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L’indice IPESHE ovvero la performance globale dell’azienda e la sua formulazione

2.3   Misurazione e indice di performance 30

2.3.3   L’indice IPESHE ovvero la performance globale dell’azienda e la sua formulazione

Ottenere il risultato di prestazione (performance) globale dell’azienda significa aver esaminato un insieme complesso di aspetti e di caratteristiche che si traducono nell’assegnazione dei punteggi (pesi, ovvero importanza quantificata) agli elementi chiave, ai temi, alle checklist ed agli indicatori e nella definizione delle regole di validità dei valori ottenuti.

L’indice di prestazione è quindi definito da una relazione che combina questi valori: esso può essere rappresentato matematicamente da una relazione compatta quale quella riportata e discussa successivamente in questo paragrafo.

Dall’insieme delle osservazioni effettuate discendono due semplici criteri di applicazione e, a titolo di chiarimento, si riportano nei paragrafi 2.3.5 e 2.3.6 i risultati ottenuti utilizzando un esempio

5  Per   essi   sarà   la   sperimentazione   a   fornire   il   tempo   necessario   all’individuazione   e   definizione   delle   variabili  

puramente teorico: esso ha la funzione di mostrare come l’applicazione delle relazioni matematiche ottenute possa essere semplice se sono stati identificati correttamente i pesi delle singole voci. In linea generale la valutazione complessiva può essere posta nei seguenti termini: si vuole calcolare l’Indice IPESHE (Index of PErformance for Safety and HEalth) dell’attività produttiva. Tenendo conto che, come già detto, sono stati identificati sei elementi chiave, che ciascuno di essi ha comportato l’identificazione e valutazione di temi, che ogni singolo tema può essere valutato considerando sia checklist che indicatori e ricordato che tutto ciò deve concorrere alla valutazione della prestazione globale dell’azienda, diventa allora necessario predisporre una relazione che combini opportunamente – attraverso l’indicazione di pesi - i valori numerici che la valutazione porta ad associare a tutte le componenti del calcolo, inclusi checklist e indicatori.

Questi ultimi meritano una ulteriore osservazione. Nel caso degli indicatori il valore numerico è ovviamente l’indicatore stesso, mentre nel caso di una checklist, stante il suo significato, si può sicuramente affermare che il valore numerico associabile è rappresentato dal numero di risposte positive rapportato al numero di domande totale della checklist. Ma non si può non mettere in evidenza, e quindi considerare, un fatto certo, e cioè che le checklist non sono tutte caratterizzate dallo stesso numero di domande e che tanto maggiore è il numero di queste tanto maggiore deve essere l’importanza della checklist. Chiarezza vuole quindi che si adotti un simbolo diverso per il peso associato ad una generica checklist e per quello attribuito ad un indicatore, poiché se la checklist è costituita da molte domande la sua importanza può essere maggiore di quella di un singolo indicatore e viceversa se il numero di domande è basso.

Ciò considerato ne segue la relazione:

IPESHE = N ωi

ec

nt(i)tj

nin( j(i))pk+

ncl( j(i))αk "

#$

% &'IK

{

}

×100 (1)

dove il significato dei simboli è il seguente: Nec = numero di elementi chiave,

ωi = peso dell’i-esimo elemento-chiave, (0 ≤ ωi ≤ 1). Deve essere ωi Nec

" #$ % &'=1

nt(i) = numero di temi dell’i-esimo elemento-chiave,

tj = peso del j-esimo tema, (0 ≤ tj ≤ 1), contenuto nell’elemento-chiave i. Deve essere

nin (j) = numero totale di indicatori del j-esimo tema dell’elemento-chiave i, ncl (j) = numero totale di checklist del j-esimo tema dell’elemento-chiave i, pk = peso del k-esimo indicatore, (0 ≤ pk ≤ 1), contenuto nel tema j αk = peso della k-esima checklist, (0 ≤ αk ≤ 1), contenuto nel tema j

Poiché indicatori e checklist appartengono allo stesso tema j deve essere necessariamente

pk+ n αk cl( j (i))

nin( j (i))

" #$ % &'= 1 (2) che è condizione ancora più stringente di quelle indicate in precedenza, se in un tema vi sono contemporaneamente sia indicatori che checklist.

Ik = valore dell’indicatore k-esimo o della k-esima checklist (in questo caso data dal numero di risposte positive diviso per il numero totale di domande, come peraltro già detto), trattasi di un valore compreso tra 0 e 1. Viene posto uguale a 0, anche se non lo sarebbe, qualora non vi sia rispetto della norma di legge. Gli indicatori considerati dall’indice sono tutti quelli che appartengono al gruppo 1.

Il peso αk, lo si ribadisce, nasce dalla presenza di checklist con un numero di domande variabili da tema a tema e spetta pertanto a chi effettua la valutazione tener conto, se del caso, della differenza esistente tra esso ed il peso pk di un singolo indicatore.

Se infatti si può dire che esiste un numero di domande di checklist che configurano, per essa, l’uguaglianza con un singolo indicatore, ovvero il valore numerico di αk uguale a quello di pk, è pur vero che tale numero può essere fissato in maniera diversa. Lo si può fissare come il numero massimo di domande di una checklist e allora non esisteranno checklist di peso superiore a quello di un indicatore; viceversa si potrebbero avere checklist con peso superiore a quello di un indicatore se tale numero fosse minore del numero massimo di voci di una checklist.

I pesi rappresentano come si ripartiscono, nell’ambito delle categorie elementi-chiave, temi di un elemento-chiave, indicatori e checklist di un tema, gli elementi delle singole categorie (un elemento-chiave tra gli elementi-chiave, un tema tra i temi di un elemento-chiave, un indicatore e una checklist tra gli indicatori/checklist di un singolo tema) e quindi sono frazioni che sommano a 1 per la singola categoria.

Si è soliti indicare spesso tali valori dei pesi come valori normalizzati, semplicemente perché fissati i valori assoluti in una scala di importanza si può ottenere la frazione corrispondente (o valore normalizzato) dividendo ciascun singolo valore per il totale di essi.

L’indice IPESHE varia tra 0 e 100 e caratterizza la performance complessiva dell’attività produttiva in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. La sua definizione è la traduzione matematica delle connessioni rappresentate nella figura seguente (Figura 2).

Figura 2: Struttura della metodologia M.I.M.O.SA.

Si noti ancora che l’equazione (1) consente di calcolare l’indice complessivo IPESHE senza penalizzare tema e elemento-chiave qualora qualche indicatore o checklist segnali il non rispetto di legge. Naturalmente l’indice così calcolato, qualunque sia il suo valore, non può comportare una autovalutazione complessivamente positiva e dovrà essere presente una segnalazione che evidenzi questo fatto, ma il suo calcolo può fornire in ogni caso indicazioni utili per l’attività.

I pesi da determinare, se si guardano le relazioni, sono molti, poiché sono 6 i pesi per gli elementi- chiave, e numerosi i pesi per temi e per indicatori/checklist6. Ciò significa che il giudizio generale può dipendere dall’insieme di tutti valori numerici.

La presenza di tante variabili non deve stupire poiché sono tanti gli elementi in gioco: si tratta di definirli usando similitudini, conoscenze specifiche o giudizio degli esperti, nonché di tararli definitivamente attraverso sperimentazioni numeriche su casi concreti.

Le considerazioni che seguono si basano sullo stato attuale di definizione del Progetto e potrebbero subire mutamenti a seguito della sperimentazione che sarà effettuata. Non è possibile, allo stato attuale, fare esemplificazioni completamente reali che possano indirizzare nelle scelte.

Generico Elemento

Chiave Elemento Chiave n Elemento Chiave 1

Tema 2

Tema 1 Tema j Tema nt(j)

ck

Ij

ck ck

In via preliminare, occorre osservare che il metodo proposto deve tener conto degli effettivi rischi presenti nell’azienda in esame, perciò occorrerà eliminare dal calcolo quegli indicatori/checklist o temi non utili nel caso specifico, rinormalizzando il tutto, ovvero riportando a 100 il valor massimo ottenibile per l’indice.