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Il POSAC (Partially Ordered Scalogram Analysis with Coordinates)

3. I modelli cumulativi L’approccio deterministico

3.5 Altri modelli deterministici

3.5.3 Analisi di uno scalogramma parzialmente ordinato

3.5.3.1 Il POSAC (Partially Ordered Scalogram Analysis with Coordinates)

Il POSAC rappresenta essenzialmente una procedura tecnica che consente di determinare l'adattamento dei profili osservati in uno spazio bidimensionale in modo tale da preservare la condizione di ordine ipotizzata. Il successo dell'applicazione di tale approccio ai dati empirici dipende dalla qualità del disegno sperimentale (lo schema concettuale, la scelta delle variabili, la popolazione osservate, ecc.).

L'obiettivo del POSAC è quello di, dato un insieme A' di profili osservati con n item, identificare il numero minimo di punteggi che consentano di collocare i profili osservati in modo tale che conservino le relazioni osservate di ordine e di confrontabilità, in altre parole, di verificare se è possibile assegnare due punteggi (corrispondenti a un punto in un piano cartesiano) a ciascun profilo di A', in modo tale che per qualsiasi coppia di profili, la loro relazioni possa essere rappresentata in modo corretto per mezzo dei loro corrispondenti profili di coordinate.

Si ottiene una rappresentazione perfetta quando i punteggi individuati descrivono perfettamente l'ordine e la confrontabilità dei profili originari.

Nel caso in cui non sia possibile ottenere per un certo scalogramma una perfetta rappresentazione in uno spazio bidimensionale l'approccio POSAC ricerca una soluzione ottimale attraverso l'osservazione dei valori ottenuti con il coefficiente di corretta rappresentazione (CORREP), che specifica la proporzione di coppie di profili, pesati attraverso le loro frequenze osservate, la cui relazione di confrontabilità sia perfettamente rappresentata. Il valore del coefficiente di corretta rappresentazione va da 0 a 1 (soluzione perfetta).

Risulta chiaro a questo punto come l'insieme delle coppie di punteggi per ciascun profilo può essere pensato come uno spazio bidimensionale a coordinate cartesiane in cui le coordinate X e Y rappresentano rispettivamente il primo e il secondo punteggio. Le due coordinate per ciascun punto nello spazio XY possono essere considerate un profilo che consente ai punti del piano di formare un insieme parzialmente ordinato. Per ciascun punto nello spazio, è possibile individuare nello spazio tre diverse regioni:

a. regione dei punti che sono minori di un dato punto P; b. regione dei punti che sono maggiori di un dato punto P;

c. regione (composta da due diverse sezioni) dei punti che non sono confrontabili con il punto

3. I modelli cumulativi. L’approccio deterministico 63 c b p y a c 0 x p

Poniamo di avere tre profili: "3142", "3242" e "1118": all'interno di un diagramma cartesiano esistono tre possibili diverse collocazioni, e tre possibili punteggi, per poter rappresentare le posizioni reciproche dei primi due profili in modo tale che conservino la loro reciproca relazione ("3242" > "3142"):

Punteggi

• 3142 → 11

64 Punteggi • 3142 → 11 • 3242 → 21 Punteggi • 3142 → 11 • 3242 → 22

Per poter rappresentare nello stesso diagramma anche il terzo profilo occorre individuare la regione dei punti non confrontabili con le coordinate 1,1 e 2,2 (ovvero all'interno dell'intersezione delle regioni dei punti non confrontabili a 11 e dei punti non confrontabili a 22) inserendo per esempio la coordinata 3; in questo modo il profilo "1118" può assumere la posizione, e il punteggio, 03. Naturalmente non è possibile individuare una nuova posizione nel piano per qualsiasi nuovo profilo in modo tale che vengano preservate le sue relazioni con tutti gli altri; ciò vuol dire che non esiste sempre la possibilità di rappresentare correttamente in uno spazio bidimensionale tutte le relazioni d'ordine esistenti tra i profili di un certo gruppo.

POSAC: Bontà di adattamento

3. I modelli cumulativi. L’approccio deterministico

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stabilire qual è il tipo di collocazione bidimensionale che meglio descrive le relazioni d'ordine tra loro osservate. Un primo indice che consente tale valutazione è rappresentato da un coefficiente basato sulla proporzione di profili rappresentati in modo corretto; tale coefficiente tiene conto anche della frequenza registrata da ciascun profilo. L'algoritmo è basato sulla minimizzazione di una funzione proposta da Louis Guttman negli anni '80. La soluzione POSAC rappresenta una approssimazione allo spazio minimo definito. Tale algoritmo è molto sensibile alla

approssimazione iniziale utilizzata; questa può essere basata su un'ipotesi riguardante, per esempio,

la polarità tra item; in altri casi il procedimento per definire l'approssimazione iniziale prevede che vengano eseguiti in successione i seguenti momenti:

a. calcolo della matrice dei coefficienti di debole monotonicità (weak monotonicity coefficients,

wm)11;

b. identificazione dei due item (i0e j0) che presentano la minore correlazione positiva (item

estremi);

c. determinazione della posizione di ciascun profilo a=ai0...aj0...an:

• calcolo del punteggio del profilo (somma dei punteggi registrati dagli item),

• livellamento rispetto alla somma xa + ya delle sue coordinate;

• valutazione della sua prossimità relativa ad uno o all'altro degli item estremi attraverso

0

0 j

i a

a − che equalizzata alla differenza tra le coordinate xaya.

In questo modo è possibile ottenere i valori di xa e ya per tutti i profili a.

Riprendendo i dati di un esempio presentato da Shye (1985) e relativi a quattro item, osserviamo in pratica il procedimento:

coordinata x coordinata y identificazione profilo profilo punteggio item1 - item4

dell’approssimazione iniziale 1 2222 8 0 4 4 2 2221 7 1 4 3 3 2212 7 0 3.5 3.5 4 1222 7 -1 3 4 5 2121 6 1 3.5 2.5 6 2211 6 1 3.5 2.5 7 1212 6 -1 2.5 3.5 8 1122 6 -1 2.5 3.5 9 2111 5 1 2.5 2 10 1211 5 0 2.5 2.5 11 1112 5 -1 2 3 12 1111 4 0 2 2

I coefficienti wm per i quattro item di tale configurazione, assumendo frequenze uguali per tutti i profili, sono date nella seguente matrice.

11Il coefficiente di monotonicità tra due item con range ordinati, A e B è:

coefficiente di monotonicità

(

)(

)

q p p p q q p p q p q q b b a a b b a a − ∑ − ∑ ∑ − − ∑ = q,p=1,...,N dove

ap punteggio del caso p per l'item a

aq punteggio del caso q per l'item a

bp punteggio del caso p per l'item b

bq punteggio del caso q per l'item b

I valori di questo coefficiente vanno da +1 a -1 e indicano quanto un aumento nei punteggi di un item è accompagnato da un aumento (a da una diminuzione) nei punteggi dell'altro item.

66 I1 I2 I3 I4 I1 1 I2 1/3 1 I3 1/3 1/17 1 I4 -3/5 1/3 1/3 1

In tale matrice osserviamo come gli item 1 e 4 sono quelli con la più bassa correlazione positiva. Nella terza e quarta colonna della tabella vengono presentati i due parametri iniziali per la configurazione dei profili. Quando questi due parametri iniziali sono equalizzati rispettivamente a

a

a y

x + e x −a ya, è possibile individuare i valori di xa e ya per ogni profilo. Tali coordinate sono

presentate nelle colonne 5 e 6 della tabella e proiettate nel seguente diagramma in cui ciascun profilo dal numero di identificazione del profilo (prima colonna della tabella).

L'approssimazione iniziale viene migliorata attraverso ripetute iterazioni, effettuate in due fasi, nel tentativo di trovare una approssimazione soddisfacente. L'output della soluzione finale presenta per ciascun profilo i valori X, Y, J=X+Y, L=100+X-Y e quindi la configurazione bidimensionale che, nel caso dell'esempio presentata potrebbe essere:

Uno dei pochi package che presentano al loro interno la procedura POSAC è il Systat il cui procedimento pratico, in sintesi, prevede i seguenti passaggi:

a. ordinamento degli item da sinistra a destra in modo tale che la dimensione orizzontale mostri i valori 1 che si spostano da sinistra a destra all'interno dei profili;

3. I modelli cumulativi. L’approccio deterministico

67 b. ordinamento dei profili in senso verticale rispetto al punteggio totale;

c. ordinamento dei profili da sinistra a destra;

d. individuazione di profili che non si adattano al modello e verifica che l'intera soluzione che venga influenzata da essi.

In un certo senso l'ultimo momento rappresenta un requisito ambiguo che comunque dipende dal primo momento; se per esempio avessimo i due profili "1010" e "0101", scambiando il secondo con il terzo item, avremmo i profili "0011" e "1100", corrispondenti a quelli estremi, che ci consentirebbero di ottenere una soluzione ben adattata.

Per realizzare il primo passaggio il procedimento POSAC prevede la definizione della matrice di monotonicità attraverso il coefficiente di monotonicità e quindi l'ordinamento della matrice ottenuta per mezzo di un algoritmo di

multidimensional scaling. Il procedimento è iterativo e produce al termine l'ordine degli item per la definizione del

profilo, le coordinate per ciascun profilo e un valore che consente di valutare la rappresentazione ottenuta in termini di perdita (final loss value); minore è tale valore, migliore è la rappresentazione. Prima di predisporre la rappresentazione grafica, la procedura programmata all'interno del package Systat calcola la radice quadrata delle coordinate per rendere la direzione laterale lineare piuttosto che curvilinea; in questo modo il grafico risulta ruotato di 45°.

Riprendendo i dati dell'ultimo esempio si ottengono per ciascun profilo le coordinate per la direzione joint e la direzione

lateral e le corrispondenti nuove coordinate (rispettivamente Dim_1 e Dim_2):

Profili Dim 1 Dim 2 Joint Later al 1111 1.000 1.000 1.000 0.500 1101 0.853 0.853 0.853 0.500 1110 0.674 0.953 0.814 0.360 0111 0.953 0.674 0.814 0.640 1100 0.603 0.798 0.700 0.403 1010 0.426 0.905 0.665 0.261 0011 0.905 0.426 0.665 0.739 0101 0.798 0.603 0.700 0.597 1000 0.302 0.739 0.520 0.281 0001 0.739 0.302 0.520 0.719 0100 0.522 0.522 0.522 0.500 0000 0.000 0.000 0.000 0.500

Di seguito vediamo la rappresentazione spaziale con le coordinate originali (lateral*joint) e con le coordinate trasformate (dim 1*dim 2):

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I punteggi finali ottenuti con la procedura POSAC possono essere interpretati osservando le relazioni tra i contenuti degli item e il ruolo che giocano nello strutturare lo spazio POSAC.