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4. Commento traduttologico

4.1 Analisi del prototesto

4.1.3 Il linguaggio del prototesto

Il linguaggio politico rientra nella categoria dei linguaggi settoriali. Esso, infatti, viene descritto come segue nella versione online dell'Enciclopedia italiana Treccani:

Tra i linguaggi settoriali una posizione preminente occupa il linguaggio della politica, le cui forme di realizzazione e diffusione dipendono da una vasta gamma di variabili congiunturali, quali la situazione nazionale e internazionale del momento, le condizioni socio-economiche, i rapporti tra le forze politiche e molte altre ragioni contingenti connesse alla gestione della res publica.

Indipendentemente dai principi che governano tutti gli atti di parola, forse è proprio nel linguaggio politico che si registrano, con maggiore evidenza rispetto agli altri tipi di linguaggi, regole intrinseche sia interne alla struttura del testo stesso, sia esterne e subordinate alle specifiche modalità di produzione, circolazione e ricezione dei messaggi. Infatti, tra i diversi tipi di linguaggi che attraversano il corpo sociale e di cui si ha una competenza più o meno attiva, quello politico, istituzionalizzato e variamente legittimato fin dai tempi più antichi, si è sempre avvalso di elaborate strategie e tattiche, finalizzate a conseguire quello che i latini definivano, con una locuzione molto sintetica, il fidem facere et animos impellere, cioè convincere razionalmente e persuadere emotivamente12

Per comprendere a pieno cosa si intenda con l'espressione "lingue speciali" basti partire dalla definizione che di esse dà Michele Cortelazzo.

Per lingua speciale si intende una varietà funzionale di una lingua naturale, dipendente da un settore di conoscenze o da una sfera di attività specialistici, utilizzata, nella sua interezza, da un gruppo di parlanti più ristretto della totalità dei parlanti la lingua di cui quella speciale è una varietà, per soddisfare i bisogni comunicativi (in primo luogo quelli referenziali) di quel settore specialistico; la lingua speciale è costituita a livello lessicale da una serie di corrispondenze aggiuntive rispetto a quelle generali e comuni della lingua e a quello morfosintattico da un insieme di selezioni, ricorrenti con regolarità, all'interno dell'inventario di forme disponibili nella lingua(Cortelazzo 1994: 8).

12 Enciclopedia Treccani online, http://www.treccani.it/enciclopedia/linguaggio-della-

96 Esse, quindi, si differenziano dai linguaggi specializzati per il minor grado di specificità non solo da un punto di vista linguistico vero e proprio, ma anche dal punto di vista del pubblico a cui esse si rivolgono. Dal punto di vista linguistico, infatti, si nota l'assenza di tecnicismi specifici e, al contrario, una massiccia presenza di tecnicismi collaterali. Questi ultimi, infatti, sebbene analogamente caratteristici di un certo ambiente settoriale, tuttavia sono motivati non tanto da ragioni comunicative, quanto piuttosto dalla volontà di mantenere un registro elevato. Si tratta, di conseguenza, di un tipo di linguaggio rivolto a un pubblico più ampio di quello a cui invece si rivolgono le lingue specializzate, ad elevato grado di settorialità (Serianni 2005: 127-128). Sebbene, quindi, essa attinga dalla lingua comune, tuttavia negli ambienti tecnico-scientifici, la lingua speciale viene considerata come nuova e artificiale rispetto alla lingua comune. Federica Scarpa (2008: 19-23), poi, descrive le caratteristiche fondamentali che distinguono le lingue speciali dalla lingua comune. Innanzitutto, l'intento comunicativo. Le lingue speciali, cioè, nascono dalla volontà dell'emittente di aumentare, confermare o modificare le conoscenze del destinatario in relazione a un certo settore specialistico. L'emittente, quindi, che possiede una conoscenza più approfondita dell'argomento rispetto al destinatario, userà un codice convenzionale e un linguaggio che risponda perfettamente ai criteri di precisione, oggettività, economia, chiarezza e appropriatezza, per far sì che la comunicazione sia quanto più possibile efficace ed efficiente. Di conseguenza, i testi politici rientrano nella categoria dei testi mediamente vincolanti. Sono, cioè, "testi espositivi, che assolvono a una funzione esplicativa-argomentativa, basata sull'intenzione di spiegare, di dibattere o di proporre tesi" (Ibidem: 26). Di conseguenza, la traduzione in ambito politico presenta caratteri che la accomunano alla traduzione di tipo scientifico, ma anche tratti particolari di specificità, conferiti dalla loro specifica funzione. Tali testi, infatti, si presentano come veicolo di posizioni o direttive, espressioni, cioè, della politica governativa.

Poiché fa uso di una lingua speciale, il testo di Jiang Zelin presenta diversi tecnicismi collaterali, che distinguono la lingua utilizzata dallo speaker dalla lingua comune. Menzioniamo, a tale proposito, l'espressione zonghe shili 综合实力 (potere nazionale globale), che nella sua collocazione zonghe shili yuesheng 综合实力显著跃 升 (il potere nazionale globale aumenta notevolmente) rappresenta un tecnicismo

97 collaterale o anche jiegou youhua 结构优化, (ottimizzazione della struttura), difang

caizheng shouru 地方财政收入(entrate fiscali locali), shengchan zongzhi 生产总值

(crescita nella produzione). Come si può notare, alcuni dei tecnicismi collaterali usati nel testo da Jiang Zelin sono mutuati dal lessico economico. L'uso, per esempio, di verbi quali jiankang fazhan 健康发展, jiakuai 加快, zengchang 增长, che mettono in luce l'aumento rapido e positivo degli introiti, è molto diffuso nel lessico economico e costituisce, agli occhi dei lettori, un tratto distintivo, che differenzia questo tipo di linguaggio dalla lingua comune. Inoltre, possono essere considerati tecnicismi collaterali tutte quelle espressioni che, prive di alcun significato profondo per il lettore comune, acquistano significato agli occhi di un lettore esperto, conoscitore della realtà e delle politica cinese. Molte di tali espressioni sono anche inserite nella Costituzione

della Repubblica Popolare Cinese o nella Costituzione del Partito Comunista Cinese e,

pertanto, assumono importanza fondamentale nel panorama politico. Sono, cioè, espressioni di uso comune che vengono utilizzate al fine di innalzare il registro del testo e che, di conseguenza, acquistano una connotazione differente da quella del linguaggio comune. Deng Xiaoping lilun 邓小平理论 (teorie di Deng Xiaoping), sangedaibiao 三 个代表 (tre rappresentatività), kexuefazhanguan 实科学发展观 (visione di sviluppo scientifico), l'uso dell'aggettivo hexie 和谐 (armonioso), jingshen wenming jianshe 精神 文明建设 (costruzione della civiltà spirituale), Zhongguo gongchandang lingdaode

duodanghezuo 中 国 共 产 党 领 导 的 多 党 合 作 (carattere multipartitico del Partito

Comunista Cinese), zhengzhi xieshang zhidu 政 治 协 商 制 度 (sistema della consultazione politica), minzhu jiandu 民主监督 (controllo democratico), canzhengyi

de zhiduhua 参政议政的制度化 (istituzionalizzazione della partecipazione politica), guifanhua 规 范 化 (normalizzazione), chengxuhua 程 序 化 (regolamentazione), shehuizhuyi xinnongcun jianshe 社 会 主 义 新 农 村 建 设 (costruzione della nuova

campagna socialista), chengzhongcun 城中村 (villaggi urbani), xuexixing shehui 学习 型社会 (società della conoscenza), dangfengjian jianshe zerenzhi 党风廉政建设责任 制 (sistema di responsabilità del Partito): questi sono solo alcuni dei tecnicismi collaterali di cui l'autore mostra padronanza e che, di conseguenza, elevano considerevolmente il registro del suo discorso.

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