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Il monitoraggio e i round di finanziamento

Capitolo 2. Il processo decisionale e il ruolo del business plan

2.6 Il monitoraggio e i round di finanziamento

Dopo aver effettuato l’investimento, l’investitore si occupa della fase di monitoraggio dell’impresa, per perseguire molteplici scopi, come approfondito in precedenza.

In particolare, in questo paragrafo ci si sofferma sull’aspetto del monitoraggio dell’impresa e dell’investimento che riguarda i piani di staging, ossia la necessità per l’investitore di verificare il raggiungimento di obiettivi e risultati predeterminati in sede di strutturazione dell’accordo, le cosiddette milestones, per poter apportare i vari round di finanziamento stabiliti nel contratto d’investimento.

La previsione di piani di staging, come si approfondirà anche in seguito, permette all’investitore di non fornire tutto il capitale nel momento iniziale, ma di ripartire l’ammontare totale del suo investimento in tranche, da apportare in diversi momenti temporali, in funzione del raggiungimento di risultati stabiliti contrattualmente dalle parti al momento della sottoscrizione dell’investimento.

L’imprenditore e il management team, pertanto, per poter ottenere il successivo round di finanziamento, devono riuscire a raggiungere le milestones previste. Per essi l’obiettivo è quello di dimostrare all’investitore che, grazie al precedente apporto di capitale, si è riusciti a

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creare valore aggiunto (Tyebjee e Bruno, 1986); e di necessitare, quindi, di ulteriore round di finanziamento per continuare lo sviluppo dell’iniziativa imprenditoriale.

Un effetto conseguente ai piani di staging è la diluzione della proprietà, il cosiddetto diluition effect, a causa dell’emissione di nuove azioni, e conseguente aumento del loro numero, a fronte dei successivi round di finanziamento (Corigliano, 2001), anticipato nel paragrafo relativo ai metodi di valutazione.

L’investitore, per tutelarsi da questo possibile effetto, chiede talvolta di inserire nelle clausole contrattuali quella che viene definita “di anti- diluizione”, che corrisponde al diritto dell’investitore ad aumentare le proprie partecipazioni per non perdere valore dall’aumento di capitale.

2.6.1 Milestones

Utilizzare le milestones risulta utile sia all’imprenditore sia all’investitore. Infatti, l’imprenditore, attraverso le milestones, si prefigge obiettivi intermedi nel percorso di crescita della propria iniziativa imprenditoriale, riuscendo così ad avere un maggior controllo sullo sviluppo del suo business e prevenendo la possibilità di commettere errori decisionali. L’investitore sfrutta questa suddivisione di traguardi intermedi, innanzitutto per capire se l’imprenditore stia rispettando gli obiettivi prefissati, per poter concedere il round di finanziamento successivo. Inoltre, l’investitore può così valutare le abilità manageriali dell’imprenditore, fattore chiave per il successo dell’impresa, per la creazione di valore e quindi per un proprio maggior guadagno finale. L’investitore, nel momento in cui ha deciso di investire in una determinata impresa, lavora con l’imprenditore per portare l’impresa al successo, come visto nel capitolo precedente, e uno dei supporti extra-finanziari che

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l’investitore offre all’imprenditore è quello di lavorare sul business plan. In questo documento, infatti, imprenditore e investitore stabiliscono le milestones che l’imprenditore deve raggiungere nel tempo, in modo che l’investitore conceda i round di finanziamento successivi correlati.

È possibile quindi, attraverso le milestones, misurare il progresso (Smith e Smith, 2000) dell’iniziativa imprenditoriale. In particolare, valutare le performance ottenute rispetto a quanto definito nel business plan permette sia all’imprenditore sia all’investitore di perfezionare le aspettative sul futuro successo dell’impresa (Smith e Smith, 2000).

La definizione delle milestones in tutto il percorso di crescita del business è correlata al fatto che le imprese di cui gli investitori nel capitale di rischio si occupano hanno un livello d’incertezza molto alto: l’obiettivo delle milestones è proprio di cercare di ridurre l’incertezza circa il futuro dell’impresa (Smith e Smith, 2000). Infatti, stabilire obiettivi intermedi da raggiungere permette all’imprenditore di porsi sempre domande e di ragionare sulle criticità che incontra, potendo così tempestivamente evitare o rimediare ad errori.

Le milestones stabilite possono essere delle più varie, a seconda degli accordi tra investitore e imprenditore; è possibile riportare alcuni esempi, quali il fatturato ottenuto, i clienti raggiungi, oppure il reclutamento di un professionista esperto come amministratore delegato (Tyebjee e Bruno, 1986).

Le milestones differiscono anche a seconda delle circostanze (Smith e Smith, 2000) e della tipologia di business in questione. Si riportano di seguito alcuni esempi.

Spesso la prima milestones, per molte imprese, riguarda il testare il concetto: si portano avanti, in questo caso, test sul campo per capire se l’opportunità di successo esiste e se vi è abbastanza potenziale di crescita nel mercato da giustificare gli investimenti successivi (Smith e Smith, 2000). Nel caso di risposte negative, è possibile in questa fase ripensare al

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business in generale e trovare una soluzione per continuare il progetto diversamente.

Tra le più diffuse, poi, vi è lo sviluppo di un prototipo del prodotto, ossia un modello in fase iniziale del prodotto oggetto del business (Smith e Smith, 2000). Strutturare e completare un prototipo permette all’imprenditore di imbattersi in una serie di questioni correlate allo sviluppo del prodotto su larga scala. Lo costringe ad evidenziare i problemi e gli insuccessi e così trovare un modo per superarli. Ciò, inoltre, permette di trovare soluzioni alternative che potrebbero rivelarsi migliori rispetto all’idea originale. In più, questa milestone permette all’investitore di valutare già le abilità manageriali dell’imprenditore e del suo team.

Ulteriori esempi riguardano il completamento di test di mercato, per stabilire i parametri del market need, della dimensione e della crescita; oppure, test per la produzione e le vendite (Block e MacMillan, 1985), in modo da capire come reagirebbe il mercato all’introduzione del prodotto oggetto del business, e di conseguenza come reagirebbero i relativi competitors.

La diversa natura delle imprese, quindi, determina quali milestones stabilire nel business plan e in che ordine raggiungerle (Smith e Smith, 2000). In seguito si approfondisce il ruolo che svolge il business plan in questo particolare ambito.