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CAPITOLO 2 Teorie di riferimento

2.6 Il nostro modello

Mantenendo come base di partenza i modelli analizzati poc’anzi, andremo ad approfondire la relazione tra Corporate Social Responsibility (CSR) e Corporate Political Activity (CPA) ed in fase successiva il loro effetto sulla Performance Finanziaria d’Impresa (CFP). In questo paragrafo mostreremo quali ipotesi di partenza hanno guidato questo lavoro di ricerca e nel capitolo 5 andremo a verificare quali ipotesi sono state effettivamente confermate e quali invece sono state rifiutate.

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2.6.1 Corporate Social Responsibility e Corporate Political Activity: possibili relazioni tra le due non-market strategies

Quale rapporto esiste tra la Corporate Social Responsibility e la Corporate Political Activity? Possono creare delle sinergie tra loro che massimizzano la performance d’impresa? Possiamo considerarle risorse tra loro complementari? A queste domande hanno cercato di rispondere numerosi studiosi. Secondo alcuni di loro89, la Corporate Social Responsibility può essere fondamentale per attirare verso l’impresa stakeholder non tradizionali, informazioni sulle loro preferenze, conoscenze e competenze specializzate che poi possono essere utilizzate come risorse per sviluppare le attività di Corporate Political Activity. Secondo altri studiosi,90 invece, la Corporate Political Activity può portare a sviluppare determinate risorse che potrebbero essere utili all’impresa per la sua attività di Corporate Social Responsibility, come informazioni sulle preferenze circa le politiche legislative, contatti con gli agenti della politica, operazioni sofisticate sugli affari governativi e potenzialità per la costruzione di coalizioni politiche.

Dunque, se un’ impresa riesce a cogliere queste potenziali complementarità tra CSR e CPA e riesce a coordinare le due non-market strategies, potrebbe beneficiarne in termini di massimizzazione delle complementarità, aspetto che analizzeremo più in dettaglio in seguito.

Secondo den Hond F., Rehbein K.A., de Bakker F.G.A. e Lankveld H.K. (2014)91 un’ impresa può utilizzare le risorse create attraverso la sua Corporate Political Activity per supportare l’attività di Corporate Social Responsibility in tre modi: (a) aiutare l’impresa a capire quali sono le sue priorità

di Corporate Social Responsibility; (b) incrementare la redditività delle sue politiche in termini di CSR; (c) aumentare la credibilità dei suoi impegni in CSR.

89 Yaziji (2004), den Hond, Rehbein , de Bakker & Lankveld (2014)

90 Peterson & Pfitzer (2009), den Hond, Rehbein, de Bakker & Lankveld (2014)

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(a) Riguardo le priorità, per un’ impresa che spera di sviluppare un determinato impegno in CSR, è fondamentale decidere su quale tematica o su quali priorità della società vuole profilarsi. I manager dell’impresa potrebbero trovarsi in difficoltà circa questa difficile scelta e potrebbero trovarsi di fronte a più opzioni tra le quali scegliere. Attraverso i contatti politici sviluppati dall’impresa, quest’ultima potrebbe sviluppare una sensibilità ed acquisire una conoscenza maggiore sulle problematiche e sulle questioni sociali. Alcuni autori92 definiscono questa funzione della CPA “intelligenza sociale e politica”. Le informazioni scambiate tra l’azienda e i politici possono aiutarla a identificare problematiche che sono politicamente e socialmente salienti.

(b) Per quanto riguarda invece la redditività, gli sforzi dell’impresa in termini politici possono aiutarla ad incrementare la redditività delle sue strategie di CSR. I contatti politici dell’impresa possono aiutarla a rendere più efficaci i suoi investimenti in CSR fornendole informazioni cruciali sull’indirizzo della società e delle problematiche ambientali. Per esempio, Nike, dopo il tumulto scoppiato a causa delle condizioni lavorative precarie dei suoi fornitori esteri, ha imposto degli standard sugli ambienti di lavoro dei fornitori molto più stringenti chiedendo una base normativa sugli standard di gestione della catena di approvvigionamento.93

(c) Infine, per quanto concerne la credibilità, l’impresa può fornire informazioni circa le sue politiche in ambito di CSR ed esternarle a politici e regolatori motivandoli a supportarle. In questo modo, un’impresa è capace di incrementare la sua credibilità e legittimità attraverso il suo rapporto con le agenzie governative.

Quanto esposto finora ci permette di poter formulare la prima ipotesi:

H1:La Corporate Political Activity influenza in modo positivo la Corporate Social Responsibility.

92 Post et al. (1983) 93 Caulkin & Collins (2003)

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In particolare, uno studio condotto su un campione di aziende cinesi94 ha rivelato che l’attività di Corporate Political Activity ha un effetto significativamente positivo nei confronti delle attività di Corporate Social Responsibility inerenti alla dimensione della salvaguardia ambientale ed un altro studio condotto su 119 imprese statunitensi95 ha portato alla luce che le aziende con minor performance in termini di CRS tendono ad elargire più denaro in termini di Corporate Political Activity in modo da migliorare la loro immagine nei confronti degli attori politici. Questo ci porta a poter ipotizzare che

H1a: La Corporate Political Activity influenza in modo positivo la Corporate Social Responsibility inerente alla salvaguardia ambientale.

Sempre secondo lo studio di den Hond F., Rehbein K.A., de Bakker F.G.A. e Lankveld H.K. (2014), le risorse sviluppate da un’impresa attraverso il suo impegno nell’attività di CSR potrebbero supportare le sue attività politiche in tre modi diversi: (a) facilitare l’accesso al mondo politico; (b)

aumentare l’efficacia della Corporate Political Activity; (c) ridurre i costi dell’interazione con politici e regolatori.

(a) L’attività di CSR incrementa la visibilità e la reputazione dell’impresa cosicché quest’ultima possa usarle per stabilire contatti diretti nel mondo politico e guadagnarsi l’accesso alle decisioni politiche e legislative. Una buona reputazione in termini di CSR riduce le barriere all’entrata della politica (Wang e Qian, 2011)96. Schuler e Rehbein (2005)97 riportano un esempio molto esplicativo. Una banca regionale di San Francisco si è impegnata a sostenere una strategia consapevole a sostegno delle iniziative di salute pubblica importanti per la comunità, in particolar modo la lotta contro l’AIDS. La banca in questione non solo ha fatto donazioni ad un’organizzazione medica impegnata nelle ricerche sull’AIDS ma è diventata

94 Kuo & Yu (2017)

95 Cho, Patten & Roberts (2006)

96 Wang & Qian (2011) “Corporate philanthropy and corporate financial performance” 97 Schuler, Rehbein & Cramer (2002) “Pursuing strategic advantage through political Means”

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anche il maggior sponsor di un evento di sensibilizzazione che si tiene annualmente a San Francisco. La banca avrebbe invitato politici della città, rappresentanti di stato e membri locali del US Congress come ospiti o speaker e questo avrebbe dato loro un’associazione con i problemi salienti della comunità ma anche visibilità pubblica. Attraverso questi eventi, la banca è riuscita a tessere una rete di effetti in termini di reputazione e di relazioni tra CSR e CPA che sarebbe tornata utile nel caso di problematiche all’interno del settore bancario. Di conseguenza, l’attività CSR della banca è riuscita a supportare le sue attività politiche. (b) Per quanto riguarda l’efficacia, le imprese impegnate nella CSR hanno un più forte insieme

di relazioni con la comunità e con le organizzazioni non-governative rispetto alle imprese non impegnate in CSR. Questi rapporti incrementano l’efficacia delle imprese impegnate in CSR nelle arene politiche perché permette loro di sviluppare una posizioni superiore su certe tematiche ed avere una maggior influenza.

(c) Infine, i costi relativi alla trattativa con i politici ed i regolatori possono essere ridotti attraverso l’attività di CSR in due modi: in primis, la reputazione in termini di CSR può abbassare il bisogno delle imprese di fare donazioni ai politici come strategia di CPA. Alcune ricerche (Schuler and Rehbein, 200598; Wang and Qian, 201199) hanno messo l’accento su quanto siano preziose le imprese con una buona reputazione di CSR per i politici. Quest’ultimi desiderano essere associati con gli individui, le aziende e le problematiche che sono collegate con il loro stato o quartiere. Un’alta reputazione, quindi, fa sì che l’impresa abbia minor bisogno di strumenti finanziari per guadagnarsi l’accesso e l’attenzione dei politici.

In secundis, altri studiosi (Reed, 2009)100 hanno dimostrato che la CSR ha un effetto positivo sul come i regolatori valutano l’impresa e questo riduce la frequenza e l’intensità del monitoraggio da parte di questi. Questo risultato può essere compreso se consideriamo l’obiettivo dei governi di regolare l’attività economica in un contesto di globalizzazione. Per

98 Schuler, Rehbein & Cramer (2002) “Pursuing strategic advantage through political Means” 99 Wang & Qian (2011) “Corporate philanthropy and corporate financial performance”. 100 Reed (2009) “A look at firm-regulator exchanges”

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arrivare a tale obiettivo i vari governi hanno tentato di sviluppare in maniera sempre più intensa degli incentivi market-based e messo in atto meccanismi di auto-regolazione da parte delle imprese in sostituzione alla regolamentazione diretta. Ed è così che, se i segnali di impegno in CSR delle imprese sono in linea con gli obiettivi della politica governativa, allora i governi costretti a rispettare vincoli di budget, risponderanno rivolgendo meno attenzione verso queste imprese. Il tutto riduce il costo d’ interazione con i regolatori per le imprese.

Per quanto analizzato finora, ipotizziamo:

H2: La Corporate Social Responsibility influenza in modo positivo la Corporate Political Activity.

2.6.2 Proprietà statale o privata: influenza sulla Corporate Social Responsibility e sulla Corporate Political Activity

Che influenza ha la proprietà di un’impresa sulla sua attività di CSR? E ancora, che influenza ha la proprietà di un’impresa sul suo impegno in CPA?

Per quanto riguarda la CSR, la letteratura in materia ci restituisce delle risposte diverse tra loro. Da un lato, una parte della letteratura sostiene esserci un’ influenza positiva della proprietà statale sulla CSR101. Alcuni autori, infatti, hanno rimarcato il fatto che le imprese di proprietà statale ricevono supporto finanziario da parte degli enti pubblici e questo le supporta ad investire in attività di CSR.102 Altri ancora103 hanno analizzato il contesto cinese portando alla luce che le imprese statali investono maggiormente in CSR poiché sono quelle di maggiori dimensioni e che quindi riescono ad ottenere performance migliori rispetto alle imprese private.

101 Khan, Zhang, Usman, Badulescu, Sial (2019)

102

Campbell (2007)

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Esiste, però, una parte della letteratura che sostiene il contrario, ovvero che la proprietà statale abbia un’influenza negativa sulle attività di CSR delle imprese. Alcuni studi104 nel contesto economico europeo hanno evidenziato che le performance basse in termini di CSR delle imprese statali sono dovute a conflitti tra gli shareholders che sorgono per i loro differenti obiettivi. Altri studi105, nel contesto cinese, hanno rivelato che le imprese di proprietà statale hanno una performance peggiore in termini ambientali e di tutela dei lavoratori.

Ipotizziamo dunque che:

H3:La proprietà statale ha un’influenza negativa sulla Corporate Social Responsibility.

A riguardo invece la CPA, Ridge J.W. , Hill A. D. , Ingram A. (2016)106 sostengono che, all’aumentare dei politici che possiedono quote azionarie all’interno dell’impresa, la necessità di quest’ultima di impegnarsi in CPA decresce. Questo succede perché le imprese che si impegnano in attività di CPA lo fanno per persuadere i politici a prendere posizioni che sono a loro favorevoli,107e quindi ci si aspetta che i segnali indicanti che i politici prenderanno posizioni che beneficiano l’impresa susciteranno cambiamenti nella CPA. L’acquisto di quote azionarie da parte del politico fa parte di questo tipo di segnali.

Ipotizziamo dunque:

H4: La proprietà statale ha un’influenza negativa sulla Corporate Political Activity.

104 Van der Zee (2012); Dam & Scholtens (2012) 105 Chun (2009)

106 Ridge, Hill & Ingram (2018) “The Signaling Role of Politician Stock Ownership: Effects on Lobbying Intensity” 107 Hillman et al. (2004); Lux et al. (2011)

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2.6.3 Esposizione mediatica: influenza sulla Corporate Social Responsibility e la Corporate Political Activity

Per quanto riguarda il rapporto tra esposizione mediatica e Corporate Social Responsibility, secondo alcuni studiosi108 la comunicazione fornisce ai consumatori le informazioni necessarie che permettono loro di poter distinguere tra differenti tipi di prodotti. Con l’obiettivo di differenziarsi dalle competitors, le imprese scelgono di investire sempre di più in comunicazione. Mc Williams e Siegel (2001)109 sostengono che le imprese possono adottare iniziative di CSR come una vera e propria strategia di differenziazione perché la CSR aiuta le imprese a costruire la loro reputazione e ad essere dunque percepite come affidabili ed oneste. Secondo il loro studio dunque, la comunicazione è positivamente correlata con la CSR.

Alakent e Ozer (2014)110 sembrano seguire questo filone di letteratura affermando che le imprese che hanno alta visibilità mediatica riscontrano livelli maggiori di CSR.

H5: L’esposizione mediatica ha influenza positiva sulla Corporate Social Responsibility.

A riguardo le attività di Corporate Political Activity invece, lo stesso studio di Alakent e Ozer (2014) mette in evidenza la complementarità tra CSR e CPA dimostrando che, restando ferma l’influenza positiva della visibilità mediatica sulla CSR, esista una possibile influenza negativa della visibilità mediatica sulla CPA. Seguendo questa impostazione teorica, ipotizziamo che

H6: L’esposizione mediatica ha influenza negativa sulla Corporate Political Activity.

108 Nelson (1970), “Information and Consumer Behavior”

109 McWilliams & Siegel (2001) “Corporate Social Responsibility: A Theory of Firm Perspective”

110 Alakent e Ozer(2014) “Can companies buy legitimacy? Using corporate political strategies to offset negative

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2.6.4 Corporate Social Responsibility e Corporate Political Activity: la loro influenza sulla Performance Finanziaria d’Impresa

Che influenza ha la Corporate Political Activity sulla performance finanziaria di un’impresa? Numerose analisi empiriche hanno evidenziato il fatto che non sia poi così semplice rispondere a questa domanda. La maggior parte della letteratura in tema sostiene che possa esistere un’influenza positiva della CPA sulla Performance Finanziaria d’Impresa (Bonardi, Hillman e Keim 2005; Hillman, Keim e Schuler 2004111). Hadani e Schuler112 sostengono che la Corporate Political Activity possa avere un’influenza diretta e indiretta sulla performance finanziaria. Ovvero, la CPA può portare l’impresa al raggiungimento di opportunità di profitto come il fatto di assicurare contratti con il governo, che permettono di operare – oppure limitano i competitor a operare – in un determinato mercato, dall’altro lato può anche promuovere in modo indiretto la performance dell’impresa modellando la politica pubblica in favore delle attività d’impresa o mitigare gli effetti di politiche dannose.

Un’altra parte della letteratura invece, sostiene che la Corporate Political Activity abbia un’influenza neutrale sulla performance finanziaria delle imprese. Andremo in questo caso ad analizzare due approcci teorici: da una parte la teoria del mercato politico che enfatizza sulla competizione politica e dall’altra la teoria comportamentale delle imprese. Le due teorie combinate ci suggeriscono che le attività politiche dell’impresa possono essere parte di un gioco a somma zero difficile da valutare. La conseguenza è che la CPA non contribuisce in modo significativo all’implementazione della performance.

La visione proposta dalla teoria del mercato politico vede la CPA come lo scambio in un’arena politica tra domanda politica da un lato - come imprese e gruppi di interesse – e offerta politica – come legislatori, regolatori e altri dall’altro. Le imprese e/o i gruppi di interesse lottano tra di loro per l’accesso limitato a questi ufficiali pubblici. Data la presenza di molti rivali, la singola impresa

111 Bonardi , Hillman & Keim (2005) “The attractiveness of political markets: implications for firm strategy”; Hillman,

Keim & Schuler (2004) “Corporate political activity: a review and research agenda”

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ha una bassa probabilità di successo (Baumgartner ed altri 2009113). Le dinamiche della teoria dei giochi possono essere applicate a questo contesto (Colman, 1982114). Dato che una certa impresa può beneficiare dall’attività di lobbying nei confronti di un certo ufficiale pubblico a cui può accedere per un beneficio collettivo, essendo la competizione tra imprese molto accesa per incontrare quel dato ufficiale pubblico, l’impresa userà il suo limitato tempo a disposizione per domandare specifiche e particolari politiche di cui beneficerà lei piuttosto che le rivali. Le altre imprese seguiranno la stessa logica e alla fine le imprese saranno tutte incentivate ad agire in modo egoistico piuttosto che cooperare (Colman 1982). Queste dinamiche sono state riscontrate in più arene politiche.

La teoria comportamentale dell’impresa, invece, assume come base di partenza che i manager delle aziende hanno delle limitazioni cognitive, dei bias legati alle tradizioni e alla struttura dell’azienda e operano in organizzazioni che difficilmente riescono ad analizzare, verificare e valutare le informazioni esterne. Questo perché intorno alle operazioni di CPA aleggiano fattori come incertezza, asimmetrie informative, molteplicità di attori, pressioni di tempo, ambiguità causale tra azioni e risultati. Al contrario di altre strategie di mercato, dove i risultati sono chiari e trasparenti, i feedback dalle spese in CPA sono difficili da misurare e quindi risulta difficile capire gli effetti sulla performance finanziaria dell’impresa (Hart 2004)115.

Ipotizziamo dunque:

H7: La Corporate Political Activity (CPA) ha un’influenza neutrale sulla Corporate Financial Performance (CFP).

Passiamo adesso alla responsabilità sociale dell’impresa, che tipo di influenza ha la Corporate Social Responsibility sulla Performance Finanziaria? Anche in questo caso abbiamo teorie abbastanza in contrasto tra loro che evidenziano relazioni positive, negative o anche neutrali.

113 Baumgartner, Berry, Hojnacki, Kimball, Leech (2009)”Lobbying and Policy Change: Who Wins, Who Loses, and

Why?”

114 Colman (1982) “Game Theory and Experimental Games: The Study of Strategic Interaction”

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Secondo la teoria degli stakeholder, la CSR influenza positivamente la performance finanziaria e implementa l’immagine ed il valore delle aziende116. Maqbool e Zameer (2018)117 hanno studiato un panel di durata decennale di 28 banche commerciali indiane e hanno provato la relazione positiva tra le due variabili. Un altro studio condotto dal 2011 al 2014 da Nyeadi ed altri autori (2018)118 su 56 imprese del Sud Africa hanno portato alla luce lo stesso tipo di relazione. Questi risultati confermano che le imprese che adottano pratiche socialmente responsabili riescono ad ottenere prestiti di capitali a minor costo.

I modelli principale-agente sostengono invece che la CSR influenzi in senso negativo la performance finanziaria. Selchuk e Kiymaz (2017)119 hanno analizzato un campione di imprese turche dal 2009 al 2011, Nollet ed altri autori (2016)120 hanno analizzato un campione di 500 imprese dal 2007 al 2011, Makni ed altri (2009)121 hanno studiato un campione di 197 imprese canadesi nel periodo 2004- 2005 e tutti hanno rilevato il medesimo risultato.

Infine, non mancano altri studi che hanno dimostrato che ci possa essere una non-relazione, ovvero una relazione neutrale tra CSR e CFP.122

Prendendo come punto di riferimento la teoria degli stakeholder, ipotizziamo che:

H8: La Corporate Social Responsibility ha influenza positiva sulla Performance Finanziaria d’impresa.

116 Freeman (1984); Orlitzky et al. (2003); Xu & Zeng (2016)

117 Maqbool & Zameer (2018), “Corporate social responsibility and financial performance: an

empirical analysis of Indian bank”

118 Nyeadi, Ibrahim & Sare (2018), “Corporate social responsibility and financial performance nexus: empirical evidence

from South African listed firms”

119 Selchuk & Kiymaz (2017), “Corporate social responsibility and firm performance: evidence from an emerging market” 120 Nollet, Filis & Mitrokostas (2016), “Corporate social responsibility and financial performance: a non-linear and

disaggregated approach”

121 Makni, Francoeur & Bellavance (2009), “Causality between corporate social performance

and financial performance: evidence from Canadian firms”

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2.6.5 Un approfondimento sull’influenza delle singole dimensioni della Corporate Social Responsibility sulla Performance Finanziaria d’Impresa

La Corporate Social Responsibility può esser pensata come un insieme di più dimensioni o aeree di interesse sulle quali le imprese pongono la loro attenzione ed i loro impegni. Le dimensioni che andremo a considerare sono principalmente quattro: (1) la difesa dei diritti umani; (2) la tutela dei

lavoratori; (3) la difesa della società e della comunità; (4) la salvaguardia dell’ambiente.

(1) La difesa dei diritti umani rappresenta una tematica che è sempre più di interesse per le persone e le imprese stanno sempre più impegnandosi in questa direzione. Prendere in considerazione questi diritti può essere decisivo per l’immagine e la reputazione dell’impresa e quindi anche per la performance finanziaria.123 Gli investitori ed i consumatori preferiscono mantenere relazioni con quelle imprese che mostrano rispetto per i diritti umani e questo può supportare la redditività finanziaria e preservare la longevità dell’azienda (Millet 2009)124. Ipotizziamo dunque:

H8A: Le imprese che si impegnano maggiormente nella difesa dei diritti umani ottengono una performance finanziaria migliore.

(2) La tutela dei lavoratori, ovvero il mantenimento di buone relazioni con i lavoratori e l’assicurare loro buone condizioni lavorative, è stata oggetto degli studi di Kock (2002)125 che ha analizzato la pratica della formazione del personale e ha trovato una relazione positiva tra l’ammontare di risorse devolute dall’azienda per queste attività e la produttività della stessa.

123 Marcellis-Warin & Teodoresco (2012)

124 Millet (2009) “Droits de l’homme et responsabilité des entreprises, institut universitaire de hautes

etudes internationales et du développement”

125 Kock, Roodt & Veldsman (2002) “The alignment between effective people management, business strategy and

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