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-INDICAZIONI DI TUTELA AMBIENTALE E VALORIZZAZIONE PAESAGGISTICA

Nel documento COMUNE DI VITTORIO VENETO (pagine 89-93)

Art. 86 - Azioni programmatiche dell'Amministrazione per la tutela del territorio agricolo

1. In tutte le zone assoggettate a vincolo paesaggistico "ambientale" (sia ai sensi della L.

1497/1949 che ad opera del P.T.R.C.), o comunque dichiarate "sensibili per la conservazione dell'ambiente e del paesaggio" l'erogazione degli speciali contributi previsti dagli artt. 19 bis, ter e quater del medesimo Reg. 797 e dalla delibera del Consiglio Reg.

230/1986, verrà curata dall'Amministrazione comunale.

2. Su istanza degli interessati e/o delle Associazioni ambientalistiche, sull'impianto della zonizzazione di cui alle tavv. n. 13.1 e n. 13.3, il Comune redigerà progetti finalizzati alla tutela degli elementi tipici del paesaggio agrario e al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

- migliorare l'inserimento delle opere ed infrastrutture esistenti, in particolare curando l'eliminazione delle teleferiche e dei tralicci in disuso, ridefinendo il tracciato di quelli in uso e provvedendo ad occultare, con apposite barriere vegetali, tutti gli elementi che deturpano il paesaggio;

- redigere il censimento degli alberi di alto fusto costituenti "quadri naturali" (anche se non del rilievo richiesto dall'art. 1 n. 4 della L. 1497/1939) degni di tutela e di conservazione, prevedendo speciali forme di incentivazione del loro mantenimento, in collaborazione con i proprietari, prevedendo anche l'erogazione di contributi compensativi della perdita di prodotto derivante dalla loro conservazione;

- formare un progetto di integrazione del verde rurale con quello urbano, nelle aree collinari adiacenti al centro urbano al fine di favorire l'uso ricreativo di ambedue;

- curare la toponomastica delle strade agrarie indicandone l'andamento in appositi "cartelli";

- promuovere, in collaborazione con le altre Amministrazioni competenti l'approntamento del piano di rimboschimento dei terreni vincolati e vocati alla coltivazione boschiva previsto ai sensi dell'art. 75 e seguenti del R.D. 30 Dicembre 1923 n. 3267, curando il coordinamento dei programmi al fine di conseguire gli speciali contributi previsti dall'art.20 del Reg. C.E.E.

797/1985 e successive modificazioni, secondo le modalità previste dall'art. 34 della Del.

Cons. Reg.230/1986, al fine di raggiungere i seguenti specifici obiettivi:

a) incentivare la conservazione dei boschi di castagno da frutto nella sottozona E1 bc2;

b) prevedere la messa a dimora di essenze tipiche dell'orizzonte floristico locale, con previsione di fornire gratuitamente le essenze arboree previste;

c) tutelare i pascoli e le marcite esistenti, con divieto di rimboschimenti delle aree relative;

d) favorire la conversione dei cedui in fustaie, con prospettiva di ricostruire biocenosi simili a quelle originarie.

Art. 87 - Priorità negli incentivi a favore dell'ambiente

Nel quadro del "piano di utilizzazione agricola delle aree", agli "agricoltori" che, singolarmente o riuniti in associazione o consorzio, ai sensi della Del. Cons. Reg. 230/1986, dispongano di un'area che, sulla base di parere vincolante della Commissione edilizia, sia suscettibile di conseguirne efficace tutela ambientale e paesaggistica, i contributi potranno

essere dati per il raggiungimento di taluna delle finalità elencate nel precedente articolo (comma 2), il cui cumulo con quelle elencate e nell'ordine dell'elencazione, costituisce criterio di priorità nell'ammissione al contributo:

- mantenimento dei pascoli e delle marcite;

- tutela e ripristino delle piantate di viti, con palificazione in legno;

- tutela degli alberi d'alto fusto sparsi;

- realizzazione di fasce alberate e di siepi di protezione delle coltivazioni o dei corpi idrici da fonti di inquinamento urbano o stradale;

- coltivazione e cura dei boschi di castagno da frutto;

- tutela e cura delle sistemazioni idraulico-agrarie di collina (ciglionamenti, terrazzamenti, sistemazioni a rampe, a cavalcapoggio e a girapoggio);

- realizzazione di fasce a prato lungo il tratto pianeggiante dei corsi d'acqua;

- tutela ed impianto di siepi nelle zone di pianura.

Art. 88 - Classi tipologiche di riferimento per interventi su edifici storici in zona agricola

Gli edifici di interesse storico-ambientale inseriti nella zona territoriale omogenea "E", (già individuati e classificati per categoria di intervento dalla Variante approvata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 3854 in data 4.07.1989) ai sensi dell'art. 10 della legge Regionale n. 24/85, sono riportati nelle tavv. n. 13.1 e n. 13.3 della presente Variante. In attesa di predisporre un prontuario per gli interventi, la presente variante ha individuato tre classi tipologiche principali di edifici di interesse storico, corrispondenti a tre zone geografiche:

I zona: alta collina e montagna II zona: bassa collina

III zona: pianura

Per ciascuna di tali zone sono indicate le connotazioni tipologiche e gli elementi strutturali e formali da tenere come riferimento tendenziale in fase di progettazione edilizia.

I ZONA a) Abitazioni.

Le caratteristiche tipologiche degli edifici sono date da un sistema insediativo aggregato con tipologie in linea e coperture a due falde continue. La profondità del corpo di fabbrica è monocellulare con "piol" e "ritonda", sistema connettivo-distributivo esterno sul fronte principale e orientamento dell'asse organizzativo est-ovest parallelo alle curve di livello. I caratteri strutturali, formali, gli elementi esterni e i particolari di rilievo sono dati da:

- muratura in pietra calcarea squadrata in blocchi di varie dimensioni e costruita quasi a secco;

- intonaci al grezzo di calce e sabbia nella partitura di alzato corrispondente al "piol" e inesistenti nelle altre facciate;

- scale o ballatoi con attacco a terra in pietra calcarea in blocchi monolitici, rampa e pianerottolo in legno di castagno;

- solai, travi e impalcato in legno di castagno;

-tetto a due falde con orditura in legno di castagno e manto di copertura in coppo;

-sporto sul prospetto principale del ballatoio realizzato in legno di castagno e coppo, assente

sui due timpani laterali mentre sul retro viene realizzata una lieve sporgenza con il coppo;

- pavimenti in acciottolato nella stalla, in lastre di pietra calcarea nella cucina, in legno di abete e castagno al primo piano e sottotetto;

- camino sulla "ritonda", inserito nella muratura e sporgente;

- stipiti in legno di castagno.

b) Annesso rustico

Le caratteristiche tipologiche degli annessi rustici sono date da un sistema insediativo isolato, con tipologia elementare e copertura a due falde continue. La profondità del corpo di fabbrica è monocellulare con "piol", sistema connettivo-distributivo esterno e orientamento dell'asse organizzativo parallelo alle curve di livello. I caratteri strutturali, formali, gli elementi esterni e i particolari di rilievo sono dati da :

- muratura in pietra squadrata di varie dimensioni e natura e blocchi regolari;

- intonaci al grezzo in malta di calce e sabbia o assenti;

- scale esterne o ballatoi "piol" in legno di castagno;

- solai con travi e impalcato in legno di castagno;

- tetto con orditura in legno di castagno, manto di copertura in coppo;

- sporto solo sul prospetto principale, assente lateralmente sui timpani mentre sul retro viene realizzata una lieve sporgenza con lo stesso coppo;

- pavimenti in acciottolato;

- camini inesistenti;

- stipiti in legno di castagno.

II ZONA

Le caratteristiche tipologiche degli insediamenti sono date da un sistema isolato con tipologie in linea e coperture a due falde continue. La profondità del corpo di fabbrica è monocellulare con sistema connettivo-distributivo interno e orientamento dell'asse organizzativo parallelo all'isoipsa. Le caratteristiche strutturali, formali, gli elementi esterni e i particolari di rilievo sono dati da muratura in ciottoli e blocchi di origine alluvionale e blocchi di arenaria negli angoli;

- intonaci al grezzo in malta di calce e sabbia;

- scale interne in legno di abete ad una rampa;

- solai con travatura e impalcato in legno di abete;

- tetto con orditura portante e tavolato in legno di abete, manto di copertura in coppo;

- sporti a sud sul prospetto principale realizzato in legno e coppo di dimensione di circa cm.70; sul prospetto posteriore viene realizzato di dimensioni inferiori (cm. 35 circa);

- pavimenti in acciottolato di origine alluvionale nella stalle e negli altri annessi (caneva), con mattonelle piene in cotto nelle rimanenti stanze al piano terra e impalcato di abete nelle stanze superiori;

- scale esterne o ballatoi inesistenti;

- camini a levante sulla "ritonda" incassato nella muratura e sporgente;

- altezza di due piani;

- stipiti in pietra arenaria.

III ZONA

Le caratteristiche tipologiche sono date da un sistema insediativo aggregato con tipologie in

linea e coperture a due falde continue. La profondità del corpo di fabbrica è monocellulare con sistema connettivo-distributivo interno ed orientamento dell'asse organizzativo secondo la direzione est-ovest. I caratteri strutturali, formali, gli elementi esterni e i particolari di rilievo sono dati da:

- muratura in ciottoli e blocchi di origine alluvionale con rappezzature in mattoni di cotto;

- intonaci di calce e sabbia al grezzo;

- scale in legno di abete e sempre interne;

- solai con travatura e impalcato di legno, - controsoffitti in arelle nei locali abitativi;

- tetto con orditura portante e tavolato in legno di abete;

- sporti in legno e coppo (travetti a sporgere di cm. 60 circa);

- pavimenti al primo e secondo piano in legno, piano terra in mattonelle di cotto, cantina e stalla in acciottolato;

- altezze di due piani di abitazione e sottotetto uso granaio, stalla con soprastante fienile per l'annesso rustico;

- stipiti in mattoni di cotto.

Nel documento COMUNE DI VITTORIO VENETO (pagine 89-93)