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8 GLI IMMIGRATI SONO NECESSARI PER FARE IL LAVORO CHE GLI ITALIANI NON

Modenesi e stranieri allo sp La ricerca realizzata ha colmato un vuoto

8 GLI IMMIGRATI SONO NECESSARI PER FARE IL LAVORO CHE GLI ITALIANI NON

VOGLIONO PIÙ FARE 66,3 67,5 67,3 71,1 66,8 68,3 61,4 66,3 63,6 66,

ente maggiore (così Il grado di accordo con affermazioni positive sull’immigrazione, da parte di chi ha rapporti diretti

on gli immigrati, soprattutto quando si tratta di rapporti amicali, è tendenzialm c

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come il grado di accordo con affermazioni “negative sull’immigrazione” è mi rispetto a quello chi dichiara di non avere rapporti;

Vediamo quindi quanto e in quali con ti gli imm a i m esi si trovano ad avere rapporti

Rapporti tra stranieri e modenesi

o ggi i zza 20 rca igrati 4 P almente ha o ha avuto, rapporti diretti con immigrati? sonalmente o, rapporti diretti con modenesi? nore) di

tes igr ti e oden diretti S nda o s cure 04 Rice imm 200 erson , per ha, o ha avut datore di lavoro 3,3 44.8

compagno di lavoro e/o studio 23,5 13.6

amico 11,6 7.7

parente 0,7 4.2

vicino di casa 13,2 10.1

compagni di scuola dei miei figli 4,5 1.7

nessuno tipo di rapporto diretto 32,9 13.6

altro genere di rapporti 8,9 0.3

tutte queste cose assieme non presente

non risponde 1,3 3.8

Totale 1000 286

100 100

Si vede come le relazioni dirette siano per lo più confinate ai luoghi per così dire strutturati, in articolare il contesto lavorativo, mentre le relazioni amicali o parentali sono piuttosto contenute.

icativo, è che un terzo degli italiani ichiara di non avere alcun rapporto diretto con stranieri, a fronte del 13.6% di stranieri che

risposte di ricava, seppure indirettamente, il dato per cui la vita sociale degli stranieri si splica presumibilmente nell’ambito della propria comunità, un dato che in qualche modo viene

ifficile il dialogo con i modenesi” Va comunque tenuto in considerazione l’esistenza di un 31.8% di p

Una certa percentuale di intervistati dichiara di avere rapporti diretti come vicini di casa (anche se questo rapporto non sempre viene considerato positivamente, come si vedrà trattando il tema dei conflitti tra modenesi e stranieri). Il dato abbastanza signif

d

dichiarano di non avere rapporti diretti con italiani. Se integrazione significa lavorare sia sugli stranieri che sugli italiani, il dato è da tenere in grande considerazione per strutturale percorsi di lavoro basati sulla comunicazione e sulla relazione, andando ad individuare quali fasce di popolazione sono caratterizzate da questa sorta di “distanza” con gli stranieri.

Da queste e

confermato dal grado di accordo (il 70.6%) degli intervistati rispetto all’affermazione “Anche qui a Modena per me è importante stare con le persone della mia comunità”. Questo elemento non viene però considerato un ostacolo al dialogo con i modenesi, dalla maggioranza degli intervistati: il 59.4% non si dice infatti d’accordo con l’affermazione “stare molto con le persone della mia comunità rende d

intervistati che considera lo stare molto con la propria comunità come l’elemento dominante, anche se non determinante, nel creare tensioni nelle interazioni con i cittadini modenesi.

Le leggerò due cose dette da altre persone; per ognuna mi dica se è d’accordo con un sì o un no

31,8 59,4 5,9 2,8

Stare molto con le persone della mia comunità rende difficile il

dialogo con i modenesi

70,6 23,1 3,82,4

0% 20% 40% 60% 80% 100%

importante stare molto con le Anche qui a Modena per me è

persone della mia comunità

SI NO non sa non risponde

Guardando alle aree di provenienza, risulta evidente la particolarità dell’area Asia America: gli appartenenti a quest’area ritengono per l’80% importante stare con persone della propria comunità,

nche se ciò rende difficile (si esprime così il 40%) il dialogo con i modenesi. Anche gli appartenenti all’area Altri Africa ritengono in misura maggiore degli altri che stare con molto con la propria comunità rende difficile il dialogo con i modenesi (38.9%)

Minore importanza, rispetto alla media, viene attribuita dalle persone dell’area Europa orientale allo stare con persone della propria comunità, anche se lo stare molto con la propria comunità non è considerato un ostacolo al dialogo con i modenesi (si esprime così il 65%)

a Area Totale Maghreb Altri Africa Asia- America Europa orientale SI % 70,6 73,0 68,5 80,0 63,4 NO % 23,1 17,6 13,0 20,0 35,5 non sa % 3,8 5,4 11,1 1,1 Anche qui a Modena per me è importante

stare molto con le persone della mia comunità non risponde % 2,4 4,1 7,4 n 286 74 54 65 93 Totale % 100 100 100 100 100 Area Totale Maghreb Altri Africa Asia- America Europa orientale SI % 31,8 20,3 38,9 40,0 31,2 NO % 59,4 66,2 42,6 56,9 65,6 non sa % 5,9 10,8 11,1 3,2 Stare molto con le persone della

mia comunità rende difficile il dialogo con i modenesi

non risponde % 2,8 2,7 7,4 3,1

n 286 74 54 65 93

Totale

% 100 100 100 100 100

Ma che cosa gli stranieri sono disponibili a condividere con i modenesi?

d46 Quali di queste cose è disponibile a condividere, mescolare con i modenesi

100%

50% 75%

25%

0%

Cucina Abbigliamento Divertimento Lingua Luoghi d’incontro Festività

non risponde 4,5 5,2 7,7 5,2 7 7,7

No 19,9 15,4 24,5 17,8 16,8 25,2

Sì, solo in parte 47,6 29,7 34,3 19,2 30,1 22

Sì, del tutto 28 49,7 33,6 57,7 46,2 45,1

one con la cultura locale (57,7%), anche se è interessante rilevare che il 19,2% degli tervistati esprime disponibilità solo in parte. Questo dato è interpretabile da un lato con il bisogno

parziale disponibilità, ovvero si fa portatore ell’esigenza di mantenere la propria identità culturale anche attraverso i capi di vestiario.

Allo stesso modo, la disponibilità alla condivision a ai i ro (46,2%) e alle festività (45,1%). Le rispettive, parziali dispo i a o, 22% festività), danno ancora una volta conto del bis

così co are nelle scelte dei cibi, e ono car isura preponderante le abitudini del quotidiano, nonché tutti i valori simbolici legati alla scelta del cibo: il 28% dichiara infatti bile ad una mescolanza totale con l ina nes ntre ,6% affer rziale disponibilità.

Dopo aver analizzato le contaminazioni, è interessan sser gli e

volontà di condivisione: il 25,2% non intende scolare le festività, ,5% ivertim o, il 19,9% la cucina, il 17,8% la lingua, il 16,8% i luoghi di incontro. Possiamo interpretare questi dati Questo argomento apre al tema dell’integrazione sociale come condizione per la convivenza armoniosa tra le persone, dove l’agire sociale è il prodotto delle interazioni comunicative lungo un continuum in grado di accogliere diverse tonalità di accordo.

Innanzitutto la lingua, che viene ancora una volta percepita come fattore di comunicazione e di integrazi

in

di mantenere la propria identità linguistica, dall’altro può rappresentare un invito indiretto ai modenesi ad aprirsi ad altre competenze linguistiche, impossessandosi a loro volta di lingue straniere.

Altro fattore di integrazione è l’abbigliamento (49,7%). Se da un lato la moda, o più propriamente il modo di abbigliarsi, crea volontà di contaminazione per circa la metà degli intervistati, è interessante la puntualizzazione del 29,7%, che afferma una

d e si afferma in r nibilità d pporto mescol luogh nza (30,1 di incont % incontr ogno di proteggere la cultura di appartenenza, me del resto app ch veng a toc e in m

di essere disponi a cuc mode e, me il 47

ma una pa

te o vare lementi di rigidità e di non

me il 24 il d ent

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con lo spontaneo radicamento al proprio gruppo di appartenenza e al ma mento di luoghi di co zione che assumono la funzione di un microcosmo a sua volta inserito più o spazio sociale, dove le routine del quotidiano prevedono il tempo lavorativo, la scuola per i figli, il re la spesa e altre condotte inevitabilmente a carattere sociale. Questo desiderio di non mescolarsi,

o assioma del paradigma comunicativo sistemico relazionale recita “Non è possibile non comunicare”