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IMMINENTE RIATTIVAZIONE DI UN LIMITATO SERVIZIO POSTALE» Che razza di amicizia fosse quella che i tedeschi professavano sia a parole

cronache di vita quotidiana nei giorni dell’emergenza

IMMINENTE RIATTIVAZIONE DI UN LIMITATO SERVIZIO POSTALE» Che razza di amicizia fosse quella che i tedeschi professavano sia a parole

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giornate dell’agosto scorso. Nulla è stato risparmiato dagli invasori nella loro furia distruggitrice e soprattutto nel campo dei servizi pubblici i danni arre- cati sono gravissimi. Naturalmente uno degli obiettivi dei guastatori è stato quello della centrale dei postetelegrafonica. Anche qui si è messo in pratica il sistema usato dappertutto: furto e trasporto in Germania del macchinario asportabile; razionale distruzione degli impianti fissi. Così nei reparti fissi del telegrafo e del telefono i danni sono di larga potata e occorrerà un lungo lavoro di riparazione per rimettere le linee in efficienza.

Per quanto invece riguarda la sede centrale delle poste, qui i tedeschi hanno trovato un campo di attività più limitato ed hanno dovuto contentarsi di portar via macchine calcolatrici, da scrivere ed altro materiale, senza tuttavia poter operare distruzioni di grande mole, tanto che l’opera di organizzazione e di as- sestamento ha potuto iniziarsi ben presto con la cooperazione delle Autorità al- leate, subito preoccupate anche di questo importante ramo della vita pubblica. Intanto si è provveduto alla riapertura delle succursali e ricevitorie per il servizio bancario di pagamento stipendi, sussidi, ecc. Esse sono rimaste per la maggior parte dei casi incolumi: solo quella di via Guicciardini ha subito la sorte toccata agi edifici dell’antica strada, rimanendo completamente distrutta, mentre dan- ni abbastanza gravi ha riportato quella di piazza Leon Battista Alberti. Questo per quanto si conosce fino ad oggi, perché l’opera di ispezione, per cause di forza maggiore, non è stata ancora completata. Anche per quel che riguarda il recapito postale si sta lentamente provvedendo. La corrispondenza rimasta in giacenza sarà fra breve sbloccata e avrà libero corso, s’intende per il solo ser- vizio in città; quella diretta a nord verrà restituita, ove possibile, al mittente. Ma una notizia che sarà accolta con la più grande soddisfazione è quella dell’istituzione di un servizio postale con il territorio liberato […]. Si è in- somma riusciti a mettere un po’ d’ordine nel delicato servizio postale che ap- pena venti giorni or sono era in uno stato di totale disorganizzazione. Gli uffici funzionano con una certa normalità ed il nuovo direttore provincia-

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le, dott. Francois, che da qualche giorno ha preso possesso del suo incari- co, sta attivamente lavorando al lato delle autorità anglo-americane affinché la ripresa, che sta già delineandosi, vada sempre più prendendo consistenza. «LE SCUOLE»

Con l’avvicinarsi dell’autunno le famiglie pensano con sollievo alla riapertura delle scuole. Vi pensano anche le autorità scolastiche ma con viva preoccupa- zione poiché le difficoltà che si riscontrano in ogni ripresa della vita cittadina si presentano gravi di fronte alla ripresa dell’attività scolastica sia nella scuola elementare sia nella scuola media. C’è innanzitutto e grave la condizione dei locali e per rendersene conto basta esaminare i risultati di un’inchiesta sullo stato degli edifici scolastici. Dei 67 fabbricati, 27 hanno patito danni gravi per bombe, granate o mine. Inoltre 18 scuole hanno subito danni più o meno lievi e solo 15 sono in buono stato. Di alcune non abbiamo notizie precise. Tutti gli edifici ancora abitabili sono occupati da sfollati.La situazione è grave an- che sotto molti altri aspetti: non tutte scuole potranno essere ripristinate nello scorcio di poche settimane e gli scolari dovranno alternarsi in due o forse in tre turni negli stessi locali. Ed ecco il problema farsi difficile anche per gli ora- ri in quanto la mancanza di energia elettrica imporrà nell’autunno un orario non troppo mattutino e nemmeno protratto oltre una data ora del pomeriggio. Un altro problema, fortunatamente meno grave, è quello dei libri. Scomparso il famigerato libro di stato gli editori fiorentini intrapresero la stampa di alcu- ni libri scolastici rispondenti alle necessità didattiche e ai nuovo liberi tempi. Alcune buone opere sono pronte e altre bene avviate con qualche ripie- go tecnico potranno essere ristampate. Certo gli editori saranno consulta- ti e aiutati dalle autorità scolastiche quali non vorranno ripetere a Firenze il grave errore pedagogico, psicologico compiuto a Roma, dove si è impo- sto un nuovo libro di stato che per la fretta con cui verrà compilato non dà affidamento di essere migliore di quello che imponeva il regime fascista. C’è anche il problema dei quaderni. Ogni genitore sa quanta carta di- vori il suo rampollo. Ebbene, quaderni pronti ce ne sono ben pochi e bi-

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sognerà stimolare i fabbricanti a provvedervi e a prezzi non più proibiti- vi. A noi non dispiacerebbe che per ovviare all’inconveniente dell’anno scorso, in cui a un certo momento non si trovò più un quaderno, si calcolas- se il fabbisogno minimo di tutta la popolazione scolastica e in base ad essa fare un’assegnazione fissa per scolaro che acquisterebbe i quaderni diretta- mente dalla scuola, fornita direttamente dai produttori o da assegnati detta- glianti. Naturalmente la scuola non trarrebbe da questo servizio alcun profitto. Vi sarebbe da parlare degli insegnanti e dei direttori una parte dei quali non è certo adatta ad esercitare l’alto ministero della scuola, dopo essere stata vivace sostenitrice del fascismo o serva zelante di ogni gerarca, ma qui il problema diventa politico e spetta se mai ad altri che non sia il cronista ad affrontarlo. E le criticità non riguardavano solo i servizi e i beni di prima necessità, ma anche i danni che la guerra aveva arrecato al patrimonio artistico e culturale della città. Era il momento delle verifiche e dei sopralluoghi, con qualche buona notizia:

«LE STATUE DEL PONTE A SANTA TRINITA RECUPERATE QUASI