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INTERVENTI DI SUPPORTO ALLA QUALITÀ’ DELL’ OFFERTA FORMATIVA

Nel documento PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA (pagine 45-48)

liste e le candidature e ne decide l’ammissibilità ai sensi della normativa; esamina i ricorsi;

distribuisce il materiale necessario allo svolgimento delle elezioni; organizza e gestisce le operazioni di scrutinio; assegna i seggi alle liste e proclama gli eletti in base ai risultati elettorali.

9. INTERVENTI DI SUPPORTO ALLA QUALITÀ’ DELL’

OFFERTA FORMATIVA

9.1 GLI ALUNNI NON ITALOFONI E IL PROBLEMA DELL’ ITALIANO PER LO STUDIO

9.1.1 Visione strategica

Nel nostro istituto la presenza di alunni di madrelingua non italiana è ancora limitata. Si tratta di ragazze e ragazzi appartenenti alla seconda generazione di immigrati oppure arrivati a Napoli per ricongiungimento familiare o per adozione internazionale; a momento, non ci sono casi di studenti immigrati di prima generazione. Tuttavia, grazie allo studio dei dati statistici siamo consapevoli che la nostra situazione potrebbe cambiare in tempi relativamente brevi. Infatti, le statistiche evidenziano che oggi è la scuola secondaria di secondo grado a dover accogliere una massa di studenti non italofoni. E nella scuola secondaria, soprattutto nei licei, si parla una lingua ben diversa da quella legata ai bisogni comunicativi quotidiani: una lingua ben più complessa sul piano cognitivo.

Finalità della scuola superiore è, tra le altre, costruire per tutti gli studenti ponti verso il mondo del lavoro, l’università, la vita sociale, la cittadinanza attiva e consapevole grazie a un curricolo, cioè a un processo educativo che annovera tra i suoi strumenti contenuti disciplinari specifici e caratterizzanti ciascun indirizzo di studi. Spesso gli studenti stranieri arrivano alla scuola superiore convinti di avere le competenze linguistiche necessarie allo studio di queste discipline, perché non hanno problemi con l’italiano L2 a livello comunicativo, e invece si scontrano – come molti coetanei italofoni - con l’insuccesso scolastico, con la frustrazione, perché l’accesso al percorso curricolare è possibile solo se si parla la lingua della complessità.

 

Siamo convinti che i notevoli cambiamenti strutturali che la platea scolastica affronta da circa vent’anni e continuerà ad affrontare in futuro costituiscano per la nostra categoria professionale una sfida non solo didattica ma anche civica ed etica: quella di mantenere la scuola pubblica uno dei luoghi istituzionali in cui insegnare e imparare a rimuovere gli ostacoli alla democrazia sostanziale.

9.1.2 Obiettivi di processo

Il nostro Istituto dispone delle risorse professionali necessarie per aiutare gli studenti non italofoni – oppure di madrelingua italiana ma non ancora dotati di competenze linguistiche superiori - a seguire proficuamente il percorso di studi. Infatti, oltre ai docenti del gruppo di lavoro per l’inclusione, sono in organico alcuni docenti che recentemente hanno completato la loro formazione specifica sull’

insegnamento dell’italiano L2. Nel rispetto delle indicazioni normative contenute nell’art. 45 del DPR 31/8/99 n.394 e delle linee guida per l’accoglienza e l’inserimento degli alunni stranieri definite nel documento La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri (MIUR – Osservatorio Nazionale Intercultura e Integrazione), il nostro Istituto si propone, per il prossimo triennio, i seguenti obiettivi:

- Prestare particolare attenzione all’ ambiente di apprendimento, potenziando l’azione cooperativa, lo spirito di squadra, la riflessione interculturale, la flessibilità di percorsi e strumenti didattici.

- Migliorare la gestione dei BES, creando un apposito gruppo di lavoro per gli alunni stranieri e che comprenda docenti dotati di formazione specifica.

- Adottare, entro il termine del corrente anno scolastico, un protocollo di accoglienza degli studenti stranieri che consideri i seguenti aspetti:

a) amministrativo burocratico b) comunicativo relazionale c) educativo didattico

Il protocollo si propone i seguenti obiettivi:

- fornire un supporto al lavoro del docente

- rappresentare uno strumento orientativo per tutto il personale del nostro Istituto - costituire un’opportunità di successo formativo per gli studenti non italofono - diventare fonte di condivisione e occasione di dibattito all’ interno dell’istituto - promuovere la scuola come luogo convivenza democratica e pluralista.

9.2. INTERCULTURALITA’, LINGUE STRANIERE E INTERNAZIONALIZZAZIONE

9.2.1 Visione strategica

La presenza di alunni “stranieri” può essere un’ occasione di arricchimento culturale, se la scuola sceglie

“ l’educazione interculturale come dimensione trasversale e sfondo integratore comune a tutte le discipline e a

 

tutti gli insegnanti”. Assumere la prospettiva del dialogo e del confronto tra le culture implica la volontà di promuovere la conoscenza delle lingue straniere, strumento fondamentale per l’incontro, il confronto, la mediazione e la negoziazione. L’adozione di una dimensione europea nel processo di insegnamento/apprendimento è un elemento identitario del nostro Istituto, che da anni offre corsi di formazione linguistica (inglese, francese, spagnolo) sia agli studenti sia ai docenti e al personale ATA; inoltre, la convinzione che la dimensione europea implichi anche l’abbattimento delle barriere dell’aula, della scuola e dello Stato di appartenenza ci ha portato a promuovere esperienze di studio all’estero presso i nostri studenti.

Riassumendo, il nostro Istituto considera prioritario:

- Potenziare l’apprendimento delle lingue straniere da parte sia degli studenti sia del personale docente e non docente.

- Internazionalizzare l’ambiente di apprendimento e di lavoro.

- Continuare a curare la dimensione interculturale.

- Potenziare l’insegnamento secondo la metodologia CLIL.

9.2.2 Obiettivi di processo

L’interculturalità si integra con l’inclusione, la differenziazione, la cooperazione; tutti questi principi, secondo la nostra visione strategica, devono concorrere a orientare le nostre azioni didattiche, formative ed educative. Esperienze di studio e di soggiorno, anche di breve durata, all’estero, relazioni intessute con coetanei che vivono e studiano in altre parti del mondo rappresentano un’ esperienza che conduce i nostri studenti e le loro famiglie al confronto critico con i valori della propria cultura di provenienza. Le competenze interculturali acquisibili – per esempio, la consapevolezza del dinamismo culturale, la fiducia nelle proprie capacità di sviluppare responsabilità e autonomia per il proprio progetto di vita, il pensiero critico e creativo - sono coerenti con molte delle competenze chiave invocate dall’ Unione Europea.

Pensando ad un curricolo orientato in tal senso, definiamo i seguenti obiettivi di processo:

a) dimensione europea dell’insegnamento/apprendimento

1. partecipazione di studenti e docenti a progetti europei. Nel precedente a.s. è stato avviato il progetto Erasmus+ KA2 Partenariati Strategici – Trail of extinct and active volcanoes, earthquakes across Europe (codice 2015 – 1- PL01 – KA219 – 016727_6), di durata triennale

2. progettazione di esperienze di job shadowing presso scuole estere, destinate ai docenti esperti CLIL o ancora in formazione

3. esperienze di alternanza scuola – lavoro all’estero, come previsto dalla L. 107/2015 b) scambi culturali e mobilità studentesca

1. promozione di scambi culturali con scuole estere, anche con progetti di cooperazione a distanza 2. convincere almeno un terzo dei docenti a iscriversi alla piattaforma E-twinning

c) intercultura

1. In continuità con il passato, promozione di soggiorni di studio all’ estero – da tre mesi a un anno - in accordo con agenzie formative (Intercultura, Inter°studio Viaggi ecc.) o attraverso progetti di scambio realizzati con scuole estere.

 

2. Promozione di un sistema di accoglienza e di formazione per studenti provenienti da altre parti del mondo

D) CLIL

1. In continuità con il passato, promozione della formazione linguistica (in inglese e in francese) e metodologica dei docenti

2. Promuovere la sperimentazione di moduli didattici CLIL in classi del secondo biennio E) Potenziamento delle conoscenze linguistiche

1. In continuità con il passato, organizzazione di corsi di formazione linguistica nelle lingue comunitarie precedentemente indicate, miranti al conseguimento delle certificazioni linguistiche previste dal QCER.

9.3 ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’ INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA

9.3.1 Visione strategica e dichiarazione di intenti

In conformità con la normativa vigente in materia, il nostro Istituto intende tutelare i diritti degli studenti (attualmente 21) che intendono non avvalersi dell’ insegnamento della religione cattolica, offrendo valide alternative educative e formative, da considerarsi – tra l’altro – un servizio strutturale e obbligatorio.

Se è vero che le oggettive difficoltà organizzative hanno finora impedito la realizzazione di insegnamenti alternativi, è altrettanto vero che l’organico funzionale potrebbe in parte rappresentare un valido supporto.

Nel delineare le linee guida del presente PTOF, ci riserviamo di progettare e realizzare, nell’arco del triennio, attività alternative curricolari, contando sulle sinergie tra il collegio dei docenti e le famiglie interessate.

10. INFRASTRUTTURE E ATTREZZATURE MATERIALI - INDIVIDUAZIONE

Nel documento PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA (pagine 45-48)