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D ESTINAZIONI SUL WEB

2.7 Implicazioni per la destinazione

Come abbiamo evidenziato nei paragrafi precedenti, la rapida diffusione delle tecnologie web 2.0 ha inevitabilmente modificato sia il modo di fare turismo da

9 Marchiori fa un ulteriore distinzione tra immagine e percezione di una destinazione. La percezione, infatti, avrebbe luogo solo in presenza di stimoli concretamente vissuti, e quindi percepiti, dal singolo. Al contrario, l’immagine di una destinazione si può avere anche in assenza di un’esperienza diretta.

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parte dei professionisti del settore, sia il modo di approcciarsi alla vacanza dei turisti, mettendo gli esperti di marketing di fronte a sfide sempre nuove e impegnative.

Per le destinazioni turistiche è molto difficile, se non in certi casi impossibile, controllare i contenuti generati dagli utenti nel web. Foto, articoli nei blog, opinioni ed esperienze rese pubbliche dai social, video che diventano virali e fanno velocemente il giro del mondo: essere a conoscenza di tutta questa mole di informazioni e contenuti è già di per sé un’impresa, riuscire a controllare l’opinione pubblica oggi è una sfida davvero impegnativa.

A questo proposito si può fare una distinzione tra tre diversi livelli di presenza online delle destinazioni. Il primo livello è quello dei canali ufficiali della destinazione, dove le informazioni contenute provengono da fonti dirette, quindi risultano più affidabili perché sotto il controllo totale dei manager (è il caso del sito istituzionale, il DMS). Ad un secondo livello, semi-ufficiale, in cui il controllo della destinazione è solamente parziale, troviamo i profili della località sui social network generalisti, le pagine web dedicate ai viaggi, i blog. L’ultimo livello è quello in cui la presenza online è controllata dagli utenti: le fonti sono esterne e per questo del tutto fuori dal controllo dei manager. Comprendono tutti gli spazi che ospitano user generated content nelle diverse forme possibili: commenti, post, foto, raccomandazioni (Forlani, 2009).

La grande libertà che il web 2.0 affida agli utenti può essere vista da una parte come espressione delle preferenze dei consumatori e delle tendenze in atto nei mercati globali di riferimento, ma d’altra parte esercita sempre più pressione sulle destinazioni. Ne deriva che il primo modo più efficace per cercare di mantenere una buona reputazione online sia quello di rivedere il proprio prodotto, ambire cioè a non lasciare margine di insoddisfazione da parte dei clienti, vigilando costantemente la qualità dei servizi offerti, così che non si possa far altro che diffondere nel web opinioni positive.

In secondo luogo è fondamentale che le destinazioni non sottovalutino la forza del web, cercando di essere sempre informati sulle innovazioni tecnologiche in

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ambito turistico, ma che soprattutto siano presenti online, in modo attivo e costante, con l’obiettivo di rafforzare la fedeltà alla destinazione, promuoverla presso nuovi mercati, e così facendo migliorarne l’immagine attraverso una conoscenza sempre più approfondita dei turisti e dei loro bisogni.

Dal punto di visto dei manager di destinazione, infatti, Internet è diventato il canale principale dove pianificare e promuovere la destinazione, aumentandone così la performance a livello di mercato turistico globale. Infatti, come affermano Crivellaro e al. (2007), diversi studi hanno evidenziato che l’emergere dei social media ha costretto i manager delle destinazioni a ripensare le loro strategie di branding, passando da una prospettiva di brand come architettura, a quella di brand come contesto live, dove i mercati si manifestano sotto forma di conversazioni, e il monitoraggio di tali conversazioni rappresenta la prima fase di ogni strategia di marketing.

La presenza online delle destinazioni deve inoltre assicurare agli utenti quei benefici che li spingono a far parte di comunità online. Gli utenti sono alla ricerca di un ambiente coinvolgente in cui la gente si scambia informazioni, instaura amicizie e si sente appagata attraverso la condivisione di esperienze di viaggio. Si tratta quindi di benefici sicuramente funzionali, ma soprattutto sociali, psicologici ed edonistici. Inoltre, gli utenti si aspettano che i contributi delle destinazioni siano di qualità, efficaci e che siano un incentivo per gli utenti a seguirli. I network online dovrebbero, cioè, essere pensati in modo tale da premiare i membri della comunità che vi partecipano attivamente.

Pencarelli (2009) suggerisce un elenco di azioni concrete da intraprendere affinché le destinazioni si ricavino uno spazio nella rete, e riescano a sviluppare e promuovere il proprio brand online.

 Indagare le opportunità fornite dall’attuale presenza web (portale della destinazione) e valutare eventuali benefici dati dalle attività di social networking

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 Inserire dei partecipanti attivi in forum e community per ascoltare le conversazioni in atto nel mercato

 Spingere il personale a fare blogging sul sito istituzionale e sui forum su argomenti rilevanti

 Creare collegamenti reciproci tra i vari attori della destinazione

 Aggiornare continuamente i blog e le pagine istituzionali create nei social  Offrire informazioni utili alla comunità per incitarle alla collaborazione  Rispondere ai commenti in modo onesto, trasparente e in tempi brevi  Incoraggiare il feedback degli utenti e i suggerimenti

 Discutere con la community idee e progetti in cantiere

La rapidità con cui cambiano tecnologie e strategie di marketing associate è innegabile, e mette alla prova gli esperti di web marketing, costantemente alla ricerca di soluzioni di comunicazione nuove ed efficaci. Come questi nuovi strumenti influenzeranno le strategie di marketing, la gestione del brand delle destinazioni, le relazioni pubbliche con i clienti, e la percezione della destinazione, non è quindi un dato sul quale sia possibile fare previsioni a lungo termine, ma una cosa è certa: richiede costante aggiornamento e flessibilità al cambiamento.

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