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2. I documenti di bilancio previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e le

2.1 Le opzioni nella presentazione del bilancio

Le principali opzioni riguardanti la presentazione degli schemi contabili sono contenute nello IAS 1 “Presentation of Financial Statement”, il quale nel corso degli anni ha subito una serie numerosa di modifiche con l’obiettivo di migliorare l’utilità informativa del bilancio stesso39.

38 Si rimanda al capitolo successivo per l’analisi sulle ricerche svolte nella letteratura passata.

39 La prima versione dello IAS 1 risale al 1975, all’epoca lo IASC aveva denominato lo standard con il titolo

di “Disclosure of Accounting Policies”. E 'stato riformattato nel 1994 e sostituito nel 1997 dal nuovo IAS 1 “Presentation of Financial Statements”. Nel 2003 lo IASB ha apportato delle modifiche come parte di un progetto di miglioramento e nel 2005 lo ha revisionato in base all’emanazione dell’IFRS 7 Financial Instruments: DIsclosure.

38 La principale revisione dello IAS 140 è avvenuta nel 200741, la quale deriva da un processo

di convergenza e armonizzazione tra principi contabili internazionali e statunitensi, facendo trasparire la necessità avvertita di creare una prassi contabile generalmente accettata su scale mondiale. Nel 2011 il Board è intervenuto con un’ulteriore revisione42,

la quale è entrata in vigore solo a partire dal 1° Luglio 2012. Le nuove versioni dello

standard, al contrario delle precedenti, permettono ai redattori di poter attribuire ai

prospetti contabili una denominazione ritenuta più opportuna e quindi più rappresentativa del loro contenuto. Questa alternativa contabile è individuata nel paragrafo 10 dello IAS 143. Essa nasce come risposta al fatto che i titoli assegnati ai

prospetti, secondo le precedenti versioni dello standard, erano poco noti e avevano creato molta incertezza e confusione tra gli utilizzatori del bilancio non abituati a quelle inusuali denominazioni44. Nella nuova versione dello IAS 1, per esempio, si è sostituita

la classica denominazione di Balance Sheet, per indicare lo stato patrimoniale, con il nome di Statement of Financial Position e il rendiconto finanziario è passato da Cash

40 De Cristofaro, Falzago (2012) individuano le principali modifiche apportate nelle nuova versione dello

IAS 1: - il cambiamento della denominazione dei prospetti economici per riflettere al meglio la funzione di quello specifico schema di bilancio; - la possibilità di scegliere fra due format alternativi nei quali inserire le altre componenti del reddito netto complessivo; - il divieto di inserire gli utili/perdite non realizzate nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dovendo presentare tali valori nei prospetti economici; - la presentazione del prospetto di stato patrimoniale del primo esercizio comparativo quando vi è una modifica retroattiva di una regola contabile oppure si rideterminano retroattivamente le voci del proprio bilancio oppure quando si riclassificano le voci del proprio bilancio; -la comunicazione di ogni riclassificazione eseguita e di ogni effetto fiscale legato alle singole componenti del conto economico complessivo; -la presentazione nelle note o nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto dei dividendi distribuibili ai soci e degli utili per azione.

41 La versione dello IAS 1 revisionato nel 2007 ha efficacia a partire dal 1° Gennaio 2009.

42 Tra le principali modifiche apportate dall’ultima versione dello IAS 1 si richiamano: -la richiesta di

inserire nella denominazione del conto economico complessivo i nomi di profit or loss and other comprehensive income, in modo da rendere chiaro il contenuto informativo del prospetto; -la necessità di raffigurare un totale delle altre componenti del conto economico complessivo; -la separazione nel prospetto di conto economico complessivo delle voci che andranno ad influenzare il reddito netto da quelle che rimarranno incluse negli OCI senza incidere sul risultato economico tradizionale; -l’indicazione separata dell’effetto fiscale relativo alle componenti degli OCI che saranno soggette al recycling da quelle che non verranno inserite nel conto economico (qualora esse fossero presentate al lordo dell’effetto tributario).

43 Il par. 10 dello IAS 1 recita “An entity may use titles for the statements other than those used in this

Standard. For example, an entity may use the title Statement of comprehensive income instead of Statement of profit or loss and other comprehensive income”.

44 Nelle Basis for Conclusion dello IAS 1 (BC14-BC21) si evidenzia il fatto che il cambiamento della

denominazione tradizionale associata agli schemi di bilancio possa non essere percepita positivamente dai lettori esterni. Il Board giustifica le nuove nomenclature evidenziandone le loro capacità espressive circa i contenuti racchiusi nel bilancio, tuttavia esso continua a concedere la possibilità di scegliere altre denominazioni, assecondando così il mantenimento dei titoli tradizionali. La concessione di tale alternativa contabile e, in particolar modo, la possibilità di poter mantenere una certa continuità con le denominazioni precedenti, permette che il passaggio ai nuovi standard avvenga in modo meno drastico.

39

Flow Statement a Statement of Cash Flow. In ogni caso, ciascun prospetto può essere

rinominato dal redattore con un titolo che ne permetta una migliore espressione del contenuto rappresentato al suo interno. Ad esempio il conto economico può essere intitolato Statement of Comprehensive Income45 invece di Statement of profit or loss and

other comprehensive income. Questa soluzione, se da un lato concede libertà a chi

redige il bilancio nel poter associare un titolo che meglio esprima il contenuto di ciascun schema, dall’altra parte potrebbe compromettere la chiarezza del messaggio

informativo e mettere in crisi la comparabilità dei documenti, elemento per il quale si è

combattuto nei processi di armonizzazione e di standardizzazione degli schemi contabili. L’ambiguità nelle denominazioni non si ferma solo ai prospetti contabili ma si estende anche alle nomenclature dei risultati economici evidenziati nel prospetto del conto economico complessivo. Lo IAS 1 infatti, al paragrafo 8, recita:

“Although this Standard uses the terms “Other comprehensive income”, “Profit or loss”

and “Total comprehensive income”, an entity may use other terms to describe the total as long as the meaning is clear. For example, an entity may use the term “Net income” to describe profit or loss”.

Il fatto di non prevedere delle denominazioni obbligatorie, sia per i prospetti contabili che per i totali e sub-totali presentati nel bilancio, genera nel lettore una forte confusione. Gli investitori infatti, i quali cercano nell’informativa contabile una base di dati solida ed affidabile per poter prendere delle decisioni in modo consapevole, saranno rallentati dall’incapacità nel poter confrontare i risultati delle diverse imprese esaminate.

La modifica più rilevante che il Board ha attuato nello IAS 1, per tutti i bilanci a partire dal 1° gennaio 2009, è quella di separare le variazioni patrimoniali che derivano dalle operazioni effettuate dai soci, dalle altre variazioni che non dipendono dagli azionisti le

45 La denominazione Statement of Comprehensive Income viene introdotta in risposta alle esigenze di

convergenza allo SFAS 130 statunitense. Nel maggio del 2010 il Board ha pubblicato una exposure draft, Presentation of Items of Other Comprehensive Income, relativa alla presentazione degli altri elementi del conto economico complessivo. In tale ED si definisce la necessità che il titolo del prospetto economico contenga i nomi di profit or loss and other comprehensive income, in tale modo infatti si renderebbe chiaro il contenuto duplice del prospetto: esso contiene sia l’informativa sul reddito netto che quella sul risultato economico complessivo. Questa modifica dopo essere stata approvata, è stata resa effettiva dal Board a partire dal giugno 2011; lasciando comunque la possibilità di optare per altre denominazioni.

40 quali trovano evidenza nel prospetto di conto economico46. Nella precedente versione

infatti, nel prospetto del conto economico si comprendevano solo i costi e i ricavi del reddito netto, mentre le altre componenti economiche di competenza del periodo venivano presentate nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto47. Quest’ultimo

raggruppava al suo interno tutte le variazioni patrimoniali intercorse nel periodo e non solo quelle derivanti dalle operazioni compiute dagli azionisti. La scomposizione di questi elementi fa emergere un nuovo concetto di reddito che permette di rappresentare la performance aziendale in un modo innovativo. Viene introdotta la figura di un reddito esteso che accoglie al suo interno tutte le variazioni di ricchezza, con la sola eccezione di quelle che derivano da operazioni svolte dai soci48; attraverso questa

nuova configurazione di utile complessivo il lettore del bilancio potrà quindi godere di una visione più completa delle performance aziendali realizzate. Questa nuova figura di reddito deriva da una rivisitazione del principio di prudenza che include nel risultato del periodo gli utili maturati anche se non ancora realizzati. Rispetto all’impostazione civilistica, la quale essendo ancorata al principio di prudenza contabilizza il ricavo solo se può essere misurato attendibilmente e se ne è certo il suo realizzo, i principi internazionali reinterpretano il concetto di competenza economica collegandolo al

concetto di maturazione. Secondo tale prospettiva risultano di competenza economica

sia i valori certi (ossia valori maturati e realizzati), sia i valori incerti (ossia maturati ma non ancora realizzati) i quali sono relativi ad operazioni non ancora concluse e quindi in attesa di realizzazione. Sotto queste ipotesi il risultato di periodo assume una configurazione di reddito potenziale poiché include anche gli utili sperati sulle

46Cfr. IAS 1, IN 13.

47Nella versione dello IAS 1 revisionata nel 2007, è stata introdotta per la prima volta la figura di un risultato

economico complessivo, il quale rappresenta un indicatore della performance complessiva dell'azienda: si tratta di una configurazione di reddito che integra il reddito netto (cioè quello formato da tutti gli elementi di profit or loss) con le variazioni di valore riconosciute negli elementi patrimoniali, le quali non sono riconosciute nel profit or loss, ma vanno a costituire le altre componenti del conto economico complessivo (other comprehensive income).

Lo IAS 1 al par.7 infatti afferma che.”Other comprehensive income comprises items of income and expenses that are not recognized in profit or loss as required or permitted by other IFRSs”.

L'individuazione di un tale risultato e il suo accoglimento in un apposito prospetto contabile rappresenta una sorta di riaffermazione della concezione patrimonialistica di bilancio, in base al quale la performance dell'impresa cui si dà evidenza è non solo potenziale (nel profit or loss trovano posto anche gli utili sperati) ma allargata a tutti gli elementi che soddisfano la definizione di income and expenses.

48 Nelle Basis for Conclusion dello IAS 1 (BC20) viene definito il concetto di comprehensive income come

“… the change in equity of an entity during a period from transactions, events and circumstances other than those resulting from transactions with owners in their capacity as owners...”.

41 operazioni non ancora concluse, individuando un valore complessivo allargato che si contraddistingue dal mero risultato realizzato nel periodo.

Coloro che criticano la figura di reddito allargata individuano i seguenti svantaggi:

Il comprehensive income è un risultato complessivo scollegato dal risultato che deriva dallo sforzo manageriale in quanto include anche degli elementi che non sono sotto il controllo di chi governa l’impresa (ad esempio tra i componenti degli other comprehensive income vi sono gli aggiustamenti delle traduzioni di gestioni estere che derivano dalle oscillazioni dei tassi di cambio) e questo implica il fatto di non poter considerare il risultato totale come una buona misura di performance manageriale;

 Racchiude una parte, ossia le altre componenti del reddito complessivo, che è altamente volatile poiché dipendono dalle variazioni del mercato49;

 Non è un buon indicatore dei flussi di cassa futuri generabili dall’azienda;

 Si fonda in parte su stime e previsioni, pertanto esso è più impreciso ed imperfetto rispetto al reddito netto, essendo soggetto alla discrezionalità di chi redige il bilancio50.

Dalla parte opposta i sostenitori del reddito complessivo individuano le seguenti motivazioni a loro supporto:

 La figura di reddito allargata riesce a dare una misura della completa performance aziendale catturando tutte le fonti di creazione di valore, includendo anche tutte le variazioni patrimoniali, sebbene non realizzate, ad esclusione delle operazioni promosse dai soci;

Si può distinguere tra il valore creato, ossia il comprehensive income, e il valore distribuibile rappresentato dal reddito netto;

 Permette una riconciliazione tra il risultato economico e le variazioni del patrimonio netto a bilancio individuando tutte le variazioni di ricchezza, escludendo solo quelle in cui hanno agito i soci;

49 Mc Coy, Thompson & Hopkins; 2009; Early evidence of the volatility of comprehensive income and its

components; Academy of Accounting and Financial Studies Journal; vol. 13; special issue

Barker; 2003; The revolution ahead in financial reporting: reporting financial performance; Balance Sheet; vol. 11; num. 4; 19-23

42

 Attraverso una rappresentazione del risultato complessivo si eliminano eventuali politiche di bilancio che derivano dalla classificazione degli utili o delle perdite del periodo; infatti il reddito netto viene presentato congiuntamente al

comprehensive income illustrando una rappresentazione completa della

performance51;

 La figura del reddito allargato spinge l’attenzione degli analisti a considerare tutti gli elementi che creano valore nell’azienda;

 Permette di poter fare delle stime sulle performance future52.

È difficile affermare quale figura di reddito sia più corretta, tuttavia se la finalità del bilancio è quella di informare gli utilizzatori esterni e renderli consapevoli nelle scelte economiche che devono intraprendere, emerge la necessità di comunicare loro un’informazione più accurata e completa. Pertanto non risultano essere sufficienti le sole misure contabili tradizionali, le quali non rispondono più in modo adeguato a tali bisogni informativi, soprattutto in contesti sempre più complessi e in continua evoluzione.

Come accennato in precedenza, le alternative contabili oggetto del presente studio sono raccolte negli IAS 1 e IAS 7, per tale motivo si andrà ad analizzare nel dettaglio il contenuto di questi due standards.

Lo IAS 1 nel primo paragrafo riporta il suo obiettivo, che è il seguente:

“This standard prescribes the basis for presentation of general purpose financial statements to ensure comparability both with the entity’s financial statements of previous periods and with the financial statements of other entities. It sets out overall

51 A tal proposito si veda: Hirst, Hopkins; 1998; “Comprehensive income reporting and analysts’ valuation

judgments”; Journal of Accounting Research; Supplement; 36; 47-75

Hunton, Libby, Mazza; 2006; “Financial reporting transparency and earnings management”; The Accounting Review; 81;1; 135-157

52 Lo IAS 1 al par. 86 infatti afferma:”…disclosing the components of financial performance assists users in

understanding financial performance achieved and in making projections of future financial performance”. Lo stesso concetto viene ribadito anche dal FASB, infatti al par.12 dello SFAS 130 si legge:”If used with related disclosure and other information provided by reporting comprehensive income should assist investors, creditors, and other in assessing an enterprise’s activities and the timing and magnitude of enterprise’s future cash flows.”

43

requirements for the presentation of financial statements, guidelines for their structure

and minimum requirements for their content”.53

Lo IAS 1 raccoglie quindi tutte le linee guida che devono essere seguite nella redazione degli schemi contabili e in esso si ritrovano, inoltre, le disposizioni emanate circa la struttura ed il contenuto minimo che i documenti contabili devono presentare. Un requisito fondamentale associato ai prospetti del bilancio, posto in evidenza già in questo primo paragrafo, è la comparabilità, intesa sia in senso temporale che in senso spaziale. Essa rappresenta una qualità rilevante in quanto permette di poter ottenere una valutazione sulle performance raggiunte. Nello IAS 7 vengono raccolte invece le disposizioni emanate dalla normativa internazionale per la redazione del rendiconto finanziario. Si rimanda al paragrafo 2.5 l’analisi delle opzioni contabili concesse nella redazione del prospetto citato.

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