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Sono prescrittivi, nei limiti e con le eccezioni indicate nelle presenti norme, i seguenti elaborati:

Nel documento COMUNE DI VITTORIO VENETO (pagine 24-29)

CAPITOLO II - AREE ED EDIFICI DI ANTICO IMPIANTO DI INTERESSE CULTURALE E AMBIENTALE (ZTO A)

5. Sono prescrittivi, nei limiti e con le eccezioni indicate nelle presenti norme, i seguenti elaborati:

• C.1 PLANIMETRIE DI PROGETTO Tavole formato A1 orizzontale, scala 1/1000

Nord tavole da 1 a 14

Serravalle tavole da 1 a 31

Ceneda tavole da 1 a 31

Sud tavole da 1 a 22

• C.2 SCHEDE SULLE UNITA’ EDILIZIE

seconda parte relativa alle indicazioni progettuali (3420 schede)

• C.3 NORME DI ATTUAZIONE

6. Gli elaborati ricognitivi hanno esclusivamente un valore documentario, gli elaborati metaprogettuali costituiscono modelli di indirizzo e metodologici, gli elaborati prescrittivi hanno valore normativo.

7. In caso di difformità o di contrasto fra elaborati prescrittivi le schede prevalgono sugli elaborati planimetrici e le presenti norme prevalgono su tutti gli altri elaborati.

Art. 29 - Classificazione dei sistemi territoriali

Il territorio comunale di Vittorio Veneto, per le parti interessate da insediamenti di antico impianto, è classificato, con il solo riferimento alla presente sezione normativa, in diverse articolazioni territoriali.

La prima classificazione è quella più ampia riferita ai Sistemi Insediativi. Questi non sono delimitati con un perimetro nelle tavole di Piano, ma sono invece riportati all’interno delle schede normative riferite alle singole unità edilizie.

Sono individuate con un apposito perimetro riportato in un fascicolo specifico le Unità Urbane, inoltre esse sono denominate, con riferimento alla scala edilizia, all’interno di ciascuna scheda normativa.

Sono individuate con un perimetro specifico le Unità Edilizie, ciascuna di esse, riportate sulle planimetrie in scala 1/1000, è identificata con un codice che rimanda alla scheda di censimento e normativa.

Art. 30 - I sistemi insediativi

1. All’interno del territorio sono riconoscibili diversi sistemi insediativi: centri storici, città consolidata storica, città consolidata, pianura, collina.

Appartengono al sistema insediativo centro storico Serravalle e Ceneda e i centri di alcune frazioni come San Giacomo di Veglia, Longhere, Meschio, Costa così come si sono definiti negli anni comprendendo nel perimetro edifici e spazi uniti da un’identità storico-culturale omogenea per qualità, caratteri morfologici e strutturali degli impianti.

La definizione dei perimetri dei centri storici deriva dalla lettura e confronto con l’evoluzione del territorio e dalla lettura morfologica degli insediamenti. Gli strumenti di lavoro per la definizione dei centri storici sono le mappe storiche, i catasti napoleonico e austriaco, l’atlante regionale dei centri storici, il piano regolatore vigente.

2. Per città consolidata storica si intende la parte di fondazione novecentesca, configurata, definita morfologicamente, con caratteri d’uniformità e riconoscibilità d’impianto. Pur presentando un disegno urbano unitario e preciso, nella città consolidata storica la compresenza d’elementi architettonici e di spazi diversamente articolati, è più evidente e pregnante rispetto al “centro storico”. In questo caso gli strumenti di lavoro, trattandosi di epoca più vicina a noi, sono le carte dei Piani regolatori che hanno dato vita a questa città (Piano De Min, Piano Torres).

3. Per città consolidata si intende la parte di città di recente costruzione, caratterizzata dalla presenza di un tessuto edilizio contemporaneo oramai definito e completato. In questo caso l’obiettivo del Piano è comprendere il ruolo degli elementi storici rispetto al tessuto circostante, definire la presenza o meno di ambiti di pertinenza e stabilire le modalità di conservazione e valorizzazione delle testimonianze di qualità.

4. Pianura è la parte del territorio di Vittorio Veneto prevalentemente a sud caratterizzata dalla diffusione edilizia nella quale si trovano per la maggior parte episodi edilizi puntuali caratterizzanti il tessuto. Gli interventi sono finalizzati alla conservazione e valorizzazione del patrimonio edilizio attraverso l’analisi delle tipologie ricorrenti e degli elementi del paesaggio ad esso connessi.

5. Nel sistema insediativo collina sono classificati l’insieme dei borghi storici e degli edifici sparsi presenti in ambito collinare (zone nord, est ed ovest del territorio comunale).

Complessivamente si tratta di un modello fortemente caratterizzante il territorio per qualità e per quantità delle testimonianze presenti. Gli obbiettivi del Piano sono principalmente rivolti all’individuazione, conservazione e valorizzazione degli elementi tipologici sia a livello paesaggistico che architettonico.

Art. 31 - Le unità urbane

1. Ogni sistema insediativo contiene al suo interno più UNITA’ URBANE e cioè gruppi di fabbricati che, attraverso le relazioni che intercorrono tra le unità singole, formano un insieme riconoscibile.

2. L’individuazione delle unità urbane all’interno di un tessuto deriva innanzi tutto dalla

comprensione delle regole che hanno generato e governano le parti che compongono i sistemi insediativi complessi. All’interno dei centri storici individuati dal PRG, le Unità urbane perimetrate sono 92 e corrispondono al seguente elenco:

UNITA' URBANA FASCICOLO UNITA' URBANA FASCICOLO

BORGO SEOI BORGHI BORGO AL PONTE NUCLEI STORICI 1

BORGO BOTTEON BORGHI FILANDE 1 NUCLEI STORICI 1

CALONEGHE DI SOPRA BORGHI MESCHIO 1 NUCLEI STORICI 1

CALONEGHE DI SOTTO BORGHI MESCHIO 2 NUCLEI STORICI 1

COLLESEI BORGHI MESCHIO 3 NUCLEI STORICI 1

FADALTO ALTO BORGHI MESCHIO 4 NUCLEI STORICI 1

FADALTO BASSO BORGHI MESCHIO 5 NUCLEI STORICI 1

LONGHERE 1 BORGHI MESCHIO 6 NUCLEI STORICI 1

LONGHERE 2 BORGHI MESCHIO 7 NUCLEI STORICI 1

MAREN 1 BORGHI MESCHIO 8 NUCLEI STORICI 1

MENEGON -FAIS BORGHI MESCHIO 9 NUCLEI STORICI 1

BORGO OLIVI BORGHI MESCHIO 10 NUCLEI STORICI 1

BORGO PICCIN BORGHI MESCHIO 11 NUCLEI STORICI 1

ADAL CENTRO BORGHI PIEVE DI BIGONZO 1 NUCLEI STORICI 1

PRADAL ALTO BORGHI SAN GIACOMO 1 NUCLEI STORICI 1

SAN PIETRO BORGHI SAN GIACOMO 2 NUCLEI STORICI 1

SAVASSA ALTA 1 BORGHI SAN GIACOMO 3 NUCLEI STORICI 1

SIMOI BORGHI SAN GIACOMO 4 NUCLEI STORICI 1

VALCALDA BORGHI SAN GIACOMO 5 NUCLEI STORICI 1

VIZZA 1 BORGHI SAN GIACOMO 6 NUCLEI STORICI 1

VIZZA 2 BORGHI BORGHEL 1 NUCLEI STORICI 2

SANTA GIUSTINA SERRAVALLE CARPESICA NUCLEI STORICI 2

SERRAVALLE 1 SERRAVALLE CORRER 1 NUCLEI STORICI 2

SERRAVALLE 2 SERRAVALLE COSTA 1 NUCLEI STORICI 2

SERRAVALLE 3 SERRAVALLE COZZUOLO NUCLEI STORICI 2

SERRAVALLE 4 SERRAVALLE DA PONTE 1 NUCLEI STORICI 2 SERRAVALLE 5 SERRAVALLE DA PONTE 2 NUCLEI STORICI 2 SERRAVALLE 6 SERRAVALLE DEI PERIS 1 NUCLEI STORICI 2 SERRAVALLE 7 SERRAVALLE DEL FANTE 1 NUCLEI STORICI 2

SERRAVALLE 8 SERRAVALLE OLARIGO NUCLEI STORICI 2

SERRAVALLE 9 SERRAVALLE POLDELMENGO 1 NUCLEI STORICI 2

CENEDA 1 CENEDA PORCIA 1 NUCLEI STORICI 2

CENEDA 2 CENEDA RINDOLA BASSA 1 NUCLEI STORICI 2

CENEDA 3 CENEDA RIZZERA NUCLEI STORICI 2

CENEDA 4 CENEDA SACCARDO 1 NUCLEI STORICI 2

CENEDA 5 CENEDA SAN FRIS 1 NUCLEI STORICI 2

CENEDA 6 CENEDA SAN GUSE'-SANT'OSMO NUCLEI STORICI 2

CENEDA 7 CENEDA SAN MICHELE 1 NUCLEI STORICI 2

1. Ciascuna Unità Urbana al suo interno è suddivisa in unità edilizie. Queste seguono una ripartizione dettata dalle caratteristiche architettoniche di ciascuna, indipendentemente dalla suddivisione delle proprietà. Le unità edilizie costituiscono la parte minima dell’unità

urbana e concorrono, per aggregazione, a definire l’unità urbana di appartenenza. Esse rappresentano il sottosistema di maggiore dettaglio del Piano e comprendono:

- edifici con vincolo monumentale e loro pertinenze;

- edifici significativi nell’impianto anche se non vincolati e loro pertinenze;

- edifici appartenenti al tessuto minore e loro pertinenze;

- edifici estranei al tessuto e loro pertinenze.

2. Nel caso sia dimostrata l’errata o non precisa delimitazione dell’unità edilizia riportata dalle planimetrie di Piano, l’individuazione corretta potrà essere fatta volta per volta, in occasione dell’intervento, dal progettista incaricato e quindi confermata dal competente organo tecnico comunale nell’ambito della istruttoria preliminare dell’atto abilitativo dell’intervento stesso.

3. Potrà essere rilasciato parere favorevole a condizione che siano rispettate almeno le seguenti condizioni:

• si dimostri la reale autonomia delle diverse parti;

• l’intervento per parti non comprometta la realizzazione di alcuna previsione di Piano;

• siano fatti salvi i diritti urbanistici della rimanente parte di Unità Edilizia;

• non siano in alcun modo compromessi elementi di pregio presenti.

4. Il parere sulla perimetrazione dell’unità edilizia fa parte integrante del provvedimento abilitativo.

5. Le relazioni tra unità urbane e unità edilizie sono molte e sono definite all’interno della scheda normativa. L’individuazione delle relazioni tra la singola unità edilizia e il contesto contribuiscono a determinare il grado di flessibilità dell’intervento ammesso.

Art. 33 - La Scheda Normativa – descrizione

Ciascuna unità edilizia, identificata con un codice nelle planimetrie di Piano, è dotata di una scheda di indagine e progetto.

La prima parte della scheda corrisponde al censimento delle unità. Essa riporta alcuni dati relativi alle caratteristiche degli edifici, una documentazione fotografica, attuale e raffrontata con il censimento degli anni 70, alcuni elementi storici e architettonici di prima definizione. Questa sezione della scheda è semplicemente ricognitiva.

La seconda parte identifica i rapporti dell’unità edilizia con l’unità urbana o con il contesto del quale fa parte, fornisce gli indirizzi e le regole sotto il profilo urbanistico e si conclude con le indicazioni normative sempre alla scala urbanistica. Questa seconda parte è prescrittiva.

La terza parte deve essere compilata nella fase del progetto architettonico. Con questa si entra nel merito dei caratteri dell’edificio, degli elementi di qualità e dello stato di conservazione delle diverse componenti.

Alla fine della scheda si riporta il tipo di intervento definitivo che deve essere derivato dal confronto tra quello proposto alla scala urbanistica e le informazioni ulteriori raccolte alla scala architettonica.

Art. 34 - La Scheda Normativa: localizzazione 1. Il PRG individua cinque sistemi insediativi:

• il centro storico appartenenza. Questa prima classificazione determina i criteri generali cui l’intervento deve attenersi.

Sistema insediativo centro storico: l’obiettivo principale è la conservazione e la valorizzazione del tessuto edilizio inteso come sistema edifici-spazi liberi-strade.

Nella valutazione delle scelte progettuali gli elementi da considerare, alla scala del sistema insediativo, sono:

• i rapporti con il contesto,

• le modalità percettive: frontali nel caso l’unità edilizia si trovi in una piazza o vi sia un asse viario perpendicolare; di scorcio nella maggioranza dei casi.

• l’organizzazione dello spazio di pertinenza per comprenderne il ruolo, le qualità, le potenzialità,

• la possibilità di densificazione o riorganizzazione del tessuto attraverso il recupero dei manufatti precari,

• garantire, per quanto non in contrasto con l’edificio, la pluralità delle destinazioni d’uso,

• valutare la possibilità di reperire aree per la sosta pubblica e privata.

Sistema insediativo città consolidata storica:

Gli obbiettivi che si perseguono in questo caso sono:

• la qualificazione degli spazi pubblici;

• la valorizzazione d’edifici e spazi per l’impianto urbano;

• il miglioramento delle prestazioni di servizi e infrastrutture rispetto al patrimonio esistente.

Sistema insediativo città consolidata:

Gli obiettivi da perseguire sono:

• la valorizzazione degli edifici di pregio;

• la verifica dei rapporti con il contesto e quindi l’effettiva ricuperabilità di un ambiente coerente.

Sistema insediativo collina: l’obiettivo principale è la conservazione del paesaggio. Nella valutazione gli elementi da considerare sono legati a:

• la qualità dell’intorno,

• la valutazione dei punti di percezione,

• la verifica della dotazione infrastrutturale,

• l’opportunità di non ricavare nuove strade,

• il rispetto dell’ambiente naturale,

• il controllo delle destinazioni d’uso impedendo quelle che incidono sull’ambiente in termini di mobilità, inquinamento ecc.

Sistema insediativo pianura: l’obiettivo principale è la valorizzazione del manufatto in un

contesto spesso già trasformato.

Nella valutazione gli elementi da considerare sono legati a:

• la qualità dell’intorno,

• la valutazione dei punti di percezione,

• garantire, per quanto non in contrasto con l’edificio, la pluralità delle destinazioni d’uso, soprattutto nei casi di prossimità all’urbano.

Art. 35 - La Scheda Normativa: Unità Urbana

1.Si intende l’unità come perimetrata nello specifico fascicolo e richiamata all’interno della scheda normativa. Questi dati riguardano le sole unità edilizie comprese in unità urbane individuate dal Piano.

2. QUALITA’ E CARATTERI

Nel documento COMUNE DI VITTORIO VENETO (pagine 24-29)