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Il prospetto della situazione patrimoniale e finanziaria

2. I documenti di bilancio previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e le

2.3 Il prospetto della situazione patrimoniale e finanziaria

Il prospetto in esame rappresenta il patrimonio detenuto da un’azienda alla data di chiusura dell’esercizio, specificando l’entità della ricchezza a disposizione, la modalità di formazione di tale ricchezza e la sua composizione. Contemporaneamente, lo stato patrimoniale offre informazioni circa la solidità finanziaria dell’azienda e si pone l’obiettivo di aiutare i diversi utilizzatori del bilancio a sviluppare le loro capacità di stima sui flussi di cassa futuri, in modo tale da supportare le loro scelte sugli apporti di capitale di rischio da far confluire nell’azienda. Il Conceptual Framework57 individua la

scomposizione del prospetto nelle seguenti tre parti:

55 Cfr. IAS 1, par. 38 e 38A.

56 Per il rendiconto finanziario si fa riferimento allo IAS 7.

57http://www.ifrs.org/News/Press-Releases/Documents/ConceptualFW2010vb.pdf. Gli elementi

costitutivi del bilancio sono riportati nel capitolo IV del nuovo CF, richiamando il testo originale del 1989, in quanto il progetto di rinnovamento che li ha ad oggetto non è ancora giunto ad una pubblicazione di documenti ufficiali.

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 ATTIVITÀ (par. 4.8-4.14) sono tutte quelle risorse sotto il controllo dell’impresa, che derivano da eventi passati, dalle quali si attendono benefici economici futuri. I principi contabili internazionali sottolineano il potenziale contributo, diretto o indiretto, operativo o finanziario, che un’attività può apportare all’azienda generando flussi monetari o riducendo gli esborsi.

Il requisito di tangibilità e i diritti legali di proprietà non sono elementi indispensabili affinché un elemento possa essere considerato parte dell’attivo: ad esempio una licenza è da considerare un’attività poiché da essa emergeranno dei benefici economici futuri, indipendentemente dal fatto che essa sia intangibile. Ancora, un bene in leasing permette all’azienda di ricevere benefici economici anche se non ha su di esso alcun diritto legale. Una condizione fondamentale, però, che gli elementi dell’attivo devono rispettare affinché possano essere classificati come tali, è che essi derivino da operazioni o eventi passati; infatti non rappresentano delle attività quei benefici che discendono da operazioni ed eventi che si manifesteranno nel futuro. Il Framework individua due condizioni per l’iscrizione di una attività nel Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria:

1. Deve essere probabile che tale elemento faccia affluire in azienda dei benefici economici in futuro;

2. L’attività deve avere un costo o un valore valutabile attendibilmente.

Nonostante la presenza di costi venga individuata come una condizione fondamentale per l’iscrizione di un valore nell’attivo, non è detto che il loro sostenimento sia sempre correlato alla formazione di un’attività: infatti se l’azienda sostiene un costo questo non è sufficiente per individuare l’esistenza di un’attività, così come l’assenza di costi non necessariamente implica che non ci possano essere attività. Ad esempio, i beni ricevuti in beneficienza, anche se non comportano il sostenimento di costi, sono comunque delle attività.

I benefici economici realizzati dalle attività possono giungere all’impresa in diversi modi: infatti l’attività può essere usata singolarmente o in combinazione con altre attività nella produzione di beni o servizi destinati alla vendita, può essere scambiata con altre attività, utilizzata per estinguere una passività o distribuita ai proprietari dell’azienda;

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 PASSIVITÀ (par. 4.15-4.19) definite come obbligazioni attuali dell’impresa che derivano da operazioni svolte nel passato la cui estinzione porterà alla fuoriuscita di

risorse che costituiscono benefici economici. Si deve distinguere tra obbligazione

attuale ed impegno futuro: infatti la decisione di eseguire degli acquisti in futuro non genera un’obbligazione, quest’ultima nasce solo nei casi in cui l’attività è consegnata o l’azienda si è impegnata irrevocabilmente al suo acquisto.

L’estinzione della passività può avvenire secondo diverse strade che sono elencate di seguito, ad ogni modo il loro regolamento prevede che l’impresa debba rinunciare a delle risorse che generano benefici economici futuri. L’estinzione può essere effettuata:

- Attraverso il pagamento di denaro; - Con il trasferimento di beni;

- Attraverso una fornitura di beni; - Sostituzione con un’altra obbligazione;

- Trasformazione dell’obbligazione in patrimonio netto;

- Rinuncia o cancellazione da parte del creditore dei propri diritti.

Secondo quanto affermato dal Framework, al par. 91, affinché un elemento possa essere iscritto tra le passività dello Stato Patrimoniale devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:

1. Deve essere probabile che si manifesti un flusso in uscita di risorse che incorporano benefici economici futuri;

2. Deve essere possibile quantificare attendibilmente l’importo al quale avverrà l’estinzione.

PATRIMONIO NETTO (par. 4.20-4.23): è definito come il valore residuo calcolato dalla differenza delle attività e delle passività che compongono il patrimonio dell’azienda. Esso può presentare delle sub-classificazioni al suo interno e distinguere in tal modo il capitale conferito dagli azionisti, gli utili non distribuibili, le riserve derivanti dalla destinazione di utili indivisi e le riserve che rappresentano rettifiche per la conservazione del capitale. Una tale suddivisione è utile al destinatario del bilancio per cogliere la capacità aziendale di distribuire e disporre del proprio patrimonio netto. L’importo di tale area dipende dalla valutazione che

48 viene eseguita sulle attività e sulle passività, infatti a seconda del valore che tali voci assumono varierà di conseguenza anche l’importo derivante dalla loro differenza. Gli IAS/IFRS non definiscono una vera e propria struttura di Stato Patrimoniale, difatti nel paragrafo 54 dello IAS 1 si elencano i contenuti minimi che devono essere presentati nel prospetto, lasciando poi ampia libertà ai soggetti che lo redigono di poter personalizzare la composizione dello schema contabile nel modo più appropriato. Si riporta in seguito l’elenco dei contenuti minimi58 che sono richiesti dalla normativa:

a. Immobili, impianti e macchinari: immobilizzazioni materiali possedute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni o servizi con vita utile pluriennale. Sono comprese sia le immobilizzazioni di proprietà che quelle utilizzate mediante contratti di leasing, indicando per queste il valore netto del bene. Nelle note esplicative si devono riportare il valore lordo e il fondo di ammortamento per ciascuna categoria, il fondo di svalutazione per perdite di durevole valore e l’ammontare degli acconti versati ai fornitori nella costruzione di immobili, impianti e macchinari;

b. Investimenti immobiliari: proprietà immobiliari possedute utilizzate o concesse in locazione al fine di percepire canoni locativi;

c. Immobilizzazioni immateriali: attività intangibili con una vita utile pluriennale possedute per essere utilizzate nella produzione o fornitura di beni e servizi. Si include nella presente categoria anche l’avviamento;

d. Attività finanziarie: strumenti finanziari rappresentativi del patrimonio netto di un’altra impresa che danno origine a diritti di ricevere disponibilità liquide o scambiare strumenti finanziari con un’altra impresa. Devono essere esclusi da tale categoria le partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto (evidenziate a parte nel punto e), i crediti commerciali e gli altri crediti (punto h), le disponibilità liquide e gli altri mezzi equivalenti (punto i);

e. Partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto; f. Attività biologiche come animali viventi o piante;

g. Rimanenze di magazzino: giacenze possedute per la vendita nel normale ciclo operativo, per essere impiegate nei processi produttivi o per fornire beni da

49 impiegare nella prestazione di servizi. Lo IAS 2 richiede che si faccia una distinzione delle rimanenze in base alle categorie, si individuano dunque il valore contabile delle merci, dei materiali di consumo, delle materie prime, dei prodotti in corso di lavorazione e dei prodotti finiti;

h. Crediti commerciali e altri crediti: crediti derivanti da transazioni commerciali nei confronti di clienti, di società del gruppo o di parte correlate. Sono inclusi nella presente categoria anche i risconti attivi;

i. Disponibilità liquide e mezzi equivalenti: cassa, depositi a vista e mezzi equivalenti;

j. Debiti commerciali e altri debiti: debiti derivanti da transazioni commerciali nei confronti di fornitori, società del gruppo e di parti correlate. Si includono nella presente categoria anche i risconti passivi;

k. Fondi: passività con scadenza e ammontare incerti. Si devono distinguere i fondi di quiescenza dagli altri fondi;

l. Passività finanziarie: strumenti finanziari che danno origine ad obblighi a sborsare disponibilità liquide o un’attività finanziaria ad un’altra impresa o a scambiare strumenti finanziari con un’altra impresa;

m. Passività o attività fiscali per imposte differite;

n. Quote di pertinenza di terzi presentate all’interno del patrimonio netto;

o. Capitale emesso e riserve: il patrimonio netto viene espresso esponendo separatamente le varie voci che lo compongono indicando per ciascuna riserva la natura e lo scopo della sua esistenza. Per ogni categoria di azioni che costituisce il capitale sociale si devono riportare, nel prospetto o in eventuali note, le seguenti informazioni:

i) Numero di azioni la cui emissione è stata autorizzata;

ii) Numero di azioni emesse e interamente versate e numero delle azioni emesse ma non interamente versate;

iii) Valore nominale per azione;

iv) Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione all’inizio e al termine del periodo;

v) Diritti, privilegi e vincoli di ciascuna categoria di azioni, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale;

50 vi) Numero delle azioni proprie o possedute da società controllate o collegate; vii) Numero delle azioni riservate ai soggetti che possono esercitare il diritto di

opzione.

Tali voci rappresentano quindi le informazioni che necessariamente devono essere riportate nel prospetto di bilancio, nulla vieta però ai redattori di inserire ulteriori notizie qualora si ritenessero utili ai fini di una migliore comprensione dei risultati raggiunti. La normativa internazionale prevede questa impostazione nell’elaborazione di ogni documento contabile, infatti per ogni schema si identifica un contenuto obbligatorio, il quale poi potrà essere personalizzato dal redattore del bilancio a seconda della sua volontà nel comunicare maggiori informazioni.

La normativa riconosce un duplice criterio di classificazione59 delle voci che

compongono lo Stato Patrimoniale:

 Classificazione secondo il ciclo operativo;  Classificazione secondo la liquidità.

Nonostante lo IAS 1 faccia trapelare la sua preferenza per la classificazione in base al

ciclo operativo, è ammesso l’utilizzo del criterio di liquidità nei casi in cui questo metodo

fornisca in bilancio informazioni più rilevanti oppure quando l’attività aziendale non ha un ciclo operativo chiaramente identificabile (come nel caso di banche o altri istituti finanziari). Indipendentemente dalla scelta del criterio, viene richiesta una separata indicazione in Stato Patrimoniale delle poste incassabili o esigibili entro dodici mesi da quelle di durata eccedente, evidenziando in tal modo il livello di solvibilità dell’impresa.

Classificazione secondo il ciclo operativo

Il ciclo operativo si definisce come il periodo intercorrente tra l’acquisizione delle merci e dei materiali che entrano nel processo produttivo e la loro trasformazione in denaro o in ogni altro strumento prontamente convertibile in denaro.

Si definiscono correnti tutte quelle poste che si presume vengano realizzate o estinte durante il normale ciclo operativo dell’azienda. Quando quest’ultimo non è chiaramente identificabile si ipotizza essere di durata pari ai dodici mesi. La distinzione delle attività

51 e delle passività in correnti e non correnti consente ai destinatari di bilancio di distinguere le risorse utilizzate per le operazioni di breve periodo (working capital) da quelle impiegate per operazioni più lunghe.

Lo IAS 1 definisce, al paragrafo 66, un’attività come corrente quando è soddisfatta una delle seguenti condizioni:

a) È un’attività posseduta per la vendita e/o il consumo che si suppone venga realizzata durante il normale svolgimento del ciclo operativo;

b) È un’attività posseduta principalmente per essere negoziata;

c) È un’attività che si suppone venga realizzata entro dodici mesi dalla data di chiusura dell’esercizio;

d) L’attività è costituita da disponibilità liquide o mezzi equivalenti non vincolati al loro utilizzo per almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell’esercizio.

Tutte quelle attività che non soddisfano almeno uno dei requisiti esposti si definiscono, in via residuale, non correnti. Bisogna, però, fare un’ulteriore precisazione tra attività correnti legate al ciclo operativo e le altre attività, infatti tra le attività correnti rientrano anche quelle che si realizzano oltre i dodici mesi ma che sono comunque incluse nel ciclo operativo come rimanenze e crediti commerciali.

Al paragrafo 69 lo IAS 1 definisce le condizioni affinché una posta passiva si possa definire corrente:

a) È una passività che si suppone venga estinta nel normale svolgimento del ciclo operativo;

b) È una passività assunta prevalentemente per attività di trading;

c) È una passività per la quale l’estinzione deve avvenire entro dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio;

d) L’impresa non vanta alcun diritto incondizionato a differirne il regolamento oltre dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio.

Come per le attività, anche per le passività non viene introdotta alcuna definizione che classifichi le poste non correnti; pertanto esse emergono in via residuale escludendo tutte le passività correnti. In modo analogo i debiti commerciali, gli accantonamenti per lavoro dipendente e altri costi operativi vengono inseriti tra le passività correnti

52 nonostante la loro estinzione avvenga oltre i dodici mesi poiché essi vengono regolati entro il ciclo operativo. Nella distinzione tra passività correnti e non correnti, inoltre, emerge la problematica della classificazione delle passività a medio-lungo termine fruttifere di oneri finanziari (come i finanziamenti che generano interessi passivi), le quali vengono considerate passività correnti solo per la quota che si estingue entro i dodici mesi e per la restante quota sono da considerare non correnti.

Classificazione secondo il criterio di liquidità

La classificazione delle poste sulla base della loro liquidità consente di ordinare lo Stato Patrimoniale in funzione del momento di conversione in denaro di attività e passività ovvero:

- Le attività vengono esposte sulla base della loro realizzabilità, ossia sulla loro capacità a trasformarsi in liquidità;

- Le passività vengono esposte sulla base della loro esigibilità, ossia in base alla scadenza temporale dei pagamenti.

Il legislatore internazionale concede anche una rappresentazione mista dei valori, la quale permette di presentare alcune attività e passività in base alla classificazione basata sul ciclo operativo ed altri valori in base al criterio di liquidità. Tale opzione risponde alle esigenze informative delle aziende che operano in settori diversificati per le quali la rappresentazione delle voci attraverso un solo criterio penalizzerebbe la chiarezza delle informazioni di bilancio. Si riportano nelle tabelle (tab. 2.1 e 2.2) sottostanti i prospetti della situazione patrimoniale e finanziaria redatti in base alle due logiche classificatorie differenti.

53 ATTIVITÀ Esercizio in corso Esercizio precedente

PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

Esercizio in corso

Esercizio precedente

Attività non correnti

Immobili, impianti e macchinari Immobilizzazioni immateriali

Partecipazioni valutate con metodo del PN Altre attività finanziarie non correnti Attività fiscali differite

Totale attività non correnti

Attività non correnti classificate come possedute per la vendita

Attività correnti

Rimanenze

Crediti commerciali e altri crediti Attività finanziarie correnti

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Totale attività correnti

Capitale emesso e riserve

Capitale sociale Riserve

Utile (perdite) accumulati

Totale capitale emesso e riserve dei soci di maggioranza

Capitale e riserve dei terzi

Patrimonio netto complessivo

Passività non correnti classificate come disponibili per la vendita

Passività non correnti

Finanziamenti fruttiferi di interessi Fondi non correnti

Passività fiscali differite

Totale passività non correnti

Passività correnti

Debiti commerciali e altri debiti

Quota corrente di finanziamenti fruttiferi in essere

Finanziamenti a breve termine Fondi correnti

Totale passività correnti

Totale attività Totale patrimonio netto e passività

54 ATTIVITÀ Esercizio in corso Esercizio precedente

PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

Esercizio in corso

Esercizio precedente

Immobilizzazioni immateriali Immobili, impianti e macchinari

Partecipazioni valutate con metodo del PN Altre attività finanziarie realizzabili entro l’esercizio

Attività fiscali Rimanenze

Crediti commerciali e altri crediti realizzabili entro l’esercizio

Altre attività possedute per la vendita Attività incluse in gruppi di dismissione Attività finanziarie correnti

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Capitale emesso e riserve

Capitale sociale Riserve

Utile (perdite) accumulati

Totale capitale emesso e riserve dei soci di maggioranza

Capitale e riserve dei terzi

Patrimonio netto complessivo

Passività

Finanziamenti fruttiferi di interessi Fondi regolabili oltre l’esercizio successivo Passività fiscali

Fondi regolabili entro l’esercizio successivo Debiti commerciali e altri debiti regolabili entro l’esercizio successivo

Passività incluse in gruppi di dismissione Quota corrente in finanziamenti fruttiferi in essere

Finanziamenti a breve termine

Totale passività

Totale attività Totale patrimonio netto e passività

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