• Non ci sono risultati.

Gli autori che si preoccupano di indagare le precise caratteristiche che l'antiamericanismo ha assunto nei diversi contesti storici, geopolitici e 169Brooks, As other see us: the causes and consequences of foreign

perceptions of America citpag. 22.

170Giacomo Chiozza, Disaggregating anti-americanism: an analysis of

individual attitudes toward the United States, in Anti-Americanism in World Politics, a cura di Keohane Katznstein, Cornell University Press, Ithaca-Londra 2007, pp. 93126, pag.4.

171Richard Crockatt, No common ground? Islam, the US and anti-

americanism, European Journal of political culture, 23 (2004), pp. 125142, pag.45.

172Chiozza, Disaggregating anti-americanism: an analysis of individual

socio-politici nei quali si è manifestato sono arrivati a denire precise tipologie del fenomeno che vanno oltre la classicazione storica pre- sentata in precedenza. Seguendo la classicazione fatta da Keohane e Katzenstein, in base al grado nel quale il soggetto si identica con gli Stati Unti e con le sue pratiche, si possono dierenziare quattro tipolo- gie di antiamericanismo. Un primo antiamericanismo può essere denito liberale. Anche se l'accostamento di queste due parole può sembrare un ossimoro, considerato che i liberali condividono molte delle credenze e delle caratteristiche americane, questo tipo di antiamericanismo è tipi- co per esempio delle società industrializzate che, pur condividendo gli ideali nordamericani, accusano la Casa Bianca di ipocrisia, criticando la sua incapacità di rimanere fedele ai valori liberali predicati173. Questo

tipo di antiamericanismo è diuso soprattutto nei paesi sviluppati174.

Un secondo tipo di antiamericanismo sarebbe quello di natura so- ciale, proprio di quanti descrivono il comportamento della Casa Bianca come ingiusto poiché tende a favorire la popolazione ricca a discapito di quella più povera. A essere criticati sono quindi i risvolti delle poli- tiche statunitensi per la società, in quanto queste provocherebbero solo ingiustizie e dierenze sociali. Se a scaturire l'antiamericanismo liberale sono le critiche all'ipocrisia della Casa Bianca, a inuenzare l'antiame- ricanismo sociale sarebbe l'ingiusta politica implementata dagli Stati Uniti in dierenti contesti geopolitici175.

Esiste poi un antiamericanismo di natura nazionalista che si con- centra sulla minaccia che gli Stati Uniti possono portare alla sovranità nazionale. Questo antiamericanismo sarebbe scaturito dalla necessità di avere uno scudo attraverso il quale evitare intrusioni della Casa Bianca alle dinamiche politiche nazionali176.

A completare la classicazione di Keohane e Katzenstein é l'antiame- ricanismo radicale. Questo nasce in quei contesti nei quali ci si oppone completamente al modello nordamericano poiché si ritiene che questo sia pericoloso non solo per il proprio paese, ma anche per il mondo intero. Quanti rientrano in questa tipologia ritengono che anché il progresso verso un mondo migliore abbia luogo, l'economia statuniten- se, così come anche la società, dovrebbero essere trasformate, tanto dal

173Cfr. Grant Ruth W, Hipocrisy and Integrity: Machiavelli, Rousseau, and

the ethics of Politics,1997, Chicago, University of Chicago press.

174Katzenstein e Keohane (eds.) Anti-Americanism in World Politics

citpag.30.

175Ibid., pag.31. 176Ibid., pag.32.

loro interno che dall'esterno177.

In parte diversa la classicazione proposta da Rubinstein e Smith178

che, studiando lo sviluppo di questo fenomeno nei paesi del terzo mon- do, indagano i fattori scatenanti dell'antiamericanismo che si manifesta in contesti culturali, politici e sociali con dierenti intensità. Secondo questa chiave di lettura, un primo antiamericanismo sarebbe quello che si concentra su questioni puntuali: in questo caso l'opposizione sarebbe diretta a speciali decisioni politiche prese dalla Casa Bianca che scate- nano reazioni spontanee di opposizione agli Stati Uniti179.

Un secondo antiamericanismo sarebbe invece ideologico originato da un sistema di credenze ben radicato nella società. Nei paesi del terzo mondo, a nutrire questa tipologia sarebbero le correnti nazionaliste, il marxismo e il fondamentalismo islamico. Un terzo antiamericanismo sarebbe quello rivoluzionario, simile a quello radicale individuato da Keohane e Katzenstein , proprio dei gruppi di opposizione interni a una data società che vogliono far cadere i governi eccessivamente lo americani presenti nel mondo180. Inne esisterebbe un antiamericani-

smo strumentale, ovvero quello di cui si servono alcuni governi che uti- lizzano l'opposizione agli Stati Uniti a loro favore per ottenere beneci politici o per legittimare il loro potere, proprio soprattutto dei regimi dittatoriali. Questa tipologia di antiamericanismo è diusa e ricorrente nei paesi del Medio Oriente. Fatta questa classicazione, riferita soprat- tutto ai paesi del terzo mondo, gli stessi Rubinstein e Smith sottolineano che è comunque possibile che in alcuni contesti storici e geopolitici più tipi di antiamericanismi si siano sovrapposti, e continuino a farlo tut- t'oggi, no ad arrivare a coesistere.

Originali poi le tipologie di antiamericanismo individuate da Berman nello studio del fenomeno nel contesto europeo. Dopo aver evidenziato nell'antiamericanismo del vecchio continente un elemento strutturale di pregiudizio e paranoia, l'autore propone una classicazione che fa deri- vare dalla coniugazione simultanea di elementi contenutistici ed elemen- ti cronologici. Secondo quanto aerma Quagliarello nella prefazione di questa opera di Berman, ne scaturiscono quindi tre principali tipologie

177Ibid., pag.33.

178Thornton, Anti-Americanism: origin and context citpag.39-45. 179Cfr.Charlos Rangel, The Latin Americans: their love-hate relationship wi-

th the United States, New York, Harcout Brace Jovanovich, 1976; John de St. Jorre,South Africa Embattled, Foreign Aairs:America and the world, 1986, Vol.65, n.3, pag.543-544.

180Gli autori ritrovano esempi di questa tipologia nel caso del Nicaruagua e

che presentano caratteristiche merceologiche dierenti, ma che, insieme, descrivono un continuum storico che va dal XIX secolo no ai giorni nostri181.

La prima opposizione alla Casa Bianca si presentava come un antia- mericanismo pre-democratico che esprimeva un disprezzo aristocratico, o che così si atteggiava, per lo stile di vita nelle democrazie, considerato troppo ordinario, banale e privo di qualità. Gli Stati Uniti venivano in- dicati come rappresentanti delle forze che portano alla modernizzazione intesa come banalizzazione. In tale contesto, la nostalgia per l'età d'oro di un mondo ancora immune dalla modernità si tramutava quindi in antiamericanismo182. Tale atteggiamento si sarebbe diuso soprattut-

to nei circoli culturali dove la presunta inconsistenza della cultura di massa americana si sarebbe contrapposta agli alti standard qualitativi dell'Europa.

Con l'inaugurarsi del secolo breve e con il termine della seconda guerra mondiale, l'antiamericanismo assunse però le sembianze di lo- comunismo e divenne strumento della strategia globale di potenza del- l'Unione Sovietica negli anni della guerra fredda. Secondo Berman, que- sto tipo di antiamericanismo aondava le sue radici nella costruzione ideologica organizzata dal movimento comunista. Nel combattere i to- talitarismi del '900, gli Stati Uniti hanno talvolta stretto patti sacrileghi con regimi non democratici e questo genere di incongruenze è divenuto il bersaglio della propaganda comunista ed è stato assunto come prova del- l'ipocrisia occidentale183. Laddove l'antiamericanismo pre-democratico

divenne generalmente una critica culturale agli Stati Uniti, quello comu- nista si dirigeva specialmente sulle questioni di politica estera proprie del periodo della guerra fredda.

Inne Berman individua nella caduta del muro di Berlino l'ultimo tornante storico dell'evoluzione di questo fenomeno quando si iniziò a diondere un antiamericanismo post-democratico. Questo sarebbe ali- mentato dal risentimento dell'Europa verso la riluttanza degli Stati Uni- ti a sottomettersi a istituzioni sovranazionali all'interno delle quali il principio di responsabilità politica risulti privo di eettivi richiami al demos e al criterio rappresentativo184. Secondo Berman questo antiame-

ricanismo sottoscrive l'aermazione secondo cui il parere degli esperti debba prevalere sulla volontà di un popolo, espressa attraverso il pro- 181Berman, L'Anti-Americanismo in Europa: un problema culturale citpag.

VI.

182Ibid., pag. 58. 183Ibid., pag. 58. 184Ibid., pag. VII.

Figura 1.4: Trend in net attitudes toward the US in Europe (1951-2003)188

188 Katzenstein e Keohane (eds.) Anti-Americanism in World Politics

cesso elettorale185.

Queste tre tipologie di antiamericanismo possono coincidere e coesi- stere in un unico contesto, possono sovrapporsi e interagire. In aggiun- ta, secondo Berman, esse assumono connotati dierenti a seconda dei contesti nazionali186. Mentre l'antiamericanismo democratico, di tipo

culturale, tratta le soerenze umane con sdegno, quello comunista de- nuncia le dierenze, ma ne incolpa solamente gli Stati Uniti e il capitali- smo mondiale. Inoltre, sebbene le varianti pre-democratica e comunista rappresentino residui di formazioni politiche obsolete, secondo Berman quella post-democratica mostra una nuova divisione: da una parte, la vocazione diusa ad attribuire i poteri decisionali a entità sovranazio- nali e, forse, poco democratiche, e, dall'altra, l'insistenza americana sulla priorità della sovranità nazionale come espressione della volontà popolare187. Analizzando inne le reazioni all' 11 settembre, Berman fa

notare che questa prospettiva post-democratica è emersa nelle manife- stazioni di preoccupazione riguardo l'incapacità della politica americana di rispondere ai propri elettori.

Documenti correlati