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INSEGNARE: UN COMPITO NOBILE E COMPLESSO La formazione del personale sanitario è diventata più complessa.

Ci si deve preoccupare più del discente che della soddisfazione del docente. Possiamo dire di ritenersi soddisfatti se fra le tante abilità richieste ad un insegnante alcune di più significative vengono compiute correttamente e con passione anche se , attualmente , l’ambiente educativo dove deve operare non aiuta nella strada da perseguire.

All’insegnante rimane solo da raccomandare di migliorare sempre , la sua capacità, acquisendo una formazione pedagogica .

Si potrebbe credere che le attività di un insegnante siano cosi strettamente legate alla cultura locale in cui esercita, che la descrizione dei suoi compiti dovrebbe variare a seconda del luogo geografico in cui risiede ed insegna .

I dati sul comportamento degli insegnanti raccolti in questi ultimi venti anni, da partecipanti di origini geografiche e sociopolitiche molto diverse, durante gli atelier di formazione pedagogica organizzati dall’OMS, mostrano chiaramente che i docenti si assomigliano più fra loro di quanto non rassomiglino ai membri della collettività a cui appartengono.

Essi sono ugualmente modellati sui concetti di libertà accademica, elitarismo e indipendenza ereditati dall’Europa Occidentale del diciannovesimo secolo.

Spesso insegnare significa preparare ed esporre lezioni teoriche, controllare il lavoro degli studenti in laboratorio e presso gli ammalati, decidere le domande di esame e dare voti alle prove scritte ed orali.

A tutto si aggiunge la partecipazione a numerose riunioni scientifiche ed amministrative .

I compiti di formazione sono a volte chiamati L’ONERE DELL’INSEGNAMENTO…insegnare non è un onere ma un onore!

Ci sono insegnanti che i discenti non vedono quasi mai e altri che passano lunghe ore in discussioni piacevoli e stimolanti con i loro discenti.

Ritengo che continuare la critica sia controproducente e quindi mi soffermo ad esporre, invece, le funzioni dell’insegnante, tenendo conto dei concetti educativi attuali.

ESSERE DISPONIBILE

L’insegnante deve essere disponibile a criticare, in maniera costruttiva, gli obiettivi ed i metodi di lavoro dei discenti: DISPONIBILE è appunto la parola chiave . Siamo lontani dal professore che proclama “sono sempre felice di incontrare i discenti.. per loro la mia porta è sempre aperta “, ma che di fatto sta sempre chiuso nel suo studio, che solo i discenti particolarmente intraprendenti, tenaci e motivati riescono ad incontrare dopo che ha lasciato l’aula delle lezioni.

Disponibile, è ,al contrario, il professore che lascia detto e scritto “sono a disposizione dei discenti in tale gg a tale ora…”e che vi SI TROVA RARAMENTE, ma non è questo di cui hanno bisogno i ragazzi.

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OFFRIRE UNA CRITICA COSTRUTTIVA DGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

E’ estremamente importante perché, il personale che formiamo deve essere capace di orientare i propri obiettivi professionali in funzione di un sistema organizzato di servizi sanitari e mettere a punto le sue strategie per raggiungere questi obiettivi.

Dobbiamo anche stimolare nei discenti il desiderio di ricercare le critiche , la supervisione e i consigli degli insegnanti e dei colleghi.

ANALIZZARE E VALUTARE I PROBLEMI DI SALUTE

In linea generale i professori delle materie cliniche sono in grado di guidare i discenti a risolvere i problemi particolari dei malati, ma i discenti devono comunque raccogliere ed utilizzare informazioni per risolvere i problemi di salute della collettività.

E’ meno evidente che tutti gli insegnanti abbiano una conoscenza sufficiente dell’epidemiologia, dei principi e dei metodi della pianificazione del personale sanitario per poter aiutare i discenti in questo senso. Sarebbe augurabile che tutti gli insegnanti , qualunque sia la disciplina di appartenenza , facciano in modo che il loro insegnamento risponda ai problemi di salute proprio della collettività. L’insegnante deve dunque, essere capace di analizzare e valutare i problemi di salute identificati dai discenti nonché le soluzioni proposte.

DEFINIRE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

L’insegnante deve essere capace di definire le competenze che i discenti devono acquisire per poter risolvere un determinato problema di salute.

Questo avviene definendo gli obiettivi educativi espliciti ed adeguati per aiutare i discenti a comprendere un problema .

Nella formulazione dei programmi di studio è preferibile indicare il livello di competenza che il discente deve raggiungere, piuttosto che il tempo da dedicare all’insegnamento dell’argomento.

Tutti sanno che il tempo necessario ad essere padroni di un argomento è variabile da un discente all’altro, a seconda della capacità propria, della motivazione , del dinamismo del soggetto e dipendente dagli insegnanti come persone e dai mezzi didattici che vengono messi a disposizione .

Ciò che interessa al cittadino medio , non è il tempo messo a disposizione per l’insegnamento o per l’apprendimento, ma piuttosto la capacità di colui che lo cura, di svolgere in modo appropriato un determinato compito.

A nessuna madre interessa se una infermiera abbia fatto 72 ore di lezione frontale di psicologia, ma solo che sappia rassicurare il proprio figlio ospedalizzato.

MISURARE LE COMPETENZE DEI DISCENTI

L’insegnante deve essere capace di definire i criteri di valutazione del lavoro svolto dallo studente, misurandone la competenza raggiunta .

Ciò implica l’uso di criteri stabiliti con estrema cura. GLI INSEGNANTI DOVREBBERO CONDIVIDERE CON I DISCENTI IL COMPITO DI PREPARARLI.

Il misero stato della maggiore parte dei sistemi di valutazione nelle scuole e nelle facoltà è in gran parte dovuto all’assenza di questi criteri, che servono non solo a stabilire il livello di competenza raggiunto, ma servono anche a guidare l’apprendimento stesso, cosa certo non meno importante.

Tutti i professionisti sanitari dovrebbero infatti acquisire questa capacità, è indispensabile che siano in grado di verificare le loro prestazioni e quelle dei loro colleghi.

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PREPARARE SUSSIDI DIDATTICI

Attraverso questo strumento l’insegnante deve essere in grado di dare informazioni che faciliteranno il lavoro dei discenti e deve anche saperne valutare l’efficacia.

La maggior parte di ciò che generalmente viene insegnato attraverso le lezioni ex cathedra potrebbe essere acquisito con un miglior rendimento in maniera autonoma dal discente con libri, riviste scientifiche e testi riprodotti in funzione dell’auto-apprendimento, con o senza ausili audiovisivi.

E’ importante che i discenti siano a conoscenza degli obiettivi di apprendimento definiti, e che siano previsti degli esercizi di controllo formativo, basati su questi obiettivi.

La preparazione del materiale didattico potrebbe essere fatta attraverso un lavoro di équipe tra colleghi di varie Facoltà, per ogni disciplina; comporterebbe molto lavoro ma uniformerebbe gli obiettivi da raggiungere su tutto il territorio e la qualità dell’insegnamento, ed infine, permetterebbe la costruzione di banche dati utilizzabili da tutti.

La valutazione dell’efficacia di questo materiale richiede comunque un grado di preparazione pedagogica, che non tutti, troppi , non hanno ancora e potrebbe essere fatta in collaborazione con esperti di pedagogia, nello specifico di pedagogia dell’apprendimento.

SCEGLIERE LE ATTIVITA’ PROFESSIONALI PER I DISCENTI

Durante tutta la durata del corso di studi, l’insegnante deve poter proporre attività professionali di difficoltà crescente, adeguate al livello da lui raggiunto.

Gli esperti di pedagogia concordano nel dire che i discenti devono acquisire le loro competenze professionali attraverso la pratica di attività reali (o mediante simulazione). Dalla fine degli studi secondari, i discenti sono perfettamente capaci di trarre un insegnamento proficuo a partire dai casi concreti.