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Internet nel mercato dell’arte

Capitolo 3 – William Kentridge e il mercato dell’arte contemporanea

5.5 Internet nel mercato dell’arte

Il fenomeno di globalizzazione che ha coinvolto il pianeta negli ultimi anni, deve la sua rapidissima crescita innanzitutto allo sviluppo tecnologico e all’informazione digitale. Internet, infatti, ha radicalmente cambiato e irrimediabilmente modificato il modo di comunicare, che oggi è veloce, economico e sicuro, e permette uno scambio di informazioni a livello globale in qualsiasi momento. L’”era digitale”, come si suole definire il periodo storico in cui stiamo vivendo, è dunque legata al processo di globalizzazione da un rapporto reciproco di causa-effetto; gli strumenti digitali hanno velocizzato il fenomeno di globalizzazione, e la globalizzazione ha richiesto, per il suo sviluppo, nuove tecnologie digitali. Sono così nati nuovi mercati, nuovi modi di comunicare e diversi metodi di negoziazione198. Inevitabilmente, il sistema dell’arte contemporanea è stato investito da questa trasformazione. Di conseguenza, il suo mercato, che prima si basava sulle esigenze di mercati nazionali o relativamente connessi tra loro, risponde oggi alle richieste di un mercato globale, e quindi ad un

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sistema globale di scambi culturali ed economici. Spinto dalla rapidità con cui si muovono individui, informazioni ed opere d’arte, il mercato artistico-culturale trova nello strumento digitale un valido ed efficiente sostegno. La rapidità di diffusione delle informazioni è uno degli aspetti chiave di questo supporto, che permette all’organizzazione culturale o all’artista di raggiungere un pubblico più vasto, chiamato world wide audience in quanto si serve del web per il reperimento delle notizie. L’organizzazione culturale riesce così ad indirizzare il suo messaggio non solo ai clienti fidelizzati, ma può anche raggiungere un ampio gruppo di potenziali fruitori/clienti199. Un secondo fattore che ha contribuito al successo di Internet nel settore artistico-culturale è la qualità delle immagini. Grazie al progresso tecnologico e all’alta definizione che permettono di riprodurre sempre più fedelmente le opere d’arte, sono numerosi i siti web di musei, gallerie e fiere che propongono “tour virtuali” e organizzano “mostre online”. Inoltre, un grandissimo numero di opere di pittura, scultura e fotografia sono già state digitalizzate. Le motivazioni per cui gallerie d’arte, musei e altre istituzioni culturali si avvolgono degli strumenti digitali, non si limitano al raggiungimento di un pubblico più vasto e al grande risparmio economico che l’utilizzo del web comporta, ma riguardano anche la reputazione e l’immagine dell’azienda. Indubbiamente non è facile imporsi nel mondo digitale a causa della sovrabbondanza di informazioni che esso mette a disposizione, ma attraverso il proprio sito web, un’organizzazione culturale è in grado di rilanciare la propria immagine ed accrescere la sua notorietà. Infine, a confermare l’invasione degli strumenti digitali nel mondo dell’arte, significativi sono i sempre più frequenti casi di opere d’arte realizzate proprio con queste tecniche. Viene definita “arte digitale” o net

art la nuova forma di espressione artistica che coinvolge numerosi artisti emergenti e

non solo, che rispecchiano nelle loro opere la società globale contemporanea attraverso nuove forme di sperimentazioni tecniche. La facilità con cui queste opere sono presentate e diffuse nel web verso i possibili acquirenti, ne conferma l’efficacia. David Hockney, artista inglese considerato tra i più influenti del XX secolo e celebre per il suo contributo alla pop art negli anni Sessanta, ha iniziato a disegnare e a “dipingere” su iPhone e iPad dal 2008. Affascinato da questo strumento, è esempio di

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artista di un’altra generazione al passo con i tempi che ha saputo cogliere le occasioni di novità e sperimentazione che l’era contemporanea offre.

Il sito web di un’organizzazione culturale può dunque coprire diverse funzioni, come potenziare la visibilità di un artista, rafforzare la propria immagine, comunicare via mail ad un vasto pubblico in tempo reale, personalizzare il messaggio, pubblicizzare eventi come la partecipazione ad una mostra, ad una fiera o una pubblicazione, realizzare nel tempo una mailing-list dei propri contatti, prestare servizi di consulenza e, pratica sempre più diffusa, ricercare sponsor200. Internet ha assunto anche un’altra nuova funzione, quella di canale di vendita. Questa è una pratica già ampiamente diffusa nelle case d’asta, che allargano così il loro raggio d’azione introducendo le aste

online, in modo da farvi partecipare il numero più alto possibile di potenziali

acquirenti, ovunque essi siano locati. La medesima pratica non è altrettanto diffusa nelle gallerie d’arte, che tendono a mantenere i tradizionali metodi di vendita, ed utilizzano il web piuttosto per raggiungere nuovi segmenti di mercato e rafforzare le relazioni con quelli esistenti, nonché la propria immagine. Anche tra gli artisti non è molto diffusa la pratica di gestire un sito web con un catalogo aggiornato delle proprie opere e delle pubblicazioni a loro rivolte, né tantomeno sfruttarlo per la vendita dei propri lavori. William Kentridge fa parte di questo gruppo di artisti; non esiste infatti un suo sito personale, e la gestione della sua immagine e la vendita delle opere sono interamente affidate alle gallerie come la Lia Rumma, la Marian Goodman Gallery, la David Krut e la Goodman di Johannesburg e la Barbara Gladstone di New York. Altre informazioni sono reperibili sui siti di alcuni musei, come il MoMA e il Madre, ed alcune immagini e video sono messi a disposizione dai teatri, come il Teatro alla Scala, La Monnaie, la Fenice e il Metropolitan Opera. Kentridge dice di aver provato a collaborare con un video-editor usando Skype, ma la connessione non era buona, e il tentativo non funzionò. L’artista usa Internet come biblioteca per immagini, informazioni e qualche volta suoni, ma non sostiene l’arte creata attraverso questo sistema. La sua posizione è giustificata anche dal fatto che la connessione in Sudafrica non è delle migliori, e per scaricare anche solo musiche o immagini spesso è richiesto

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molto tempo. Internet, come si vedrà nel successivo paragrafo, è inoltre utilizzato da alcuni teatri per trasmettere in diretta gli spettacoli.

Concludendo, tutti gli attori del sistema dell’arte contemporanea possono trovare in Internet un valido aiuto e sostegno a molte strategie di marketing ed azioni promozionali; soprattutto per il fatto che essi devono oggi rispondere alle esigenze di un mercato globale. In una rete così fitta di interscambi culturali ed economici, rimane però fondamentale la necessità di monitorare i flussi di informazioni con la trasparenza che ogni organismo culturale deve garantire.

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