• Non ci sono risultati.

Test della metodologia: descrizione generale 43

Il caso di studio descrive l’applicazione della metodologia MIMOSA ad un’impresa di circa 160 dipendenti appartenente al settore della riparazione e manutenzione veicoli.

L’impresa oggetto del caso di studio è una società che appartiene ad un grande gruppo industriale e si occupa, con modalità full service, della gestione dei mezzi operativi del gruppo lungo l’intero arco di vita del bene. L’azienda conta officine dislocate sul territorio, nelle quali vengono svolte le attività di manutenzione/riparazione dei mezzi. L’impresa si è dotata di un sistema di gestione per la salute e la sicurezza, che è stato certificato nel 2012 secondo lo standard BS OHSAS 18001:2007. Il caso di studio descrive, in due differenti sezioni del paragrafo, le modalità attraverso le quali sono state valorizzate le domande delle checklist (3.1.1) e gli indicatori (3.1.2) della metodologia MIMOSA. In particolare sono stati evidenziati gli strumenti utilizzati, le ipotesi introdotte per la sperimentazione, i risultati ottenuti ed i relativi limiti nell’applicabilità.

Le evidenze raccolte durante questa prima sperimentazione hanno messo in luce alcuni possibili perfezionamenti della metodologia, in modo da poter superare i limiti di applicabilità.

3.1.1. Applicazione delle checklist

La metodologia impone di fornire risposte alle singole domande delle checklist attribuendo una valutazione “SI/NO”. L’insieme di tutte le risposte presenti in questo campo (assieme alle valorizzazione degli indicatori descritta in seguito), rappresenta l’output per il calcolo dell’Indice IPESHE dell’azienda, che riflette il livello di salute e sicurezza acquisito.

Per poter rispondere alle diverse domande delle checklist del MIMOSA sono stati utilizzati due differenti approcci, che chiameremo “intervista diretta” e “risposta indiretta per appartenenza al gruppo”. Per ogni domanda è stato opportunamente scelto un approccio di risposta. Il 43% delle domande sono state valutate attraverso l’approccio “intervista diretta”, mentre la restante parte attraverso l’approccio “risposta indiretta per appartenenza al gruppo”. La descrizione dei due

• Approccio “Intervista diretta”: con questo approccio è stato possibile rispondere alle domande attraverso intervista diretta a vari interlocutori dell’impresa, scelti sulla base dell’attinenza all’argomento proposto dalla domanda delle checklist (Datore di lavoro, SPP, Dirigenti/preposti, Personale e sistemi informativi, ecc…).

• Approccio “Risposta indiretta per appartenenza al gruppo”: con questo approccio la risposta alle domande delle checklist non sono state ottenute attraverso un’intervista diretta, in quanto le risposte potevano essere ricavate indirettamente dal valutatore grazie alla conoscenza del gruppo a cui la società appartiene. Il gruppo definisce infatti molti elementi del sistema (ad esempio procedure organizzative, politica aziendale, iniziative di responsabilità sociale dell’impresa, ecc.) che devono essere acquisiti anche dalla società di appartenenza. Questi elementi, definiti a livello di corporate e comprovati da documentazione accessibile al valutatore (ad esempio: politica, bilancio di sostenibilità, ecc.), vengono dati per assunti anche dalle società che ne fanno parte, e quindi anche dall’impresa in oggetto.

La metodologia, imponendo un’esclusiva valutazione SI/NO alle domande, non considera l’eventuale impossibilità di risposta per alcune di queste. Ne è un esempio la domanda “Nel caso di piccola impresa (fino a 50 dipendenti), è stato conferito l’incarico di organismo di vigilanza ad un soggetto esterno?”, domanda non applicabile ad una azienda di 160 dipendenti circa. Per superare ciò è stata aggiunta la possibilità di rispondere alle domande d’impossibile risposta con “non applicabili (NA)” e di escluderle dal calcolo dell’IPESHE. Il totale delle domande non applicabili all’impresa, rispetto al totale, è di 2,75% circa.

Alla luce di queste considerazioni il campo “Valutazione” è stato alimentato con i seguenti valori: • «no»: se la risposta è negativa

• «si»: se la risposta è positiva

• «NA»: se la domanda della checklist non è applicabile per la realtà oggetto di analisi. La sintesi delle domande è riportata di seguito. La Tabella 3 riporta il totale delle domande, le domande non applicabili e le risposte “si” / “no”.

Tabella 3 – Domande applicabili e non applicabili, risposte “si” / “no”.

ELEMENTO  CHIAVE TEMA PIANIFICAZIONE  [P]/   ATTUAZIONE  [A] TOTALE   DOMANDE DOMANDE   NON   APPLICABILI DOMANDE   APPLICABILI TOTALE   RISPOSTE   "si" TOTALE   RISPOSTE   "no"   P 5 0 5 5 0 A 7 0 7 7 0 P 6 0 6 4 2 A 6 0 6 3 3 P 4 0 4 1 3 A 3 2 1 1 0 P 13 0 13 12 1 A 15 0 15 13 2 P 2 0 2 2 0 A 5 0 5 5 0 P 12 1 11 11 0 A 17 0 17 17 0 P 9 0 9 6 3 A 9 0 9 8 1 P 2 0 2 2 0 A 2 0 2 2 0 P 6 0 6 6 0 A 9 0 9 9 0 P 9 0 9 9 0 A 9 0 9 9 0 P 9 0 9 9 0 A 9 0 9 9 0 P 11 0 11 11 0 A 5 0 5 5 0 P 5 0 5 2 3 A 5 0 5 2 3 P 3 0 3 3 0 A 8 0 8 7 1 P 3 0 3 2 1 A 8 0 8 6 2 P 6 0 6 3 3 A 5 0 5 1 4 P 6 0 6 4 2 A 6 0 6 5 1 P 14 0 14 10 4 A 14 0 14 8 6 P 5 0 5 5 0 A 9 1 8 7 1 P 16 0 16 4 12 A 17 0 17 5 12 P 12 3 9 9 0 A 15 3 12 12 0 P 1 0 1 1 0 A 5 0 5 4 1 P 3 0 3 2 1 A 3 0 3 3 0 P 45 0 45 36 9 A 50 0 50 36 14 P 4 0 4 4 0 A 6 0 6 6 0 P 5 0 5 4 1 A 5 0 5 4 1 Ambiente A 5 3 2 2 0 Elemento-­‐Chiave  5:   conformità  formale  e   generale

Rispetto  dei  requisiti  formali   nell’ordinamento  di  settore Regolarità  formale  nei  confronti   dell’ordinamento  generale Sistema  di  registrazione Elemento-­‐Chiave  6:   responsabilità  sociale Risorse  umane Aspetti  etico-­‐istituzionali Certificazioni  volontarie Elemento-­‐Chiave  3:   coinvolgimento,   apprendimento  e   sviluppo  della  cultura   personale

Clima  di  sicurezza Percezione  del  rischio Comunicazione  aperta Sistemi  promozionali  della   sicurezza  (disciplinari  e   premiali)

Elemento-­‐Chiave  4:   miglioramento  continuo   ed  innovazione

Sistema  di  controllo Benessere    e  sviluppo  delle   risorse  umane

Monitoraggio  degli  eventi Sorveglianza  sanitaria Emergenze

Appalti  e  terzi

Miglioramento  dei  livelli  di   sicurezza

Vigilanza  sul  lavoro Elemento-­‐Chiave  1:  

leadership  e  coerenza   degli  obiettivi

Organizzazione  e  struttura  delle   responsabilità

Impegno  diretto  dell’azienda   nella  gestione  degli  obiettivi Gestione  delle  risorse   economiche Elemento-­‐Chiave  2:  

orientamento  alla   riduzione  dei  rischi  e   tutela  delle  persone  nel   rispetto  

dell’ordinamento   giuridico  di  settore

Valutazione  dei  rischi Misure  di  prevenzione  e   protezione

Formazione,  addestramento  e   informazione

Partecipazione Monitoraggio  dei  rischi

3.1.2: Applicazione degli indicatori

Al fine di poter attribuire un valore a tutti gli indicatori proposti sono state utilizzate due differenti modalità di calcolo. In relazione a tali modalità gli indicatori sono stati suddivisi in tipologie, che abbiamo definito “CLASSIFICAZIONE DELL’INDICATORE”.

Tale suddivisione si è resa necessaria a causa della difficoltà o, a volte, dell’impossibilità, di calcolare tutti gli indicatori in maniera puntuale, così come indicato nelle schede relative.

Le tipologie di indicatori individuate sono le seguenti:

- Indicatori «QUANTITATIVI». Per questa tipologia di indicatori il valore deriva dal calcolo puntuale degli elementi che lo definiscono, seguendo le indicazioni delle schede relative.

- Indicatori «SEMI-QUANTITATIVI». Questa modalità di valorizzazione si è resa necessaria in quanto alcuni elementi di calcolo richiesti dagli indicatori, quali ad esempio le registrazioni sui controlli e le manutenzioni relative ad attrezzature, presidi antincendio e DPI, ecc., non sono gestiti in maniera sistematica con riporto in database consultabili centralmente, ma vengono registrati e presidiati localmente presso le singole officine e per lo più in modalità cartacea. Ad esempio l’indicatore “Protezione antincendio/emergenze” richiede, per il suo calcolo, di conoscere sia il numero di controlli effettuati sui dispositivi antincendio/emergenze, sia quelli previsti. Tali numeri, essendo gestiti a livello di officina, non sono aggregati per tutta la società e quindi non possono essere rilevati globalmente. I controlli sui dispositivi antincendio/emergenze sono però oggetto di audit periodici, come richiesto dalla certificazione 18001:2007, e quindi sono presidiati. Per tale ragione, a meno di non conformità rilevate in sede di audit, si è ipotizzato che tutti i controlli previsti vengano puntualmente effettuati. Con tale semplificazione viene quindi attribuito un valore positivo (=1) all’indicatore a meno di non conformità rilevate in sede di audit. E’ bene notare però che tale semplificazione rischia di non rendere comparabile l’informazione ottenuta attraverso un indicatore “semi-quantitativo” con quella degli indicatori “quantitativi”, in quanto la valorizzazione che ne deriva risulta limitata all’individuazione dei soli casi intercettati da non conformità rilevate in sede di audit.

- Indicatori «NON APPLICABILI». Come per le domande, anche per gli indicatori è stata inserita la possibilità di valutare gli indicatori come non applicabili. Si tratta di indicatori per i quali non è possibile un’applicazione sulla realtà oggetto di analisi. E’ il caso, ad esempio, degli indicatori che richiedono specifiche sulle osservazioni comportamentali tra lavoratori, che non vengono svolte in azienda.

Ogni indicatore di tipo “quantitativo” è stato infine classificato in base al livello di criticità riscontrata durante l’applicazione (bassa-media-alta). La tabella 3.1 seguente mostra i diversi livelli di criticità identificati:

Tabella 3.1: Esiti della classificazione per tipologia di indicatori (quantitativi, semi quantitativi e non applicabili) e per livello di criticità.

In questa prima applicazione una parte degli indicatori (il 37%) non sono stati valutati, perché non applicabili alla realtà oggetto dello studio, inoltre 20 indicatori su 54 (37%) sono risultati appartenere alla classe degli indicatori quantitativi, cioè quelli valutati puntualmente (Figura 3a); tra questi circa la metà hanno dimostrato un basso livello di criticità per la loro quantificazione, mentre il restante 50% ha dimostrato un medio o alto livello di criticità (Figura 3b).

Figure 3a e 3b: Proprietà degli indicatori

Indicatori QUANTITATIVI basso livello di criticità indicatori di semplice interpretazione e

applicazione

medio livello di criticità formulazione di ipotesi alto livello di criticità indicatore reinterpretato

Indicatori SEMI-QUANTITAYIVI Indicatori valorizzati (=1) a

meno di non conformità

valorizzati in maniera qualitativa