• Non ci sono risultati.

Una prima questione arontata degli studiosi alla ricerca di una inter- pretazioni unitaria dell'antiamericanismo è stata quella della sua dimen- sione geograca. Alcune interpretazioni hanno insistito infatti sull'ori- gine e la natura europea dell'antiamericanismo. Secondo questa prima prospettiva, nato in Europa, l'antiamericanismo sarebbe stato fornito da questa, bello e fatto, al resto del mondo.

Chiedendosi se l'antiamericanismo è un prodotto endogeno, una con- seguenza di un processo culturale interno all'Europa, o se esso riette

185Ibid., pag. 60.

186Nel contesto europeo, per esempio, l'antiamericanismo è normalmente più

segnato da un disprezzo culturale verso gli Stati Uniti. Nel contempo, l'ele- mento geopolitico è più orientato, in genere, verso la creazione di uno spazio che consenta alla Francia di rimanere tra gli attori principali sulla scena inter- nazionale, in contrasto con il provincialismo tedesco, più propenso ad appog- giarsi all'Europa o alle Nazioni Unite. Anche in Germania, secondo Berman, si rintracciano critiche e accuse alla bassa qualità della cultura americana, ma di solito l'antiamericanismo tedesco è ossessionato dalle ansie della storia na- zionale domestica: la disperata necessità di ridimensionare il passato nazista immaginando che gli Stati Uniti siano criminali al pari dei nazisti. Cfr. ibid., pag. 68

autentiche dierenze tra questa e gli Stati Uniti189, Berman aerma

che l'antiamericanismo è il prodotto di una costruzione retroattiva di un nemico, necessaria, nel contesto europeo, per la costruzione di un'i- dentità. Secondo questo autore, l'antiamericanismo non sarebbe una risposta a una minaccia esterna, ma un aspetto della trasformazione europea politica e culturale190. In questa ottica, l'antiamericanismo,

come movimento ideologico endogeno necessario all'unicazione euro- pea, dovrebbe comunque fare i conti con l'alternativa - gli Stati Uniti - ed entrare in conitto con essa191. Scrive Berman:

Costretti a rinunciare al loro specico passato e ai loro istinti nazionali, gli europei bollano come arcaica l'iden- tità nazionale americana, guardando ad essa tutto som- mato con malinconica gelosia. L'inimicizia diretta verso gli Stati Uniti esterna il rammarico della perdita e prote- sta contro l'ingiustizia: perché la storia ha permesso agli americani di mantenere un'identità nazionale quando gli europei si trovano costretti a rinunciare alle proprie?192

Questi erano, secondo Berman, i precipitati tipici del'antiamericani- smo, un'ideologia con un lungo passato colmo di stereotipi, regolarmente riadattati alle nuove circostanze storiche. Dopo aver esplorato le origini dell'antiamericanismo europeo come parte della formazione dell'iden- tità dell'Europa unita, Berman può concludere che non è la condotta americana in sé che provoca la rabbia anti-americana, ma l'incapacità europea di agire193. Dietro l'antiamericanismo europeo, denito da lui

un disprezzo che presenta tratti ideologici e ossessivi194, ci siano questio-

ni culturali, radicate soprattutto tra le élites del vecchio continente195.

189Berman, L'Anti-Americanismo in Europa: un problema culturale

citpag.90.

190Ibid., pag.91.

191La sostanza oggettiva del conitto riguarda, secondo Berman, il contrasto

tra multilateralismo e unilateralismo perché il primo implica per denizione una violazione delle prerogative individuali e il trasferimento delle respon- sabilità ad un regime di comitati che altro non è che la responsabilità di nessuno.

192Berman, L'Anti-Americanismo in Europa: un problema culturale cit 193Ibid., pag. 97.

194Ibid., pag. 11.

195Berman fa notare che in Germania per esempio, l'idealizzazione dell'espe-

rimento repubblicano in America da parte dell'illuminismo tedesco settecen- tesco e il sospetto del romanticismo ottocentesco nei confronti del capitalismo

Nel suo contributo al numero monograco degli Annals, Herbert J. Spiro, professore dell'Università di Harvard, studiava l'antiamericani- smo diuso tra l'élites europee per mostrare non solo che questo era un fenomeno prettamente d'élites, visto che ampi settori della popolazione si mostravano pro-americani, ma che dietro tale opposizione nei confron- ti della Casa Bianca si celava una critica ai principali valori fondativi della costituzione americana. Le origini delle recenti manifestazioni di antiamericanismo sarebbero da rintracciare nell'incomprensione o nel riuto da parte dell'élites europee del costituzionalismo americano196.

Secondo queste élites gli Stati Uniti erano una nazione che non avreb- be potuto aermarsi con successo per diverse ragioni. Tra i principi sui quali si fondava la loro legittimità non vi erano quelli che avevano garantito alle diverse nazioni europee l'unità: religione, nazionalismo, tradizione, monopolio statale della forza. La mancanza di un esercito permanente e l'individualismo impedivano quindi l'unità del paese. Il fatto stesso che la popolazione statunitense fosse multirazziale le negava quell'energia biologica che permette le conquiste culturali. Inne negli Stati Uniti mancava l'aristocrazia e quindi una classe dirigente appro- priata197.

Hollander individua due fonti dell'antiamericanismo europeo: una po- litica e una teoretica-losoca. A partire dalla rivoluzione francese, il discorso losoco aveva invaso quello politico perché, quando questa rivolta in Europa era fallita, gli Stati Uniti erano rimasti l'unica so- cietà basata sui principi rivoluzionari. Coloro che si erano opposti alla rivoluzione francese incolpavano gli Stati Uniti di esserne responsabi- li perché i protagonisti della rivolta nel vecchio continente guardavano con interesse la rivoluzione americana198. In aggiunta, ad accusare gli

Stati Uniti erano anche alcuni esponenti di sinistra che accusavano gli Stati Uniti di essere una nazione borghese.

Gli studi mostrano però che esistono anche altre forme diverse e speciche di antiamericanismo. Di tutt'altra natura è, ad esempio, l'an- tiamericanismo che si presentato nei paesi del terzo mondo. Se in Euro-

e della democrazie sono stati alla base dei pregiudizi anti-americani. Sarebbe stata la mera presenza nel mondo di una società caratterizzata da capitalismo e democrazia a suscitare il malumore in diversi ambienti della Germania e dei paesi facenti parte del nucleo storico europeo.

196Thornton, Anti-Americanism: origin and context citpag.123. 197Ibid., pag.125.

198In Riessioni sulla Rivoluzione Francese, Edmund Burke aveva teorizza-

to come questa fosse stata ispirata dalla rivoluzione avvenuta sulla sponda opposta dell'Atlantico tredici anni prima.

pa, soprattutto in passato, l'antiamericanismo è stato prevalentemente un fenomeno riservato agli intellettuali e alle élites, nei paesi del terzo mondo questo fenomeno si è diuso soprattutto tra la popolazione. In aggiunta, se in Europa le critiche mosse alla Casa Bianca erano, soprat- tutto in un primo periodo, essenzialmente culturali, nei paesi del terzo mondo l'antiamericanismo è stato anche una opposizione alle politiche statunitensi. Visto che le critiche politiche ed economiche si sono com- binate a quelle culturali, nei paesi del terzo mondo l'antiamericanismo è diventato un fenomeno maggiormente virulento199. Inoltre, vista la

vicinanza degli Stati Uniti alla cultura occidentale europea, sono stati soprattutto i paesi maggiormente distanti dal modello occidentale quelli che si sono dovuti preoccupare maggiormente di proteggere la loro cul- tura e la loro religione dalla modernizzazione portata dagli Stati Uniti. Nei paesi del terzo mondo Washington è stato accusato di dare so- stegno a regimi autoritari, di sfruttare le risorse dei paesi più poveri, di esacerbare l'ineguaglianza sociale, di limitare lo sviluppo locale e di aumentare la loro dipendenza nei confronti della Casa Bianca200. In

queste terre bisogna comunque distinguere quei contesti nei quali è esi- stita una tradizione intellettuale che si è opposta agli Stati Uniti, per esempio l'America Latina201, da quei paesi nei quali il risentimento nei

confronti della Casa Bianca è stato un fenomeno nato come risposta a puntuali politiche americane. In sud America l'opposizione agli Stati Uniti ha radici storiche, antiche di natura culturale, ideale e spiritua- le202. Le radici storiche sono radicate nelle vicende dei diversi paesi

e nel ruolo che, in essi, ha giocato la Casa Bianca. L'avversione agli Stati Uniti é scaturita prima come risposta alla dottrina Monroe e poi alle politiche statunitensi nella regione, all'eccessivo intervenzionismo statunitense da una arte ed al loro allontanamento e disinteressamen- to dall'altra203. Seppur con importanti dierenze, nel lasso cronologico

199Thornton, Anti-Americanism: origin and context cit.

200McPherson, Yankee No! Anti-americanism in U.S-Latin American

Relations cit.

201Alan L. McPherson (ed.), Anti-Americanism in Latin America and the

Caribbean, Berghahn Books, New York- Oxford, 2006.

202Loris Zanatta, La sindrome del Cavallo di Troia. L'immagine del nemico

interno nella storia dell'America Latina, Storia e problemi Contemporanei, 2004, n.35.

203Storicamente si tratta di una questione complessa. Se da una parte i

governi sudamericani hanno contestato l'eccessivo interventismo della Casa Bianca nelle loro questioni interne, dall'altra, non appena questa ha distolto a sua attenzione dalla regione, questi ne hanno denunciato l'allontanamento criticando il disinteresse statunitense per le questioni sudamericane.

indagato, é stato proprio in questa parte del mondo, soprattutto in America Latina e in Medio Oriente che, per motivazioni dierenti, vi é stato un aumento dell'antiamericanismo.

Tutto questo dimostra che lo sviluppo storico seguito dall'antiame- ricanismo nel vecchio continente ha comunque inuenzato i tratti del fenomeno attuale. Senza l'insieme di rappresentazioni e stereotipi for- matosi in precedenza, senza l'esperienza collettiva dell'emigrazione, sen- za il progressivo imporsi di un modello di modernizzazione dinamico e dirompente dal punto di vista ideologico la proiezione consapevole nel mondo di un potere ascendente non avrebbe infatti causato, né attirato su di sé, i rancori, le invidie e gli antagonismi espressi dall'antiamerica- nismo prevalente nella nostra epoca, e cosí visibilmente intensicatosi in alcune grandi minoranze dopo l'11 settembre204. Senza l'avvitamen-

to ideologico delle immagini, delle esperienze e del potere, nessun -ismo sarebbe mai stato inventato205.

Due diverse correnti interpretative hanno dominato la discussione sulla natura dell'antiamericanismo206. Osservando queste due correnti

interpretative, O'Connor aerma che per la prima l'antiamericanismo sarebbe un fenomeno guidato dalla domanda di mercato, mentre per la seconda dall'oerta207. Da una parte ci sono quanti interpretano l'antia-

mericanismo come un'attitudine, una specie di predisposizione basata su pregiudizi, comparabile ad altre predisposizioni ostili come razzismo e antisemitismo. Dall'altra invece quanti ritengono che alle spalle di questo fenomeno esistano delle critiche radicali e persistenti agli Stati Uniti.

204Craveri e Quagliariello, L'antiamericanismo in Italia e in Europa nel

secondo dopo guerra citpag.83.

205Ellwood, L'anti-Americanismo in Europa citpag.12.

206Cfr. Thornton, Anti-Americanism: origin and context cit; Hollander,

Anti-Americanism. Critiques at Home ad Abroad,1965-1990 cit; Ellwood, L'anti-Americanismo in Europa cit, Ellwood, Anti-Americanism in We- stern Europe: a comparative perspective cit, Chiozza, Disaggregating anti- americanism: an analysis of individual attitudes toward the United States cit; Ross e Ross (eds.) Anti-Americanism cit; Hollander, Understanding Anti- Americanism. Its origins and impacts cit; Alexander Stephan, The America- nization of Europe: Culture, Diplomacy, and Anti-Americanism. New York 2006; Brendon O'Connor(ed.), Anti-americanism. Comparative perspective, Greenwood World Publisher, Oxford, 2007; Brendon O'Connor, A history of Anti-Americanism: from Buon to Bush, in Anti-americanism: History, Causes, Themes, a cura di Brendon O'Connor, Greenwood World Publisher, Oxford 2007, vol. 2

Hollander traccia una divisione tra un antiamericanismo razionale ed uno irrazionale. Quando si usa il termine antiamericanismo, spiega Hollander, si intende qualcosa in più rispetto a una disposizione critica nei confronti degli Stati Uniti. Ci si riferisce a critiche che non sono del tutto razionali e non per forza ben fondate208. Questo concetto allude

all'esistenza di una predisposizione o di un'avversione che circola libe- ramente in una data società. Secondo Thornton, nello specico si tratta di elevare a livello di credenza generale la caricatura di qualche aspetto del comportamento o dell'attitudine americana209.

Questa prima corrente interpretativa si concentra sull'irrazionalità dell'antiamericanismo, mettendo in luce come questo fenomeno sia pa- ragonabile a una predisposizione. A dierenza delle normali critiche che si possono muovere a un paese, e quindi l'antiamericanismo, si basereb- be su altri due aspetti. Questo sarebbe infatti un fenomeno incoerente e basato su pregiudizi210. In tale ottica l'antiamericanismo viene de-

scritto come un fenomeno che origina da passione e istinto211e gli Stati

Uniti sono criticati non tanto per la loro politica estera o per quello che fanno in un preciso momento, quanto piuttosto per motivazioni sociali e culturali212.

Secondo Markovits, l'antiamericanismo è un'opposizione ai valori e alla cultura americani per quello che l'America rappresenta. Le fonti dell'antiamericanismo sarebbero il riuto della modernizzazione, l'anti- capitalismo e il nazionalismo, sia esso politico o culturale213. In linea

con questa visione, l'antiamericanismo sarebbe molto simile ad altri pre- giudizi la cui diusione condurrebbe inevitabilmente alla svalutazione generale della società americana214.

Secondo Berman l'antiamericanismo è fatto degli stessi ingredienti di 208Hollander, Anti-Americanism. Critiques at Home ad Abroad,1965-1990

citpag.7.

209Thornton, Anti-Americanism: origin and context citpag. 106. 210Revel, Anti-americanism citpag.25.

211Denis Lacorne, La crisi dell'identità americana: dal melting pot al

multiculturalismo, Editori Uniti, Roma, 1999, pag. 237.

212Studiando l'antiamericanismo francese, lo stesso Revel nota l'esistenza di

una sorta di resistenza all'americanizzazione che a volte si trasforma in op- posizione. In sintonia con Hollander, dall'analisi fatta da Revel emerge che l'antiamericanismo sarebbe in linea con la piú ampia opposizione al libera- lismo, al capitalismo e alla globalizzazione. Cfr. Revel, Anti-americanism citpag. 27.

213Hollander, Anti-Americanism. Critiques at Home ad Abroad,1965-1990

citpag.7.

ogni fantasia paranoide. Invece di arontare nel dettaglio la complessa realtà, esso riconosce unicamente il controllo di Washington dietro ogni conitto. In tale ottica, l'antiamericanismo avrebbe quindi un proprio autonomo percorso nascosto e gli anti-americani farebbero leva sulla presunta onnipresenza americana per legittimare una reazione ostile an- che se questo rapporto di causalità non è plausibile215. Per dimostrare

tale tesi, secondo la quale l'antiamericanismo non dipende aatto dalla condotta americana, Berman sottolinea che in Europa216l'antiamerica-

nismo è presente tanto in paesi dal passato segnato da una signicativa presenza americana, come la Germania, che in altri i cui rapporti con gli Stati Uniti sono stati molo diversi, come la Francia. Scrive Berman:

Tuttavia, dal momento in cui l'antiamericanismo incide sulla cultura politica di questi due paesi in modo simile, allora la storia dell'occupazione e dell'americanizzazione della Germania - una storia che non appartiene alla Fran- cia - non è una variabile rilevante. L'antiamericanismo in Europa occidentale si manifesta in paesi con un grado di americanizzazione molto dierente e quindi con un'espe- rienza della natura americana molto dierente (...) Lun- gi dall'essere una reazione ragionevole a situazioni real- mente esistenti, esso costituisce una fantasia politica, una visione illogica e ideologica che si dionde in modo lar- gamente indipendente da una concreta conoscenza degli Stati Uniti o della loro cultura217.

In questa prospettiva, l'antiamericanismo non non è il risultato di uno specico processo di colonizzazione culturale o istituzionale che possa essere denito come americanizzazione, ma rappresenta un giudi- zio globale, un enorme stereotipo, alimentato dalle paure nei confronti del capitalismo e della democrazia218. Questa prima corrente di studiosi

evidenzia quindi l'aspetto irrazionale dell'antiamericanismo, presentan- 215Berman, L'Anti-Americanismo in Europa: un problema culturale

citpag.51.

216Nello specico del caso europeo, secondo Berman l'antiamericanismo se-

gue da una disordinata logica ossessiva, in cui cadono le fantasie europee sugli Stati Uniti. Basandosi su tradizioni culturali datate piuttosto che su quelle attuali, l'antiamericanismo si chiude in un mondo di immaginazione. Esso è ideologico nel senso che gli ideali che lo ispirano non sono mai sottoposti alla prova dei fatti. Cfr. ibid., pag.71.

217 ibid., pag.52 218Ibid., pag.69.

dolo come un fenomeno prettamente endogeno delle società nelle quali si manifesta.

A questa corrente si contrappone quella che denisce l'antiamerica- nismo una risposta razionale ai misfatti degli Stati Uniti all'estero e all'ineguaglianza all'interno dei suoi stessi conni. Sarebbe quindi un fenomeno esogeno, le cui cause non sono da ritrovare all'interno dei paesi nei quali si manifesta, ma in fattori che provengono dall'esterno. Partendo dall'analisi di Hollander, alcuni studiosi, convinti che l'irrazio- nalità da sola non fosse suciente a spiegare l'antiamericanismo, hanno cercato di fornire una spiegazione piú completa e piú critica di questo fenomeno.

Secondo il sociologo francese Jean Baudillard quando uno stato arri- va ad essere cosí potente come gli Stati Uniti, inevitabilmente provoca un sentimento cosí profondo che gli altri soggetti dell'arena internazio- nale arrivano addirittura a volerne la distruzione. In tale interpretazio- ne, l'antiamericanismo sembra nascere come un malessere sintomo della struttura e dell'ordine dell'arena internazionale diventato signicativo solo di recente. Dietro tale sentimento peró non si nasconderebbero emozioni in un modo o nell'altro controllabili, ma fatti219. Keohane

e Katzenstein si servono di un approccio inedito nello studio dell'an- tiamericanismo. Dopo l'analisi degli idealtipi di americanismo e ame- ricanizzazione, analizzano questo fenomeno da diverse angolazioni per coglierne le diverse sfumature ed evidenziarne i caratteri più generali. Combinando ricerca storica a ricerca sociologica, viene indagata prima l'attitudine del pubblico nei confronti degli Stati Uniti e poi lo svilup- po, i caratteri e le peculiarità dell'antiamericanismo nei diversi contesti geopolitici contemporanei 220.

Studiando l'antiamericanismo europeo, Isernia aerma che dietro questo fenomeno si nascondono certamente alcune credenze sul siste- ma statunitense, ma queste, da sole, non sono in grado di spiegare l'antiamericanismo nella sua complessità. A muovere l'antiamericani- smo sarebbero non tanto credenze, quanto la politica estera degli Stati 219Jean Baudrillard, The spirit of terrorism, in Le Monde, Paris 2

November, 2001.

220Dopo aver passato in rassegna i diversi anti-americanismi presenti in al-

cuni contesti nazionali, il libro curato da Keohane e Katzenstein analizza le dinamiche di questo fenomeno. Uno dei contributi più interessanti che l'opera di Keohane e Katzenstein svela è contenuto nell'ultimo capitolo. In questa parte si studiano gli eetti dell'antiamericanismo. Gli autori dimostrano em- piricamente le conseguenze politiche di questo fenomeno e fanno previsioni sugli eetti un eventuale aumento di antiamericanismo nel mondo.

Uniti221. Chiozza distingue poi polity da policy e mostra che anche se

la condotta politica americana, polity, in generale non viene criticata, spesso sono le politiche statunitensi, policies, a esserle222. Ne deriva che

anche se l'antiamericanismo è un fenomeno ancora alla ricerca di un referente empirico, questo è causato principalmente da quello che gli Stati Uniti fanno o da quello che si crede essi facciano223.

A sostegno di questa tesi si colloca anche il lavoro di Faath224 che,

analizzando l'antiamericanismo nel mondo islamico e servendosi di stu- di basati sui mezzi di comunicazione, arriva a dimostrare che la critica all'America avrebbe le sue origini in cause razionali esogene225, come

il riuto di una precisa politica della Casa Bianca in un preciso con- testo geograco 226. Per fare questo la studiosa si serve in primis di

un processo di raccolta di dati in ogni singolo paese studiato e, solo in una seconda fase, le attitudini anti-americane vengono dierenziate per intensità, cause e scopi. E' nel corso di questa operazione che Faath è in grado di rilevare le critiche spiegabili razionalmente dall'ostilità ba- sata su ideologie religiose o su questioni strettamente private227. Pur

non negando la possibilità e l'esistenza di motivazioni irrazionali die- tro l'antiamericanismo, il metodo applicato da Faath si propone di fare compiere all'indagine un passo successivo, per indagare anche le cau- se razionali che scatenerebbero l'antagonismo nei confronti degli Stati Uniti.

Utile inne individuare discordanze e conuenze tra questi due mo- 221Katzenstein e Keohane (eds.) Anti-Americanism in World Politics citpag.

72.

222Chiozza, Disaggregating anti-americanism: an analysis of individual

attitudes toward the United States cit pag.8.

223Katzenstein e Keohane (eds.) Anti-Americanism in World Politics citpag.

Documenti correlati