confronti all’interno di una specifica tipologia turistica e non da usare per fare paragoni fra diverse location turistiche a causa dei diversi calendari di apertura delle varie strutture) consente di capire quello che può essere il grado di riempimento di una determinata struttura ricettiva. Il valore di questo indicatore (che non può essere traslato a livello comunale per l’assenza delle informazioni sulle presenze in agriturismo a livello comunale) evidenzia come gli agriturismi di Pavia abbiano ancora tanti margini di crescita visto che abbiamo un coefficiente di riempimento del 6% molto basso soprattutto se lo confrontiamo con le “colleghe”

padane Cremona e Mantova.

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Tab. 6.7 - Presenze in agriturismi nelle province lombarde, nelle province più simili a Pavia dal punto di vista produttivo, in Lombardia, Nord-Ovest e Italia. Serie storica 2010-2017

109 Mantova.

Tab.6.7 - Presenze in agriturismi nelle province lombarde, nelle province più simili a Pavia dal punto di vista produttivo, in Lombardia, Nord-Ovest e Italia. Serie storica 2010-2017

Province e

Brescia 126.450 154.324 163.250 176.217 165.767 179.119 195.113 193.130

Pavia 27.638 27.107 17.062 13.260 9.603 38.648 32.153 32.696

Cremona 24.729 30.328 27.714 16.855 20.731 24.581 25.315 29.988

Mantova 80.250 83.435 96.038 108.558 110.664 98.924 111.457 116.946

Lecco 9.808 12.993 12.996 13.198 12.297 13.037 12.789 17.833

Lodi 713 6.079 9.535 12.695 13.014 7.199 4.365 4.549

LOMBARDIA 316.099 371.739 399.497 422.965 429.346 479.258 497.847 516.220 NORD-OVEST 777.116 897.119 961.986 981.423 992.706 1.118.120 1.235.322 1.317.486 ITALIA 9.497.500 10.241.166 10.475.299 10.720.290 10.796.301 11.321.494 12.067.694 12.709.327 Verona 253.127 283.706 302.202 306.456 329.039 360.211 395.121 432.965

Padova 20.573 20.725 24.149 29.895 55.242 67.009 66.093 67.795

Bologna 26.293 35.943 40.465 56.748 45.777 52.059 55.491 61.946

Ravenna 43.639 50.265 59.623 56.200 53.691 61.758 59.422 62.940

Perugia 844.176 925.921 726.233 717.919 708.359 725.212 755.418 687.723 Ascoli Piceno 65.804 74.603 91.725 79.275 74.526 82.551 77.970 66.902 Fonte: Istat

Fig.6.5 - Indice di utilizzazione lorda dei posti letto degli agriturismi nelle province lombarde, nelle province più simili a Pavia dal punto di vista produttivo, in Lombardia, Nord-Ovest e Italia. Anno 2017

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat 0,09

0,00 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25

Ascoli Piceno

Fig. 6.5 - Indice di utilizzazione lorda dei posti letto degli agriturismi nelle province lombarde, nelle province più simili a Pavia dal punto di vista produttivo, in Lombardia,

Nord-Ovest e Italia. Anno 2017

0,00 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25

Ascoli Piceno

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

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Agriturismi pavesi quindi nel complesso ancora poco frequentati ma che sembrano piacere molto alla componente turistica straniera. In un contesto turistico provinciale in cui va detto che le fre-quentazioni straniere sono molto basse (Pavia è l’ultima provincia della Lombardia per quota di presenze straniere nel complesso delle strutture ricettive con meno di una presenza su 4 che ar-riva da oltralpe, oltre la metà del dato medio nazionale) va evidenziato come gli stranieri sembrino preferire molto di più gli agriturismi rispetto a sistemazioni maggiormente “tradizionali” visto che nell’ambito di queste strutture oltre 1 presenza su 3 viene da fuori i confini nazionali.

Fig. 6.6 - Incidenza delle presenze straniere sul totale delle presenze turistiche negli agriturismi e nel complesso delle strutture ricettive nelle province lombarde, nelle province più simili a Pavia

dal punto di vista produttivo, in Lombardia, Nord-Ovest e Italia. Anno 2017

47,3

Fonte: Elaborazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat

E in questo caso Pavia sembra essere decisamente competitiva visto che le uniche province realmente distanti sono quelle caratterizzate dalla presenza dei grandi laghi che notoriamente fanno man bassa di turisti stranieri. Il target più idoneo per Pavia risulta pertanto essere Mantova dove questa aliquota sfiora il 45%.

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LE PRESENZE TURISTICHE ALL’INTERNO