• Non ci sono risultati.

Cristiana Bianchi

Il corso di formazione per Animatori Digitali ha proposto durante l’A.s. 2018-19 oltre a cinque incontri in plenaria, ben 18 laboratori a scelta e un viaggio di studio.

Gli Animatori hanno avuto la possibilità di individuare, tra le 18 proposte, tre laboratori ai quali hanno partecipato per il riconoscimento di 12 ore di frequenza.

Dei 18 laboratori previsti, solo 16 sono stati attivati, poiché due non hanno ricevuto un numero minimo di adesioni.

I 18 laboratori sono riportati nella seguente tabella, dove in rosso sono evidenziati i due laboratori non attivati. L’elenco dei laboratori è cronologico, sviluppandosi da novembre 2018 a maggio 2019.

Lab A Idee e spunti per un percorso di educazione all’uso consapevole dei dispositivi di-gitali, scommettendo sull’ unica App che non si scarica: la creatività! Stefania Bassi Lab B Personalizzare l’apprendimento con Khan Academy, Enrico Tombesi, Fondazione

Golinelli

Lab C Classi BYOD e capovolte: Flipped classroom per l’inclusione e la promozione del digitale, Daniela Di Donato

Lab D Visita al FabLab del Muse, Trento

Lab E A scuola con la GSuite, Mario Mattioli, USR Umbria

Lab F Attrarre e coinvolgere i colleghi nel mondo del digitale . Laboratorio per animatori digitali su motivazione e comunicazione efficace con i colleghi, Lucia Barbieri

Lab G Realizzare video da utilizzare a scuola, Elia Bombardelli

Lab H Da dati a conoscenza:laboratorio per estrarre, ripulire e rappresentare dati con gra-fici e mappe interattive, Maurizio Napolitano, FBK

Lab I Creare con la Realtà Aumentata: Coding e A.R. per scatenare la creatività di studenti (e docenti!), Alessandro Bencivenni

Lab L Didattica collaborativa con Office 365, Luca di Fino

Lab M Ricerca e validazione dei contenuti in Rete: chi cerca trova...ma cosa trova? Fran-cesca Noceti

Lab N Roadmap per un nuovo ambiente di apprendimento (tra Low e High tech), Jenny Poletti

Lab O Navigare in Byod: fra dire e fare conoscere il mare, Gabriele Benassi Lab P Da STEM a STREAM passando per la R di reading, Paola Mattioli

Lab Q Quando il testo si fa BOT: esperienze didattiche con le app di IM, Paola Lisimberti Lab R Laboratorio nel Creativity Lab - I.I. Degasperi Borgo Valsugana

Lab S Il laboratorio in tasca e un Robot nello zaino, Alfonso D’Ambrosio Lab T Visita al Liceo Steam, Rovereto

Il quadro complessivo delle presenze ai laboratori è rappresentato nel diagramma che segue:

L’andamento delle presenze ai laboratori permette di evidenziare che:

– i docenti hanno prevalentemente scelto di frequentare i laboratori proposti durante la prima parte dell’anno scolastico (Lab A - Lab I, da novembre 2018 a inizio marzo 2019); da marzo in poi la parte-cipazione ai laboratori si è notevolmente ridotta;

– i laboratori più frequentati sono stati il Lab E (A scuola con la GSuite - 51 partecipanti), il Lab C (Classi BYOD e capovolte - 37 partecipanti) e il Lab I (Creare con la realtà aumentata - 35 partecipanti), tutti proposti entro l’inizio di marzo 2019.

Per cercare di capire queste evidenze si può far riferimento al fatto che i docenti abbiano scelto i labo-ratori non solo in relazione all’argomento proposto, ma in funzione del periodo dell’anno in cui sono stati proposti, preferendo quelli organizzati durante il primo quadrimestre.

Gli animatori hanno dovuto scegliere:

– tre laboratori tra i proposti, in presenza della partecipazione al viaggio di studio – cinque laboratori, se non partecipavano al viaggio di studio.

È interessante osservare a quanti laboratori hanno poi effettivamente partecipato gli animatori.

Dal primo grafico proposto di seguito si evince che gli animatori che non hanno effettuato il viaggio di studio (complessivamente 50), poco meno della metà (22) hanno frequentato esattamente i cinque labo-ratori richiesti, 20 hanno frequentato dai 3 ai 4 labolabo-ratori, mentre 6 animatori hanno frequentato più dei laboratori richiesti (si tratta del 12 % di questo sottogruppo di animatori)

Per quanto riguarda il sottogruppo degli animatori che hanno aderito al viaggio di studio (39), 15 di loro hanno frequentato esattamente i tre laboratori richiesti, ma più del 50% di loro hanno partecipato a un numero maggiore di laboratori, con punte anche di 9 laboratori seguiti.

Questi dati confermano l’ottima partecipazione degli iscritti alla formazione a tutta la proposta facolta-tiva, cogliendo l’opportunità di seguire molti appuntamenti, oltre a quelli dovuti.

Un’ultima analisi relativa alla frequenza ai laboratori può essere effettuata raggruppandoli nei sette

Ambiti del DigCompOrg

Dirigenza e gestione dell’organizzazione Lab F, Lab O

Pratiche di insegnamento e apprendimento Lab A, Lab C, Lab I, Lab P

Sviluppo professionale Visite di studio

Pratiche di valutazione Lab C, Lab N

Contenuti e curricolo Lab B, Lab H, Lab I

Collaborazioni ed interazioni in rete Lab G, Lab N

Infrastruttura Lab D, Lab M, Lab R, Lab S, Lab T, Lab E, Lab O

Anche se a fronte di diversi numeri di laboratori per ciascun ambito del DigCompoOrg, si può com-mentare la distribuzione della partecipazione osservando che gli ambiti che sono stati seguiti meno sono il numero 1, relativo ai compiti della Dirigenza e alla gestione dell’organizzazione e il numero 6, per ciò che riguarda le Collaborazioni e interazioni in rete. Gli ambiti più legati alla professione docente, nei quali rientrano quindi più facilmente anche gli interessi dell’animatore digitale “insegnante”, sono quelli che vedono la più alta frequenza.

Concludendo, i laboratori che hanno riscosso la maggior partecipazione sono concentrati nella prima parte dell’anno scolastico e interessano soprattutto ambiti relativi alle pratiche di insegnamento, appren-dimento, valutazione, i contenuti e le infrastrutture.

Il laboratorio più frequentato è stato “A scuola con la GSuite”, argomento che interessa l’animatore sicuramente a livello di infrastruttura per l’istituto in cui opera, ma che ben si intreccia anche con i temi degli ambiti già evidenziati sopra.

SChooLogy: unA CommunIty PER gLI AnImAtoRI tREntInI

Elisabetta Nanni

L’articolazione @73 dell’Azione #26 del Piano provinciale Scuola Digitale, ha previsto la nascita della Community degli Animatori trentini. Cosa significa, realmente, fare Community? In una Comunità di prati-ca la conoscenza prodotta e condivisa non è formalizzata da testi o manuali ma è basata esclusivamente sull’esperienza. Il valore aggiunto, in questo caso, è proprio quello di rendere sempre più vincente sia l’apprendimento per imitazione che la condivisione del #saperepratico.

L’ ambiente scelto per la nascita della Community è stato Schoology, Learning management System progettato da Jeremy Reid, Ryan Hwang e Alex Trinidad e rilasciato commercialmente nell’agosto 2009.

La versione utilizzata è stata la basic poichè il profilo enterprise non è ancora accessibile alle istituzioni europee.

La preferenza nei confronti dell’ambiente virtuale americano è stata dettata dai seguenti motivi:

• strumento neutro non legato a domini istituzionali come Google Classroom o in locale come Moodle

• utilizzo in cloud replicabile anche in altri contesti scolastici, sia per creare gruppi tra pari con i colleghi che corsi con le proprie classi

• possibilità di un’app gestibile da strumenti mobile (tablet o smartphone) con attivazioni di notifiche

• semplicità d’uso simile a social network ampiamente utilizzati dai docenti

Con la finalità di promuovere strategie bottom-up e non centralizzare la gestione dell’ambiente, a tutti partecipanti sono stati assegnati ruoli non codificati ufficialmente ma con privilegi simili agli Admin.

Pertanto per ogni utente è stato possibile:

• Scrivere post nel gruppo

• Commentare post e discussioni

• Visualizzare i numeri di post inseriti da ogni partecipante nelle singole discussioni

• Creare discussioni

• Creare Risorse

• Salvare le Risorse del gruppo nella personale sezione “Resources”.