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Inquadramento storico e territoriale

4.3 La struttura del villaggio e l’organizzazione formale

Il villaggio tradizionale careliano con le s e logic e insediative, il sistema am- ientale c e lo raccoglie e accoglie insieme al s o contesto paesaggistico, ris ltato

materials of General land survey), in S. ertocci, S. Parrinello (a c ra di), Architettura eremitica Sistemi

progettuali e paesaggi culturali. tti del arto Convegno Internazionale di St di aVerna

Settem re . Edifir Edizioni Firenze, Firenze . pp. .

n argomento di analisi t tt altro c e di immediata comprensione e lett ra (Fig. 61). Ciò che agli occhi del ricercatore potrebbe apparire come un reperto fossile all interno di na nat ra incontaminata, il villaggio tipico careliano, opp re n l o- go oramai a andonato a se stesso, atiscente e non viss to, p riscoprirsi invece come n am iente estremamente vivo, viss to e con dinamic e sociali e c lt rali ancora in atto. el corso delle missioni di ricerca e nell arco di t tta la personale esperienza di st dio condotta in Carelia (per n totale di circa attordici viaggi in cin e anni)176, la ormazione e mat razione di na sensi ilit particolare c e mi consentisse di a finare gli str menti di lett ra critica stata progressiva. Grazie a esti str menti stato possi ile intraprendere lo st dio dei diversi modelli insedia- tivi e dei sistemi am ientali caratteristici di esti l og i. esto iter conoscitivo si str tt rato s ll applicazione di n metodo di analisi e rilevamento, c e partisse dalla capacit di indagine e dalla comprensione dei l og i, eseg endo le analisi alle diverse scale partendo da n livello territoriale, per poi concentrarsi alla scala r ana, arc itettonica fino ad arrivare allo st dio del dettaglio, s l sistema distri - tivo interno delle singole a itazioni, per poi ripartire con il procedimento inverso, in n gioco contin o in c i il salto di scala e l operazione di zoom e de-zoom ha costit ito la c iave di lett ra principale per la conoscenza della maggior parte di

esti contesti.

In este realt l omo a svil ppato la propria esistenza insta rando con la at ra n legame pro ondo di reciproca convivenza, ricercando el compromesso

Dove l omo con i s oi arte atti si potesse integrare pienamente con il territorio e con il paesaggio, e rivive re n contatto diretto con le origini dell arc itett ra e della s a stessa enomenologia, prodotto della sintesi tra nat rale e artificiale 177.

Esiste na definizione netta delle nzioni e dei significati di ogni elemento c e com- pone la casa careliana, cos come d ogni elemento c e compone il n cleo a itativo e, infine, l intero villaggio il rapporto i nivoco tra elemento nat rale e sim olo, la s a ra fig razione iconica, avvicina la nat ra all omo con la conseg enza c e il villaggio ass me na connotazione sim olica c e esalta ed a menta il valore iconico di ogni orma, di ogni cosa, anc e ella pi min ta .

Gli am ienti corrispondono ad na precisa nzione c e ne definisce anc e la col- locazione spaziale in relazione all intorno esta c iarezza di lett ra si trad ce in n sistema di spazi, movimenti e sanze c e vanno dalla stanza dell a itazione, all intera casa, all orto fino all intero villaggio e al territorio.

Nel villaggio careliano la gestione delle diverse attività e il controllo “ammi-

176 Le attività di rilievo e i risultati presentati sono il frutto di una serie di missioni e campagne di rilievo

alle ali o preso parte in pima persona, svolte a partire dall estate del sino a Dicem re . glio campagna di rilievo laser scanner dei villaggi di am a e Vasilievo nella parte nord dell Isola di iz i. tto re ovem re missione di ricerca per il rilievo laser scanner del Complesso della Pogost s ll Isola di iz i. glio Settem re S mmer Sc ool , campagna di rilievo dei villaggi tradizionali lignei nella regione di Vedlozero in Carelia. glio gosto S mmer Sc ool , rilievo e doc mentazione dei villaggi di R c e la e Siarg la ta nella regione di S amozero (Carelia). glio S mmer Sc ool , rilievo e doc mentazione del villaggio di orza nella regione di S amozero.

177 C r. . m ord, La città nella storia. Dal santuario alla Polis, Vol. I, ompiani, ilano, III ed., , p. .

S. Parrinello, S. ertocci, Carelia. Segni, immagini, momenti, Sezm Print, San Pietro rgo (Fed. R ssa), , pp. .

i viLLaGGidi sHucKnavoLoK e di YurGiLitsa. l contrario di inerma c e si trova

all interno della oresta, esti d e villaggi sono d e insediamenti sit ati l ngo le sponde del lago. Il primo sorge s n leggero pendio c e, dalla strada principale, ar- riva direttamente l ngo le sponde definendo percorsi c e a spina di pesce si diramano verso il lago in prossimit delle a itazioni. Staccionate colorate definiscono i perime- tri delle propriet all interno delle ali si ritrovano sa ne, servizi igienici, annessi, legnaie e magazzini, in n terreno leggermente terrazzato, c e confina con la oresta senza alc na ascia di rispetto. rgilitsa l insediamento si svil ppa parallelamente alla sponda del lago. costit ito da na strada principale parallela alla costa, l ngo la ale si diramano le piccole strade er ose e di ciottoli c e cond cono verso le proprie- t private. este sono per lo pi caratterizzate da n ampia ascia di rispetto interna al confine della propriet , trattata a verde o con piccoli orti, le a itazioni e gli altri edifici si distaccano in maniera evidente dalla matrice di impianto per avvicinarsi il pi possi ile al lago. In n merosi casi il ronte principale, caratterizzato dall ingresso all a itazione, ris lta direttamente posto di ronte al lago e non verso la strada, orien- tando completamente la propriet verso l elemento dell ac a e sc ermandosi dalla strada di accesso. Rispetto a inerma esti d e villaggi sono caratterizzati da n atti- vit di sostit zione e man tenzione pi orte. nc e se alc ne case vengono a andona- te e lasciate crollare, la li ert di costr ire e modificare a proprio piacere il villaggio d modo a ciasc n a itante di alificare la propria propriet in maniera a tonoma e senza ness n tipo di vincolo o linea g ida da rispettare (Figg. ).

iLviLLaGGiodi vedLozero. Il villaggio di Vedlozero si caratterizza l insediamento

principale, p nto di ri erimento per t tti gli altri villaggi limitrofi. Sottoposto ad na massiccia espansione, Vedlozero sta ormai a andonando l immagine origi- naria di insediamento rurale per trasformarsi in vero e proprio centro urbano. La posizione geografica strategica, la presenza dei servizi ondamentali alla com - nit (come sc ola, ospedale, piccoli mar et alimentari e di altre ornit re) anno

atto s c e esto centro si tras ormasse nel centro di ri erimento per t tta l area territoriale di Vedlozero. e arc itett re originarie sopravviss te alle espansioni e al orte in r amento convivono oggigiorno con le n ove costr zioni. l posto del legno e della lavorazione artigianale, le n ove costr zioni sono costit ite da materiali per lo pi plastici, pre a ricati e pre assem lati. I colori sono sgargianti, i tetti di scandole lasciano il posto a pannelli rettangolari sagomati che tentano di riproporre le texture dei manti di copert ra tradizionali. I rivestimenti esterni ed interni non sono eseguiti con doghe in legno ma in plastica che tentano di emulare l e etto visivo del materiale originale in n grottesco tentativo di con ondersi con

l originale (Figg. ).

4.3 La struttura del villaggio e l’organizzazione formale

Il villaggio tradizionale careliano con le s e logic e insediative, il sistema am- ientale c e lo raccoglie e accoglie insieme al s o contesto paesaggistico, ris ltato

materials of General land survey), in S. ertocci, S. Parrinello (a c ra di), Architettura eremitica Sistemi

progettuali e paesaggi culturali. tti del arto Convegno Internazionale di St di aVerna

Settem re . Edifir Edizioni Firenze, Firenze . pp. .

n argomento di analisi t tt altro c e di immediata comprensione e lett ra (Fig. 61). Ciò che agli occhi del ricercatore potrebbe apparire come un reperto fossile all interno di na nat ra incontaminata, il villaggio tipico careliano, opp re n l o- go oramai a andonato a se stesso, atiscente e non viss to, p riscoprirsi invece come n am iente estremamente vivo, viss to e con dinamic e sociali e c lt rali ancora in atto. el corso delle missioni di ricerca e nell arco di t tta la personale esperienza di st dio condotta in Carelia (per n totale di circa attordici viaggi in cin e anni)176, la ormazione e mat razione di na sensi ilit particolare c e mi consentisse di a finare gli str menti di lett ra critica stata progressiva. Grazie a esti str menti stato possi ile intraprendere lo st dio dei diversi modelli insedia- tivi e dei sistemi am ientali caratteristici di esti l og i. esto iter conoscitivo si str tt rato s ll applicazione di n metodo di analisi e rilevamento, c e partisse dalla capacit di indagine e dalla comprensione dei l og i, eseg endo le analisi alle diverse scale partendo da n livello territoriale, per poi concentrarsi alla scala r ana, arc itettonica fino ad arrivare allo st dio del dettaglio, s l sistema distri - tivo interno delle singole a itazioni, per poi ripartire con il procedimento inverso, in n gioco contin o in c i il salto di scala e l operazione di zoom e de-zoom ha costit ito la c iave di lett ra principale per la conoscenza della maggior parte di

esti contesti.

In este realt l omo a svil ppato la propria esistenza insta rando con la at ra n legame pro ondo di reciproca convivenza, ricercando el compromesso

Dove l omo con i s oi arte atti si potesse integrare pienamente con il territorio e con il paesaggio, e rivive re n contatto diretto con le origini dell arc itett ra e della s a stessa enomenologia, prodotto della sintesi tra nat rale e artificiale 177.

Esiste na definizione netta delle nzioni e dei significati di ogni elemento c e com- pone la casa careliana, cos come d ogni elemento c e compone il n cleo a itativo e, infine, l intero villaggio il rapporto i nivoco tra elemento nat rale e sim olo, la s a ra fig razione iconica, avvicina la nat ra all omo con la conseg enza c e il villaggio ass me na connotazione sim olica c e esalta ed a menta il valore iconico di ogni orma, di ogni cosa, anc e ella pi min ta .

Gli am ienti corrispondono ad na precisa nzione c e ne definisce anc e la col- locazione spaziale in relazione all intorno esta c iarezza di lett ra si trad ce in n sistema di spazi, movimenti e sanze c e vanno dalla stanza dell a itazione, all intera casa, all orto fino all intero villaggio e al territorio.

Nel villaggio careliano la gestione delle diverse attività e il controllo “ammi-

176 Le attività di rilievo e i risultati presentati sono il frutto di una serie di missioni e campagne di rilievo

alle ali o preso parte in pima persona, svolte a partire dall estate del sino a Dicem re . glio campagna di rilievo laser scanner dei villaggi di am a e Vasilievo nella parte nord dell Isola di iz i. tto re ovem re missione di ricerca per il rilievo laser scanner del Complesso della Pogost s ll Isola di iz i. glio Settem re S mmer Sc ool , campagna di rilievo dei villaggi tradizionali lignei nella regione di Vedlozero in Carelia. glio gosto S mmer Sc ool , rilievo e doc mentazione dei villaggi di R c e la e Siarg la ta nella regione di S amozero (Carelia). glio S mmer Sc ool , rilievo e doc mentazione del villaggio di orza nella regione di S amozero.

177 C r. . m ord, La città nella storia. Dal santuario alla Polis, Vol. I, ompiani, ilano, III ed., , p. .

S. Parrinello, S. ertocci, Carelia. Segni, immagini, momenti, Sezm Print, San Pietro rgo (Fed. R ssa), , pp. .

nistrativo a fidato alla donna, la societ interna indi in esti contesti per lo più di tipo matriarcale. La donna si occupa dell’orto, si occupa della crescita del villaggio e della sua manutenzione e cura da parte di tutti gli abitanti, realizza i ma- nufatti necessari alle attività lavorative. L’organizzazione formale degli insediamenti careliani ricorda e rispecchia il concetto espresso da L. Mumford con il parallelismo appropriato fra casa, immaginata come un recipiente, quindi villaggio inteso come contenitore di contenitori179. a str tt ra non p essere definita come piramidale sepp r esista la fig ra di ri erimento del capo villaggio donna, ma si asa s ll idea che la casa rappresenta il nucleo principale di ciascun sistema abitativo, composto da una o più famiglie riunite, attorno a questa fanno riferimento gli spazi necessari per lo svolgimento delle diverse attività: granaio, magazzini, dispense, saune, rimessag- gio animali e attrezzi da lavoro.

L’organizzazione e la struttura formale del villaggio careliano prosegue con un salto di scala che dalla dimensione dell’insediamento conduce sino alla scala del sin- golo nucleo familiare180 (Fig. 62). L’insediamento careliano risulta quindi sommatoria di micro sistemi. Questi micro-sistemi aggregativi sono molto spesso (ma non sem- pre) riconosci ili perc é delimitati da n recinto perimetrale con n organizzazione non cas ale dei diversi edifici. ella str tt ra organizzativa del villaggio la casa rap- presenta il nucleo principale delle attività e intorno al sistema abitativo si svolgono le funzioni legate alla produzione dei mezzi di sussistenza.

Opposta alla parte lavorativa e attiva del villaggio si colloca la “città dei defunti” ovvero il cimitero.

Lo spazio cimiteriale nella composizione formale del villaggio careliano ha una forte importanza, sia da un punto di vista religioso e spirituale che da un punto di vista pi fisico e materiale. Il cimitero viene costit ito all interno di na porzione di oresta in prossimità del villaggio stesso. All’interno di questo spazio viene collocata in po- sizione per lo più centrale la chiesa o cappella, attorno alla quale vengono distribuite le tombe. Ciascuna tomba o gruppo di tombe è recinto da cancelletti e staccionate di vario tipo, l’allestimento di questi micro spazi è di diversa natura: più semplice, spoglio, talvolta estremamente ricco e colorato con fiori, corone e g irlande. Sempre all’interno di questi piccoli recinti si possono trovare delle sedute e delle panche a testimonianza che, nell’usanza careliana, la memoria dei defunti si esplicita attraverso l’organizzazione di merende e ritrovi del nucleo familiare di appartenenza proprio at- torno ai predecessori e fondatori di quello stesso nucleo. Questo aspetto, che può sem- brare molto semplice e legato ad uno stile di vita che oramai appartiene a poche altre realtà moderne, testimonia, invece, il profondissimo legame e senso di attaccamento che queste popolazioni continuano ad avere non solo nei confronti delle propria terra, ma anche verso la volontà e necessità di mantenere vivo il ricordo e la testimonianza delle proprie origini familiari.

179 Cfr. L. Mumford, La città nella storia. Dal santuario alla Polis, cit., p. 29.

180 nc e ennet Frampton per introd rre l arc itett ra scandinava moderna e l arc itetto finlandese

Alavar Aalto, fa subito riferimento alle caratteristiche principali del villaggio tradizionale e della sua cellula base costituita dall’abitazione. Come affermava Alvar Aalto «il sistema interno di costruzione deriva da un adeguamento sistematico delle peculiarità del luogo». In questa ricerca di dialogo con il contesto la casa della Carelia nasce da una prima cellula base che nel corso del tempo subisce ampliamenti successivi quasi per “gemmazione”. Per un approfondimento cfr. K. Frampton, Storia dell’Architettura

moderna, Zanichelli editore, Bologna 1993. p. 223 e seguenti.

Lo spazio cimiteriale può essere delimitato esternamente da un recinto perime- trale c e circoscrive est area sacra. Da n p nto di vista di importanza fisica il cimitero rappresenta l’unico spazio appartenente al villaggio lasciato incolto, dove, dal momento della sua costituzione, l’uomo decide di non governarne più la crescita naturale degli alberi e delle specie minori. Per questo motivo diventa un punto di rife- rimento, proprio perc é li vi si trovano gli al eri pi alti e antic i, con n sotto osco selvaggio dove le tombe vengono quasi riavvolte dalla Terra.

Lo spazio cimiteriale, consente di individuare a distanza la presenza o meno di un villaggio, diventa elemento di riconoscimento e orientamento all’interno di un pae- saggio c e tende all ni ormit e alla ripetizione infinita. a citt dei morti costit isce la memoria storica del villaggio, ne esalta il s o significato e protegge la s a esisten- za. I due ambiti della casa e del cimitero, diventano polo e antipolo della struttura e della gerarchia sociale del villaggio, insieme svolgono l’importante compito di far permanere l’equilibrio, reso oggi precario dallo sviluppo dell’economia globale, per garantire la continuità e sopravvivenza dei valori tangibili e intangibili del villaggio. 4.4 Le principali logiche insediative e le tipologie edilizie

Fra l’XI e XII secolo le popolazioni che abitavano il centro della Russia intrapre- sero una migrazione nelle regioni dei laghi e delle foreste, ricche di pesce e selvaggi- na. Questo non solo favorì e rinnovò gli scambi commerciali e le derrate alimentari ma produsse un intenso incontro fra popolazioni e realtà diverse, che si unirono fondendo usanze e dando vita quindi ad un patrimonio culturale unico ed estremamente ricco.

Gli insediamenti e i villaggi che si consolidarono fra il XVI e XIX secolo si diffe- renziarono in tre tipologie distinte per funzione e organizzazione spaziale: la tipologia a Pogost, a Selo e Derevnia.

La tipologia a Pogost è la forma più antica fra le diverse tipologie insediative. Rappresenta il centro amministrativo e religioso al quale facevano riferimento anche più insediamenti rurali. La Pogost è composta generalmente da due o tre chiese, un campanile e un cimitero, questi elementi sono delimitati e raccolti da un recinto pe- rimetrale esterno. L’ordine spaziale all’interno di questo recinto è preciso così come l’orientamento delle diverse architetture. Il numero dei villaggi e insediamenti che facevano capo ad una stessa Pogost era sta ilito da specifici limiti territoriali e in

nzione del n mero demografico.

La tipologia a Selo indicava un insediamento sparso su un territorio mediamente vasto, all’interno del quale veniva costruita una chiesa di riferimento. Si tratta di un centro amministrativo per aree agricole vaste a carattere produttivo e con scarsa densità insediativa. A partire dall’800 questo termine iniziò ad indicare proprio i poderi rurali. La terza tipologia è costituita dalla Derevnia, indica l’insediamento più comune e frequente riscontrato anche durante le attività di ricerca. È il termine con il quale si indica la tipologia del villaggio vero e proprio, nella sua forma più frequente. I con- tadini, si organizzano costituendo delle forme residenziali riunite strutturando così il villaggio stesso. Il nucleo abitativo può essere costituito o da una grande unica abita- zione che raccoglie al suo interno tutte le funzioni necessarie alle attività domestiche e lavorative del nucleo familiare, oppure può essere costituito da una sommatoria di edifici minori staccati dal corpo dell a itazione vera e propria, raccolti all interno di n recinto perimetrale en definito. Il villaggio careliano comprende e prevede la compresenza di diverse tipologie e scelte insediative.

nistrativo a fidato alla donna, la societ interna indi in esti contesti per lo più di tipo matriarcale. La donna si occupa dell’orto, si occupa della crescita del villaggio e della sua manutenzione e cura da parte di tutti gli abitanti, realizza i ma- nufatti necessari alle attività lavorative. L’organizzazione formale degli insediamenti careliani ricorda e rispecchia il concetto espresso da L. Mumford con il parallelismo appropriato fra casa, immaginata come un recipiente, quindi villaggio inteso come contenitore di contenitori179. a str tt ra non p essere definita come piramidale sepp r esista la fig ra di ri erimento del capo villaggio donna, ma si asa s ll idea che la casa rappresenta il nucleo principale di ciascun sistema abitativo, composto da una o più famiglie riunite, attorno a questa fanno riferimento gli spazi necessari per lo svolgimento delle diverse attività: granaio, magazzini, dispense, saune, rimessag- gio animali e attrezzi da lavoro.

L’organizzazione e la struttura formale del villaggio careliano prosegue con un salto di scala che dalla dimensione dell’insediamento conduce sino alla scala del sin- golo nucleo familiare180 (Fig. 62). L’insediamento careliano risulta quindi sommatoria di micro sistemi. Questi micro-sistemi aggregativi sono molto spesso (ma non sem- pre) riconosci ili perc é delimitati da n recinto perimetrale con n organizzazione non cas ale dei diversi edifici. ella str tt ra organizzativa del villaggio la casa rap- presenta il nucleo principale delle attività e intorno al sistema abitativo si svolgono le