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5.3 RESPONSABILITA’ DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI DURANTE IL TIROCINIO

La principale responsabilità del Tutor è quella di effettuare la valutazione formativa durante le esperienze di tirocinio e di creare un ambiente di apprendimento facilitante lo sviluppo di competenze professionali.

La relazione tutoriale contempla la dimensione valutativa che favorisce la selezione di opportunità formative attraverso cui lo studente può imparare senza sentire una eccessiva pressione valutativa .

I Tutor stessi compilano le schede da soli o in collaborazione con il TUTOR PROFESSIONALE a seconda del modello di tutorato attivato dal Corso di Laurea. Le valutazioni sono condivise con lo studente e , riportate su apposite schede contribuendo alla valutazione sommativa(di seguito esplicheremo nel dettaglio che cosa sia ).

Il non chiedere al Tutor di trasformare la valutazione in voto deriva dal fatto che l’uso di un punteggio sintetico dovrebbe essere collegiale e condiviso, per favorire una maggiore equità nei confronti dello studente.

I Tutor Professionali, sulla base della valutazione di ciascun tirocinio, prendono decisioni sul percorso successivo dello studente, identificando opportunità adatte a fare evolvere il suo apprendimento, organizzando piani personalizzati in caso di difficoltà o di insuccesso.

Il Direttore della Didattica Professionale (COORDINATORE) è il responsabile anche del lavoro finale del Tutor, essendo egli stesso strumento di tutoraggio della valutazione.

Egli è responsabile di:

 Dichiarare in un documento formale gli obiettivi di competenza da raggiungere attraverso le attività di tirocinio e formalizzare le modalità di valutazione sia formative che sommative

 Verificare che i tutor effettuino e documentino colloqui di valutazione formativa con gli studenti durante le esperienze di tirocinio

 Identifica precocemente, con la collaborazione dei Tutor, gli studenti con difficoltà di apprendimento nel tirocinio, è garante dei successivi colloqui di supporto

 Garantisce che la valutazione abbia caratteristiche di trasparenza ed obiettività  Supervisiona e collabora con gli stessi Tutor per sintetizzare in un profilo il percorso

annuale di tirocinio dello studente, per condividerlo con lui in un colloquio tutoriale per comunicargli le decisioni conseguenti

 Garantisce formazione, supervisione e orientamento ai Tutor/Guida sulla valutazione dell’apprendimento in tirocinio

L’elemento IMPARZIALITA’ diventa fondamentale nella enorme miscela di ingredienti della stessa valutazione.

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I valutatori devono essere consapevoli dei propri valori, credenze, pregiudizi personali che possono influenzare la valutazione delle performance degli studenti, sia nella raccolta dei dati sia nella formulazione del giudizio.

Essi devono basare il processo di valutazione sulle competenze : le osservazioni e le annotazioni dei Tutor e la successiva valutazione devono essere focalizzate sui comportamenti e le competenze attese e non su altre capacità non collegate alle attività di apprendimento come, per esempio, su tratti di personalità.

I Tutor si preoccupano , principalmente, di creare opportunità formative per lo studente, per facilitare l’apprendimento professionale; la valutazione è conseguente e può (DEVE) essere rigorosa solo quando si è garantito l’insegnamento.

E’ importante differenziare i livelli di apprendimento e non appiattire, seguendo anche un sistema premiante dei risultati raggiunti.

Si ritiene quindi opportuno, utilizzare schede di valutazione in toto, per evidenziare le reali differenze tra chi ha raggiunto le competenze ad un livello eccellente e chi invece è ancora a livelli intermedi o addirittura non sufficienti. Si deve valorizzare l’evoluzione dello studente e considerare i molti aspetti connessi al processo di apprendimento e devono essere colte le diverse potenzialità degli studenti.

Tutto questo senza lasciarsi influenzare da percezioni iniziali sulle capacità dello studente derivanti da laboratorio o dalla teoria. L’etica della valutazione e dell’insegnamento si impregna di tutto questo , completandosi nell’aspetto più importante: gestire con riservatezza le informazioni sullo studente ed utilizzarle solo per garantire la continuità formativa.

Passiamo nello specifico, nel capitolo successivo allo sviluppo della valutazione dello studente attraverso specifici strumenti.

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CAPITOLO N.6

VALUTAZIONE

DELL’APPRENDIMENTO

DELLE

COMPETENZE

PROFESSIONALI

Nel 2009 si è costituito nella Conferenza Permanente un gruppo di lavoro formato dai coordinatori di tutti i corsi di laurea di 25 diverse università, elaborando uno specifico documento che si occupa della valutazione dello studente nello specifico del tirocinio professionalizzante .

Il metodo di lavoro utilizzato è stato quello del “Consensus Conference”, attraverso la consultazione di altri corsi di laurea , somministrando un questionario con la richiesta di esprimersi per ogni punto sul grado di accordo/disaccordo.

Questo metodo capillare ha permesso di arrivare ad un documento di indirizzo di valutazione del tirocinio che è stato molto condiviso e soprattutto ha accolto le specificità di tutti i corsi di laurea; nello specifico si parla di valutazione delle competenze professionali o valutazione dell’apprendimento in tirocinio.

La valutazione è un processo il cui scopo essenziale è facilitare le modificazioni necessarie del comportamento, i tipi di modificazioni che si tenta di ottenere sono rappresentativi degli obiettivi educativi, quindi la valutazione consiste nel determinare in quale misura ciascun obiettivo è stato raggiunto, la qualità delle tecniche di insegnamento e degli insegnanti. Il comportamento umano è così complesso che non può essere descritto o sintetizzato con l’attribuzione di una sola caratteristica .

I dati ottenuti dalla misurazione e valutazione vanno interpretati nella loro complessità a 360 gradi. Le tecniche di valutazione e di misurazione di questa non possono limitarsi esclusivamente all’utilizzo di prove orali o scritte, in quanto la natura della misurazione stessa , influenza fortemente il modo di apprendere .

Se i discenti sono costantemente giudicati secondo il proprio livello di conoscenza dell’argomento studiato, avranno la tendenza a concentrarsi soltanto su quello ed anche i docenti stessi non allargheranno gli orizzonti della docenza limitando le proprie performance educative .

La realizzazione di qualunque programma di valutazione spetta agli insegnanti stessi in collaborazione con amministratori e con gli stessi discenti.

I risultati migliori si otterranno quindi, con la partecipazione di tutti gli interessati.

Affinché quindi , la valutazione abbia successo , dobbiamo fare appello alle migliori tecniche possibili(in funzione degli obiettivi da misurare) e che ponga in atto i migliori e più efficaci principi della psicologia.

Da tempo si riconosce che la disponibilità è un elemento indispensabile per apprendere. Un discente diventa recettivo quanto più comprende e accetta i valori e gli obiettivi che sono stati definiti. L’apprendimento diventa quindi un fatto personale e la motivazione ne diventa l’ingrediente principale.

La comprensione dell’esperienza stessa dell’apprendimento da parte del discente è fonte di crescita personale e motivazione alla scelta formativa fatta ed il feed back rappresenta uno strumento assolutamente efficace.

Le condizioni che facilitano l’apprendimento sono varie e possono essere cosi elencate attraverso la creazione di un atmosfera ambientale che :

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-favorisce la natura personale dell’apprendimento;

-ammettere che essere diversi l’uno dall’altro è accettabile e fattore di crescita personale e di gruppo;

-riconoscere il diritto all’errore;

-tollerare l’imperfezione , nessuno è perfetto ma tutto è perfettibile o molto vicino alla perfettibilità;

-incoraggia l’apertura di spirito e la fiducia in se stessi;

-un atmosfera che crei rispetto per se stessi e per gli altri e di accettazione; -facilitante la scoperta;

-che ponga l’accento sull’autovalutazione in cooperazione; -permetta il confronto delle idee.

Tutto questo avviene sotto il controllo e la responsabilità del discente che è un essere unico ed individuale, influenzato nell’apprendere dal suo stato generale , il suo essere persona , attraverso un processo dinamico di cooperazione facilitato prevalentemente dall’esperienza. Va da se che l’apprendimento non è direttamente osservabile quanto la valutazione dello stesso .

Ma tornando nello specifico alla nostra argomentazione sulla valutazione è chiaro che da tempo le persone tendono sempre a persistere nelle attività in cui ottengono più successo. Questo fenomeno è noto come LEGGE DELL’EFFETTO.

I discenti si rendono conto che certi tipi di comportamento sono associati al successo, ad esempio buoni voti negli esami. Se un insegnante fa svolgere prove che esigono memoria , il discente imparerà a memoria. Alla lunga , il sistema di valutazione utilizzato determina in larga misura il tipo d attività educativa cui i discenti si dedicheranno nel corso dell’insegnamento.

Le prime esperienze sull’apprendimento , hanno dimostrato che i soggetti imparano meglio quando sono oggetto di una valutazione di cui comprendono il fondamento atto ad aiutarli a determinare se lavorano bene(valutazione formativa).

Tra tutti i problemi legati alla valutazione, la motivazione dei discenti è uno dei più importanti ed anche più difficile da affrontare. Le ricerche hanno dimostrato che , se una persona è realmente motivata, la sua performance è molto più vicina al massimo delle sue potenzialità di quando , invece, la motivazione manca . QUANDO CHI APPRENDE PARTECIPA ATTIVAMENTE, L’APPRENDIMENTO E’ AL MASSIMO DELLA SUA EFFICACIA.

Ogni individuo dovrebbe essere messo nelle condizioni di ricevere il tipo di educazione che gli permetta di sviluppare le sue potenzialità e le sue attitudini, dovrebbe essere messo nelle condizioni di contribuire , nel miglior modo possibile, alla società e di essere informato della qualità del suo contributo(riconoscimento dei risultati ottenuti e di quanto questi abbiano avuto una ricaduta positiva al di la del discente stesso).

Lo sviluppo massimo dell’individuo esige che si tenga conto quindi , della sua personalità e che si verifichi contemporaneamente una valutazione razionale sua e delle altre persone . I giudizi necessari a valutare la potenzialità di un soggetto sono complessi, difficili da esprimere e suscettibili di errore.

Tali rischi di errore possono essere diminuiti ma non completamente eliminati ed è per questo motivo, che nessuna valutazione può essere definitiva.

Un valutazione effettuata congiuntamente da un gruppo di individui sarà meno soggetta ad errori di una eseguita da un singolo e gli sforzi sviluppati da un gruppo di individui coscienziosi per attuare metodi più attendibili e validi , permettono, di definire con chiarezza, i criteri di giudizio e, diminuire così, il margine di errore e il danno che ne deriva.

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Ogni forma di apprezzamento sarà oggetto di critiche che costituiranno uno stimolo a procedere a modifiche e miglioramenti.

6.1

-

FINALITA’

DELLA

VALUTAZIONE

DEL

TIROCINIO

PROFESSIONALE

La valutazione è una componente essenziale dell’insegnamento clinico/professionale.

Attraverso il processo di valutazione si conferma che sono stati sviluppati le competenze definite dal Corso di Laurea, secondo appunto, i Descrittori di Dublino e il proprio Profilo Professionale e, che lo studente può progredire verso altri risultati di apprendimento.

Esso identifica inoltre ulteriori bisogni di apprendimento che richiedono supporto formativo da parte del Tutor, o più tirocinio da parte dello studente .

La valutazione quindi è un processo attraverso il quale viene elaborato un giudizio sulla performance degli studenti che apprendono nei contesti di pratica professionale; questa deve privilegiare l’osservazione degli studenti nei contesti reali ed ha un valore soprattutto di accertamento propedeutico alla frequenza nelle sedi di tirocinio.

L’osservazione di specifiche performance simulate , può essere utile come parte dell’esame annuale di tirocinio, che va ad integrare la valutazione del tirocinio effettuato dallo studente sul campo.

Attraverso questo complesso processo, si esprimono i valori e la filosofia formativa del corso di laurea ed allo stesso tempo, la valutazione concorre a sviluppare una condivisione dei valori educativi all’interno della comunità stessa.

QUALI FINALITA’ VUOLE RAGGIUNGERE IL PROCESSO DI VALUTAZIONE ?

PER GLI STUDENTI:

-acquisire con gradualità le competenze professionali con il conseguente passaggio all’anno successivo;

-comprendere le proprie potenzialità e debolezze aree di miglioramento) per orientare l’apprendimento successivo;

-incoraggiare le abitudini di autoriflessione e autovalutazione ;

-rinforzare i valori professionali (identità e appartenenza dello studente).

PER I FORMATORI:

-certificare il raggiungimento degli obiettivi secondo gli standard di competenze attese ai diversi livelli;

-classificare i livelli di preparazione dei singoli studenti per decidere la promozione o per riprogettare un ulteriore percorso formativo;

-revisionare gli standard di competenze per gli studenti ai diversi livelli di formazione;

-fornire dati sull’insegnamento clinico e teorico per promuovere cambiamenti e coerenza all’interno dei curriculum tra le diverse attività formative ;

-fornire dati per rivedere il sistema di Valutazione ; -fornire dati per la ricerca formativa .

PER I CITTADINI:

-garantire laureati con competenze professionali certificate.

Il processo di valutazione si realizza durante il percorso di apprendimento in tirocinio dello studente con modalità tipiche della valutazione formativa alla fine di ciascun anno di corso e del triennio, con modalità invece più a carattere certificativo o sommativo.

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6.2 - METODO DI VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO IN