Note - Indirizzo biologico
Caratteristiche del piano di studi
Lo sviluppo delle conoscenze in area biologica (v. Tab.
15)- dalla Biochimica, alla Genetica, alla Microbiologia, alla Fisio logia,
al1’Ecologia
- particolarmente intenso negli ultimi decenni e non limitato al campo teorico, ha provoca-to effetti di ricaduta sul piano tecnologico in numerosi campi della produzione e dei servizi.Nel campo dell’industria, accanto ai già consolidati pro-cessi produttivi, vanno acquistando sempre più importanza
TAB. 15. - INDIRIZZO BIOLOGICO Discipline del piano di studi
Ore settimanali
per anno di corsoTotale delle ore di lezione
1°
2° 3° 4° 5° Educazione fisica 2 2 2 2 2 Religione/Attività Alternative 11
1 1 1 Italiano 5 5 4 4 4 Lingua straniera 3 3 3 2 2 Storia 2 2 2 2 2 FiIosofia 2 2 Diritto ed Economia 2 2 Geografia3
Matematica e Informatica 55 4
4 4 Scienze della Terra3
Biologia
3
Laboratorio Fisica/Chimica 5 5 Tecnologia e Disegno 3 6 Fisica 4 3 Biologia Generale3
Ecologia3
Microbiologia 3 5 Morfologia e Fisiologia 4 3Biochimica e Biologia Molecolare 2 5
Chimica Generale
4
Chimica Organica e Analitica
7
Chimica StrumentaIe 4
Economia e Organizzazione Azien. 2 Totale ore settimanali 34 34 34 35 33 Numero discipline per anno 11 10 11 12 11
300
150
660 390 300 120120
90
660
90 90 300 270210
90
90 240210
210
120
210
120 60quelli specifici, che riguardano l’estensione delle applica-zioni e la innovazione in campo biotecnologico.
Per quel che riguarda il settore della tutela della salute, molti fattori, quali ad esempio la ‘crescita dell’età media della popolazione, la maggiore importanza da dare alla
prevenzione, le nuove tecniche diagnostiche, determinano la necessità di figure professionali nuove, owero di una professionalità rinnovata.
Nel campo della tutela dell’ambiente, si può constatare che, dopo una fase prevalentemente rivolta al riequilibrio di situazioni compromesse, si va affermando anche l’im-portanza di un’opera di prevenzione generalizzata, attenta alla conservazione dell’equilibrio naturale.
Questo insieme di fattori ha determinato un’esigenza diffusa di nuove professionalità, basate essenzialmente su competenze in area biologica.
In relazione a tale esigenza, l’indirizzo tecnologico bio-logico si propone, nel suo complesso, di rispondere con un curricolo che assicuri un ampio ventaglio di competen-ze, sufficienti all’inserimento diretto in alcuni ambiti opera-tivi e costituenti una base adeguata per ulteriori itinerari formativi nella istruzione post-secondaria ed universitaria.
In biologia esistono campi di indagine disciplinare che investono i diversi livelli di organizzazione dei vi-venti, sia in relazione alle strutture, sia alle funzioni, sia infine all’organismo come sistema inserito in un contesto più ampio. Ai diversi livelli di organizzazione - moleco-lare, cellumoleco-lare, di organismo, di popolazione, di ecosiste-ma - corrispondono approcci e metodologie di lavoro
diversi.
Le ore da dedicare alle attività di laboratorio, come ri-sulta dal quadro orario, sono calcolate sul monte ore com-plessivo disciplinare, ritenendo di lasciare al consiglio di classe e ai singoli docenti autonomia di programmazione nell’arco dell’anno. Tali ore prevedono la presenza con-giunta del docente e dell’insegnante tecnico-pratico.
All’interno di alcune discipline è previsto lo svolgimen-to di gruppi di contenuti tradizionalmente attribuiti a spe-cifiche discipline. Ad esempio, il corso di Microbiologia, e
quello di Ecologia, contengono elementi di Igiene, mentre quello di Morfologia e Fisiologia e quello di Biochimica e
Biologia molecolare contengono elementi di Patologia.
anno del triennio non può esaurirsi in questo ambito: le tematiche ecologiche complesse e a forte carattere interdi-sciplinare vanno riprese ed approfondite in rapporto con le altre discipline, ogni qualvolta se ne presenti l’occasio-ne. In particolare potranno costituire il nucleo portante di attività didattiche progettuali.
Per ottenere la massima integrazione tra i diversi inse-gnamenti afferenti all’area di Biologia e per garantire un
migliore rendimento nell’apprendimento si ritiene indi-spensabile che nell’attribuzione delle cattedre sia assicura-ta la continuità tra l’insegnamento di Morfo logia e Fisio
lo-gia e quello di Biochimica e Biololo-gia molecolare e tra quello di Biologia generale, quello di Ecologia e quello di
Microbiologia.
Va messo anzitutto in evidenza il qualificante apporto dell’area di Chimica, specie per quanto riguarda la stru-mentazione e il laboratorio. Va poi menzionato l’apporto di altre discipline, quali la Matematica e Informatica, la
Fisica,
la
Economia e Organizzazione Aziendale. Profilo professionaleUna professionalità di base in campo biologico ri-sponde alla necessità di possedere competenze relative a più di un livello di organizzazione e capacità di operare collegamenti tra i vari livelli. E necessario infatti che il di-plomato biologo abbia competenze che permettono di operare ai vari livelli con la consapevolezza della specifi-cita di ciascun livello e delle reciproche interrelazioni.
Nello specifico la professionalità biologica è riconducibi-le a due tipi di operatività: la prima è spendibiriconducibi-le
« in
laborato-rio»
quindi in strutture apposite e in condizioni controllate; la seconda è invece spendibile« sul
campo» e ha prevalente-mente per oggetto organismi e ambienti, allo scopo di tutela-re la salute dell’uomo e l’equilibrio degli ecosistemi.Finalità dell’indirizzo biologico è pertanto quella di as-sicurare una preparazione flessibile e dinamica, a forte spessore culturale che, oltre a fornire competenze in
rela-zione
a
quanto sopra esposto, permetta anche di risponde-re in modo qualificato alle modificazioni di contesto sia culturale che professionale.Le competenze professionali del diplomato possono essere ricondotte a due livelli di formazione, uno specifico professionale, l’altro « trasversale» comune a più tipi di
pro-fessionalità,
chePer la formazione al livello delle competenze specifi-è fondamentale - per la professionalità biologica
-l’area disciplinare di Biologia,
Al livello « trasversale» afferiscono competenze che, pur comuni a molte professioni tuttavia assumono una propria connotazione negli ambiti professionali specifici.
In sintesi, un diplomato tecnico biologo deve essere in grado di:
- eseguire piani di rilevazione;
- impostare indagini statistiche o sapervi collaborare;
- eseguire campionamenti;
- rilevare e correlare indicatori biotici;
- gestire il laboratorio;
- impostare ed eseguire analisi: istologiche, micro-biologiche, biochimiche, immunologiche;
- raccogliere ed elaborare dati;
- valutare le analisi eseguite e le tecniche utilizzate;
- partecipare alla interpretazione dei dati;
- utilizzare il personal computer;
- effettuare ricerche bibliografiche anche in lingua inglese;
- saper organizzare il lavoro, controllare e ottimizza-re la strumentazione e i materiali necessari;
- lavorare in équipe;
- consultare e applicare la legislazione e la normati-va vigente.
Sbocchi immediati
tra-sversale» , il tecnico biologo può inserirsi direttamente - o con eventuale breve formazione aziendale - in:
- laboratori per la innovazione tecnologica e il con-trollo della qualità di industrie di prodotti diagnostici, far-maceutici, alimentari, cosmetici;
- laboratori di produzione con processi biotecnologici;
- laboratori di analisi e di ricerca pubblici e privati;
- ambiti di vigilanza, mantenimento, valorizzazione delle risorse naturali.
Il tecnico biologo può inoltre accedere dopo gli appo-siti corsi previsti in ambito sanitario a:
- professioni paramediche;
- professioni tecnico-biologiche (tecnico di laborato-rio anatomo-patologico, biochimico clinico, microbiologico e genetico).