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3 CASO STUDIO MATERMACC S.p.A.: LE SEMINATRICI SUL TERRITORIO

3.3 L’approccio di MaterMacc ai mercati esteri negli anni 2000

3.3.1 Ingresso di MaterMacc nel Gruppo cinese: i termini dell’acquisizione

L’ingresso di MaterMacc nel Gruppo Foton Lovol è avvenuto nel giugno del 2015 quando, dopo aver acquistato a gennaio il pacchetto di controllo, il colosso cinese ha acquisito il 100% della proprietà sancendo definitivamente il passaggio da un modello a gestione “familiare” a uno rigorosamente manageriale. 116

La trattativa è avvenuta attraverso la Lovol Engineering, la società di servizio del gruppo cinese operante da alcuni anni in Italia per le attività di R&D e industrializzazione nel campo della meccanizzazione agricola; mentre gli aspetti di diritto del lavoro sono stati curati dal team di King & Wood Mallesons e dalla partner cinese Xu Ping con sede a Pechino. L’accordo prevede in ogni caso la continuità del rapporto societario e di collaborazione tecnica con la famiglia Fiorido, fondatrice dell’azienda.117

Il passaggio di società è avvenuto salvaguardando, e in alcuni casi valorizzando, tutte le professionalità e le eccellenze già presenti in MaterMacc e c’è stato, inoltre, l’inserimento di nuove figure in ambito tecnico rigorosamente reperite in loco. Anche per quanto riguarda i fornitori e i metodi di produzione non ci sono state variazioni. 118

La decisione di vendere MaterMacc al gruppo cinese non deriva assolutamente da bassi profitti o da rischio fallimento, ma da una scelta personale del fondatore Fiorido che, raggiunta l’età avanzata, ha visto nei partner cinesi un enorme potenziale di crescita e sviluppo per la sua società. In altre parole, il proseguimento naturale del rapporto di collaborazione che già esisteva tra l’azienda e i partner cinesi. Anche da parte di Foton

Lovol c’è stato subito interesse verso l’azienda di San Vito al Tagliamento proprio per la

grande redditività che già possedeva nei mercati asiatici ed europei. Concludeva infatti il 2015 con un incremento di fatturato pari a 10 punti percentuali rispetto all’anno precedente. 119

Questa acquisizione e legame di collaborazione rientra nel grande progetto

“Nuova via della seta”, iniziativa strategica avviata dalla Repubblica Popolare Cinese 116 Gianluca TOSCHI, Le aziende più flessibili alla sfida del mercato, “Messaggero Veneto”, 5 febbraio 2015.

117 La cinese Foton Lovol entra in MaterMacc, “Meccagri”, 8 gennaio 2015, https://www.meccagri.it/la-

cinese-foton-lovol-entra-in-matermacc/.

118 Michela LUGLI, MaterMacc: il 2015 si chiude alla grande, il 2016 inizia ancora meglio, “Agronotizie”,

15 gennaio 2016, https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agrimeccanica/2016/01/15/matermacc-il- 2015-si-chiude-alla-grande-il-2016-inizia-ancora-meglio/47086.

119 Informazioni rilasciate dall’implements product manager Mosè Zamarian, dell’azienda MaterMacc

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nel 2014 al fine di migliorare i suoi collegamenti commerciali con i paesi dell’Eurasia (Cina, Asia centrale, Asia settentrionale, Asia occidentale, paesi e regioni lungo l’Oceano Indiano e il Mediterraneo). Il progetto, denominato “One belt, one road” (OBOR), in cinese 一 带 一 路 (“Yīdài Yīlù”), prevede grandi investimenti in infrastrutture, comunicazione e conoscenza per avvicinare il più possibile l’Oriente all’Occidente. 120

3.3.1.1 La strategia di mercato di MaterMacc

La vocazione all’export in una quarantina di Paesi, ma in particolare verso la Cina, era stata rimarcata di fronte ad autorità, clienti e dipendenti come uno dei punti di forza dell’azienda già nel 2013, in occasione della festa per i 30 anni di attività. L’intenzione di MaterMacc di estendere la propria strategia commerciale con l’obiettivo di entrare nel mercato cinese come azienda leader, in particolare nel segmento delle seminatrici di precisione, era già molto chiara. Nella medesima occasione l’azienda aveva fin da subito chiarito quali fossero gli obiettivi della nuova fase, ovvero l’internazionalizzazione e il rafforzamento della rete distributiva nei mercati storici di vendita, oltre alla consolidazione degli investimenti in Italia, ad un’accelerazione nello sviluppo di nuove piattaforme e ad un incremento della competitività dei prodotti rigorosamente Made in

Italy. 121

L’occasione si è presentata proprio con l’ingresso nel Gruppo cinese, mossa che ha permesso all’azienda friulana di immettere i propri prodotti in un segmento di mercato che sarebbe stato, altrimenti, difficilmente raggiungibile. La Foton Lovol è infatti una multinazionale cinese in grado di soddisfare quasi il 90% della richiesta del mercato interno, vende i suoi prodotti principalmente ad imprenditori medio-piccoli, le cui esigenze sono relativamente ridotte trattandosi di norma di piccoli appezzamenti di terreno. I problemi sorgono a fronte di quel 10% di mercato nato negli ultimi anni costituito da grandi imprenditori agricoli che, per le loro vaste e moderne aziende agricole, necessitano di macchine ben più complesse, specifiche e innovative che l’azienda cinese

120 La Rinascita di Arbos: presentata Lovol Arbos Group S.p.A., “UNACMA – Unione Nazionale dei

Commercianti di Macchine Agricole”, Bologna, 15 settembre 2015, https://www.unacma.it/la-rinascita-di- arbos-presentata-lovol-arbos-group-spa/.

121 Andrea SARTORI, Ponte Rosso, colosso cinese azionista della MaterMacc, “Messaggero Veneto”, 15

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non è in grado di fornire. MaterMacc è riuscita a sfruttare proprio questa piccola ma significativa percentuale per immettersi nel mercato asiatico. 122

3.3.1.2 La linea di produzione dedicata al mercato cinese

A fine gennaio 2015, il direttivo MaterMacc è stato ospite nel quartier generale di Foton

Lovol per presentare il piano industriale e di investimenti per i successivi 5 anni. In

quell’occasione è stato reso pubblico che l’azienda friulana aveva ricevuto dalla Cina ben 5.2 milioni di euro per la produzione di 173 macchinari in consegna entro marzo dello stesso anno. Queste seminatrici costituiscono tuttora il prodotto di punta dell’azienda friulana. 123

Si tratta di una nuova tipologia di macchinario mai prodotta in precedenza e destinata unicamente alle grandi campagne del Nord della Cina. Sono macchine agricole molto grandi, che vanno da 9 fino a 18 file. La necessità di avere un macchinario dedicato al mercato cinese nasce da specifiche esigenze di semina: mentre in Europa e in Italia prevale al 95% la semina convenzionale (aratura, preparazione del terreno e semina), in Cina l’approccio all’agricoltura è completamente differente. Qui, a prevalere è infatti la semina su sodo, una tecnica innovativa che prevede la semina del frumento su terreni non lavorati in precedenza. In questo caso quindi, non c’è bisogno né di costose arature, né di eventuali ripassi per l’affinamento del terreno ma per poter lavorare il suolo è necessario effettuare un diserbo specifico nella fase di presemina ed utilizzare idonee seminatrici da sodo. La semina tradizionale, tipica in Italia, permette sì una maggiore produttività in brevi periodi e una migliore qualità del coltivato, allo stesso tempo però favorisce un impoverimento del terreno che, a causa delle ripetute arature, esaurisce la sua linfa naturale ed è destinato a desertificarsi. Diversamente, la semina su sodo preserva la fertilità del terreno, motivo per cui viene utilizzata anche nelle moderne colture biologiche.124

122 Informazioni rilasciate dall’implements product manager Mosè Zamarian, dell’azienda MaterMacc

S.p.A., in data 18/09/2019.

123 MaterMacc: dalla Cina commesse per oltre 5 milioni di euro, “Meccagri”, 18 febbraio 2015,

https://www.meccagri.it/matermacc-dalla-cina-commesse-per-oltre-5-milioni-di-euro/.

124 Informazioni rilasciate dall’implements product manager Mosè Zamarian, dell’azienda MaterMacc

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Figura 29 – Seminatrice pneumatica ad utilizzo su terreni a minima lavorazione o non lavorati, (MaterMacc S.p.A.)125

La macchina in fig. 29 è una delle seminatrici brevettate e prodotte apposta per il mercato cinese. Si tratta di una seminatrice meccanica costituita da un elemento di semina simile a quello che viene montato sui macchinari destinati al mercato europeo, con la differenza che anziché essere composto da un solo elemento è costituito da gruppi di 3 elementi e per questo viene chiamato “tris”. Questo tipo di struttura è funzionale al terreno delle campagne cinesi che non si presenta omogeneo o a “tappeto” come quello europeo, ma presenta dei solchi, poiché appunto non viene lavorato in precedenza.

Figura 30 – Terreno lavorato con la tecnica della baulatura, (Forigo Roteritalia S.r.l.)126

125 MaterMacc S.p.A., Prodotti, http://www.matermacc.it/prodotti/seminatrici-per-cereali/ust.

126 Forigo Roteritalia srl, Baulatura: 4 ragioni per farne buon uso, 6 dicembre 2016,

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La semina avviene su aree trattate con la tecnica della baulatura (fig. 30), che consiste sostanzialmente nello spostare il terreno dai solchi alle zone di coltivazione in modo tale da sopraelevare la superficie di queste ultime e tenerle così nettamente separate tra di loro e dalle corsie di traffico e di scolo dell’acqua. Ogni baulatura misura dai 50 ai 60 centimetri e tra di loro vi è una distanza di circa 1.5 metri. Questa particolare lavorazione del terreno, che permette di seminare la soia direttamente all’interno dei “bauli” al riparo dalle rigidissime temperature invernali, avviene nelle campagne del nord della Cina proprio a causa del clima molto rigido che caratterizza queste zone. Per poter eseguire una tale operazione, le seminatrici subiscono una peculiare customizzazione che ad oggi solo MaterMacc è riuscita a realizzare con successo. Difatti, nonostante in Cina vi sia un tentativo di replicazione dei macchinari friulani, tuttavia l’azienda è in costante evoluzione e questo le permette tuttora di essere sempre un passo avanti alle repliche. 127