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CAPITOLO II: LA TRIBU’ DI FORMICHE;

2.3 Le Formiche nel cambiamento sociodemografico;

2.3.1 Imprenditore Istituzionale;

Per prima cosa dobbiamo definire il concetto di imprenditore istituzionale al fine di capire se è possibile applicalo alla categoria che stiamo esaminando. Possiamo chiamare Imprenditore istituzionale colui che è disponibile a investire le proprie risorse per avere un beneficio futuro e indurre un cambiamento della società. Solitamente ci si riferisce ad attori che possiedono i mezzi necessari per promuovere gli interessi loro e della categoria a cui appartengono, creando nuove istituzioni per loro importanti54.

Questo termine è stato introdotto nel 1988 da Paul Joseph DiMaggio, professore e sociologo statunitense, come nuovo metodo per analizzare le dinamiche che producono i cambiamenti istituzionali endogeni ed è emerso per cercare di rispondere alla domanda del perché spesso succede che nelle società si sviluppano delle nuove istituzioni e in che modo queste stesse subiscono dei cambiamenti. Gli imprenditori istituzionali sono proprio coloro che hanno un interesse ad incoraggiare delle

54 Definizione ricavata da B. LECA, J. BATTILANA, E. BOXEMBAUM, Agency and Institutions: A Review of

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trasformazioni e che sono in grado di sviluppare dei metodi per apportare questi mutamenti55.

Divenire imprenditore istituzionale è un processo politico e culturale molto complesso56, che implica il dover sviluppare diverse tecniche a seconda degli obiettivi

che si vuole perseguire57. Recentemente vi sono stati degli studi per cercare di

comprendere come vengono organizzati e supportati questi progetti e solitamente si basano sui valori, gli interessi e i problemi condivisi da un gruppo58. Infatti,

l’imprenditore istituzionale può mobilitare le proprie risorse solo se riesce ad inquadrare le caratteristiche formanti del gruppo d’interesse59, in modo tale da poter

infondere nuove norme, credenze e valori nella struttura sociale.

All’interno della società attuale, possiamo considerare come imprenditore sociale colui che cerca di trattare delle complesse problematiche e bisogni sociali, così da contribuire al benessere comune. Possiamo individuarlo quando una persona o un gruppo:

1. Si impegna nella creazione di valori sociali;

2. Mostra una capacità nel riuscire a cogliere le occasioni o a creare opportunità per sviluppare questo nuovo insieme di valori;

3. Sviluppa un comportamento innovativo che possa portare al cambiamento o alla creazione di nuove norme sociali;

4. Ha il coraggio e la volontà di rischiare per la trasformazione della società; 5. È determinato a perseguire la propria impresa sociale sebbene consapevole

degli scarsi risultati60.

Sulla base di queste ipotesi cercheremo di analizzare nei paragrafi successivi se le Formiche si comportano da Imprenditori Sociali all’interno dell’ambiente in cui vivono.

55 DiMaggio, 1988; Fligstein, 1997; Rao, Morrill, & Zald, 2000 56 DiMaggio, 1988; Fligstein, 1997; Rao, 1998

57 Perkmann and spicer, 2007

58 Boxenbaum and Battilana, 2005; Fligstein, 2001; Suddaby and Greenwood, 2005

59 Snow and Benford, 1992: 150

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2.3.2 Il caso delle Formiche: fenomeno di passaggio o comunità con istituzioni peculiari?

Per poter esaminare il caso della Tribù di Formiche innanzitutto si devono collocare questi giovani neolaureati rurali all’interno della società e chiarire sotto quali aspetti si possono considerare una comunità.

Successivamente, dobbiamo porci tre domande di partenza che ci permettono di chiarire meglio il fenomeno in esame. Per prima cosa dobbiamo rispondere alla questione principale che è: le Formiche vogliono il cambiamento? Se sì, che tipo di trasformazione vogliono che avvenga? Infine, è necessario comprendere in che modo possono incidere sui processi decisionali e quindi rendere possibile la trasformazione degli aspetti della società che li riguardano?

La Tribù di Formiche non può propriamente essere considerata una comunità61

a sé stante, intesa nello specifico significato di gruppo tra di sé integrato, poiché i suoi componenti non sono uniti da veri rapporti intrapersonali o dalla consapevolezza di far parte di una categoria sociale. L’aspetto che veramente li unisce e li rende una comunità è la loro condizione socioeconomica che si trovano a vivere una volta finita l’università, alla ricerca del lavoro nelle città e da quello tutte le altre caratteristiche che hanno sviluppato per la sopravvivenza e il raggiungimento dei loro obiettivi. I suoi membri, nel corso degli anni, hanno creato alcuni aspetti peculiari tali da far pensare a una sorta di comunità, dati dalla formulazione di norme, relazioni e valori che molti dei componenti della Tribù rispettano e condividono.

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61Da un punto di vista sociologico all’interno di una comunità si creano delle identità condivise dai componenti che determinano l’appartenenza a tal gruppo.

62 Aspetti per i quali la Tribù di Formiche può essere considerata una comunità con istituzioni peculiari.

CONDIZIONE SOCIO ECONOMICA

NORME RELAZIONI

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Come è già stato illustrato nei paragrafi precedenti, ci sono alcune caratteristiche che, in effetti, portano a considerare questi giovani come una comunità che condivide norme non scritte, valori e relazioni. Non solo il sociologo Lian Si li ha studiati come un unico gruppo definendoli come una nuova categoria nella scala sociale cinese, sottolineando quindi il mutamento sociodemografico, ma li ha anche chiamati “comunità di quartiere”63. Infatti, le formiche, in seguito all’opportunità presentatesi

di un maggior livello di istruzione e di possibilità di riscatto sociale, hanno creato un insieme di istituzioni non formali che si trovano alla base del loro stile di vita.

Come prima cosa quindi, ci troviamo di fronte a un gruppo sociale che a livello economico non è del tutto indipendente e fatica a reggere i ritmi delle grandi città e questo, di conseguenza, è causa di esclusione sociale e di raggruppamento in alcuni quartieri dei centri urbani. Dunque, da questa condizione socioeconomica svantaggiata la prima peculiarità che ne emerge risiede nei luoghi dove queste formiche sono costrette a vivere. Le periferie delle metropoli, i “villaggi urbani”, diventano l’ambiente nel quale i giovani neolaureati trovano uno spazio che li può accogliere, seppure temporaneamente, ma comunque rappresenta il primo aspetto di unione, contatto e condivisione tra questi individui. Inoltre, la relazione che si crea tra le formiche e le periferie alle volte è così forte che l’idea di lasciare questi quartieri è molto temuta dai giovani, i quali riescono a trovare un equilibrio all’interno di questi ambienti, ma non sanno se riusciranno a integrarsi in altri. Vi sono delle testimonianze infatti di alcuni neolaureati che una volta trovato un buon lavoro, grazie al quale potevano permettersi di pagare degli affitti in zone più centrali, hanno comunque preferito rimanere nei suburbi poiché non sopportavano la solitudine che sarebbe derivata nel trasferirsi in appartamenti non condivisi, segno questo del bisogno di vivere nella cooperazione e nella comunione. Anche la demolizione di molti quartieri, iniziata nel 2011 con il villaggio di Tanjialing, ha provocato ansie e preoccupazioni non solo dettate dal fattore economico e quindi di possibile aumento dei costi, ma anche

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per l’incertezza e la delusione del dover cambiare nuovamente casa, relazioni e abitudini.

Quindi le Formiche, trovandosi in questa situazione, iniziano ad assumere delle norme di vita che li contraddistingue, per esempio l’esigenza di cambiare molto spesso il lavoro, l’accettazione della lotta e della fatica per il raggiungimento degli obiettivi che si sono prefissati, la continua ricerca del miglioramento di sé e del loro status sociale per procurarsi ricchezza. Questi aspetti diventano abituali e condivisi dalle esperienze di molti giovani e quindi, sono capiti e risultano normali ed ovvi ai loro occhi. Inoltre, sviluppano dei valori comuni quali l’ottimismo nella visione del futuro e della loro condizione, la costanza e l’impegno che ripongono nel lavoro. Anche nella sfera delle relazioni si trovano costretti, essendo lontani da casa e avendo lasciato l’università che era un mondo a loro noto, a dover almeno cercare di instaurare dei nuovi rapporti, dati per lo più dalla condivisione che deriva dalle stanze dove vivono, anche se la loro precaria condizione non gli permette di riuscirci a pieno.

La creazione di nuove norme, codici di condotta condivisi, valori e relazioni è segno anche di malcontento e di desiderio di cambiamento, dunque nel paragrafo successivo verrà approfondito come le Formiche esprimono questo disagio.