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Misurare l’architettura lignea: metodologie integrate di rilievo

6.1 Il rilievo diretto: i casi studio di Shuchnavolok e Yurgilitsa

Come appena descritto, nel progetto di rilievo concorrono generalmente due ti- pologie di rilievo:

Rilievo diretto: dove il valore che si misura con la strumentazione a disposizione è già nell’unità di misura di interesse;

Rilievo indiretto: dove il valore misurato è proporzionale al valore reale, ma neces- sita di una trasformazione di scala.

Per questo motivo è sempre utile integrare i dati provenienti da attività opera- tive di erenti sopratt tto perc é possi ili errori possono essere ridotti al minimo o definitivamente eliminati grazie solo alla val tazione della alit dei dati raccolti attraverso la comparazione. Quando si esegue un’operazione di misurazione, si commette inevitabilmente un errore, nel caso del rilievo diretto sarà spesso dovuto ad un errore di lettura da parte dell’operatore, nel caso di rilievo indiretto riguarde- r pi specificatamente n pro lema legato alla str mentazione. el caso specifico dell’architettura di legno, la natura stessa del materiale, caratterizzato da variazio- ni dimensionali, oltre che cromatiche e statiche, e la stessa tradizione costruttiva careliana, che, come abbiamo visto, utilizza per lo più tronchi poco lavorati se non nelle parti estreme dove avvengono gli incastri strutturali, rendono ancora più inevitabile il rischio di incorrere in errori di misurazione nel caso si scelga una metodologia di rilievo diretto.

Per lo st dio delle arc itett re lignee stato necessario pianificare n progetto di rilievo attraverso il quale poter gestire gli errori commessi da operatori e stru- menti a causa della complessità di tali architetture. L’integrazione fra diverse me- todologie è stata un’operazione fondamentale per la loro corretta rappresentazione.

208 Cfr. M. Bini, Te n e ra e e rappresenta one de l element dell ar tett ra, Alinea, Firenze, 2000. 209 Cfr. S. Bertocci, M. Bini, Manuale di rilievo architettonico e urbano, Città Studi edizioni, Torino, Italia,

lato sono stati perseguiti gli obiettivi stabiliti all’inizio della ricerca stessa, ovvero lo studio e la documentazione dei villaggi lignei tradizionali in Carelia, dall’altro, attraverso la possibilità di fare sperimentazioni su questi contesti particolari sono state approfondite diverse metodologie di intervento e analisi, non del tutto stabi- lite in fase di preparazione preliminare delle attività. Le diverse metodologie di rilievo talvolta hanno restituito le stesse informazioni metriche (per esempio come nel caso di rilievo diretto e rilievo indiretto laser scanner), ed è stato comunque importante val tare il contri to di ciasc na attivit di rilievo sia per verificarne l’effettiva validità attraverso delle comparazioni sia per andare ad integrare dei dati che possono risultare incompleti solo in fase di rielaborazione. L’attività quindi di comparazione e verifica costante ra i dati otten ti attraverso metodologie diverse definisce n dialogo reciproco ra le in ormazioni, capace di concorrere a ris ltati sempre pi completi, a fida ili, indi scientificamente validi.

Nello studio dei villaggi tradizionali careliani analizzati è stato necessario sta- bilire le diverse metodologie di rilievo da sviluppare:

Rilievo a vista per fissare s eidotipi le in ormazioni ac isite dai soprall og i (Fig. 110);

Rilevo diretto: per eseguire delle misurazioni di massima utili alla valutazione delle altre attività condotte a integrazione dei rilievi laser scanner e per il controllo e la verifica degli elementi di dettaglio (elementi decorativi e costr ttivi)

Rilievo topografico

Rilievo laser scanner (Fig. 109): in generale le analisi si sono concentrate su tre diverse scale di analisi;

o Rilievo del contesto paesaggistico; o Rilievo architettonico;

o Rilievo di dettaglio: degli elementi costruttivi e degli elementi decorativi. a doc mentazione otografica stata finalizzata sia alla descrizione generale

dell area di st dio sia alla creazione degli arc ivi otografici relativi alle singole nit edilizie del villaggio st diato, comprese le otografie per la creazione degli arc ivi otografici relativi alla otomodellazione delle singole nit edilizie.

Appare quindi evidente che ogni tipo di attività di documentazione in situ co- stituisce di per se documentazione di rilievo207. Sulla base di questa teoria quindi,

alsiasi tipo di ling aggio scelto, sia grafico, otografico c e metrico anno rap- presentato parte attiva nella documentazione di questi luoghi e hanno contribuito all implementazione della conoscenza di este realt particolari. ella pianificazio- ne delle attivit di rilievo nei diversi villaggi analizzati stato importante definire via, via le principali metodologie da adottare (corrispondenti a quelle che indicativa- mente avre ero dov to ornire all operatore pi dati possi ili con alta a fida ilit metrica), per orientare ciascuna attività di rilievo verso le sue massime potenzialità. Un villaggio ligneo careliano, per l area geografica nel ale sit ato e per le s e ca- ratteristic e fisic e estrinsec e ed intrinsec e, necessita di n tipo di approccio com- plesso che prevede degli importanti salti di scala: dallo studio del territorio alla scala urbanistica, a quella architettonica, il processo di discretizzazione delle informazioni

207 Cfr. S. Bertocci, M. Bini, Manuale di rilievo architettonico e urbano, Città Studi edizioni, Torino, Italia, 2012.

è un’operazione che deve essere fatta in fase di post produzione208. Sul campo è stato necessario comprendere attraverso l’uso del disegno e lo studio del materiale carto- grafico presente il rapporto ra pieni e v oti, la distri zione dei vol mi, la partizione degli elementi, i rapporti ra n elemento e l altro per gi ngere alla definizione dei sistemi di rappresentazione più appropriati a seconda delle diverse scale209.

Con questa impostazione del lavoro, simultaneamente alla comprensione del con- testo, ne scat rito il piano esec tivo del rilievo c e a previsto la definizione di n cronoprogramma complesso delle attività. Parallelamente all’attività di rilievo vera e propria lo studio del singolo villaggio careliano ha previsto un’attività di indagine conoscitiva c e a incl so le indagini storic e, la ricerca di materiale iconografico, le analisi sulle strutture e le analisi sulle tipologie di degrado.

In conclusione il rilievo della misura, associato alla valutazione critica della real- tà, hanno determinato una conoscenza più consapevole e approfondita delle realtà dei villaggi tradizionali in Carelia, capace di supportare ambiti e valutazioni nei settori della pianificazione r anistica, del resta ro e del consolidamento, della ri alifica- zione architettonica, della progettazione dei nuovi insediamenti.

6.1 Il rilievo diretto: i casi studio di Shuchnavolok e Yurgilitsa

Come appena descritto, nel progetto di rilievo concorrono generalmente due ti- pologie di rilievo:

Rilievo diretto: dove il valore che si misura con la strumentazione a disposizione è già nell’unità di misura di interesse;

Rilievo indiretto: dove il valore misurato è proporzionale al valore reale, ma neces- sita di una trasformazione di scala.

Per questo motivo è sempre utile integrare i dati provenienti da attività opera- tive di erenti sopratt tto perc é possi ili errori possono essere ridotti al minimo o definitivamente eliminati grazie solo alla val tazione della alit dei dati raccolti attraverso la comparazione. Quando si esegue un’operazione di misurazione, si commette inevitabilmente un errore, nel caso del rilievo diretto sarà spesso dovuto ad un errore di lettura da parte dell’operatore, nel caso di rilievo indiretto riguarde- r pi specificatamente n pro lema legato alla str mentazione. el caso specifico dell’architettura di legno, la natura stessa del materiale, caratterizzato da variazio- ni dimensionali, oltre che cromatiche e statiche, e la stessa tradizione costruttiva careliana, che, come abbiamo visto, utilizza per lo più tronchi poco lavorati se non nelle parti estreme dove avvengono gli incastri strutturali, rendono ancora più inevitabile il rischio di incorrere in errori di misurazione nel caso si scelga una metodologia di rilievo diretto.

Per lo st dio delle arc itett re lignee stato necessario pianificare n progetto di rilievo attraverso il quale poter gestire gli errori commessi da operatori e stru- menti a causa della complessità di tali architetture. L’integrazione fra diverse me- todologie è stata un’operazione fondamentale per la loro corretta rappresentazione.

208 Cfr. M. Bini, Te n e ra e e rappresenta one de l element dell ar tett ra, Alinea, Firenze, 2000. 209 Cfr. S. Bertocci, M. Bini, Manuale di rilievo architettonico e urbano, Città Studi edizioni, Torino, Italia,

In questo tipo di attività è risultato più importante conoscere l’entità dell’errore piuttosto che cercare di evitarlo. È utile ricordare alcuni aspetti basilari che consen- tano di comprendere cosa avviene quando si esegue una presa di misure.

L’errore rappresenta per definizione un fenomeno di incertezza; durante l’at- tività di misurazione diretta l’operazione che viene eseguita è quella del confron- to, della comparazione fra un elemento del quale si vuole sapere una caratteri- stica dimensionale e uno strumento di misurazione sul quale è già riportato un sistema metrico. Lo strumento viene preso come elemento fisso sul quale si va a valutare il valore dell’elemento misurato. Nonostante la volontà di cercare di definire, con un’elevata precisione, il valore della misura presa, questo tipo di operazione determina comunque una misura approssimativa e non esattamente corrispondente alla realtà. Nell’attività di rilievo il tipo di errore riscontrabile è di tre tipi:

Grossolano: dovuto all’operatore. Per poter ridurre al minimo questo tipo di errore le mis razioni principali devono essere ri att te pi volte per verificare la correttezza del dato acquisito;

Sistematico: dovuto all’errore intrinseco della strumentazione. Proprio per que- sto motivo l’errore conserva una costanza del segno. È un tipo di errore che può essere controllato attraverso l’uso di strumentazioni diverse che concorreranno alla misurazione, secondo tecniche differenti, dello stesso oggetto ed eseguendo una sistematica taratura della strumentazione;

Accidentale: sono gli errori non eliminabili e riguardano l’inevitabile processo di approssimazione o difetto che operatore e strumento commettono nel momento in cui viene eseguita la misurazione.

Nonostante le diverse tipologie di errore rimane valido il fatto che la precisione e a fida ilit finale di n rilievo dipendono non solo dalla dimensione e antit degli errori presenti ma anc e dalle finalit e scale di rappresentazione scelte per la restit - zione del rilievo stesso. La tolleranza dell’errore, quindi la validità di un progetto di rilievo, è da valutare in base alla scala di rappresentazione che si intende adottare in accordo con le necessità del lavoro. La tolleranza rappresenta l’intervallo numerico definito da n valore positivo e negativo all interno del ale deve essere compreso l’errore consentito.

Ta = tolleranza ammissibile = ± n (numero reale) Mr = misura vera

Mi = misura i-esima

Mr – Mi = ei (ampiezza dell’errore) ei Ta

Il Dominio di ammissi ilit consentito rappresentato dalla regione definita da n grafico a campana (Campana di Ga ss) il c i andamento determinato dall inter- vallo di Ta. a trattazione s lla definizione di tolleranza ammissi ile, scarto di na misura, valori medi costituisce parte della teoria dei minimi quadrati. In questa trat- tazione s ficiente comprendere c e n rilievo ris lta a fida ile, non solo ando si conosce con precisione la qualità del dato acquisito ma anche quando se ne è valutato il valore dell’errore presente.

ella definizione degli ela orati svil ppati per la descrizione dei villaggi lignei careliani il tipo di scala grafica tilizzato stato principalmente di tre livelli

Scala 1/500: inquadramento generale territoriale e planimetrico. A questa scala sono stati rappresentati gli elementi naturali principali: contorni delle coste, argini di fi mi, torrenti e corsi d ac a, margini di lag i o aree mide en defini ili, aree osc ive caratterizzate da fitta vegetazione e regioni definite da sistemi am ientali precisi, via ilit principale e secondaria, percorsi er osi, gr ppi di vegetazione fitta ma costit ita dalla stessa specie, perimetro delle copert re presenti degli edifici in generale, presenza di moli lungo le coste.

Scala 1/200 | 1/100: approfondimento degli elementi evidenziati alla scala pre- cedente. Gli elementi nat rali vengono definiti in modo p nt ale ridisegnando le singole c iome. e copert re degli edifici vengono appro ondite e arricc ite degli elementi architettonici e costruttivi che le distinguono come camini e canne fu- marie, travi di gronda en definite, presenza di elementi decorativi in testata o di profilo agli edifici.

Scala 1/50 | 1/20 | 1/10: è la scala utilizzata per la rappresentazione dei particolari costruttivi e decorativi. Lo scopo è quello di realizzare degli elaborati di dettaglio sui quali sviluppare delle analisi relative alle tipologie di decorazione, allo stato di conservazione del legno, all’individuazione di forme patologiche o agenti di degra- do presenti sull’elemento studiato.

Con questo tipo di impostazione preventivata in fase di progettazione del rilievo è stato più facile comprendere se il livello di errore delle strumentazioni utilizzate o della precisione con il quale è stato svolto il lavoro poteva rientrare nel dominio delle tolleranze ammissibili.

i casi studio di scHuKnavoLoK e YurGiLitsa. Questi due casi studio sono risultati

poveri di materiale cartografico doc mentario. Il ridisegno delle planimetrie stato quindi strutturato per step progressivi:

Fase 1. Reperimento delle mappe stradali utilizzate come linee guida per la compren- sione dell’area;

Fase 2. Rilievo a vista dell’abitato con rappresentazione degli elementi principali che costituiscono i sistemi ambientali (la foresta, la vegetazione d’alto fusto, la vegeta- zione bassa);

Fase . Campagna otografica dall alto per l ela orazione di immagini simili a orto- oto, tili per la comprensione della distri zione spaziale dell insediamento, verifica dell’andamento delle linee di costa e del sistema viario;

Fase 4. Elaborazione di nuvole di punti attraverso operazione di fotomodellazione tilizzando il materiale scat rito dalle campagne otografic e aeree . I dati prodotti, seppur lasciati “grezzi” e non rielaborati hanno guidato il ridisegno degli insediamen- ti. (Figg. da 111 a 116)

. l rilievo topografico

Come gi stato sottolineato, nella classificazione delle tipologie di rilievo esistono due principali distinzioni: il rilievo diretto e quello indiretto, diversi per

In questo tipo di attività è risultato più importante conoscere l’entità dell’errore piuttosto che cercare di evitarlo. È utile ricordare alcuni aspetti basilari che consen- tano di comprendere cosa avviene quando si esegue una presa di misure.

L’errore rappresenta per definizione un fenomeno di incertezza; durante l’at- tività di misurazione diretta l’operazione che viene eseguita è quella del confron- to, della comparazione fra un elemento del quale si vuole sapere una caratteri- stica dimensionale e uno strumento di misurazione sul quale è già riportato un sistema metrico. Lo strumento viene preso come elemento fisso sul quale si va a valutare il valore dell’elemento misurato. Nonostante la volontà di cercare di definire, con un’elevata precisione, il valore della misura presa, questo tipo di operazione determina comunque una misura approssimativa e non esattamente corrispondente alla realtà. Nell’attività di rilievo il tipo di errore riscontrabile è di tre tipi:

Grossolano: dovuto all’operatore. Per poter ridurre al minimo questo tipo di errore le mis razioni principali devono essere ri att te pi volte per verificare la correttezza del dato acquisito;

Sistematico: dovuto all’errore intrinseco della strumentazione. Proprio per que- sto motivo l’errore conserva una costanza del segno. È un tipo di errore che può essere controllato attraverso l’uso di strumentazioni diverse che concorreranno alla misurazione, secondo tecniche differenti, dello stesso oggetto ed eseguendo una sistematica taratura della strumentazione;

Accidentale: sono gli errori non eliminabili e riguardano l’inevitabile processo di approssimazione o difetto che operatore e strumento commettono nel momento in cui viene eseguita la misurazione.

Nonostante le diverse tipologie di errore rimane valido il fatto che la precisione e a fida ilit finale di n rilievo dipendono non solo dalla dimensione e antit degli errori presenti ma anc e dalle finalit e scale di rappresentazione scelte per la restit - zione del rilievo stesso. La tolleranza dell’errore, quindi la validità di un progetto di rilievo, è da valutare in base alla scala di rappresentazione che si intende adottare in accordo con le necessità del lavoro. La tolleranza rappresenta l’intervallo numerico definito da n valore positivo e negativo all interno del ale deve essere compreso l’errore consentito.

Ta = tolleranza ammissibile = ± n (numero reale) Mr = misura vera

Mi = misura i-esima

Mr – Mi = ei (ampiezza dell’errore) ei Ta

Il Dominio di ammissi ilit consentito rappresentato dalla regione definita da n grafico a campana (Campana di Ga ss) il c i andamento determinato dall inter- vallo di Ta. a trattazione s lla definizione di tolleranza ammissi ile, scarto di na misura, valori medi costituisce parte della teoria dei minimi quadrati. In questa trat- tazione s ficiente comprendere c e n rilievo ris lta a fida ile, non solo ando si conosce con precisione la qualità del dato acquisito ma anche quando se ne è valutato il valore dell’errore presente.

ella definizione degli ela orati svil ppati per la descrizione dei villaggi lignei careliani il tipo di scala grafica tilizzato stato principalmente di tre livelli

Scala 1/500: inquadramento generale territoriale e planimetrico. A questa scala sono stati rappresentati gli elementi naturali principali: contorni delle coste, argini di fi mi, torrenti e corsi d ac a, margini di lag i o aree mide en defini ili, aree osc ive caratterizzate da fitta vegetazione e regioni definite da sistemi am ientali precisi, via ilit principale e secondaria, percorsi er osi, gr ppi di vegetazione fitta ma costit ita dalla stessa specie, perimetro delle copert re presenti degli edifici in generale, presenza di moli lungo le coste.

Scala 1/200 | 1/100: approfondimento degli elementi evidenziati alla scala pre- cedente. Gli elementi nat rali vengono definiti in modo p nt ale ridisegnando le singole c iome. e copert re degli edifici vengono appro ondite e arricc ite degli elementi architettonici e costruttivi che le distinguono come camini e canne fu- marie, travi di gronda en definite, presenza di elementi decorativi in testata o di profilo agli edifici.

Scala 1/50 | 1/20 | 1/10: è la scala utilizzata per la rappresentazione dei particolari costruttivi e decorativi. Lo scopo è quello di realizzare degli elaborati di dettaglio sui quali sviluppare delle analisi relative alle tipologie di decorazione, allo stato di conservazione del legno, all’individuazione di forme patologiche o agenti di degra- do presenti sull’elemento studiato.

Con questo tipo di impostazione preventivata in fase di progettazione del rilievo è stato più facile comprendere se il livello di errore delle strumentazioni utilizzate o della precisione con il quale è stato svolto il lavoro poteva rientrare nel dominio delle tolleranze ammissibili.

i casi studio di scHuKnavoLoK e YurGiLitsa. Questi due casi studio sono risultati

poveri di materiale cartografico doc mentario. Il ridisegno delle planimetrie stato quindi strutturato per step progressivi:

Fase 1. Reperimento delle mappe stradali utilizzate come linee guida per la compren- sione dell’area;

Fase 2. Rilievo a vista dell’abitato con rappresentazione degli elementi principali che costituiscono i sistemi ambientali (la foresta, la vegetazione d’alto fusto, la vegeta- zione bassa);

Fase . Campagna otografica dall alto per l ela orazione di immagini simili a orto- oto, tili per la comprensione della distri zione spaziale dell insediamento, verifica dell’andamento delle linee di costa e del sistema viario;

Fase 4. Elaborazione di nuvole di punti attraverso operazione di fotomodellazione tilizzando il materiale scat rito dalle campagne otografic e aeree . I dati prodotti, seppur lasciati “grezzi” e non rielaborati hanno guidato il ridisegno degli insediamen- ti. (Figg. da 111 a 116)

. l rilievo topografico

Come gi stato sottolineato, nella classificazione delle tipologie di rilievo esistono due principali distinzioni: il rilievo diretto e quello indiretto, diversi per

strumentazione e metodologie utilizzate. Oltre a questa distinzione, relativamente ai diversi tipi di strumenti, esistono poi gli strumenti a lettura diretta e strumenti a lettura indiretta. Nel primo caso il valore misurato dallo strumento risulta già espresso nell’unità di misura e scala metrica interessata, nel secondo caso la mi- sura compare a una scala differente ma proporzionalmente variata. Fra le attività di rilievo condotte sui villaggi tradizionali careliani è stato estremamente utile il contri to ornito dal rilievo topografico. esto tipo di attivit , applica ile alle diverse scale di analisi, è risultata importante soprattutto per quanto riguarda il ri- lievo a scala territoriale, con l ac isizione di in ormazioni p nt ali di ficilmente registra ili attraverso altre tipologie di str menti. a topografia rappresenta in atti un ramo di studio della geomatica, disciplina che si occupa di acquisire, modelliz-