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2.4 Feuerstein a scuola: dal programma al metodo

3.1.3 Il PAS e il metodo ad infusione a confronto

In uno studio condotto da Sanz de Acedo Lizarraga e al. (2009) il PAS viene confrontato sperimentalmente con l’IM, il metodo ad infusione, per verificare l’efficacia dei due approcci relativamente al miglioramento delle capacità di pensiero (confronto, classificazione, analisi, sintesi, seriazione, interpretazione delle cause, previsione, e ragionamento analogico), della creatività, dell’autoregolamentazione del comportamento e del rendimento scolastico. A differenza del PAS, l’IM è progettato per potenziare le abilità di pensiero all’interno dei programmi scolastici. Si tratta di un insegnamento diretto ed esplicito di abilità cognitive e conoscenze disciplinari all’interno del tempo scuola. Il metodo ad infusione si basa sul principio che lo studio accademico offre molte opportunità per praticare le abilità di pensiero, il programma diventa un modo ideale per raggiungere competenze cognitive (Gaskins & Elliot, 1991; Perkins, Goodrich, Tishman, & Mirman-Owen, 1994; Swartz & Parchi, 1994; Tishman, Perkins, e Jay, 1995).

La ricerca, che ha coinvolto studenti appartenenti alla scuola secondaria di primo grado, si è articolata in tre momenti distinti: nel primo studio gli effetti dell’IM sono

stati confrontati con il metodo convenzionale; nel secondo studio gli effetti dell’IM, del PAS e del curricolo tradizionale sono stati confrontati sulle stesse variabili; nel terzo studio, che ha coinvolto i medesimi studenti del secondo, sono stati verificati gli effetti a lungo termine dei due metodi di potenziamento cognitivo. Faremo riferimento, in particolare, al secondo e al terzo studio. Nel secondo studio sono stati coinvolti 176 studenti di circa 13 anni: al GS1 è stato somministrato l’IM, al GS2 il PAS mentre il GC ha seguito il programma scolastico tradizionale. Secondo le osservazioni degli insegnanti, gli studenti coinvolti presentavano un livello di prestazione accademica medio e talvolta basso; in particolare manifestavano difficoltà nell’interpretazione delle informazioni, nell’autoregolazione cognitiva durante l’esecuzione di compiti scolastici e nel comportamento. Prima dell'intervento gli insegnanti del GS1 hanno partecipato a 5 ore di seminario per migliorare la loro formazione circa il metodo ad infusione e ripassare i concetti relativi alle capacità del pensiero (gli stessi erano stati formati all’IM precedentemente al primo studio con 45 ore di seminario complessive) ; gli insegnanti del GS2, nonostante il PAS dovesse essere somministrato da mediatori abilitati, hanno partecipato a 5 ore di seminario sul programma per capirne gli obiettivi e l’importanza di trasferire i criteri metodologici nelle discipline scolastiche (scienze, lingua, matematica e scienze sociali). Sono stati inoltre invitati a partecipare, in qualità di osservatori, alla somministrazione del programma nelle classi. In tutti e tre i gruppi sono stati usati i medesimi libri di testo e sono state programmate le stesse unità di apprendimento. Durante l'intervento, i ricercatori hanno visitato le classi sperimentali una volta alla settimana come osservatori e, al termine di ogni trimestre, hanno incontrato i docenti coinvolti nei due trattamenti.

Sono stati utilizzati diversi strumenti pre-post trattamento: (a) un test di intelligenza generale (Cattel Intelligence Test, Scale 2, 1973); (b) due test per misurare aspetti specifici del ragionamento (il Differential Aptitudes Test, DAT-5 Level 1 di Bennett, Seahirem, e Wesman, 1992, per il ragionamento verbale, numerico e astratto; il

Psychopedagogical Battery “Evaluate-8” di García Vidal, González Manjón, &

García Pérez, 2002, per il ragionamento induttivo e deduttivo); (c) un test per misurare la creatività (il Creative Intelligence Test—CREA di Corbalán Berná et al., 2003); (d) un test che valuta l’uso di strategie metacognitive e l’autoregolazione (il

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Learning Strategies Scales—ACR, subscale IV); (e) una batteria che misura le

conoscenze degli studenti nell’area delle scienze, linguaggio, matematica e scienze sociali (l’Academic achievement tests, test A e B). Tutti i test sono stati somministrati dai ricercatori tranne la batteria che misura le conoscenze scolastiche. I gruppi sono risultati equivalenti al pre-test nella capacità di pensiero, creatività, l'autoregolamentazione, e risultati scolastici. Il trattamento è durato un anno scolastico, da settembre a giugno; nello specifico, sono state somministrate 120 h di PAS (4 h alla settimana).

I risultati hanno mostrato una differenza significativa tra i due gruppi sperimentali e il gruppo di controllo nelle variabili intelligenza, ragionamento astratto, induttivo e deduttivo, autoregolazione e prestazione accademica; inoltre il GS1 che ha seguito il metodo ad infusione ha ottenuto risultati significativamente superiori al GS2, che ha seguito il PAS, in ragionamento verbale e numerico, creatività e prestazione accademica. Il GS1 è stato significativamente superiore agli altri due nei risultati scolastici, e questo sembrerebbe indicare che il metodo ad infusione ha una migliore ricaduta sui processi di apprendimento.

A un anno dall’intervento gli stessi studenti sono stati coinvolti nel terzo studio per verificare se ci fossero ancora differenze tra i gruppi e se gli effetti di ciascun gruppo fossero stati mantenuti. Sono stati utilizzati i medesimi strumenti di valutazione, tranne che per la performance accademica, per la quale sono stati considerati i voti medi finali ottenuti nelle materie di studio. Le analisi statistiche hanno mostrato che un anno dopo aver completato l'intervento, permangono significative differenze tra i due gruppi sperimentali e il gruppo di controllo per tutte le variabili studiate, anche se dimensioni dell’effetto più basse sono emerse nelle variabili autoregolazione e intelligenza, e più alte in creatività e rendimento scolastico. In particolare il GS1, che aveva applicato il metodo ad infusione, mostrava differenze significative rispetto al GS2, che aveva applicato il PAS, nelle variabili intelligenza, ragionamento verbale, numerico, astratto e induttivo, creatività e performance scolastica; si differenziava dal gruppo di controllo in tutte le variabili. Il GS2 mostrava significative differenze dal GC in ragionamento verbale, astratto e deduttivo. Ulteriori analisi statistiche hanno rilevato che il gruppo sottoposto all’IM, un anno dopo aver completato l’intervento, ha migliorato significativamente in ragionamento numerico, astratto, e

induttivo, in creatività, autoregolazione. Per quanto riguarda il gruppo sottoposto al PAS si è rilevato un miglioramento significativo nel ragionamento verbale, una diminuzione nell’intelligenza generale e il mantenimento dello stesso livello nel ragionamento numerico, astratto, induttivo, nella creatività, nell'autoregolazione e nel rendimento scolastico.

In conclusione i risultati hanno mostrato che sia l’IM che il PAS migliorano significativamente le capacità di pensiero, la creatività, l’autoregolazione e il transfert degli apprendimenti degli studenti rispetto a un programma scolastico tradizionale, anche se risultati maggiormente significativi si sono ottenuti con il metodo ad infusione.

Gli autori ipotizzano che il vantaggio dell’IM sia dato dal fatto che promuove l’allenamento di competenze cognitive sia in ambiente scolastico che extra-scolastico e il transfert è parte integrante del metodo. Le abilità generali del pensiero sono potenziate per facilitare la comprensione dei contenuti dei programmi scolastici. Gli insegnanti e gli studenti coinvolti hanno comunque valutato positivamente sia l’IM che il PAS.

Gli studiosi concludono sostenendo che l'insegnamento congiunto e intenzionale di abilità di pensiero e contenuti dovrebbe caratterizzare il sistema educativo al fine di favorire la riorganizzazione cognitiva, la disposizione a riflettere e la consapevolezza degli aspetti cognitivi e metacognitivi dell’apprendimento.