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Gli infortuni sul lavoro in Italia: i dati INAIL 2016

La nuova normativa ISO 45001-2017 è destinata ad innestarsi su un quadro tutto sommato abbastanza confortante, almeno in Italia: i dati, infatti, sono in flessione rispetto al 2012, ed in linea rispetto agli ultimi anni.

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro (ossia quelli "ufficiali”) sono poco più di 419mila, di cui circa il 19% “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”). Il dato “fuori azienda” assume molta rilevanza per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione. Delle 1.104 denunce di infortunio con esito mortale (erano 1.286 nel 2015, 1.364 nel 2012) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 618 (di cui 332, pari al 54%, “fuori dell’azienda”): anche se i 34 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti “sul lavoro” si avrebbe una diminuzione del 12,7% rispetto al 2015 e di circa il 25% rispetto al 201290.

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Sono invece in aumento le malattie professionali: le denunce di malattia sono state circa 60mila (circa 1.300 in più rispetto al 2015), con un aumento di circa il 30% rispetto al 2012. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, il 4% è ancora “in istruttoria”. Il 64% delle denunce è per malattie del sistema osteomuscolare; va segnalato che le denunce

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riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 45mila, di cui circa il 37% per causa professionale riconosciuta; sono stati poco più di 1.400 i lavoratori con malattia asbesto-correlata.

I lavoratori deceduti nel 2016 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.297 (il 32,2% in meno rispetto al 2012), di cui 357 per silicosi/asbestosi (l’88% è con età al decesso maggiore di 74 anni, il 71% con età maggiore di 79 anni)91.

Per quanto riguarda, invece, l'incidenza degli infortuni su uomini e donne, viene in soccorso il seguente grafico:

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I grafici evidenziano che l'incidenza degli infortuni è superiore tra gli uomini rispetto alle donne, sia che si tratti di infortuni sul luogo di lavoro che di infortuni in itinere. L'unico dato in cui le donne prevalgono riguarda gli infortuni non mortali verificatisi al di fuori dell'impresa.

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Capitolo IV

La progettazione di un sistema di

gestione della sicurezza e della salute

sul lavoro

Sommario: 4.1. Finalità del SGSL, politica aziendale e pianificazione; 4.2. La struttura e l'organizzazione del sistema: il sistema di gestione; 4.3. (segue) ... definizione dei compiti e delle responsabilità; 4.4. (segue) ... il coinvolgimento del personale; 4.5. (segue) ... formazione, addestramento, consapevolezza; 4.6. (segue) ... comunicazione, flusso informativo e cooperazione; 4.7. (segue) ... la documentazione; 4.8. (segue) ... integrazione della salute e sicurezza nei processi aziendali e gestione operativa; 4.9. Il monitoraggio del SGSL

4.1. Finalità del SGSL, politica aziendale e

pianificazione

La finalità del sistema di gestione della sicurezza e della salute sul lavoro, come è noto, è quella di garantire il raggiungimento

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degli obiettivi di salute e di sicurezza che l'organizzazione imprenditoriale ha prefissato, tenendo sempre presente il rapporto costi-benefici92.

Gli obiettivi, pertanto, possono essere così sintetizzati:

a) riduzione progressiva dei costi complessivi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ivi compresi quelli che derivano da incidenti, infortuni e malattie in qualche modo derivanti dall'attività lavorativa, minimizzando allo stesso modo i rischi cui sono esposti i dipendenti ed i terzi, siano essi clienti, fornitori, visitatori ecc.;

b) fare in modo che le prestazioni dell'impresa aumentino, con particolare riguardo all'efficienza;

c) innalzare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro;

d) contribuire ad un miglioramento dell'immagine esterna ed interna dell'azienda.

Il sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro è caratterizzato da diverse fasi, che operano in sequenza ciclica

92 Cfr., sul tema, G. PERIN, Percezione del rischio e sicurezza: alcune

esperienze di ricerca, in A. CRESCENTINI, A. SADA, L. GROSSI (a cura di), Elogio della sicurezza. Aspetti multidisciplinari tra scienza e pratica, Milano, 2007, p. 112 ss.

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secondo un processo dinamico: pianificazione, attuazione, monitoraggio e riesame del sistema93.

La capacità del sistema di gestione di raggiungere gli obiettivi prefissati deriva soprattutto dalla partecipazione, per il suo eccellente funzionamento, di tutte le componenti aziendali, nessuna esclusa: tuttavia, è richiesto uno sforzo maggiore soprattutto a quelle che si trovano al livello aziendale più alto, ossia al management.

Per quanto riguarda i contenuti delle diverse fasi, essi possono variare a seconda delle caratteristiche specifiche di ciascuna azienda. In particolare, i fattori che assumono rilevanza a tal fine sono i seguenti:

a) dimensione, natura, attività e relativa complessità dell’organizzazione;

b) significatività dei pericoli e rischi presenti, potenziali o residui;

c) soggetti potenzialmente esposti.

Un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro, quando è "a regime", è caratterizzato dalle seguenti fasi94:

93 Cfr. G. PERIN, Percezione del rischio e sicurezza: alcune esperienze di

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a) stabilire una politica della salute e sicurezza sul lavoro, che definisca gli impegni generali per la prevenzione dei rischi ed il miglioramento progressivo della salute e sicurezza;

b) identificare le prescrizioni delle leggi e dei regolamenti applicabili;

c) identificare tutti i pericoli e valutare i relativi rischi per tutti i lavoratori, compresi i casi particolari95, associati con i processi,

le attività operative ed organizzative (comprese le interazioni fra gli addetti), le sostanze e i preparati pericolosi, ecc.;

d) identificare gli altri soggetti potenzialmente esposti (quali, ad esempio i lavoratori autonomi, dipendenti di soggetti terzi ed i visitatori occasionali);

e) fissare specifici obiettivi appropriati, raggiungibili e congruenti con gli impegni generali definiti nella politica;

f) elaborare programmi per il raggiungimento di tali obiettivi, definendo priorità, tempi e responsabilità ed assegnando le necessarie risorse;

94 Tali fasi sono descritte nelle "Linee Guida per un sistema di gestione

della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL)", pubblicate dall'Ente Nazionale Italiano di Unificazione nel 2001.

95 Possono essere considerati casi particolari, per esempio, i nuovi assunti,

i lavoratori interinali, i portatori di handicap, i lavoratori stranieri, le lavoratrici in gravidanza, puerperio o allattamento, ecc.

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g) stabilire le modalità più appropriate, in termini di procedure e prassi, per gestire i programmi;

h) sensibilizzare la struttura aziendale al raggiungimento degli obiettivi prefissati; attuare adeguate attività di monitoraggio, verifica ed ispezione, per assicurarsi che il sistema funzioni; i) avviare le opportune azioni correttive e preventive in funzione degli esiti del monitoraggio;

j) effettuare un periodico riesame per valutare l’efficacia e l’efficienza del sistema nel raggiungere gli obiettivi fissati dalla politica della salute e sicurezza nonché per valutarne l’adeguatezza rispetto sia alla specifica realtà aziendale che ai cambiamenti interni/esterni, modificando, se necessario, politica ed obiettivi della salute e sicurezza, tenendo conto dell’impegno al miglioramento continuo.

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struttura di un sgsl

La politica per la salute e la sicurezza sul lavoro deve essere documentata dai vertici aziendali: tale politica «indica la visione, i valori essenziali e le convinzioni dell’azienda sul tema della SSL e serve a definire la direzione, i principi d’azione e i risultati a cui tendere ed esprime l’impegno del vertice aziendale nel promuovere nel personale la conoscenza

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degli obiettivi, la consapevolezza dei risultati a cui tendere, l’accettazione delle responsabilità e le motivazioni»96.

Nella definizione della politica aziendale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ogni azienda dovrebbe tenere conto dell’attività svolta e della dimensione aziendale; b) della natura e del livello dei rischi presenti; c) della tipologia dei contratti di lavoro; d) dei risultati dell’analisi iniziale o del monitoraggio successivo.

La concretizzazione della politica aziendale in tema di salute e sicurezza sul lavoro, poi, richiede necessariamente un

96 Linee Guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul

lavoro (SGSL), cit., p. 9. La politica aiuta a dimostrare, verso l’interno: l’impegno dell’azienda alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori; e, verso l’esterno, che: • esiste un impegno concreto dell’azienda in tema di salute e sicurezza sul lavoro; • si privilegiano le azioni preventive; • l’organizzazione aziendale tende all’obiettivo del miglioramento continuo. La politica per la SSL dovrebbe includere tra l’altro: • l’impegno al rispetto della legislazione e degli accordi applicabili alla SSL; • l’affermazione che la responsabilità nella gestione della SSL riguarda l’intera organizzazione aziendale, dal Datore di Lavoro sino ad ogni lavoratore, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e competenze; • l’impegno a considerare la SSL ed i relativi risultati come parte integrante della gestione aziendale; • l’impegno al miglioramento continuo ed alla prevenzione; • l’impegno a fornire le risorse umane e strumentali necessarie; • l’impegno a far sì che i lavoratori siano sensibilizzati e formati per svolgere i loro compiti in sicurezza e per assumere le loro responsabilità in materia di SSL; • l’impegno al coinvolgimento ed alla consultazione dei lavoratori, anche attraverso i loro rappresentanti per la sicurezza; • l’impegno a riesaminare periodicamente la politica stessa ed il sistema di gestione attuato; • l’impegno a definire e diffondere all’interno dell’azienda gli obiettivi di SSL e i relativi programmi di attuazione.

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processo di pianificazione che conduce alla formulazione di uno specifico piano nell'ambito del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro97.

La pianificazione deve essere coerente con il SGSL: i requisisti chiave del processo di pianificazione dovrebbero essere i seguenti98:

a) definizione e graduazione degli obiettivi finalizzati al mantenimento e/o al miglioramento del sistema;

b) determinazione, preferibilmente al momento della definizione degli obiettivi, dei criteri di valutazione idonei a dimostrare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi stessi; c) predisposizione di un piano per il raggiungimento di ciascun obiettivo contenente anche le mete intermedie, ove necessarie, l’individuazione delle figure/strutture coinvolte nella realizzazione del piano stesso e l’attribuzione dei compiti e delle responsabilità relative;

97 Come si legge nelle Linee Guida per un sistema di gestione della salute

e sicurezza sul lavoro (SGSL), cit., «i metodi utilizzati per pianificare il raggiungimento degli obiettivi di SSL dovrebbero essere gli stessi utilizzati per pianificare il raggiungimento degli altri obiettivi dell’azienda (per esempio: commerciali, tecnologici, opportunità di mercato, costi aziendali, gestione del personale, ecc.). In questo ambito si dovrebbe tendere a che le procedure organizzative/operative necessarie alla gestione della attività dell’azienda vengano integrate dalle componenti di salute e sicurezza necessarie senza creare duplicazioni e parallelismi».

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d) definizione delle risorse necessarie, comprese quelle economiche;

e) previsione delle modalità di verifica dell’effettivo ed efficace raggiungimento degli obiettivi.

La pianificazione, a sua volta, deve necessariamente tenere conto:

a) delle attività lavorative, sia ordinarie che straordinarie, ivi comprese anche le eventuali situazioni di emergenze che possano verificarsi;

b) delle attività esercitate da tutto il personale, ivi compresi i lavoratori che hanno un contratto atipico, i fornitori, i visitatori, ecc.). Essa, dunque, deve riferirsi a tutti coloro che hanno accesso al luogo di lavoro o comunque che possono interferire con le attività lavorative;

c) delle strutture, degli ambienti e dei luoghi di lavoro, dei metodi, delle macchine, delle attrezzature, delle sostanze utilizzate, sia che siano quelle proprie dell’azienda sia che vengano fornite da terzi;

d) infine, delle modalità considerate più idonee e ragionevoli per presidiare i diversi processi aziendali, in modo da prevenire eventuali inefficienze oltre che di individuare e pianificare le attività di modifica organizzativa, strutturale, procedurale, produttiva, tecnologica, tenendo conto delle

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esigenze di tutela del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

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4.2. La struttura e l'organizzazione del sistema: il