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Intensità e fattore tempo

Nel documento La professione docente in Europa: (pagine 103-106)

SVILUPPO PROFESSIONALE CONTINUO

3.2.2. Intensità e fattore tempo

La misurazione dell’intensità è chiaramente condizionata dalla tipologia dell’attività in questione. Un programma di qualifica organizzato con un ritmo più lento può durare mesi o addirittura anni, mentre un corso o un seminario si può svolgere in appena mezza giornata.

Inoltre, certe attività di formazione professionale non sono facilmente quantificabili in termini di durata. Mentre le conferenze e i seminari si svolgono generalmente nell’arco di un periodo facilmente misurabile (espresso spesso in ore, giorni o parti di giorni), tale misurazione è più difficilmente applicabile ad attività come il mentoring/tutoraggio, l’osservazione tra pari e il coaching, la cui durata può essere poco più che un’approssimazione. Ad esempio, la partecipazione alle attività di una rete di insegnanti per lo sviluppo professionale può comprendere una comunicazione asincrona impossibile da misurare. Nel questionario TALIS  2013, agli insegnanti è stato chiesto di indicare il numero di giornate dedicate alle forme più strutturate e quantificabili di attività di sviluppo professionale, inclusi corsi e seminari, visite di studio o attività di formazione continua in servizio.

Ovviamente, non si dovrebbe partire dal presupposto che il numero di giorni dedicati allo svi-luppo professionale corrisponda al numero di corsi effettuati o al numero di temi trattati. Infatti in una singola giornata di formazione professionale potrebbero essere stati trattati più temi o, al contrario, un singolo tema potrebbe aver richiesto varie attività distribuite su più giorni.

Rapportando il numero medio di giornate dedicate alle attività di formazione professionale in ogni paese con il numero medio di temi trattati durante tali attività, è possibile valutare in modo più preciso il livello di sviluppo professionale al quale gli insegnanti sono esposti.

Figura 3.10: Partecipazione degli insegnanti dell’istruzione secondaria inferiore (ISCED 2) calcolata in base al numero medio di temi trattati nel corso delle attività di formazione professionale e al nu-mero medio di giorni dedicati a tali attività durante i 12 mesi precedenti all’indagine, 2013

X = Numero medio di giorni

Y = Numero medio di temi Y = Numero medio di temi

X = Numero medio di giorni Fonte: Eurydice, sulla base di TALIS 2013 (cfr. tabelle 3.9 e 3.10 nell’Appendice).

Nota esplicativa

Oltre al numero medio di giorni mostrato nella figura 3.10, la tabella 3.10 in Appendice contiene anche il numero mediano di giorni a livello di UE e per ogni paese. Spagna e Romania emergono con un valore me-diano di 10 e 11 giorni rispettivamente, seguiti da Estonia e Lettonia. D’altra parte, il valore meme-diano in Belgio (Comunità fiamminga) è dimezzato rispetto al valore europeo.

La figura 3.10 mostra la relazione tra l’intensità, basata sul numero medio di giorni dedicati ad attività di sviluppo professionale più strutturate, e la diversità, qui considerata in termini di numero medio di temi trattati durante tali attività. Come spiegato sopra, il concetto di in-tensità non include il numero totale di giorni dedicati a tali attività, dato che questa informa-zione non era richiesta in TALIS 2013 per tutte le attività. Tuttavia, questo calcolo è utile per quantificare il tempo dedicato allo sviluppo professionale in ogni paese. I quattro quadranti del diagramma mostrano divergenze in rapporto alla media dell’Unione. Molti paesi si tro-vano nei due quadranti di sinistra, con un modello basato su un numero di giornate dedicate

allo sviluppo professionale inferiore rispetto alla media. Tuttavia, in nove paesi, ovvero il Belgio (Comunità fiamminga), la Repubblica ceca, la Francia, la Slovacchia e i paesi Nordici, un nume-ro di giorni inferiore alla media corrisponde anche a un numenume-ro di temi inferiore alla media, mentre in altri sette paesi – Bulgaria, Croazia, Italia, Cipro, Paesi Bassi, Regno Unito (Inghilter-ra) e Serbia – il numero di giorni inferiore alla media viene compensato da un numero di temi sopra la media. In quest’ultimo caso, quindi, è possibile che il modello sia basato su attività di sviluppo professionale continuo relativamente brevi. Sei paesi si collocano nel lato destro del diagramma con un numero di giornate dedicate ad attività di sviluppo professionale superio-re alla media. Tuttavia, mentsuperio-re quattro di questi paesi (Estonia, Lettonia, Polonia e Romania) presentano un numero di temi superiore alla media, gli altri due (Spagna e Portogallo) si carat-terizzano per un numero medio di giorni superiori alla media per un numero inferiore di temi.

Questi dati devono essere ponderati tenendo conto della diversità e del livello dei bisogni espressi dagli insegnanti. La diversità dei bisogni espressi può incentivare politiche che am-plifichino l’accesso ad attività di sviluppo professionale che coprano una maggior varietà di temi, mentre bisogni di un livello più elevato in un numero ridotto di ambiti possono stimolare attività concentrate su temi specifici, ad ognuno dei quali viene dedicato maggior tempo. Il Portogallo, ad esempio, presenta un numero di temi inferiore alla media trattati in un numero di giorni dedicati allo sviluppo professionale superiore alla media. Eppure i dati dell’indagine TALIS 2013 mostrano che per otto temi su 14, il 50-60% degli insegnanti espri-me livelli di bisogni moderati o elevati (cfr. tabella 3.4 nell’Appendice), e che in un caso, ovvero per l’“l’insegnamento a studenti con bisogni educativi speciali”, la percentuale raggiunge il 76%. Dunque, in Portogallo l’esposizione ad una maggior varietà di temi potrebbe essere utile.

Al contrario, la Bulgaria è caratterizzata da un numero relativamente ridotto di temi con eleva-tissime percentuali di insegnanti che esprimono bisogni moderati o elevati. Tuttavia presenta anche un numero di temi superiore alla media trattati in un numero di giorni inferiore alla media. In Bulgaria, un miglior equilibrio potrebbe essere raggiunto dedicando più giornate a un numero inferiore di temi, il che permetterebbe di ridurre i bisogni più impellenti in deter-minati ambiti. In Italia, la situazione è abbastanza allarmante in quanto si evidenziano bisogni formativi molto forti e variegati. Tra il 60 e il 70% degli insegnanti esprime bisogni moderati o elevati in sette dei 14 temi indicati, mentre la percentuale sale al 70% o più per altri tre temi.

L’Italia presenta un numero di giornate inferiore alla media dedicate a un numero di temi che è leggermente superiore alla media. Tuttavia, ciò non è sufficiente per soddisfare la richiesta di sviluppo professionale espressa dagli insegnanti italiani. Sarebbe auspicabile che i paesi

ana-lizzassero tali dati alla luce della percezione che gli insegnanti hanno dei loro bisogni, in modo tale da determinare la combinazione ottimale di variabili per offrire una soluzione adeguata alle circostanze particolari proprie di ciascun paese.

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