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Il sostegno economico alla floricoltura è per lo più indiretto essendo rivolto a soste- nere lo sviluppo economico della filiera al fine di stimolarne la competitività, in quanto la Politica Agricola Comune (PAC) non garantisce alcun aiuto diretto al florovivaismo. L’Or- ganizzazione Comune di Mercato (OCM) che la norma, infatti, non prevede interventi sui prezzi o aiuti alla produzione, ma si limita a garantire la protezione doganale.

L’unica rilevante eccezione è l’aiuto accoppiato concesso al ruscus ai sensi dell’art. 68 del reg. (CE) 79/2003, che istituisce un sostegno specifico per permettere agli Stati membri di affrontare problemi di carattere ambientale e migliorare la qualità e la commer- cializzazione dei prodotti agricoli.

In tale ambito, ai produttori di ruscus è stato concesso, per il periodo 2010-2013 un aiuto pari a 15.000 euro per ettaro, con un massimale di 10.000 euro per azienda, a condizione che adottassero un disciplinare di produzione riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole (MiPAAF). Nel 2010 sono stati riconosciuti (e liquidati) in Liguria 147,5 ettari di superficie, per 390 coltivatori della provincia di Imperia e per 33 della provincia di Savona.

Un’importante forma di aiuto economico indiretto alle imprese florovivaistiche è co- stituita dalle agevolazioni in ambito energetico. In particolare, due agevolazioni interessano i floricoltori. La prima è all’accisa agevolata per il gasolio destinato al riscaldamento delle serre che è stata portata a 25 euro per 1.000 litri dalla l. 98/2013 (cosiddetto “Decreto del fare”) dopo che nel 2009 era stata soppressa dall’Unione Europea. Tuttavia, al febbraio 2014 tale norma non è ancora operativa per motivi burocratici. La seconda invece riguarda il conto termico; secondo quanto previsto dal regime di sostegno introdotto dal d.lgs. 28 del 3 marzo 2011, infatti, soggetti privati, intesi come persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario possono accedere agli incentivi per l’installazione di impianti di potenza non superiore a 1.000 kWt realizzati dopo il 3 gennaio 2013.

Il sostegno al settore è comunque garantito soprattutto dagli strumenti comunitari per lo sviluppo rurale (FEASR) le cui risorse sono rivolte a fornire un adeguato supporto allo sviluppo della filiera favorendo la flessibilità e l’incremento della produzione, il ricam- bio generazionale in azienda, l’ampliamento delle superfici a disposizione.

Il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Liguria non stabilisce alcun cri- terio di precedenza per il settore floricolo, anche se le priorità orizzontali individuate nei bandi − il contenimento dei costi di produzione e la riduzione dell’impatto ambientale − costituiscono aree di intervento importantissime nel florovivaismo. Al fine di non disper- dere le risorse pubbliche vengono comunque individuate alcune azioni preferenziali per le misure a investimento, che corrispondono a precise esigenze di ammodernamento della floricoltura ligure (tab. 1.7).

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tabella 1.7 - priorità settoriali e tipologia di azioni preferenziali per la floricoltura indivi- duate dal psr 2007-2013

Misura azioni preferenziali esclusioni o limitazioni specifiche

121 -ammodernamento delle aziende agricole.

• Investimenti finalizzati alla riduzione degli impatti ambientali.

• Investimenti in innovazioni di proces- so e di prodotto finalizzate all’ade- guamento alle richieste del mercato, al miglioramento della qualità.

• La costruzione di nuove serre è limitata ai volumi ammessi dai piani urbanistici terri- toriali che garantiscono la sostenibilità in termini di impatto paesaggistico e ambientale ed è vincolata all’utilizzo di tecnologie che determinano un sostanziale miglioramento ambientale in termini di corretto utilizzo delle risorse idriche e risparmio energetico. • Nelle zone classificate sensibili ai sensi della

“direttiva nitrati”: investimenti non compatibili con il piano d’azione.

123 - accrescimento del valore aggiunto dei pro- dotti agricoli e forestali.

• Incremento della capacità produtti- va, in particolare per l’esportazione. • aumento delle dimensioni degli

impianti tramite concentrazioni e re- alizzazioni di strutture comuni, come piattaforme logistiche.

Fonte: Programma di Sviluppo Rurale della Liguria 2007-2013

Il PSR 2007-2013 della Liguria ha sostenuto le continue esigenze di innovazione e trasferimento della conoscenza della filiera floricola mediante uno specifico bando della misura 124 − Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, che ha stanziato 700.000 euro (DGR n. 1176/2011).

In tabella 1.8 sono riportati i titoli e alcune informazioni sulle iniziative di coopera- zione giudicate ammissibili e finanziabili. I progetti hanno coinvolto un partenariato com- posto da Università ed Enti di ricerca, singole aziende e associazioni di produttori e hanno mobilitato risorse pubbliche per quasi 600.000 euro.

tabella 1.8 - progetti di cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnolo- gie nel settore floricolo

titolo partner (n.) costo totale (€) contributo (€)

Miglioramento della logistica e della conservazione post- raccolta dei fiori recisi: applicabilità di metodi innovativi alle produzioni floricole liguri

6 200.000 197.015 Sviluppo di un sistema esperto per la gestione dell’irrigazione,

fertilizzazione e controllo fitopatologico in agricoltura 2 153.052 153.052 Piante intelligenti (sviluppo della filiera del prodotto florovivai-

stico da produzione integrata) 3 200.000 76.000 Innovazione, introduzione e valorizzazione commerciale di rose

storiche nel Ponente ligure 9 179.000 170.800

totale 20 732.052 596.867

Fonte: Decreto 1368 del 4.05.2012 del Dirigente Settore Servizi alle imprese agricole della Regione Liguria

Nel corso della programmazione degli interventi di sviluppo rurale 2007-2013, inoltre, alcuni progetti formativi volti ad aumentare la capacità imprenditoriale dei floricoltori sono stati finanziati tramite la misura 111 − Azioni nel campo della for- mazione professionale e dell’informazione, compresa la diffusione di conoscenze

scientifiche e di pratiche innovative, rivolte agli addetti dei settori agricolo, alimen- tare e forestale.

Oltre ai classici corsi di formazione e informazione, tale misura prevede la possibilità di finanziare progetti dimostrativi. La Regione Liguria ha previsto due tipologie di progetti dimostrativi: semplici e strategici; questi ultimi devono obbligatoriamente riguardare te- matiche individuate dall’Autorità di Gestione del Programma di sviluppo rurale. Nel primo caso è concessa la priorità massima alle iniziative dedicate alla floricoltura senza distinzio- ni tra tematiche, mentre nel caso dei progetti strategici viene accordata la priorità più alta alle iniziative dedicate ad azioni innovative nel campo del risparmio energetico e dell’uti- lizzo di fonti rinnovabili nell’ortofloricoltura protetta. Con la DGR 857 del 13 luglio 2012 sono stati messi a disposizione 140.000 euro per i progetti dimostrativi semplici relativi al florovivaismo, mentre ai progetti dimostrativi strategici sono stati assegnati complessiva- mente 700.000 euro (DGR 856/2012).

La programmazione per lo sviluppo rurale 2014-2020 non presenta particolari ele- menti di novità per la floricoltura, in quanto le misure che maggiormente interessano il comparto, quelle dedicate al miglioramento della competitività del settore agricolo − a parte una sostanziale riscrittura della misura sugli investimenti, non hanno apportato mo- difiche in termini operativi (art. 14 − Informazione e art. 17 − Investimenti in immobi- lizzazioni materiali, reg. (CE) 1305/2013). Tuttavia, la nuova misura sulla costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori (art. 27) e, soprattutto, la misura sulla coope- razione (art. 35) vengono incontro a una specifica esigenza della filiera che si esplica nella mancanza di reti tra attori e nella difficoltà di far giungere i risultati della ricerca a tutti i floricoltori.

Considerate le premesse normative e la necessità di individuare le linee strategiche per una spesa più efficace nel prossimo periodo di programmazione, sin dalle prime fasi della scrittura del PSR 2014-2020 la Regione Liguria ha avviato la concertazione con gli attori e gli stakeholder della floricoltura regionale per recepirne i fabbisogni, programma- re le azioni da intraprendere e discutere i risultati attesi. Tra le esigenze segnalate per il settore è emersa la necessità di una maggiore collaborazione in tutte le fasi della filiera, di una formazione continua degli operatori che non riguardi solo gli aspetti tecnici, ma anche le dinamiche di mercato e di un più pronto trasferimento dell’innovazione dalla ricerca applicativa e dalla sperimentazione alle aziende floricole, in particolar modo per quanto riguarda la fase di commercializzazione e post-raccolta (Regione Liguria, 2013b).

Infine, occorre ricordare che accanto ai fondi per lo sviluppo rurale, esistono altri strumenti di sostegno di origine europea (LIFE+, Programmi Interreg), nazionale (Piano Nazionale per il Settore Florovivaistico) e regionale (Fondi Perequativi della Camera di Commercio) dedicati alla ricerca e al trasferimento delle conoscenze nella filiera del flo- rovivaismo. Nel corso degli anni i progetti finanziati attraverso questi strumenti si sono moltiplicati grazie alla capacità attrattiva esercitata dai tre enti di ricerca floricola presenti in Liguria: l’Unità di Ricerca per la Floricoltura e le Piante Ornamentali del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA-FSO) di Sanremo (IM), l’Istituto Re- gionale per la Floricoltura (IRF) di Sanremo (IM) e il Centro Regionale di Sperimentazione e Assistenza Agricola (C.e.R.S.A.A.) di Albenga (SV).

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