2 Gli strumenti per l’attuazione del PNRR
2.5 Il ruolo delle Regioni nell’attuazione del PNRR
Alle Regioni e alle Province autonome è affidato un ruolo essenziale nell’attuazione del PNRR: per un verso, gli enti regionali assumono specifiche responsabilità in ordine all’attuazione un numero rilevante di investimenti, ad esempio nell’ambito della Missione 6 “Salute”, per altro verso partecipano, in relazione alle proprie competenze costituzionalmente riconosciute, al procedimento di adozione di atti necessari per le riforme e gli investimenti attraverso il coinvolgimento della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di
120 All’indirizzo https://italiadomani.gov.it/it/strumenti/sportello-territorio---capacity-italy.html.
Bolzano e della Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.
281.
In tale ambito, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie è chiamato a svolgere una funzione di raccordo e di stimolo nelle materie del Piano nelle quali è previsto un più diretto coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome e per le quali si rende, quindi, maggiormente necessario un più stretto coordinamento con le autonomie territoriali. Questa funzione, nell’ambito della governance del Piano è stata rafforzata con l’istituzione, presso il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Nucleo per il coordinamento delle iniziative di ripresa e resilienza tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano (Nucleo PNRR Stato-Regioni)121.
Con la costituzione del Nucleo, che, come le altre strutture costituite nell’ambito della governance del Piano, opererà fino al 31 dicembre 2026, si è data sistemazione organica anche alle attività avviate dal Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, che già in precedenza aveva costituito tavoli tecnici di confronto permanenti tra i Ministeri, le Regioni e le autonomie locali. In tale ambito sono stati istituti i seguenti tavoli tecnici di confronto:
a) con il Ministero della cultura in merito ai seguenti interventi:
- M1C3 Investimento 1.1 “Strategie e piattaforme digitali per il patrimonio culturale”
Subinvestimento 1.1.5 “Digitalizzazione del patrimonio culturale”;
- M1C3 Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura”;
- M1C3 Investimento 2.2 “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”;
- M1C3 Investimento 2.3 “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”;
- M1C3 Investimento 3.2 “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”;
b) con il Ministero della transizione ecologica in merito all’intervento M2C2 Investimento 1.2
“Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo”;
c) con il Ministero della transizione ecologica e Ministero dello sviluppo economico in merito all’intervento M2C2 Investimento 1.2 “Promozione delle rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo”;
d) con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali in merito ai seguenti interventi:
- M5C2 Investimento 1.1 “Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti”;
- M5C2 Investimento 1.2“Percorsi di autonomia per persone con disabilità”;
- M5C2 Investimento 1.3 “Housing temporaneo e stazioni di posta”.
Particolare rilievo assume, poi, l’individuazione e l’attuazione da parte delle Regioni dei cosiddetti
“progetti bandiera”, interventi di particolare rilevanza strategica per lo sviluppo e le esigenze
territoriali delle Regioni e delle Province Autonome da realizzare in coerenza con le linee del PNRR.
L'iniziativa in ordine alla individuazione dei “progetti bandiera” spetta a ciascuna Regione e Provincia autonoma, che trasmette la propria proposta progettuale al Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, che presta il suo supporto all’elaborazione dei progetti, coordinando le iniziative regionali con le Amministrazioni titolari di interventi attraverso il Nucleo PNRR Stato-Regioni. Il processo formale di definizione delle modalità di gestione dei “Progetti bandiera” è stato avviato con la sottoscrizione, il 20 aprile 2022, di un Protocollo di carattere generale tra il Ministro per gli affari regionali e le autonomie e tutti i Ministri titolari di interventi del PNRR, che ha fatto seguito ai due protocolli di carattere settoriale stipulati rispettivamente con il Ministro della salute, in data 29 marzo 2022, e con il Ministro della transizione ecologica, in data 13 aprile 2022. Con il Protocollo di carattere generale il Ministro per gli affari regionali e le autonomie e tutti i Ministri titolari di interventi del PNRR si sono impegnati nella realizzazione di una collaborazione sistemica e istituzionale per la realizzazione dei “progetti bandiera” per assicurare alle Regioni e Province autonome il supporto tecnico necessario al fine di favorire l’individuazione dei potenziali progetti bandiera secondo i target e le milestone individuate dal PNRR. Nello specifico il Dipartimento per gli affari regionali, anche tramite il supporto del Nucleo PNRR Stato – Regioni, si è impegnato ad attivare ogni utile iniziativa per favorire il dialogo con le regioni e le province autonome coinvolte nell’implementazione dello specifico progetto. Con lo stesso protocollo, le Amministrazioni titolari di interventi si sono anche impegnate a sottoscrivere specifici protocolli o accordi122 con la Regione interessata per la realizzazione del Progetto bandiera, definendo anche le modalità con cui il Progetto viene valorizzato nella programmazione dell'Amministrazione titolare. Il Protocollo sottoscritto con il Ministro della Salute ha la finalità di promuovere una collaborazione sistemica per la realizzazione dei “progetti bandiera” per la realizzazione degli interventi in materia di salute che hanno una ricaduta sul territorio, con riferimento particolare alla creazione del primo “Centro Nazionale di medicina computazionale” nel parco dell’Erzelli, proposto dalla Regione Liguria. Il Protocollo sottoscritto con il Ministro della transizione ecologica è, invece, volto alla collaborazione sui “progetti bandiera” relativi alla produzione di idrogeno in aree industriali dismesse, al fine di promuovere la produzione locale e l'uso di idrogeno nell'industria e nel trasporto locale con la creazione delle cosiddette “Hydrogen Valley”, aree industriali con economia in parte basata sull’utilizzo dell’idrogeno.
Nell’ambito di questa cornice, sono stati siglati protocolli con 13 Regioni e Province autonome. In particolare, si tratta di:
− un protocollo con la Regione Liguria, Ministro della salute, Ministro dell’Università e della ricerca e Ministro per gli affari regionali e le autonomie per la realizzazione del “progetto bandiera” relativo al “Centro di Medicina computazionale e tecnologica” da realizzare a Genova;
− un protocollo con le Regioni Basilicata, Friuli-Venezia-Giulia, Piemonte, Puglia e Umbria, Ministro della transizione ecologica e Ministro per gli affari regionali e le autonomie per la realizzazione di “progetti bandiera” relativi alle cosiddette Hydrogen Valleys.
122 Stipulati ai sensi dell’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241.
− un protocollo con la Provincia autonoma di Trento, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, avente ad oggetto tre progetti di digitalizzazione della Pubblica amministrazione della Provincia autonoma;
− un protocollo con la Provincia autonoma di Bolzano, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, avente ad oggetto un progetto di digitalizzazione in materia di contrasto alle frodi e gestione delle relazioni con i cittadini;
− un protocollo con la Regione Valle d’Aosta, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, avente ad oggetto il potenziamento della capacità digitale della pubblica amministrazione regionale;
− un protocollo con la Regione Abruzzo, il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie avente ad oggetto il potenziamento di infrastrutture idriche regionali;
− un protocollo con la Regione Calabria, il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie avente ad oggetto il completamento dello schema idrico a valle dell’invaso del Menta;
− un protocollo con la Regione Lombardia, il Ministro dell’università e della ricerca e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie avente ad oggetto una o più iniziative di ricerca di frontiera e di sviluppo innovativo e di eccellenza, sulla tematica della mobilità sostenibile, avvalendosi anche del supporto del Centro nazionale per la mobilità sostenibile (CNMS), previsto dall’Investimento 1.4 della Missione 4, Componente 2;
− un protocollo con la Regione Emilia-Romagna, il Ministro dell’università e della ricerca e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie relativo al progetto “Dati e supercalcolo dei processi di ricerca e innovazione (DESPRI-ER)”, a supporto di iniziative di ricerca di frontiera, da attuarsi all’interno del Tecnopolo Manifattura di Bologna, con il supporto del Centro nazionale per simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni, previsto dall’Investimento 1.4 della Missione 4, Componente 2.
Al fine di rafforzare l’attuazione dei “progetti bandiera”, si è stabilito che, ferme restando le previsioni in materia di utilizzo delle economie di progetto e delle risorse disponibili per fronteggiare gli oneri derivanti dall'incremento dei prezzi dei materiali, le amministrazioni titolari degli interventi possano destinare eventuali risorse non assegnate al finanziamento dei “progetti bandiera” proposti nell’ambito delle stesse missioni e componenti del PNRR, in coerenza con le condizionalità stabilite e previa individuazione del contributo dei progetti ai traguardi e agli obiettivi già previsti123. Nella destinazione di tali risorse occorrerà in ogni caso assicurare il rispetto del vincolo di destinazione di almeno il 40 per cento delle risorse alle regioni del Mezzogiorno, nonché rispettare l’originaria allocazione delle risorse, salve le specifiche allocazioni territoriali già previste nel Piano. La medesima norma prevede che alla realizzazione dei “progetti bandiera” possano concorrere le risorse afferenti ai Piani di sviluppo e coesione per la programmazione 2021-2027. Anche alla luce di tale disposizione, il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie ha avviato interlocuzioni
con il Dipartimento per le politiche di coesione territoriale e l’Agenzia per la coesione territoriale al fine di valutare possibili finanziamenti dei “progetti bandiera” con risorse della nuova programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
2.6 Le attività del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale