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3.2 La centralità dell’imprenditoria nelle politiche di liberalizzazione economica implementate

3.2.2 Il quadro istituzionale

Nel 2002, il Marocco ha adottato la Charte des PME, che costituisce il quadro giuridico di riferimento delle politiche statali a sostegno delle PMI. Queste, come si legge nel documento ufficiale, costituiscono la base del tessuto economico del Marocco e devono essere oggetto di un supporto statale specifico. Riguardo alle politiche a favore delle PMI, nella carta si legge che:

L’Etat engagera en faveur des PME des réformes visant l’allègement et la simplification des règles juridiques et des procédures administratives notamment dans les domaines commercial, fiscal, comptable, de la législation des sociétés, des relations du travail et en matière de sécurité sociale ainsi que dans le domaine des marchés publics. 5

Con questa carta viene anche creata l’Agence nationale pour la promotion de la PME (ANPME), successivamente rinominata Maroc PME, che è incaricata di attuare, insieme ai dipartimenti ministeriali interessati, le politiche statali in materia di promozione e sostegno delle PMI.

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Traduzione in italiano: “Lo stato intraprenderà a favore delle PMI delle riforme volte ad alleggerire e a semplificare le norme giuridiche e le disposizioni amministrative, specialmente nell’ambito commerciale, fiscale, contabile, della legislazione delle società, delle relazioni di lavoro e in materia di sicurezza sociale oltre che nell’ambito dei mercati pubblici” (TdA) http://www.droit-afrique.com/upload/doc/maroc/Maroc- Loi-2000-53-charte-PME.pdf (consultato l’11/06/2020).

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Tra i principali meccanismi messi in atto dal Regno per stimolare la creazione di nuove imprese, vi è l’istituzione, nel 2002, di sedici Centri di Investimento Regionali (CRI), che svolgono la funzione di sportelli unici per il supporto a imprenditori e investitori, e per facilitare le procedure di avvio di un’impresa o di un progetto d’investimento (OCDE, 2011). La struttura e la funzione di questi centri sono descritte nella lettera inviata dal re, il 9 gennaio 2002, all’allora Primo Ministro Abderrahmane Youssoufi, in cui il re spiega che i CRI hanno il ruolo di:

promouvoir l'investissement, notamment les projets des petites et moyennes entreprises, de l'artisanat, du tourisme, de l'habitat, des secteurs industriels et agro- industriels, et miniers qui sont créateurs d'emplois et de richesses, promoteurs de développement et facteurs du renforcement des capacités productives et d'épargne de notre jeunesse et des couches moyennes qui ambitionnent légitimement d'accéder à plus de progrès, de responsabilité et d'épanouissement. 6

Come si può leggere nella lettera reale, ciascun Centro si compone di due sportelli: uno per il supporto alla creazione d’impresa e l’altro per il supporto agli investitori. In entrambi i casi, le persone interessate a investire o ad avviare un’impresa vengono orientate e consigliate dal personale del Centro, che fornisce loro tutte le informazioni sulle procedure amministrative da effettuare, e interviene a loro favore presso le amministrazioni competenti per raccogliere i permessi e la documentazione necessaria per l’avvio del loro progetto. In sostanza, questi Centri fungono da intermediari tra i cittadini aventi un progetto imprenditoriale o d’investimento e le amministrazioni pubbliche.

I CRI sono stati recentemente riformati con la legge n° 47-18 pubblicata sul Bollettino ufficiale del 21 febbraio 2019. 7 Questa riforma è volta a ristrutturare e dinamizzare i CRI, e a migliorare l’accompagnamento degli investitori, in particolare delle piccole e medie imprese e delle micro imprese, per stimolare le economie regionali e promuovere la

6 Estratto della lettera reale del 9 gennaio 2002, disponibile integralmente al sito

http://www.maroc.ma/fr/discours-royaux/sm-le-roi-mohammed-vi-adresse-au-premier-ministre-une- lettre-relative-%C3%A0-la-gestion (consultato il 30/03/2020). Traduzione in italiano: “promuovere gli investimenti, in particolare i progetti delle piccole e medie imprese, dell’artigianato, del turismo, dell’abitato, dei settori industriale e agro-indusriale, e estrattivo, che generano lavoro e ricchezza, promuovono lo sviluppo, e sono fattori di rafforzamento delle capacità produttive e di risparmio dei nostri giovani e della classe media, che ambiscono legittimamente ad accedere ad un maggiore progresso, ad una maggiore responsabilità, e ad una maggiore crescita”.

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Reperibile all’indirizzo https://www.casainvest.ma/sites/default/files/documents/Loi-47-18-CRI-CRUI- Dahir-Decret-FR.pdf (consultato il 16/06/2020).

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creazione di nuovi posti di lavoro. All’articolo 4 di questa legge viene definita la missione dei CRI:

Les Centres sont chargés, chacun dans les limites de son ressort territorial, de contribuer à la mise en œuvre de la politique de l’Etat en matière de développement, d’incitation, de promotion et d’attraction des investissements à l’échelon régional et d’accompagnement global des entreprises, notamment les petites et moyennes entreprises et les très petites entreprises.8

La riforma è stata sollecitata dal re Mohammad VI durante il suo discorso alla nazione del 28 luglio 2018, in cui ha detto:

Le deuxième chantier implique d’agir avec célérité pour faire entériner la nouvelle Charte de l’Investissement et activer la réforme des Centres Régionaux d’Investissement en leur accordant les prérogatives nécessaires pour remplir leur mission correctement.9

L’invito alla riforma dei Centri è arrivato in risposta alle raccomandazioni fatte dalla Corte dei Conti nel suo rapporto sulle performance dei CRI,10 il quale è stato sottoposto all’attenzione del re nel dicembre 2017 (Le Matin, 2019). Infatti, secondo quanto auspicato nel messaggio reale del 2002, i CRI avrebbero dovuto svolgere un ruolo di sportelli unici, riunendo al loro interno tutte le amministrazioni competenti che intervengono nel processo di creazione d’impresa. Tuttavia, secondo il rapporto della Corte dei Conti, solo in quattro CRI su sedici (quelli di Rabat, Casablanca, Marrakech e della Regione Orientale) erano rappresentate tutte le amministrazioni competenti. Negli altri CRI, il numero di amministrazioni rappresentate variava da uno a quattro. In particolare, l’OMPIC era presente in dodici CRI, l’Ufficio delle Imposte in nove, il Tribunale di prima istanza in otto, e la Caisse Nationle de Sécutité Sociale (CNSS) in sei. In quattro CRI non era

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Traduzione in italiano: “I Centri sono incaricati, ciascuno nei limiti delle sue competenze territoriali, di contribuire all’attuazione della politica statale in materia di sviluppo, d’incitamento, di promozione e d’attrazione degli investimenti su scala regionale e d’accompagnamento globale delle imprese, in particolare le piccole e medie imprese e le micro imprese” (TdA).

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Traduzione in italiano: “Il secondo cantiere [di riforme] implica un’azione veloce per far approvare la nuova Carta degli Investimenti e attivare la riforma dei Centres Régionaux d’Investissement accordando loro le prerogative necessarie per svolgere correttamente la loro missione” (TdA). Discorso integrale reperibile all’indirizzo http://www.maroc.ma/fr/discours-royaux/sm-le-roi-adresse-un-discours-la-nation-loccasion- de-la-fete-du-trone-0 (consultato il 16/06/2020). 10 Reperibile all’indirizzo http://www.courdescomptes.ma/upload/_ftp/documents/Evaluation%20de%20lexp%C3%A9rience%20des %20CRI.pdf (consultato il 16/06/2020).

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rappresentata nessuna di queste amministrazioni. In quest’ultimo caso, il personale del Centro era costretto a costanti spostamenti presso i vari uffici e tribunali competenti, oppure erano i creatori d’impresa a prendersi carico delle pratiche. Inoltre, sebbene il rapporto riconoscesse l’importante contributo dei CRI all’aumento del numero d’imprese create in Marocco dal 2002, si sottolineava che i risultati ottenuti fossero ancora insufficienti; ad esempio, di tutte le imprese create nel 2014, solo il 40% erano state create tramite i CRI (Cours des Comptes, 2017).

Infine, si ricorda che, nel 2009, è stato creato il Comité National de l'Environnement des

Affaires (CNEA), al fine di garantire un clima favorevole agli investimenti. Questo ente,

presieduto dal Capo di Governo e composto da vari rappresentanti del settore pubblico e privato, ha come scopo quello di elaborare e mettere in atto delle misure volte ad aumentare l’attrattività del Marocco per gli investitori.