V. L'IMPATTO SOCIALE COME STRUMENTO COMPETITIVO: UNA
5.3 Analisi dei risultati e confronto
5.3.1 L'impatto: importanza, utilità della valutazione, percezione interna ed esterna
Una delle domande chiave che è stata oggetto di ognuna delle interviste è quella relativa all'importanza di valutare l'impatto, adottando strumenti adeguati, e di come quest'ultimo venisse percepito all'interno dell'organizzazione e dalla comunità esterna. Le risposte di chi lavora da anni al fianco di imprese e organizzazioni hanno permesso di fotografare la situazione attuale e di comprendere quali sono le aree di miglioramento dentro le quali le aziende si stanno muovendo per ottimizzare le proprie performance e integrare l'impatto nel proprio business.
Secondo Nativa e B Corp, è ormai ampiamente dimostrato che le aziende che hanno deciso di intraprendere il percorso della sostenibilità ottengono risultati economici migliori di altri, soprattutto se visti in una prospettiva di lungo periodo. Se un'azienda
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vuole mantenere la sua posizione nel mercato deve essere pronta a rispondere ai grandi cambiamenti che stiamo vivendo e deve dotarsi di strumenti perché "non si può conoscere o migliorare qualcosa che non si può misurare".
Lo stesso accade nel Terzo Settore, come confermato da VITA che da sempre si occupa soprattutto del mondo non profit, nel quale "imparare a rendicontare e a valutare l'impatto della propria azione è uno scatto importante di crescita". La valutazione viene interpretata in maniera positiva e non come un giudizio esterno perché permette ad ogni soggetto di migliorarsi e di analizzarsi dall'interno.
Nel campo del non profit si muove anche la Fondazione di Modena, la quale si occupa principalmente di finanziare progetti di forte rilevanza sociale, ma evidenzia l'importanza di valutare l'impatto anche nel settore delle imprese, nel quale però la legislazione in merito è ancora molto carente. La Fondazione ritiene inoltre fondamentale misurare l'impatto sia ex-ante che ex-post, oltre ad una stima degli effetti generati internamente ed esternamente all'organizzazione. "È un'attività molto importante anche in termini di posizionamento esterno. Noi crediamo fortemente che l'impatto sia una leva strategica". Il problema poi sorge nel momento in cui bisogna decidere quale metodologia di valutazione utilizzare; alcuni infatti preferiscono avvalersi di strumenti di tipo qualitativo, altri invece sono più propensi ad adottare un approccio quantitativo.
Human Foundation, ad esempio, si è dichiarata favorevole all'utilizzo del metodo SROI, applicato in maniera congiunta alla Teoria del Cambiamento, ed evidenza inoltre diverse ragioni per cui misurare l'impatto può essere utile per le aziende, distinguendole in motivazioni tipo intrinseco ed estrinseco. Nel primo gruppo, secondo la Fondazione, troviamo "aspetti etici o morali che ciascuno di noi ha rispetto a generare un valore positivo per le persone e per la società" e la capacità di interpretare i bisogni della comunità adattandosi ad un contesto mutevole. Tra le motivazioni estrinseche invece viene annoverato il contesto giuridico, la capacità di incidere sull'agenda politica e le aspettative degli stessi stakeholder. Se da un punto di vista teorico Human Foundation ha molto chiara questa distinzione, riconosce anche che nella realtà delle organizzazioni queste motivazioni vengono percepite in maniera ancora troppo esigua e per questo ci sarebbe bisogno di operare un cambio di prospettiva. È necessario "spostare l'attenzione dall'aspetto dimostrativo della misurazione a quello migliorativo" e questa rivoluzione
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potrebbe far sì che la valutazione d'impatto diventi un vero e proprio strumento di management interno all'azienda, cosa che sono ancora in pochissimi a fare. Quest'ultimo punto è riscontrabile in quasi tutte le interviste realizzate ed è stato argomentato soprattutto da chi collabora con le imprese e conosce le loro dinamiche interne.
Procedendo con l'analisi delle interviste, nel gruppo delle società di consulenza e associazioni coinvolte nella ricerca troviamo in primo luogo Impronta Etica, la quale sottolinea che misurare l'impatto è una sfida diventata ormai di dimensioni globali, ma che sono ancora molto poche le aziende a farlo in maniera strutturata. I soggetti che hanno iniziato ad entrare in contatto con questa nuova opportunità hanno compreso l'importanza della valutazione come "strumento migliorativo all'interno del processo aziendale". Molte aziende prima di intraprendere questo percorso non si rendono conto dell'enorme potenziale che ha la valutazione e riescono a comprenderne l'utilità solo dopo aver toccato con mano l'efficacia delle proprie azioni nel territorio. La scarsa presenza di strumenti oggettivi e condivisi per misurare l'impatto frena molte imprese poiché è strettamente necessario per ogni organizzazione poter misurare i risultati ottenuti e farli conoscere ai propri stakeholder esterni, come ricordato da Koinètica. Quest'ultima infatti insiste molto sulla comunicazione dei risultati ottenuti sia all'interno che all'esterno delle aziende, ritenendola un'azione fondamentale per iniziare il processo di crescita e "comunicare la loro capacità di coniugare il profitto con l'impatto sociale".
Un po' meno idealista è la posizione del centro di ricerca ArcoLab, secondo il quale "l'azienda si muove quando capisce il vantaggio" e molto spesso si parla di impatto in maniera impropria solamente perché "va di moda". ArcoLab inoltre pone l'accento sulla difficoltà di valutare l'impatto di un'intera organizzazione e per questo motivo ritiene che sia più opportuno (e realistico) valutare l'impatto di un singolo progetto in un determinato territorio. La valutazione d'impatto acquista un'importanza significativa solo quando l'organizzazione gli riconosce la capacità di migliorare le proprie attività e di comunicare con il proprio pubblico.
Infine, la posizione del network internazionale BDO non si discosta molto da quanto dichiarato dai precedenti soggetti in merito all'importanza della valutazione, grazie alla quale è possibile dunque rafforzare il legame tra l'impresa e i portatori di interesse ed è un modo utile per "rendere conto di ciò che viene realizzato, delle risorse impiegate e
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dei cambiamenti che vengono rilevati nella sua comunità di riferimento". Le imprese che decidono di attivare i processi di valutazione dell'impatto hanno un'identità più marcata e hanno l'opportunità di migliorare le proprie azioni.
Nel corpus delle interviste è presente anche Zordan, un'azienda che, avendo già ottenuto la certificazione B Corp, ha compreso da tempo che "ci sono degli asset molto più importanti da tenere in considerazione, che sono l'ambiente e la società, attorno ai quali costruire tutto un nuovo modello di business". Zordan crede nell'apporto che la misurazione degli impatti dà all'azienda per farle capire dove dovrebbe investire di più e cura in maniera particolare la comunicazione interna perché ritiene che ogni singolo dipendente debba essere coinvolto in questi processi. L'azienda è certamente consapevole che prima che il pubblico percepisca davvero questa differenza c'è bisogno di tempo, ma il cammino è sicuramente quello giusto.