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Secondo lo studio dell’AFEM, le imprenditrici Marocchine hanno in media tra i 35 e i 54 anni, in linea con l’età media delle loro omologhe negli altri paesi MENA (Center of Arab Women for Training and Research, 2007). Questa età sarebbe particolarmente adatta per diventare imprenditrici, perché si è avuto il tempo di accumulare le competenze e le esperienze professionali necessarie per gestire un’impresa (Rachdi, 2006).

La situazione familiare è un elemento che può influenzare notevolmente l’attività imprenditoriale delle donne. Il matrimonio può frenare o stimolare l’attività imprenditoriale di una donna, in base alle circostanze (Constantinidis, Lebègue, El Abboubi, & Salman, 2019; Boussetta, 2011). Secondo Salman, El Abboubi, & Henda (2012), il matrimonio assicura una maggiore stabilità sociale, per cui potrebbe influire in maniera positiva sui progetti imprenditoriali di una donna. Inoltre, nel caso di una donna sposata, il marito può svolgere un ruolo fondamentale nella gestione dell’attività imprenditoriale della moglie. Questo sarebbe confermato da uno studio condotto da Errays & Tourabi (2018) riguardante l’influenza del supporto del marito sulle intenzioni imprenditoriali delle donne marocchine. Lo studio, realizzato su un campione di 76 donne, ha dimostrato che maggiore è la percezione che le donne hanno del supporto del marito, più facile sembrerà loro l’avvio di un’attività imprenditoriale. Perciò, il supporto del marito influirebbe in maniera positiva sulla fiducia delle donne nelle loro capacità imprenditoriali, e, di conseguenza, sulla riuscita del loro progetto.

Come le imprenditrici di altri paesi MENA (EBESM, 2017), anche le imprenditrici marocchine sono per la maggior parte sposate (l’85% nello studio di Bouzekraoui & Ferhane, il 76% nello studio dell’AFEM, il 63,3% secondo lo studio di Boussetta), e hanno uno o più figli (nello studio dell’AFEM l’86% delle intervistate ha almeno un figlio).

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Secondo Salman, El Abboubi, & Henda (2012), la predominanza di donne sposate tra le imprenditrici marocchine è normale vista la cultura e le norme sociali dominanti nel paese, in cui il matrimonio è considerato quasi un “dovere” e le donne sposate non sono generalmente ben viste. Tuttavia, uno studio di Cornet & Constantinidis, condotto nel 2004 su un campione di 288 imprenditrici belghe, dimostra che anche queste ultime sono per la maggior parte sposate e hanno uno o più figli. Quindi, lo statuto matrimoniale non sembra dipendere esclusivamente da fattori culturali. Sembra, invece, che sia la maggiore flessibilità garantita dal lavoro autonomo ad attirare le donne sposate con figli; infatti, lavorare in maniera indipendente permetterebbe loro di coniugare meglio gli impegni famigliari con quelli lavorativi (Cornet & Constantinidis, 2004).

Per la maggior parte delle imprenditrici marocchine, il ruolo di madre non ha costituito un ostacolo all’avvio della loro attività (Salman, El Abboubi, & Henda, 2012). Questo si può spiegare con il fatto che, nella società marocchina, in cui la famiglia è ancora intesa come famiglia estesa e non nucleare, le donne possono ancora fare ampio affidamento sulla solidarietà familiare, come, per esempio, sul supporto dei nonni che hanno un ruolo attivo nell’educazione e nella cura dei nipoti.

Anche il livello d’istruzione influisce notevolmente sul percorso imprenditoriale di una donna. Infatti, le donne con un basso livello d’istruzione tendono a rientrare nella categoria di “imprenditrici per necessità”, mentre quelle con un livello d’istruzione più elevato tendono a considerare l’imprenditoria come un’opportunità (Cornet & Constantinidis, 2004). Il Women’s Entrepreneurship Report 2018/2019 del GEM fa notare che il gender gap relativo all’attività imprenditoriale aumenta all’aumentare del livello di istruzione: più elevato è il livello di istruzione di una donna, minori sono le possibilità che essa decida di avviare un’impresa. Tuttavia, quest’affermazione vale solo per i per i paesi ad alto reddito. Infatti, in questi paesi, le donne con un alto livello d’istruzione hanno maggiori opportunità d’impiego come lavoratrici dipendenti. Al contrario, nella maggior parte dei paesi MENA, i tassi di disoccupazione sono particolarmente elevati tra i giovani istruiti, e soprattutto tra le donne, che difficilmente riescono a trovare un lavoro adeguato al loro livello d’istruzione (World Bank, 2008). Non riuscendo a trovare un impiego come lavoratrici dipendenti, molte di queste donne decidono quindi di mettersi in proprio.

Secondo i dati riportati nei tre studi presi in analisi, le imprenditrici marocchine hanno un livello d’istruzione abbastanza elevato, poiché la maggior parte di esse possiede un livello di studi secondario o superiore. Per esempio, il 92% delle imprenditrici che hanno partecipato allo studio dell’AFEM possiede un titolo di studio superiore. Tuttavia, ancora

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una volta, bisogna considerare che i campioni su cui sono stati condotti gli studi sono costituiti esclusivamente da direttrici di imprese formali, che provengono generalmente dalle classi sociali più agiate, e che, di conseguenza, possiedono i mezzi economici per intraprendere degli studi superiori.

Un altro fattore rilevante quando si considerano le caratteristiche delle donne imprenditrici è l’esperienza professionale. Secondo l’OCDE (2014), non solo le imprenditrici della regione MENA possiedono in media un’esperienza professionale inferiore a quella degli uomini, ma l’incidenza di donne imprenditrici senza un’esperienza professionale precedente è statisticamente maggiore rispetto a quella degli uomini. Tuttavia, l’81% delle donne coinvolte nello studio dell’AFEM ha dichiarato di aver lavorato nella stessa impresa che ora dirige (8%) o in un’altra impresa (73%) come dirigente o come dipendente. Inoltre, il 65% delle donne intervistate da Bouzekraoui & Ferhane afferma di aver svolto in precedenza un’esperienza lavorativa attinente al settore d’attività della loro impresa. Anche Boussetta afferma che, nella maggior parte dei casi, vi sia una continuità tra l’esperienza lavorativa precedentemente svolta dall’imprenditrice e il settore dell’impresa creata o amministrata, cosa che potrebbe influire positivamente sulla riuscita del progetto imprenditoriale.